Fiducia nel medico e fiducia in Dio

 Fiducia nel medico e fiducia in Dio

«Rialzaci, Dio, nostra salvezza

e placa il tuo sdegno verso di noi. 

Forse per sempre sarai adirato con noi?

Di età in età estenderai il tuo sdegno?

Non tornerai tu forse a darci vita?

Mostraci, Signore, la tua misericordia

e donaci la tua salvezza.

Sal 83, 5-8

 

Il mio recente articolo sulla questione del vaccino anti-covid ha suscitato una grande quantità d’interventi, per lo più di lettori contrari al vaccino con argomenti tutto sommato insufficienti. Rispondo a tutte le obiezioni che mi sono state fatte.

1.Alcuni lo giudicano un vaccino «sperimentale». In realtà non è sperimentale ma sperimentato, perché la medicina non mette in circolazione se non vaccini dei quali essa ha verificato che sono efficaci.  E difatti gli effetti positivi cominciano a farsi sentire. I morti e i contagi calano.

È azione criminale, passibile di sanzione penale, somministrare alla gente vaccini o ai pazienti prodotti medicali, la cui efficacia non è stata verificata. Certo sorprende come gli scienziati abbiano fatto così presto a trovare il vaccino. Ma siamo sempre lì: non sta a noi incompetenti determinare quanto tempo di sperimentazione occorra per verificare l’efficacia di un vaccino. Ci dobbiamo fidare del medico. Non confondiamo l’azione dell’OMS con quella del dott. Mengele, che faceva esperimenti sui corpi dei poveri ebrei di Auschwitz.

2. Altri contestano il valore oggettivo della scienza medica e si basano su di un concetto sbagliato della scienza intesa come confronto di opinioni. Confondono la scienza con la politica.

3. Altri sostengono che la vaccinazione è promossa dalle case farmaceutiche, le quali ne trarrebbero lauti guadagni. Questo vuol dire confondere il medico col farmacista. Le case farmaceutiche non producono farmaci inventati da loro, ma solo quei farmaci, la cui produzione è ad esse ordinata e regolata dalla scienza medica e dalle autorità sanitarie.

Quanto a queste, quali guadagni economici traggono dall’ordinare il vaccino e i medici a prescriverlo? Fanno come le case produttrici della coca-cola o della nutella, che più vendono, più guadagnano? Il vaccino è a pagamento? C’è qualcuno, al quale piace tanto il vaccino, è così ghiotto di vaccino, da volerlo acquistare abitualmente come la coca-cola e la nutella?

E allora da dove traggono gli scienziati e i medici il loro guadagno, se non dallo stipendio statale o privato, a volte magro, di professionisti, spesso obbligati a un superlavoro, col rischio del contagio, e ad affrontare una quantità di rinunce e sacrifici nella lotta contro il covid? Questi sapientoni moralisti si ricordano di che cos’è la gratitudine umana?

4. Altri pensano che il Papa pretenda un’adesione di fede al suo giudizio sul vaccino quasi come a verità di fede: cosa assolutamente falsa, che suppone in chi la pensa così una confusione fra l’autorità dottrinale e l’autorità pastorale del Papa.

Il suo giudizio dottrinale, ossia in materia di fede e di legge morale, richiede certo un’adesione di fede. Invece qui si tratta di un giudizio semplicemente pastorale o prudenziale in materia di scienza medica, dove il Papa non ha l’infallibilità che gli spetta in campo dottrinale e non per questo il suo giudizio non richiede un rispettoso assenso della volontà. Disobbedire non sarebbe eresia, ma imprudenza.

 5. Altri dicono che il Papa, parlando di dovere etico di vaccinarsi, fuoriesce dalle sue competenze. Non dovrebbe entrare in questa materia attinente alla scienza medica, ma limitarsi all’insegnamento delle verità di fede.

Rispondo che non è vero, perché il Papa ha tutto il diritto e il dovere, in una pandemia come questa, che ha causato centinaia di migliaia di morti nel mondo e coinvolge la salute pubblica internazionale, mettendo a rischio la vita di altri milioni di persone, di far sentire la sua voce in appoggio agli sforzi delle autorità sanitarie nazionali ed internazionali, che si stanno adoperando efficacemente per sconfiggere il virus.

Nel far ciò il Papa non esce affatto dalle sue competenze di Pastore universale della Chiesa Cattolica,  in quanto, ad imitazione di Cristo, che cura le anime e i corpi, il Vicario di Cristo è strumento della misericordia di Cristo nei confronti dei sofferenti, nell’incoraggiare il lavoro degli scienziati, dei medici e delle autorità politiche, nel promuovere la solidarietà internazionale, nel consolare gli afflitti, nel consigliare i dubbiosi, nel pregare per i vivi e per i morti, nel chiedere a Dio la cessazione di questo flagello, che Dio ci ha mandato perché facciamo penitenza dei nostri  peccati ed otteniamo la sua misericordia.

