Zuppi e Cirillo costruttori di pace - Il peggio è passato

 Zuppi e Cirillo costruttori di pace

Il peggio è passato

Nel conflitto russo-ucraino lo Spirito Santo non si era ancora fatto sentire, ma avvertivamo solo le crudeltà, le menzogne, l’odio, la violenza, la faziosità del demonio e della cattiveria umana, lo strazio dei sofferenti, dei feriti, dei morenti, dei senza-casa, dei prigionieri, degli sfollati, dei deportati.

Ma ecco improvvisamente un’immagine di pace e di speranza. Ecco che ci si apre il cuore. Ecco un giorno di luce. Il Card. Zuppi, inviato del Papa, sorridente con la tipica dolcezza del suo sorriso, davanti al Patriarca Cirillo, sorridente e soddisfatto, Cirillo che chiama Francesco non il «Papa di Roma», ma «Santo Padre», Zuppi che chiama Cirillo «Sua Santità».

È  da questo storico incontro che inizia il cammino della pace fra Russi e Ucraini. La pace nascerà dall’ecumenismo cattolico-ortodosso. Questo ecumenismo è stato voluto dal Concilio affinchè desse adesso la prova di ciò che esso è capace di ottenere. È dalla mutua comprensione e dal mutuo perdono, dalla mutua richiesta di perdono, è dalla comune penitenza dei propri peccati, è dalla comune implorazione della divina misericordia che scaturirà la pace in Ucraina.

Solo Papa Francesco e il Patriarca Cirillo sanno che cosa sta veramente succedendo in Ucraina, quali sono le cause profonde di questa insensata guerra e quindi quali sono i suoi rimedi[1]. Solo l’Europa occidentale cattolica è capace di capire l’animo dell’ortodosso russo.

Commovente la foto di Zuppi che prega davanti alla veneratissima e famosissima Icona della Madonna della Tenerezza. Il Russo si riconosce un animo crudele, ma, a saperlo prendere per il verso giusto, è anche capace di generosità e di slanci mistici.

I Cinesi, con tutta la loro buona volontà, in quanto comunisti, non sono assolutamente in grado di farsi mediatori di pace. Altrettanto dicasi dei musulmani di Erdogan. L’ONU e l’Unione Europea, legati alla massoneria, non capiscono la profondità spirituale del confitto che oppone Ucraini a Russi.

Gli Americani sono troppo occidentali, troppo superficiali per capire la profondità dell’animo russo, come possiamo capirlo noi cattolici europei, che da 1000 anni viviamo fianco a fianco con gli scismatici sorti nel 1054 a Costantinopoli.

Bisogna che Biden, Xi, Zelensky, Putin, la Van der Leyden e quant’altri traggano le conseguenze di ciò che il Card. Zuppi e il Patriarca Cirillo si sono detti in questo colloquio. Solo mettendo in pratica il contenuto di questo colloquio la guerra potrà cessare e si troveranno assieme, Russi ed Ucraini, sotto l’egida dell’ONU e della Unione Europea, le condizioni di una pace giusta e rispettosa dei diritti di tutti.

Cirillo deve riflettere se è proprio il caso di mantenere la dottrina della Terza Roma o se non è forse giunto il momento di ritrovare la comunione col Successore di Pietro spezzata mille anni fa ed aggravata con la pretesa di Mosca di essere al di sopra della Seconda Roma, ossia di Costantinopoli, in una stratosfera che non è il «terzo cielo» del quale parla S.Paolo (II Cor 12,2), ma è la terza illusione dell’imperialismo scismatico orientale, una misera e vana costruzione ideologica senz’alcun fondamento evangelico, ma solo espressione di una malcelata volontà di dominio, vano sogno di grandezza, che col disastro di questa guerra fratricida ha dimostrato ad abundantiam, se ancora ce ne fosse bisogno dopo le precedenti disavventure storiche, il suo totale fallimento, che cioè non ci può essere sinodalità (sobornost) senza il Papa e che la libertà della Chiesa locale e nazionale, che tanto sta cuore alla mentalità ortodossa, non dipende dal suo appoggiarsi al governo o potere politico o dalla protezione o collaborazione offerta dal potere politico o dal permesso datole dal potere politico, ma dalla sua comunione col Successore di Pietro, vero garante della libertà della Chiesa universale quindi di tutte le Chiese locali e nazionali, libertà dagli intralci o dalle minacce o dalle pressioni e restrizioni che possono venire dal potere politico, in modo tale che sarà il potere spirituale ad animare il potere temporale e non che il potere temporale politico voglia farsi guida della Chiesa (cesaropapismo) e servirsi della religione come instrumentim regni.

