Maria Corredentrice


Maria Corredentrice

Il Santo Padre, il 12 dicembre scorso, nell’omelia della Messa per la festa della Madonna di Guadalupe, parlando di Maria, ha affermato:  «Fiel a su Maestro, que es su Hijo, el único Redentor, jamás quiso para sí tomar algo de su Hijo. Jamás se presentó como co-redentora. No, discípula».

Questa negazione del titolo di corredentrice lascia molto sorpresi, perché, benché non si tratti di un titolo dogmatico come l’immacolata concezione o l’assunzione al cielo, il termine o quanto meno il concetto, anche se non espresso con quel termine, ha una solida base biblica e nella Tradizione occidentale ed orientale sin dai primi secoli, come dimostra abbondantemente il famoso e dotto mariologo Padre Gabriele Roschini[1]

In particolare Roschini cita dichiarazioni di numerosi Papi da Pio IX a Pio XI, favorevoli alla corredenzione, - teniamo presente che la sua Mariologia è del 1942 - anche se non sempre usano il termine. Aldo Maria Valli nel suo blog a proposito dell’omelia del Papa cita alcune dichiarazioni di S.Giovanni Paolo II.

Diciamo subito che il termine corredentrice, se rettamente inteso, non presenta alcuna difficoltà per il semplice fatto che ogni cristiano in fin dei conti è un corredentore, un collaboratore o imitatore di Cristo redentore, ossia partecipa dell’opera della redenzione, la fa propria, si fa strumento di redenzione, lascia che sia Cristo stesso a redimere e ad agire in lui. E come Cristo redime e salva gli uomini, così il cristiano in Cristo o Cristo nel cristiano si fa redentore e salvatore dei fratelli. Come dice infatti S.Paolo? «Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto ragionevole» (Rm 1, 2).

Il termine «corredentrice» nacque nel sec.XIV per iniziativa di un teologo francescano anonimo e da allora ha sempre goduto del favore dei teologi cattolici. Un Papa che ha fortemente appoggiato questo titolo mariano è stato S.Pio X, il quale giunse a dire che se Cristo ha meritato la redenzione in un modo proporzionato (de condigno), la Madonna l’ha meritata in modo conveniente (de congruo)[2], mentre all’inizio del secolo scorso abbiamo alcuni documenti del S.Offizio, che parlano esplicitamente di «corredentrice».

Si può dire infatti che la vita cristiana si riassume in una partecipazione all’opera della Redenzione. La vita di grazia, come partecipazione della vita divina (II Pt 1,4) non è altro che una partecipazione all’opera redentrice di Cristo. Naturalmente questo partecipare va inteso bene. Non è che il cristiano completi con la sua parte l’opera di Cristo o, come dice il Papa, «prenda per sé» parte dell’opera di Cristo mettendosi al posto di Cristo. 

Nulla di tutto ciò. A nessun cattolico è mai venuta in mente una cosa del genere. Questa è una calunnia luterana. È chiaro che l’opera di Cristo è perfetta e completa e il cristiano non può fare al posto di Cristo nulla di ciò che Cristo ha fatto o deve fare. Può forse una creatura completare l’opera di un Dio? Partecipare all’opera della Redenzione vuol dire vivere imperfettamente, ma con sincerità e fervore, entro i limiti delle proprie forze, ciò che in Cristo è perfetto, vuol dire vivere in grazia, vuol dire far proprie le intenzioni redentive di Cristo, agire e soffrire con Lui, per Lui e a causa di Lui, portare ogni giorno la propria croce, unirsi alla sua sofferenza redentrice.

Ora Maria ha realizzato in modo unico, eccellentissimo ed inimitabile quel partecipare all’opera redentrice, che è proprio del cristiano come tale. Maria infatti aggiunge a tale partecipazione comune la sua propria privilegiata partecipazione consistente nel fatto d’aver resa possibile col suo assenso all’angelo la stessa opera della Redenzione, d’esser stata associata ad essa in una condizione morale di assoluta innocenza ed altissima santità, d’esser stata, come Madre di Cristo, la creatura che maggiormente Gli è stata vicina, maggiormente ha compreso e condiviso la vita del Figlio nella sua intimità, nel suo amore per l’umanità, nella sua obbedienza al Padre, nella sua predicazione, nell’ascolto dello Spirito Santo, nelle sue intenzioni, nella lotta contro il male, nei suoi segreti, nei suoi sentimenti, nei suoi pensieri, nei suoi progetti, nelle sue azioni, nelle sue gioie e nelle sue sofferenze, nel momento supremo della Croce.

