Possono esistere persone umane in altri pianeti?
Il quotidiano La Stampa del 23 dicembre scorso dà notizia che «ventiquattro teologi delle religioni di tutto il mondo sono stati chiamati dalla NASA a rispondere a una difficile domanda: quali sarebbero le conseguenze per la società umana se venisse a sapere che gli alieni esistono? L’incontro è in programma al Center for Theological Inquiry di Princeton, un organismo finanziato dall’ente spaziale americano».
Se si fossero rivolti a un qualunque teologo cattolico avrebbero avuto una risposta sicura senza bisogno di scomodare con relative spese i teologi di altre religioni. Per questo, io, come teologo cattolico, voglio andare incontro all’interesse della NASA fornendo la risposta cercata. Dico subito, però, che per avere tale risposta, non basta la scienza, ma occorre prendere informazioni dall’insegnamento della rivelazione cristiana nell’interpretazione della Chiesa cattolica.
Infatti la scienza può appurare l’esistenza di altri pianeti nei quali esistono probabilmente le condizioni fisiche che rendono possibile la vita umana. Ma non esiste alcuna prova che questa vita umana effettivamente esista, anche per l’immensa distanza dalla terra di questi pianeti, cosa che rende estremamente difficile la possibilità di una verifica sicura.
La ricchissima documentazione circa la registrazione di insoliti oggetti volanti non ci fornisce nessuna prova che si tratti di macchine costruite da extraterrestri. In molti casi può trattarsi semplicemente di insoliti corpi celesti.
La scienza come tale non esclude la possibilità dell’esistenza di altre persone umane in altri pianeti. Ma la scienza sperimentale non s’interessa di ciò che può esistere, ma di ciò che esiste effettivamente e di cui si dà certezza o per esperienza diretta o indirettamente mediante prove dimostrative oggetto di osservazione empirica.
Tuttavia la risposta decisiva, come ho detto, viene dal dato rivelato nell’interpretazione della Chiesa cattolica. E preciso: Chiesa cattolica, per cui il non-cattolico, anche se cristiano, non è in possesso dei mezzi sufficienti o adeguati per ottenere dal dato rivelato tutto ciò che esso rivela e che esso effettivamente fornisce al sapere, un sapere che in tal caso è un sapere di fede, la quale consente di raggiungere un sapere che supera quanto può essere conosciuto dalla sola scienza, perché è un sapere rivelato da Dio e non semplice conquista dell’umana ragione. Per questo, con la fede il cattolico possiede quell’adeguata conoscenza dell’uomo, della vicenda umana e del cosmo che permette di dare una risposta sicura alla domanda.
Ora un dato di fede necessario per illuminare il problema e giungere alla risposta è la dottrina della creazione dell’uomo, del peccato originale e della dinamica della salvezza.
Il racconto biblico della creazione dell’uomo e della donna nell’eden fa riferimento a questa terra nella quale viviamo, con la precisazione che si tratta di una terra incontaminata dal peccato, nella quale la coppia primitiva godette di uno stato di immortalità, di altissima virtù e di perfetta innocenza, uno stato felice che viene perduto col peccato originale.
Nel racconto biblico non c’è spazio per la teoria poligenista, per la quale Dio avrebbe creato un ceppo di umanità su questa terra e un altro ceppo su di un altro o altri pianeti. Per questo la teoria poligenista è stata positivamente esclusa da Pio XII nell’enciclica Humani Generis del 1950. Essa infatti viene a negare la dottrina di fede secondo la quale la colpa originale partita dalla coppia primitiva su questa terra si è propagata per generazione a tutta l’umanità, la quale è in totalità residente solo su questa terra.
Tutta l’umanità insomma si raccoglie nell’umanità che è in questa terra e solo in questa terra. Non esistono uomini fuori di quelli che vivono su questa terra. La colpa originale si trasmette a questa umanità. E secondo la fede tale umanità è salvata dalla redenzione di Cristo, redentore di questa umanità, non di altre extraterrestri.
