Il mio appello di cristiano ai fratelli ebrei e musulmani

 Il mio appello di cristiano ai fratelli ebrei e musulmani

Ho letto con molta apprensione nel Corriere della Sera del 10 novembre scorso un articolo di Lorenzo Cremonesi nel quale egli traccia un quadro drammatico dello stato d’animo di alcuni Israeliani coinvolti nell’attuale guerra contro i Palestinesi. Quello che mi ha colpito è stato il riferimento fatto da essi a quanto narrato dalla Scrittura circa la conquista della Palestina da parte degli Ebrei, con la cacciata o uccisione delle popolazioni ivi residenti, nella convinzione di adempiere ad un comando di Dio.

Riporto alcune accese dichiarazioni di persone colà residenti, riferite dal giornalista. La loro impostazione fondamentalista mostra quanto importante ed urgente sia l’esegesi storico-critica della Scrittura. Mi vengono in mente le parole di Cristo «avete inteso che fu detto dagli antichi» al c.5 di Matteo. Essi credevano che si trattasse di volontà di Dio, mentre obbedivano ad uno stadio arcaico della coscienza morale, ancora influenzato dalla durezza di cuore conseguente al peccato originale.

Cristo non nega affatto che la Palestina fosse la terra promessa ad Abramo e al suo popolo così come esso sarà organizzato da Mosè. Mostra invece qual è la vera volontà di Dio. Cristo è il primo maestro dell’esegesi storico-critica della Scrittura, che evidenzia la Parola di Dio liberandola da fraintendimenti dovuti alle miserie umane e promuove la fratellanza universale sotto l’unico Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.

A voi, dunque, mi rivolgo, ebrei e musulmani: siamo tutti fratelli figli di Abramo, credenti nell’unico vero Dio, creatore del cielo e della terra, giusto e misericordioso, rimuneratore dei vivi e dei morti. Dio ci chiama tutti, cristiani, ebrei e musulmani a vivere nella concordia e nella pace in Palestina, la terra promessa ad Abramo e ai suoi discendenti.

Voi ebrei, popolo da Dio prediletto, popolo sacerdotale, con capitale Gerusalemme, la città di Davide, madre di tutti i popoli, amata anche da Maometto e dai suoi fedeli, voi musulmani, come è detto nel Corano.

Gesù di Nazaret, il Messia, discendente dal Padre Abramo, figlio di Davide, Re di Israele, ha annunciato alla samaritana: «È giunto il momento in cui né su questo monte né a Gerusalemme voi adorerete il Padre. Voi adorate quello che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dagli Ebrei» (Gv 4,22).

Noi cristiani sappiamo che nel Messia Salvatore dell’umanità la salvezza viene da voi ebrei. Gerusalemme è la nostra madre comune. Lì anche Maometto ha adorato Dio e lo ha visto da vicino. Gesù invece è lo stesso Figlio di Dio, che tutti, ebrei, musulmani e cristiani ci fa conoscere Dio, il Dio che ci ha creati affinchè siamo tutti fratelli e figli di Dio.

A Gerusalemme in Palestina, la Eretz Israel, c’è posto per tutti, perché la terra di Israele è la prefigurazione e la pregustazione della comune Terra celeste a tutti promessa dal Messia, il Servo di Jahvè, redentore dei peccati del mondo.

Fratelli ebrei e musulmani, deponete dunque le armi! È questa la vera volontà di Dio! Gerusalemme è la nostra madre, madre di tutti i popoli. E la Palestina è la Terra Santa, terra bagnata dal Sangue di colui Che col suo Sangue ha redento il mondo.

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 19 novembre 2023

 

Fratelli ebrei e musulmani, deponete dunque le armi! 

È questa la vera volontà di Dio! 

Gerusalemme è la nostra madre, madre di tutti i popoli.

 

 

E la Palestina è la Terra Santa, terra bagnata dal Sangue di colui Che col suo Sangue ha redento il mondo.


 Immagini da Internet


13 commenti:

  1. Spero che tutta l'umanità si converta a Gesù e Maria il prima possibile: è l'unica soluzione per la Pace.

    Maometto fu un falso profeta, non ha mai adorato Dio ma lo ha sfruttato per i suoi interessi. Ai Musulmani bisogna dire la Verità! Soprattutto alle donne!