Il Concilio Vaticano II, dopo ampia discussione, non ha accolto il termine «corredentrice», ma ne esprime esattamente il concetto, quando dice: «col concepire Cristo, generarlo, nutrirlo, presentarlo al Padre nel tempio, soffrire col Figlio suo morente sulla croce, Ella ha cooperato in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo è stata per noi la madre nell’ordine della grazia»[3]

I Padri del Concilio hanno accontentato coloro che non volevano la parola, perché si è potuto salvare il concetto. Che si parli di corredenzione, di cooperazione o di collaborazione interessa poco. L’essenziale, allora, quello che conta è che il Concilio ha approvato il concetto. Ma a questo punto, parlare di corredenzione è del tutto lecito e corretto, dato che è stato approvato il concetto corrispondente. Non attacchiamoci alle parole, lasciamo libero ciascuno, compresi i Papi da Pio IX a Giovanni Paolo II, di esprimersi come preferisce. purché però non si rifiuti la parola, come se nascondesse chissaquale eresia clandestina, mentre l’eresia è dei luterani, che non ammettono nessuna partecipazione all’opera redentrice di Cristo.

La preoccupazione di salvaguardare la funzione unica di Cristo come Figlio di Dio nell’opera della redenzione non dev’essere pretesto per rifiutare la redenzione partecipata, da quella della Madonna a quella dell’ultimo dei fedeli. Il rifiuto del termine «corredentrice» da parte del Papa riflette una sua opinione privata, che non infirma la tradizione magisteriale, tanto che vi sono teologi i quali sostengono che il titolo potrebbe essere dogmatizzato.

P.Giovanni Cavalcoli
Fontanellato, 14 dicembre 2019


[1] Vedi Enciclopedia Cattolica, alla Voce CORREDENTRICE e il suo ponderoso trattato in tre volumi Mariologia, vol.II, pars secunda, Editrice Ancora, Milano 1942, pp.297-479.
[2] Enc. Ad diem illum, del 2 febbraio 1904.
[3] Cost.dogm. Lumen Gentium, n.61.

21 commenti:

  1. Non capisco questo assurdo rifiuto di riconoscere l'opera corredentrice della madre Santissima di Gesù Nostro Signore. Ella affianca il figlio perchè come Madre porta i figli suoi e fratelli di Gesù, al Signore. E' logico che i Luterani,per le scelte di fede fatte, non riconoscano nessun ruolo Vergine Maria.Ma noi?? Io per prima mi sono rivolta alla Madre celeste per essere aiutata ad uscire dal peccato e ne sono uscita!!!E poi non è che ognuno di noi quando ammonisce e consiglia un peccatore, diventa un'aiutante di Gesù nella corredenzione?

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    1. Caro Anonimo, come ho già scritto nel mio articolo, la corredenzione in fondo non è altro che la partecipazione alla Redenzione di Cristo, e quindi ogni cristiano al limite è un corredentore. Ora, stante il fatto che in tutta l'umanità la creatura che maggiormente ha collaborato alla Redenzione di Cristo è la Madonna, è chiaro che a Lei conviene in modo eccellente il titolo di Corredentrice.

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  2. Se il titolo "Corredentrice" è inteso correttamente non ci sono problemi. Ma appunto la questione può dar luogo ad equivoci che non necessariamente ricadono nell'ostilità luterana.

    Benedetto XVI da cardinale affermava che:

    "Non credo - risponde il futuro Papa Ratzinger – che si darà seguito a questa richiesta, che nel frattempo si è guadagnata il consenso di parecchi milioni di persone, in tempi prevedibili. Secondo la "Congregazione per la Dottrina della Fede", quelle caratteristiche di Maria che la proposta vorrebbe mettere in primo piano possono essere meglio espresse da altri titoli di Maria, mentre la formula "Corredentrice" si allontana troppo dal linguaggio delle Scritture e dei Padri della Chiesa; e può perciò produrre degli equivoci.