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 30 giugno 2023  

Aggiungo in appendice a questo articolo una breve conversazione con Don Gianluca Busi, sacerdote bolognese, esperto di arte bizantina.

P. Giovanni

Caro Don Gianluca, apprezzo immensamente la tua iniziativa di presentare questa dotta esposizione del valore dell'icona della Madonna di Vladimir.

È quell'immagine davanti alla quale ha pregato il Card. Zuppi per chiedere aiuto alla Madonna per il colloquio con il Patriarca Cirillo.

Questa splendida e famosissima icona, che commuove tutti, è uno dei più grandi gioielli dell'iconografia mariana russa, il segno più bello dell'animo russo, iconografia che fa scuola anche per noi occidentali, come per esempio l'icona della Madonna di San Luca, che è proprio la devozione della Chiesa bolognese, della quale Zuppi è il Pastore.

Come ho detto nel mio articolo dedicato al colloquio tra Zuppi e Cirillo, questo colloquio ecumenico, ispirato dallo Spirito Santo, dovrà essere il punto di riferimento per la ricerca della pace in Ucraina.

Don Gianluca Busi

L’analogia è proprio azzeccata perché le due icone provengono entrambe da Costantinopoli e sono dipinte entrambe nel XII secolo.

Per la tradizione sono comunque entrambe dipinte da San Luca.

Acquistare una icona a Costantinopoli era una sorta di imprinting che legittimava una chiesa periferica e la rendeva di alta statura

Gianluca

P. Giovanni

Io ho scritto un articolo sul colloquio tra Zuppi e Cirillo, ma non ho scritto un articolo sulle due icone. Invece sono contento di avere appreso da lei che sono dello stesso secolo e quindi questo fatto istituisce un bellissimo legame tra la Madonna di San Luca e la Madonna di Vladimir. Ciò mi sembra confermare la bontà dell'idea che il Papa ha avuto di fare di Zuppi il suo rappresentante, per cui mi auguro caldamente che egli possa continuare in questa impresa estremamente significativa a favore della pace in Ucraina.

Don Gianluca Busi

Aggiungo un dettaglio interessante della Madonna di San Luca sappiamo leggendariamente che fu consegnata da un benefattore di Costantinopoli perché la consegnasse alla congregazione neonata sul monte della guardia a Bologna, ma che non andasse direttamente, perché era opportuno che anche il papa a Roma la benedicesse.

E qui torniamo al discorso della tutela richiesta per le immagini di avere una sorta di imprinting dalla prima e dalla seconda Roma. In più desideravano dire che erano copie autografe di San Luca. Questo garantiva il legame fra queste nuove chiese e le origini e questo è davvero interessante.

Interessante anche questa strada: io ho studiato iconografia con un maestro di San Pietroburgo, ora come italiano vado in Polonia a insegnare pittura russa, 🙂che mondo buffo.

P. Giovanni

Mi congratulo vivamente per queste notizie che lei mi dà con la sua attività veramente utile dal punto di vista ecumenico.

Mi viene in mente San Giovanni Paolo II, con tutte le sue raccomandazioni per la congiunzione dei "due polmoni dell'Europa".

Lei sta lavorando efficacemente per questo nobilissimo scopo, che darà certamente un valido contributo per ottenere la pace in Ucraina. 

Fontanellato, 2 luglio 2023

Immagine da Internet: Mosca, 29 giugno 2023, Solennità dei Santi Pietro e Paolo

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=rX8miL6gqOQ 

Immagine da Internet: Theotokos di Vladimir

 

 

 

 

 


[1] Vedi il mio libro “Dona a noi la pace. Il significato della presente guerra”, Chorabooks, Hong Kong, 2022

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