Né c’è da ipotizzare l’esistenza di un’altra umanità in un altro pianeta che non sia infetta dalla colpa originale. Come e quando sarebbe arrivata in quel pianeta? Prima che Adamo ed Eva peccassero? Essi non hanno generato nessuno prima di cadere nel peccato.
Alcuni ipotizzano che l’uomo sia giunto in un altro pianeta in un passato lontanissimo. Ma si può ipotizzare che l’uomo primitivo decaduto dallo stato d’innocenza abbia potuto organizzare con i mezzi di allora un viaggio spaziale tale da attraversare le distanze siderali per colonizzare altri pianeti? Distanze che conosciamo solo oggi con i moderni mezzi visivi? Distanze che siamo lontanissimi dal poter coprire con i più progrediti mezzi di trasporto? La cosa è assolutamente impensabile. Se non ci riusciamo noi oggi, con l’immenso progresso scientifico e tecnologico che abbiamo realizzato oggi, che cosa poteva fare l’uomo primitivo con la clava e la pietra focale?
In base alle premesse, possiamo pertanto smentire con certezza l’ipotesi avanzata da alcuni, secondo la quale certi complessi di rozze sculture in pietra o monumenti simili, circa i quali non riusciamo a comprendere a che cosa servissero o che cosa rappresentino, sarebbero la testimonianza della presenza in antichissimi tempi di uomini extraterrestri.
Tutta l’umanità esistente, dunque, è su questa terra. Il divino comando genesiaco «soggiogate, dominate e riempite la terra» (Gen 1,28) vale ancora. Il peccato originale ha indebolito le forze dell’uomo. Ma la grazia di Cristo ridà gradualmente nei secoli e nei millenni le forze perdute. E qui abbiamo la storia del progresso umano nel campo della scienza, della tecnica e delle forze umane.
Certo l’universo, adesso, nelle sue distanze sconfinate e nelle sue forze gigantesche, ci spaventa e ci fa sentire tanto piccoli e impotenti, nonostante i progressi compiuti. Se l’uomo non avesse peccato, a quest’ora avremmo già colonizzato tutti i pianeti abitabili. Ma siamo ancora in tempo. Non arrendiamoci alla nostra debolezza, ma, forti della grazia di Cristo, possiamo recuperare quello che abbiamo perduto ed ottenere, con la resurrezione finale, un mondo nuovo ancor più bello di quello delle origini.
P. Giovanni Cavalcoli
Fontanellato, 28 dicembre 2021
Tutta l’umanità si raccoglie nell’umanità che è in questa terra e solo in questa terra.
Non esistono uomini fuori di quelli che vivono su questa terra. La colpa originale si trasmette a questa umanità.
E secondo la fede tale umanità è salvata dalla redenzione di Cristo, redentore di questa umanità, non di altre extraterrestri.
Tutta l’umanità esistente, dunque, è su questa terra.
Il divino comando genesiaco «soggiogate, dominate e riempite la terra» (Gen 1,28) vale ancora. Il peccato originale ha indebolito le forze dell’uomo. Ma la grazia di Cristo ridà gradualmente nei secoli e nei millenni le forze perdute. E qui abbiamo la storia del progresso umano nel campo della scienza, della tecnica e delle forze umane.
Certo l’universo, adesso, nelle sue distanze sconfinate e nelle sue forze gigantesche, ci spaventa e ci fa sentire tanto piccoli e impotenti, nonostante i progressi compiuti.
Se l’uomo non avesse peccato, a quest’ora avremmo già colonizzato tutti i pianeti abitabili.
Ma siamo ancora in tempo. Non arrendiamoci alla nostra debolezza, ma, forti della grazia di Cristo, possiamo recuperare quello che abbiamo perduto ed ottenere, con la resurrezione finale, un mondo nuovo ancor più bello di quello delle origini.