Nel nome e con l’autorità di Cristo, il Papa opera innanzitutto per il bene delle anime, ma in casi gravi come questi, nei quali ne va della vita dei cittadini del mondo, una situazione gravissima, che crea in molti paura ed angoscia, ribellioni a Dio e dubbi di fede, in mezzo all’incertezza e alle controversie, Papa Francesco, senza per questo impegnare il suo magistero infallibile, ci offre comunque una sicurezza, una direttiva ragionevole, prudente e sicura e una parola di conforto e di speranza.

Siamo in guerra contro un nemico mortale e crudele, invisibile ed insidioso. Occorre essere uniti, disciplinati ed obbedire ai capi. Non per nulla il nostro Governo ha nominato il Gen. Figliuolo, rappresentane del glorioso Corpo degli Alpini, a dirigere le operazioni nazionali di vaccinazione. Appoggiamolo!

Dobbiamo evitare tra di noi le discussioni circa le direttive ricevute, altrimenti favoriamo il nemico. Non è il momento di discutere, ma di combattere per poter vincere, altrimenti il virus sconfiggerà noi. Contro il nemico si deve essere uniti e disciplinati.

6. Altri sostengono che dovrebbe esser data facoltà ai cittadini di confrontare le opposte tesi pro-vaccino e no-vaccino per dare una valutazione e fare una libera scelta. Costoro confondono la medicina con la politica. In politica siamo tutti competenti per confrontare le tesi dei vari partiti e scegliere il partito preferito. Ma nella scienza medica non è così. Nella cura della nostra salute dobbiamo avere fiducia nel medico e non pretendere di discutere con lui e prevalere sulla sua competenza.

Ora, per affrontare il covid, occorre un’altissima competenza scientifica, che non può essere altra da quella che presiede all’OMS. L’opposizione privata e spontanea di medici alle direttive dell’OMS non è prudente e non contribuisce alla vittoria sul covid, ma è segno di presunzione e di indisciplina 

7. Altri fanno presenti il sorgere delle varianti. Ma questo è normale in fatto di virus. Una volta che, adesso come adesso, la scienza medica ha chiarito la causa, la natura, l’azione e come si diffonde il virus, il lavoro da fare è semplicemente quello di individuare la variante ed aggiornare il vaccino, come si è sempre fatto per le solite influenze stagionali.

8. Altri ritengono che il virus può essere combattuto con altri mezzi, diversi dal vaccino. In certi casi è vero. Resta tuttavia che la comunità internazionale è stata colta di sorpresa dalla fulminea diffusione del virus e che gli scienziati hanno molto faticato a capire in che consista la sua pericolosità e quindi a trovare il rimedio del vaccino, giacchè all’inizio si tentarono cure non solo inefficaci, ma controproducenti. È chiaro invece che il vaccino è un’arma decisiva, perché il nemico comincia a retrocedere.

9. Altri ritengono che non sia moralmente lecito assumere il vaccino, perché contiene residui di cellule di feti abortiti, credendo di essere corresponsabili dell’eventuale peccato di aborto, compiuto molti anni fa, presupposto all’esistenza dello stesso vaccino. Ora queste persone non devono assolutamente sentirsi in colpa, perché in colpa sarebbero se avessero collaborato a quell’aborto, cosa che evidentemente non è. Questa cosa è stata chiarita dall’apposito recente Responsum della CDF.

10. Altri temono che le disposizioni dell’autorità sanitaria e le parole del Papa a favore del vaccino suppongano un’idolatria del «dio vaccino» e obblighino ad un gesto magico che dia certezza assoluta. Non è difficile comprendere  quanto tale idea sia assurda, giacchè qui non si tratta altro che della semplice ragionevole obbedienza all’autorità del medico e alla parola pastorale del Papa.

11. Altri sospettano o si dicono convinti che la campagna di vaccinazione sia promossa da segrete forze internazionali massoniche, malthusiane, islamiche, sioniste e comuniste internazionali per abbattere l’economia e le forze morali occidentali al fine di dominare su di esse.

Ora è vero che queste forze aspirano, benché in antagonismo fra di loro, al dominio sull’umanità e alla distruzione del cristianesimo. Tuttavia esse non hanno mai dato segni, nella loro storia secolare, di attuare questi loro piani mediante lo sterminio di massa e il genocidio su scala mondiale.

Paragonare queste forze al nazismo è incongruo, perché il nazismo non è stata una forza internazionale, ma solo una dittatura nazionale durata 12  anni in una singola nazione, severamente poi punita dalla comunità internazionale.