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    1. Caro Michele,
      secondo l’insegnamento che ricaviamo dalla Scrittura e da Cristo stesso, c’è da prevedere che non tutta l’umanità si convertirà a Cristo, ma una parte lo respingerà, benchè Cristo sia morto per tutti e a tutti offra la salvezza.
      Secondo il Concilio Vaticano II, Maometto fu un adoratore dell’unico vero Dio, cosa questa che ci consente di praticare il dialogo con i musulmani circa gli attributi di Dio e di preparare il terreno perché essi possano credere nella divinità di Cristo.
      Certamente nel Corano ci sono delle falsità, prima delle quali è la negazione del Mistero Trinitario. Tuttavia non dobbiamo scoraggiarci e desistere dalla volontà di annunciare anche a loro il Vangelo secondo il comando di Cristo, mostrando loro l’errore di rifiutare il Mistero Trinitario e quelle che sono le ragioni di convenienza, che ci mostrano come questo Mistero trascende la ragione, ma non è contro la ragione, ed anzi è convenientissimo alla santificazione della nostra vita.
      Nell’Islam, in alcuni Paesi più progrediti, esiste già una certa emancipazione della donna, che risente evidentemente dell’umanesimo cristiano. Il mondo islamico, se da una parte presenta aspetti retrivi o fondamentalistici, in certi ambienti a contatto con noi cristiani, hanno fatto un certo cammino, anche se indubbiamente hanno ancora molto da farne. Bisogna che noi cristiani diamo il buon esempio e continuiamo quest’opera educativa con fiducia, sapendo che la grazia lavora anche nel cuore di questi nostri fratelli, perché anche loro sono chiamati a quella concezione del rapporto tra uomo e donna, che è oggetto della rivelazione cristiana.

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    2. Caro Padre Giovanni,

      Non ho dubbi che nel Nostro Tempo anche l'Occidente abbia bisogno di trovare l'equilibrio, e in questo la cultura araba sono certo che ci aiuterà; Cristo sa sempre come sorprenderci. Per esempio, molte donne Musulmane hanno conservato la modestia, però non capisco come queste Pie donne possano credere nel "Paradiso Maomettano" e vivere serenamente.

      Non ho dubbi nemmeno sul fatto che molti Musulmani siano veramente devoti e alla ricerca della Verità. C'è il comandamento "Onora il Padre e la Madre" e so che Maometto è il loro "Profeta", in un dialogo con un Arabo non sarei stato così diretto, ma sono convinto che debbano liberarsi da questa falsa amicizia e conservare e condividere la bellezza della loro Cultura.

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    3. Caro Michele,
      l’etica sessuale islamica, da una parte è troppo rigorosa e dall’altra dà spazio alla lussuria. Il musulmano ha una considerazione della donna legata ancora all’Antico Testamento. La donna viene vista soprattutto come tentatrice e come procreatrice.
      Considerandola come tentatrice, è portato a volerla completamente coperta. Ora qui gioca la virtù del pudore, ma si tratta di precauzioni esagerate, perché il musulmano, legato ancora all’Antico Testamento, che si riflette nel Corano, non dispone come noi cristiani di quella maggiore maturità affettiva, che ci consente di accogliere una certa moderata nudità femminile, senza rimanere turbati.
      In secondo luogo bisogna considerare anche il fatto che il musulmano, prestando eccessiva attenzione alle tentazioni sessuali, che possono venire dalla donna, è portato a non vedere in lei in pienezza la sua dignità di persona, per la quale Dio l’ha dotata di qualità spirituali reciprocamente complementari a quelle del maschio.
      Tutto ciò, come già notò Pio XII, è connesso con la pari dignità personale dell’uomo e della donna, e quindi supera il dominio maschile sulla donna, che resta presente nell’Antico Testamento, e quindi nel Corano, benchè nell’Antico Testamento la donna sia oggetto di stima maggiormente che nel Corano.
      Un effetto di questa disistima coranica della donna è dato anche dalla liceità della poligamia, benchè il musulmano abbia il senso della famiglia e la stima per la procreazione. Un altro segno della incapacità del musulmano di dominare il proprio istinto sessuale è l’esistenza dell’harem.
      A questo punto ci possiamo effettivamente porre la domanda di come conciliare nell’etica islamica da una parte il rigorismo, che impone alla donna delle precauzioni esagerate, e nello stesso tempo permette il lassismo con la poligamia e l’harem, e dall’altra il lassismo proprio dell’escatologia, che comporta che il beato – abbiamo sempre la prevalenza del maschio – gode sessualmente dell’uso di un gruppo di vergini.
      È interessante a questo punto fare un confronto con l’etica sessuale cristiana. San Giovanni Paolo II, riprendendo un’intuizione di San Tommaso, ha parlato della risurrezione dell’uomo e della donna. Dobbiamo quindi pensare che in paradiso, che sarà il regno dell’amore, esisterà una forma di unione e di amore tra uomo e donna, della quale però adesso non conosciamo le caratteristiche fisiche, perché la sessualità che conosciamo qui ha un orientamento procreativo, mentre quella di lassù non sarà più procreativa. Aggiungo che comunque ci sarà tra uomo e donna una unione così bella e così sublime, che noi adesso non riusciamo neppure a immaginare.