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    1. Quanti termini teologici non si trovano nella Scrittura o nei Padri, che sono nei teologi scolastici e nel Magistero della Chesa? E allora? Vogliamo avere gli scrupoli dei luterani che non accettano nè la teologia scolastica nè il Magistero della Chiesa? E questi ultimi a cosa servono, se non a spiegare la Scrititura? Certo che il termine può dar luogo a equivoci; ma se dovessimo togliere dalla teologia tutti i termnini che possono dar luogo ad equivoci,che cosa resterebbe? L'importante è non proibirne l'uso e spiegarli. Il termine "corredenzione" ha il vantaggio di mettere chiaramente in campo la REDENZIONE, che l'atto salvifico fondamentale di Cristo, e per conseguenza di ogni cristano, s'intende PER PARTECIPAZIONE.

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    2. Quanti termini teologici non si trovano nella Scrittura o nei Padri, che sono nei teologi scolastici e nel Magistero della Chesa? E allora? Vogliamo avere gli scrupoli dei luterani che non accettano nè la teologia scolastica nè il Magistero della Chiesa? E questi ultimi a cosa servono, se non a spiegare la Scrititura? Certo che il termine può dar luogo a equivoci; ma se dovessimo togliere dalla teologia tutti i termnini che possono dar luogo ad equivoci,che cosa resterebbe? L'importante è non proibirne l'uso e spiegarli. Il termine "corredenzione" ha il vantaggio di mettere chiaramente in campo la REDENZIONE, che l'atto salvifico fondamentale di Cristo, e per conseguenza di ogni cristano, s'intende PER PARTECIPAZIONE.

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  3. Maria è Madre di Dio?
    Se si, a mio avviso non ci sono problemi a chiamarla corredentrice. Basta capirsi. Come Maria non e nata prima di Dio e non esisteva prima di Dio, parimenti Maria non redime oltre (al di là) di Gesù Cristo né al pari di Cristo. Al momento il papa non ha dichiarato eretici coloro che parlano di corredenzione ma ha solo detto la sua opinione su un eventuale dogma. Significa principalmente solo che forse papa Francesco non fara un dogma a riguardo e gli e lecito scegliere di non farlo e di trovar motivi x non farlo. Tuttavia credo che le parole del papa non siano così rigide dal voler fermare ogni eventuale nuova riflessione riguardante sul titolo o sull' utilità del termine corredentrice.
    Il senso delle parole del papa mi sembra poter essere questo: inutile rompersi o rompermi la testa su un titolo di corredentrice se poi (o prima) non consideriamo Maria nostra tenera madre. Si possono aggiungere titoli a Maria, ma, inutile sarebbe sprecare molte parole se poi non c'è vera devozione.
    A mio avviso non e escluso che nel disegno divino un domani ci sia anche il dogma di corredentrice.
    Maria è "rifugio dei peccatori" (ma che a lei ricorrono, pentiti).
    I termini sono equivoci ma la sostanza fondamentale.

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    1. Caro Anonimo, apprezzo le sue equilibrate considerazioni. Io ritengo che un domani questo titolo potrebbe essere dogmatizzato.

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  4. Ecco un esempio della testimonianza della mistica del '900, dell'ungherese religiosa, suor Mária Natália Magdolna (1901-1992) che ricevette messaggi, rivelazioni profetiche da Gesù e dalla Vergine Maria a proposito di Maria Corredentrice (Társmegváltó!)...
    Suor Mária Natlália Magdolna: «[...] La Trinità agiva sulla Vergine come se lo Spirito Santo la adombrasse nuovamente per poter donare ancora e di nuovo il Figlio al mondo; il Padre celeste effondeva su di lei pienezza di grazie; Gesù irradiava una felicità inesprimibile per la divina elezione di Maria e diceva: "Madre mia Immacolata, Regina Vittoriosa del Mondo, mostra la tua potenza! Ora sarai la salvatrice dell'umanità peccatrice: poiché, secondo la mia volontà, tu sei stata parte della mia opera di salvezza come corredentrice, voglio condividere con te il mio potere regale. Da questo momento affido a te la salvezza dell'umanità peccatrice in qualità di regina. Puoi esercitare fin da ora questo potere. Devo condividere con te ogni cosa, perché ti voglio in tutto simile a me, perché sei la corredentrice dell'umanità." [...]».