È vero che il virus è uscito nell’ottobre del 2019 dal laboratorio di armi batteriologiche di Wu-Han in Cina, diffondendosi rapidamente in Occidente, mentre la Cina è riuscita a contenere l’azione del virus. Non è proibito sospettare un atto umano intenzionale di guerra batteriologica all’Occidente; ma si può pensare anche che il virus sia sfuggito al controllo.’

 Abbiamo motivo invece di sospettare che parte di quelle forze che si oppongono alla vaccinazione siano espressione di quei cattolici tradizionalisti scismatici, i quali, in nome della tradizione e di un’opposizione alla riforma conciliare, accusano Papa Francesco di modernismo.

12. Altri temono di essere truffati con l’assunzione di un falso vaccino. Il timore non è senza fondamento. Ma per evitare questo rischio, è sufficiente assumere il vaccino nei centri medici ufficiali, dove vengono somministrati i vaccini ufficiali, come per esempio il Pfizer, il Moderna, l’Astrazeneca o il Johnson&Johnson.

Il problema che si sta profilando, più che quello della salute fisica è quello della salute mentale collettiva. Il vero problema non è tanto quello della salute, ma è il problema morale. Siamo infatti invasi dall’egoismo, dalla stoltezza, dalla superbia, dalla lussuria, dall’empietà, dalla doppiezza.

Sono questi i veri virus. Occorre più che mai mantenere la calma, usare la ragione e il buon senso. È chiaro che non si deve credere nella vaccinazione come fosse una pratica magica miracolosa. Ma è buon senso sospettare che il medico sia un malthusiano, o un agente della Gestapo, uno strumento dell’anticristo, un leccapiedi di Papa Francesco?

Occorre la ragione e ancor più occorre la fede. Chi confida in Dio sa come confidare nell’uomo. Chi confida ragionevolmente nell’uomo, si affida già implicitamente in Dio, anche se non va a Messa alla domenica.

Mi chiedo allora come se la cavano in questo frangente gli atei e gli gnostici, che divinizzano l’uomo come fosse eterno e onnipotente. Una delle prove dell’esistenza di Dio è l’esistenza della sofferenza e della fragilità umana. Infatti, se io mi ritrovo fragile e debole, come non dovrei accorgermi che io non ho creato me stesso, ma c’è Qualcuno che mi ha creato con questa consapevolezza di avere dei bisogni insoddisfatti? E se mi ha creato, come non dovrebbe ascoltare la mia preghiera?

Se io sono fatto così, con quale buon senso mi ostino a confidare in me stesso e soltanto nell’uomo? Una persona sensata che si trova in difficoltà, chiede aiuto a una più forte di lei, che le vuol bene. E perché allora non chiedere soccorso al nostro Creatore? Con quale intelligenza si vorrebbe negare l’esistenza di Colui dal quale dipende la nostra esistenza? Che senso ha sapere che c’è qualcuno che mi può aiutare solo che glielo chieda e pretendere di cavarmela da solo?

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 13 luglio 2021

 


Occorre la ragione e ancor più occorre la fede. 

Chi confida in Dio sa come confidare nell’uomo. 

Chi confida ragionevolmente nell’uomo, si affida già implicitamente in Dio, anche se non va a Messa alla domenica.

6 commenti:

  1. E' simpatica la sua posizione, semplicistica e per nulla convincente, certamente non autorevole.
    Molto acuta, invece la tagliente affermazione di Del Noce: “Mentre è possibile discutere con l’intellettuale rigorosamente marxista, non lo è invece col progressista cattolico”
    “Per il progressista cattolico c’è, nei riguardi del tradizionalista, qualcosa di molto simile all’anatema; egli è per lui fuori del cristianesimo”. Parola di Del Noce.....e il caro p. Cavalcoli sembra confermare quanto scritto da Del Noce 55 anni fa. Per l'unità si è pronti all'epurazione: chiesa in uscita e sbandata!
    Silvio Pasquato

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    1. Caro Dottore,
      mi stupisce che lei abbia tirato fuori la questione della tradizione. Sì, effettivamente io sono un progressista, ma della linea di Maritain, quindi nella piena ortodossia e nella comunione con Papa Francesco.
      Il che vuol dire che io ho un pieno rispetto della Tradizione. Ma questo pieno rispetto esige che la Tradizione sia interpretata in linea col Magistero Pontificio.
      Io spero che lei sia su questa posizione. Quanto a me, come le ho detto sopra, non sono progressista nel senso modernista, come per esempio i rahneriani.
      Tuttavia non capisco che cosa c’entri la questione del tradizionalismo e del progressismo con la questione se è bene o non è bene vaccinarsi.
      Stando così le cose, la risposta che le ho dato non ha quindi nulla a che vedere col progressismo modernista, del quale parla probabilmente Del Noce. Lei avrebbe ragione se io appartenessi a questa corrente, ma mi pareva di essere stato abbastanza chiaro quando ho citato l’intervento del Papa, a meno che lei non accusi il Papa di essere un modernista.

