Vociare assassino
L’accusa lanciata dal Papa emerito ai suoi nemici tedeschi
Quarta Parte (4/4)
Nell’enciclica troviamo una rinnovata condanna dello storicismo modernista, al quale Rahner non è per nulla estraneo:
«Nella riflessione teologica lo storicismo tende a presentarsi per lo più sotto una forma di “modernismo”. Con la giusta preoccupazione di rendere il discorso teologico attuale e assimilabile per il contemporaneo. Ci si avvale soltanto degli asserti e del gergo filosofico più recenti, trascurando le istanze critiche che, alla luce della tradizione, si dovrebbero eventualmente sollevare» (n.87).
In questa mentalità ciò che era vero ieri non lo è più oggi e viceversa: il che viene a negare l’immutabilità del dogma e per conseguenza l’immutabilità divina.
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Ultimo grande assalto contro Rahner è la Dichiarazione circa l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa, questa volta a firma dello stesso Ratzinger come Prefetto della CDF. Si tratta di una Summa contra Rahnerium di formidabile potenza speculativa e forza polemica, dove è stupefacente come Ratzinger sia riuscito in un così esiguo numero di pagine a radunare tanti stimoli all’azione e tanti spunti di riflessione.
L’ultimo intervento di grande coraggio di Papa Benedetto è stato il famoso discorso a Ratisbona nel 2006, dove ha sottolineato con forza, contro il volontarismo islamico, non privo di agganci col volontarismo occamista luterano e rahneriano, la dignità della ragione umana creata dalla Ragione divina, per cui questa non può mai essere in contraddizione con quella. Da qui la profonda ragionevolezza dei comandi e dei giudizi divini, per cui Dio è affidabile anche se non ci spiega i motivi delle sue scelte e dei suoi comandi, anche se non deve render conto a noi di quello che fa, e tuttavia siamo certi che non ci delude e non ci tradisce, ma è con noi leale negli impegni e nelle promesse.
Nel 2013, Papa Benedetto divenne Papa emerito. Restò a fianco di Francesco.
Il popolo di Dio naturalmente con gioia, benché con grande sorpresa, accolse l’elezione del nuovo Papa, senza affatto dismettere l’affetto e la devozione per il precedente, che spiazzò imprevedibilmente con abile mossa l’azione dei nemici sottraendosi ai loro colpi.
Col suo gesto Benedetto si attirò una nuova autorevolezza spirituale, che ha commosso molti e gli ha attirato un larghissimo seguito. È sembrato uno sconfitto e invece ne è uscito vincitore. È parso che fuggisse e invece ha ingaggiato una nuova tattica. In una guerra può vincere proprio chi apparentemente si ritira, perchè combatte da una nuova e più efficiente posizione. Da allora, se prima Benedetto colpiva il nemico nella pastorale, adesso lo ha toccato nella coscienza.
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