    Vs. Mária nővér naplója (Diario della suor Mária): http://engesztelok.hu/engesztelo-szentek/91-maria-nover-naploja?showall=1 e: http://megtestesules.info/irgalmassag/2_6.html, http://megtestesules.info/irgalmassag/2_6.html, https://www.lanuovabq.it/it/le-profezie-di-suor-maria-una-luce-sugli-ultimi-tempi e i libri in italiano: Suor Maria Natalia: Maria. Regina Vittoriosa del Mondo di Claudia Matera, Caludia Matera: rivelazioni profetiche di suor Maria Natalia Magdolna, mistica del XX secolo (Pref. Padre Serafino Tognetti)....

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    1. Cara Melinda, io questa mistica non la conosco, per cui la prego, se crede, di darmi le necessarie informazioni, che possono essere tali per cui io abbia un valido motivo per prendere in considerazione questo messaggio.

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  5. Caro p. Giovanni, proprio per la sua conoscenza ho segnalato gli indirizzi web ed il libro di Claudia Matera. in più: una raccolta parziale: di suor Maria Natalia: Maria regina Vittoriosa del Mondo. Sono delle Edizioni Segno: vs. http://www.sugarcoedizioni.it/rivelazioni-profetiche-di-suor-maria-natalia-magdolnaclaudia-matera/ e siti ungheresi: https://www.google.com/search?q=M%C3%A1ria+Natl%C3%A1ia+kovacsics+n%C5%91v%C3%A9r&rlz=1C1WPZC_enIT872IT873&oq=M%C3%A1ria+Natl%C3%A1ia+kovacsics+n%C5%91v%C3%A9r&aqs=chrome..69i57j33.16967j0j8&sourceid=chrome&ie=UTF-8

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    1. P.S. http://megtestesules.info/irgalmassag/2_6.html ,
      https://www.vilagkiralynoje.hu/tortenelmi_attekintes/ (in ungherese)
      http://megtestesules.info/irgalmassag/2_6.html (in ungherese)
      http://lexikon.katolikus.hu/N/Nat%C3%A1lia%20n%C5%91v%C3%A9r.html (in ungherese),...

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    2. Cara Melinda, la ringrazio per queste informazioni. Tuttavia esse non sono sufficienti per esprimere una valutazione in questa complessa questione. Per questo la consiglio di attenersi al giudizio della autorità ecclesiastica.