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  2. Caro Padre, non mi pare che la scienza sia tutta d'accordo sui vaccini , anzi,ci sono fior di primari e un premio nobel che hanno dichiarato che vaccinare durante un epidemia si potrebbero sviluppare delle varianti, come in effetti sta succedendo.Vede caro Padre a me piace sentire le due campane,invece si sente solo la campana pro , quella contro il più delle volte viene zittita qualche volta in maniera quasi violenta
    Le cifre, l'anno scorso di qs. tempi mi pare eravamo ne nella stessa situazione pur senza i vaccini,per non parlare della confusione incredibile
    Per finire mi permetta di dissentire sul tono che lei ha usato , quasi di acredine nei confronti di coloro che la pensano diversamente, mi dispiace,anche se i co tari al vaccino stessero sbgliando,un po di dolcezza e di affabilità non guasterebbe.
    Perdoni la lunghezza, la saluto permettendole un ricordo nella preghiera

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    1. Caro sconosciuto,
      sono quasi due anni che in tutto il mondo siamo in lotta contro il covid-19. Lei ricorderà che agli inizi anche i più qualificati virologici erano sconcertati, per cui si tentarono delle cure non solo inefficaci, ma controproducenti.
      Nello stesso tempo gli scienziati, organizzati nell’OMS, hanno elaborato alcuni vaccini, che hanno cominciato a dare risultati soddisfacenti.
      Questo significa che questi vaccini non sono semplici effetti di sperimentazione o tentativi approssimativi, ma sono effetto della scienza medica. Questo fatto ha consentito alle autorità sanitarie di assumere un tono categorico nell’ordinare a tutta la popolazione la vaccinazione e questo perché, se non c’è questa disciplina, la vaccinazione non funziona per il fatto che resta la possibilità del contagio. Per questo io ho paragonato questa lotta contro il covid-19 ad una vera e propria guerra, nella quale, come lei sa bene, se non si è disciplinati, non si può vincere il nemico. Il nemico è il virus covid-19 e non il vaccino.
      Mi meraviglio che lei non abbia colto il mio tono di benevola ironia e non certo di acredine. Inoltre, in base a quanto sopra, lei dovrebbe capire che il mio tono categorico non dipende da una forma di arroganza, ma dalla mia preoccupazione per il bene del prossimo, dato che qui si tratta di vita o di morte.

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  3. 6. Altri sostengono che dovrebbe esser data facoltà ai cittadini di confrontare le opposte tesi pro-vaccino e no-vaccino per dare una valutazione e fare una libera scelta. Costoro confondono la medicina con la politica. In politica siamo tutti competenti per confrontare le tesi dei vari partiti e scegliere il partito preferito. Ma nella scienza medica non è così. Nella cura della nostra salute dobbiamo avere fiducia nel medico e non pretendere di discutere con lui e prevalere sulla sua competenza.

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    Forse lei intendeva dire che la scelta dei propri governanti avviene dal confronto tra le varie tesi, più che la scelta del proprio partito (una sineddoche?).
    Vale qui la pena di ricordare che sono passati diversi lustri dall'ultima volta che abbiamo scelto i nostri governanti "preferiti" (opportuni sarebbe stato un termine più adatto).

    Se voleva tendere l'arco per scagliare la freccia più a fondo, beh! Le si è rotta la corda dell'arco.

    La scelta del medico di famiglia avviene per diverse ragioni, ma il rapporto medico-paziente si conserva nel tempo solo se c'è fiducia reciproca. È sulla base di questa fiducia che io posso esprimere i miei dubbi al mio medico su una sua diagnosi, certo di ottenere da lui rassicurazioni attraverso ulteriori analisi specialistiche.

    (Icaro)

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    1. Caro Icaro,
      quando parlo di scelte politiche, faccio un discorso generale; non mi riferisco semplicemente alla scelta di chi ci deve governare, ma parlo delle nostre scelte relative alla vita politica, eventualmente attraverso i nostri parlamentari.
      Invece, per quanto riguarda la lotta contro il covid, un nemico che ha preso alla sprovvista la classe medica internazionale e gli scienziati più qualificati, il discorso deve essere molto diverso. Qui non si tratta affatto del caso che lei pone del medico di famiglia. A questo proposito sono perfettamente d’accordo con lei, che dobbiamo poter avere il diritto di cambiarlo, nel caso che non sia di nostra soddisfazione.
      Ma, tornando al caso che stiamo valutando, mi pare che il buon senso e la modestia ci obblighino a fidarci in linea di massima di quelle che sono le disposizioni delle autorità sanitarie, stante l’emergenza drammatica, che riguarda la salute pubblica mondiale.

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