      Per quanto riguarda la ricerca della verità, la filosofia islamica del XII-XIII secolo ha dato splendidi frutti nel campo della metafisica, soprattutto con Avicenna, che ha ispirato anche nostri grandi dottori, come per esempio San Tommaso d’Aquino e il Beato Dum Scoto.
      Dato che nel Corano Dio è presentato come Creatore, i teologi islamici hanno approfondito quello che è il rapporto tra il Creatore e la creatura.

      Una cosa invece che non ho capito, è che cosa lei ha inteso dire quando parla di “falsa amicizia”.

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  2. Grazie Padre, intendevo dire che Maometto è all'Inferno insieme a Giuda e Marx. Io mi fido di Padre Pio e San Giovanni Bosco: meglio non fare compromessi con questi impostori.

    Credo che si possa dire la verità su Maometto senza screditare tutta la cultura araba.

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    1. Padre Pio e San Giovanni Bosco oltre al fatto di aver dato il buon esempio per tutta la loro vita terrena, sono due veri amici che ci tendono la mano realmente, perché sono in Paradiso. Possono intercedere per noi e aiutarci. Non sono delle idee, degli idoli, dei modelli astratti.

      Maometto e Marx invece hanno diffuso degli errori molto dannosi. Il male assoluto non esiste, ma in Paradiso ci molti Santi da seguire, perché rimanere legati a loro?

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    2. Caro Michele,
      indubbiamente personaggi come Maometto, Marx e Giuda non si possono proporre a modello di virtù, né la loro dottrina è stata benefica per l’umanità. È possibile che essi siano all’inferno, ma non abbiamo motivo per esserne certi, perché la Chiesa non ci illumina dettagliatamente circa le sorti di coloro che sono all’inferno; tutto quello che essa ci dice è che nell’inferno esistono delle anime in pena, però non ci dice chi sono.
      Quindi, domande di questo genere, non hanno una particolare utilità. Quello che ci deve stare a cuore è invece evitare i loro cattivi esempi e guardarsi dai loro errori. Non sappiamo che cosa può fare la misericordia di Dio in punto di morte. Non si può escludere l’opportunità di pregare per loro, nel caso siano in purgatorio.

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    3. Maometto è all'Inferno, ma Fatima?

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    4. Caro Michele,
      per quanto riguarda Maometto ho già espresso il mio parere.
      È vero che nei secoli passati è esistita una tradizione tra noi cristiani che ha voluto vedere Maometto all’inferno.
      Tuttavia ciò non ha alcun peso ai fini di una riflessione su quale possa essere stata la sorte di Maometto, conoscendo la grandezza della misericordia divina, che può raggiungere anche il peggior peccatore in punto di morte e farlo pentire dei suoi peccati.

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    5. Fatima è la figlia di Maometto? Confidiamo nei tempi supplementari!

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    6. Caro Michele,
      non capisco che cosa vuole dire.
      La cosa è molto seria. Le chiedo di chiarire quello che sta dicendo.

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    7. Caro Padre Giovanni, credo che la figlia di Maometto si chiamasse Fatima. Magari ci aiuterà dal Purgatorio/Paradiso, intendevo dire questo.

      Pace e bene
      Michele

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    8. Caro Michele,
      la sua domanda è molto interessante, perché in Fatima si tratta pur sempre di un’anima, per la salvezza della quale Cristo ha dato il suo Sangue.
      La domanda potrebbe essere estesa in riferimento alla salvezza in generale dei musulmani.
      Come quest’anima avrà risposto alla sollecitazione della grazia? Certamente la dottrina, che ha ricevuto da suo padre, non si può dire che fosse favorevole ad accogliere Cristo, come Figlio di Dio.
      Tuttavia possiamo fare un’ipotesi. E cioè che essa, assistita dallo Spirito Santo, sia stata capace di cogliere nel Corano quella parte di verità, che, come dice il Concilio Vaticano II, può essere utile alla salvezza e quindi all’incontro con Cristo.
      Io non conosco la vita di questa persona; tuttavia quanto ho detto è certamente ben fondato, per cui non si può escludere che essa si sia salvata e magari si trovi o in purgatorio o in paradiso a pregare per noi.

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