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  6. Caro Padre, Lei non lo sa, dato che non conosce neanche questa faccenda che non è meno delle rivelazioni profetiche della Serva di dio di Luisa Piccarreta, del San Pio Pietrelcina, del salesiano padre Saverio Gianotti e così via -: non mancano affatto i giudizi dell’autorità ecclesiastica… Mária Natália Magdolna alias Mária Natália Kovacsics (1901-1992) ricevette messaggi profetici sia da Gesù Cristo che da sua Madre, dalla Vergine Maria di cui la vita s’intreccia misticamente con le straordinarie figure dell’antico passato, come il re István (Stefano) I. ossia il Sant’István (Stefano) d’Ungheria, come il cardinale József Mindszenty (1892-1975), presto beato, martire dei totalitarismi nazista e comunista di stampo sovietico. Suor Mária Natália Magdolna ne sostenne la missione con preghiere e sacrifici, su esplicito invito della Vergine Maria. Il cardinale studiò attentamente queste sue rivelazioni profetiche e le accolse senza riserve, persino papa Pio XII sperimentò in prima persona la loro veridicità, salvando la propria vita grazie ad esse. Queste sue profezie si collocano sulla linea delle grandi apparizioni mariane dei tempi moderni, iniziate a Parigi in Rue du Bac e proseguite a Lourdes e a Fatima fino alle attuali e si riferiscono agli Ultimi Tempi: il Tempo di Maria. Sottolineano e l’attualità dei suoi accorati appelli celesti che, pur evidenziando risvolti inquietanti e drammatici per questi nostri giorni, appaiono ricolmi di luminosa e certa speranza. Padre Serafino Tognetti: «Nel caso di suor Magdolna abbiamo un testimone d'eccezione che promosse e stimò al sommo grado quanto gli veniva riferito dalla suora medesima. (Oltre lui sono testimoni: il papa Pio XII, i confessori e guide spirituali della suora padre István Regőczi e il padre Lajos Gologi...
    Fu soprattutto tra il 1939 e il 1943 che suor Maria Natalia ricevette da Gesù e dalla Santa Vergine i messaggi rivolti al mondo intero e quelli particolari sul destino dell'Ungheria prima e dopo la seconda guerra mondiale. Nel corso di questa guerra la veggente fece pervenire a papa Pio XII, da parte di Gesù, l'esorta¬zione a non recarsi a Castel Gandolfo, residenza estiva dei pon¬tefici, perché la località sarebbe stata bombardata e il papa così fu salvo. (N.b. Padre István Regőczi nell'omelia dei funerali di suor Mária Natália, il 5 maggio 1992, ricorda che fu proprio lui, giovanissimo sacerdote, ad essere stato scelto dalla veggente per portare due messaggi a Roma per il papa. La so¬stanza dei messaggi era che il papa non doveva andare a Castel Gandolfo a nessun costo - il luogo fu poi oggetto di un bombardamento - e che il pontefice doveva istituire una festa a Vergine Maria sotto il titolo di Regina Vittoriosa del Mondo.
    Dovette pure trasmettere alcuni gravi messaggi alla gerarchia cattolica ungherese: che distribuisse i propri beni privati ai bisognosi e facesse penitenza. Non fu vasta l'adesione del clero ungherese a questo apostolato dell'espiazione richiesto da Gesù. Esso poté essere promosso e diffuso solo dopo la guerra, nel 1945, quando fu eletto principe-primate di Ungheria il cardinale József Mindszenty. Subito egli ordinò un esame accurato delle esperienze mistiche di suor Mária Natália e del contenuto dei messaggi.

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    1. La missione storica, pastorale e spirituale del cardinale Mindszenty è infatti centrale per la veggente. Lei annotò: «Dopo che il cardinale József Mindszenty fu nominato primate di Ungheria nel 1945, la Santissima Vergine mi ordinò di pregare per lui incessantemente. Da allora l'ho incluso regolarmente nelle mie preghiere. In una di queste occasioni Gesù mi disse: "Figlia mia, devi dire a mio figlio József che, in ordine alla salvezza delle ani¬me, è indispensabile fondare una congregazione di suore che facciano espiazione. È necessario che questa sia effettuata incessantemente insieme con l'adorazione del Santissimo Sacramento. Deve fondare questo Ordine. Questo mio desiderio gli giunga il più rapidamente possibile, perché si approssima il tempo in cui non sarà più in grado di farlo". Parlai di questo con il mio direttore spirituale».
      Il cardinale riconobbe l'autenticità di questo e di tutti i messaggi di suor Mária Natália. Il 20 gennaio 1946, durante un'omelia, il cardinale aveva detto: «Noi siamo poveri e non ci è possibile erigere una splendida cattedrale. Possiamo solo riedificare con grandi sacrifici le chiese distrutte durante la guerra e farne luoghi di espiazione. Anche quelle che sono state risparmiate e ogni cappella, ogni famiglia e ogni anima credente devono diventare un centro di espiazione. Al posto delle spine e delle ortiche del peccato devono spuntare i cipressi e i mirti dell'espiazione, come sta scritto in Isaia 55, 13».
      L'eco di queste parole fu enorme e le chiese divennero gremitissime, ma da quel momento la persecuzione per Mindszenty fu incalzante e incessante, iniziando da campagne denigratorie attraverso gli organi di stampa.
      Il 22 luglio 1946 il cardinale ordinò che suor Mária Natália abbandonasse con alcune consorelle la Congregazione del Buon Pastore, alla quale apparteneva, per fondare la nuova congregazione religiosa espiatoria dedicata alla Vergine Maria, Regina Vittoriosa del Mondo.
      Il 27 aprile 2012, in occasione della 20° anniversario della morte della suora Mária Natália, con la presidenza onoraria di padre Isván Regőczi nella Cappella di Kútvölgy venne ufficialmente costituito il Movimento Espiatorio della Regina del Mondo (vs. https://www.magyarkurir.hu/hirek/ujjaalakult-vilag-kiralynoje-engesztelo-mozgalom). Summa summarum: Le rivelazioni profetiche a suor Mária Natália dicono che, prima della seconda venuta di Cristo e del giudizio finale, ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria: sarà il tempo della fine del peccato, ma non subito la fine del mondo. All'approssimarsi degli Ultimi Tempi, Dio si manifesterà in modo tale che ogni essere umano avrà coscienza dell'esistenza di Dio e sarà posto inevitabilmente davanti alla scelta tra Dio e satana. Dio scuoterà l'uomo con segni, miracoli e prove dolorose.
      Gli elementi evidenti dell'azione divina saranno questi: il ruolo primario della Santa Vergine; la purificazione del mondo dal peccato e la purificazione e il rinnovamento della Chiesa. Inoltre la venerazione per Maria Santissima raggiungerà, per volontà divina, un livello mai finora raggiunto; la Chiesa proclamerà due nuovi dogmi, quello di Maria corredentrice e di Maria mediatrice di tutte le grazie.

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  7. Infine: Maria Corredentrice viene rivelata ad es. anche tramite i seguenti personaggi: 1) Ecco uno scritto della Serva di Dio Luisa Piccarreta, perché le parole dette da Gesù stesso sulla pia pratica delle “Ore della Passione” sono rivelatrici (io ho evidenziato con grassetto e col colore): «Figlia mia, sappi che col fare queste “Ore” l’anima prende i miei pensieri e li fa suoi, la mia riparazione, le preghiere, i desideri, gli affetti, anche le più intime mie fibre e le fa sue, ed elevandosi tra Cielo e la terra, fa il mio stesso ufficio, e come corredentrice dice assieme a Me: Ecce ego, mitte me […]». 2) San Pio da Pietrelcina la chiamava «nostra sì cara Corredentrice» e «Regina dei martiri» (una delle invocazioni nelle Litanie Lauretane), san Josemarίa Escrivá spiegava mirabilmente il nuovo titolo legandolo allo “stare” della Madre iuxta crucem e ai suoi dolori per il sacrificio del Figlio, san Leopoldo Mandic si era proposto addirittura di scrivere un trattato sulla Corredenzione ma non poté per il moltissimo tempo dedicato al sacramento della Confessione: ciò non gli impedì, comunque, di fare un atto di offerta di tutto sé stesso per la ricomposizione dello scisma con l’Oriente «in ossequio alla Corredentrice del genere umano». Per almeno otto volte, nei suoi scritti, suor Lucia di Fatima usò il termine Corredentrice, spiegando tra l’altro che chiamiamo la Santa Vergine «Nostra Signora dei dolori, perché nel suo cuore ha sofferto il martirio di Cristo, con Lui e accanto a Lui». 3) Le parole che Madre Teresa di Calcutta, dopo aver esposto in modo breve e limpido il perché di ognuno dei tre titoli, scrisse in una risposta autografa del 14 agosto 1993: «La definizione papale di Maria come “Mediatrice, Corredentrice e Avvocata” porterà grandi grazie alla Chiesa». A questi nomi aggiungo il nome della suor Mária Natália Magdolna, a cui proprio Gesù disse della sua Madre alla suora: “Gesù mi disse: «Mia Madre Immacolata sarà la corredentrice dell'era che deve venire»…
    Sono a conoscenza delle brevi note sulle rivelazioni private edotte dalla premessa del Card. Joseph Ratzinger, ora papa emerito, alla pubblicazione del 3° segreto di Fatima il 13-05-2000 (secondo cui ho osato brevemente scrivere le informazioni di sopra:
    1. Fra "rivelazione pubblica" e "rivelazione privata" vi è differenza non solo di grado ma di essenza.
    2. La Rivelazione Divina è un processo vitale nel quale Dio si avvicina all'uomo e trova il suo compendio in Gesù Cristo.
    3. Tuttavia anche se la Rivelazione è compiuta non è però completamente esplicitata.
    4. Toccherà alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli "Quando verrà lo Spi¬rito Santo, vi guiderà alla verità tutta intera".
    5. Le rivelazioni private sono tutte le visioni e rive¬lazioni che si verificano dopo la conclusione del Nuovo Testamento.
    6. I1 ruolo delle Rivelazioni private che si sono suc¬cedute lungo i secoli e riconosciute dalla Chiesa, non è quello di completare la definitiva Rivelazione di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica.
    7. La rivelazione privata è un aiuto alla fede e si ma¬nifesta credibile perché ci rimanda all'unica Rivelazione pubblica.
    8. Per essere approvata dalla Chiesa la Rivelazione privata non deve avere nulla che contrasti la fede e i buo¬ni costumi. È lecito renderla pubblica e darne adesione in forma prudente.
    9. La rivelazione privata può essere utile a compren¬dere e vivere meglio il Vangelo. È un aiuto offerto ma del quale non è obbligatorio fare uso.
    Grazie dell’attenzione. Con stima, Prof.ssa Melinda B. Tamás-Tarr. Laudetur Jesus Christus!

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    1. Cara Melinda, la ringrazio per le informazioni su questa veggente. Tenga comunque presente che le rivelazioni private possono contenere degli errori. Per fare una valutazione, bisogna confrontarle con i dati della Rivelazione Pubblica, custoditi dal Magistero della Chiesa. Non metto in dubbio il valore di questa mistica, tuttavia le faccio notare che c'è una sua frase che non si concilia con la dottrina delle fede e cioè che, prima della fine del mondo, l'umanità cesserà di commettere il peccato.
      Un condiale saluto con la mia benedizione. P.Giovanni Cavalcoli

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    2. Padre Giovanni e io chiedo per tutti la protezione della Vergine Maria Signora degli Ungheresi: della Magna Domina Hungarorum, Redemptoris Mater, Regina Hungarorum, Patrona Regni della mia Patria Natia che devenne il 15 agosto 1038 Regno e Dominio di Maria ricevendo in eredità il Regno d’Ungheria dallo Sant’István, del nostro re. (L’Ungheria storica non aveva le dimensioni odierne che venne amputata del trattato di Trianon fi cent’anni fa (4 giugno 1920)…

      Vs. Historia Hungarorum Ecclesiastica di Bod Peter oppure Petri Bod (1712-1769.)*
      * Praecipuum autem, quod condidit, opus fuit: Historia Hungarorum Ecclesiastica. Quod ut quam accuratissime conficeret Bibliothecas et Tabularia tam in patria sua quam alibi terrarum summa cum diligentia perscrutatus, omnia undique instrumenta per complures annos indagata collegerat. De eo libro sic iudica't Miko Comes: In hoc opere res antea neque exploratas nec cognitas tractandas sibi sumpsit. Magna doctrinae copia et ingenu acumine totam Hungaricae Ecclesiae Reformatae historiam amplexus temporibus illis novam lucem attulit, dubia plurima solvit, annorum rationem enucleavit, de hominibus et factis iniuste culpatis quid verum sit exposuit, et, ut verbo absolvam: sive fundamenta iaciendo, sive ipsa narratione elaboranda virum se praestitit vere historicum et eruditione et ingenio inter aequales suos longe eminentem.
      Huius elogii auctor paucas tantum magni operis partes noverat.
      In internet leggibile qui: https://books.google.it/books?id=vcgUAAAAIAAJ&pg=PA71&lpg=PA71&dq=patrona+hungarorum#v=onepage&q=patrona%20hungarorum&f=false
      Vs. per un impicitale approfondimento e per migliore conoscenza della mia Patria Natia, della mia Nazione d’origine anche http://ungheriasantasede.blogspot.com/2016/10/santa-maria-patrona-dellungheria-il.html .

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    1. Cara Melinda, mi fa molto piacere questa sua devozione alla sua Connazionale. Sono molto contento anche del fatto che voi cattolici ungheresi attualmente possiate vivere in libertà la vostra fede, dopo tanti anni di sofferenze causate dal regime comunista.
      Ricordo nella preghiera lei e la sua amata Patria.

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