Immagini da internet
Curioso apprendere da lei che senza peccato origunale avemmo avuto uno sviluppo tecnoscientifico maggiore. Nel paradiso terrestre che bisogno c'era di fare meno fatica, di curarsi, di competere per le risorse scarse? Senza un movente "economico" non c'è bisogno di progresso tecnologico; dove tutti i desideri sono corrisposti in modo naturale, la situazione si stabilizza.
RispondiEliminaCaro Stefano,
Eliminaper quanto riguarda la produzione tecnico-scientifica, essa è una attività naturale dell’uomo, per la quale egli gradualmente esprime la sua creatività, si rende sempre più signore della natura, costruisce progressivamente mezzi di comunicazione sempre più rapidi, comodi ed efficaci, mediante il lavoro aumenta il suo benessere con la costruzione di oggetti che favoriscono la sua salute e la gioia di vivere.
Ora, nell’eden, la natura umana si trovava in uno stato di altissima perfezione ed integrità, per cui tutte le sue potenzialità e virtualità potevano essere messe in atto progressivamente. Da qui l’alto significato di tutte le suddette forme di progresso, di sviluppo e di perfezionamento della vita umana.
Nel paradiso terrestre non esisteva la fatica, perché la fatica è una punizione del peccato originale. Per quanto riguarda le risorse, non erano affatto scarse, ma abbondantissime, per cui il progresso non era motivato dalla necessità di sopperire a bisogni derivanti da uno stato di miseria, ma era motivato dal piacere di aumentare il benessere, le comodità, la prosperità e la gioia di vivere dei singoli e del genere umano, in una vita immortale.
La competizione si può certamente ammettere, ma non nel senso delle rivalità, ma con un certo spirito sportivo, che nasce dalla gioia di confrontarsi e ammirare vicendevolmente le proprie capacità.
La soddisfazione dei bisogni non avrebbe portato ad una stabilizzazione, per il fatto che la natura umana avrebbe mantenuto permanentemente dei bisogni vitali, derivati non da deficienze o difetti, ma dal piacere di vivere in piena salute.
Buonasera, molto interessante questo articolo. Avrei una domanda, cosa ne pensa di Maria Valtorta e della parte dove Gesù le parla di altre vite e vite che pullulano nei milioni di mondi?
RispondiEliminaSecondo lei per vite si riferisce ad animali oppure altri esseri intelligenti come umani? Grazie
Caro Nix,
Eliminapurtroppo non sono in grado di rispondere in modo dettagliato a questa domanda per il fatto che non conosco la Valtorta su questo argomento.
Di per sé è possibile che ci siano altri pianeti abitati da una flora e da una fauna.
Come già a suo tempo ho dimostrato, non ha alcun fondamento l’ipotesi di pianeti abitati da enti personali simili a noi.
Preciso inoltre che le rivelazioni private possono contenere elementi estranei al dato rivelato e dipendenti dalle idee particolari del veggente, il quale può credere in buona fede che quanto ha percepito sia un contenuto rivelato dal personaggio celeste che gli ha parlato.
Grazie della risposta. Beh le consiglio, se posso, di leggere su Maria Valtorta, a me si è aperto un mondo, sicuramente positivo.
RispondiEliminaPer il discorso di pianeti abitati non approfondisce l'argomento Gesù stesso, si limita solo a dirle che esistono milioni di mondi dove pullulano vite e vite, ma ripeto non specifica se vite intelligenti come noi e dotate di anima spirituale.
Le consiglio questo link dove un suo collega ha fatto un interessante approfondimento sulla questione che di questi tempi strani è sicuramente notevole, mi faccia sapere!
http://www.perfettaletizia.it/archivio/infomazione/extraterrestri/scheda.html
Caro Nix,
Eliminala ringrazio per l’invio del documento.
Le faccio presente tuttavia che il lavoro che sto facendo non è dedicato a recensire documenti che mi sono inviati, ma a rispondere a domande dei Lettori.
Quindi, se lei circa il documento che mi ha inviato ha qualche domanda da farmi, sarò lieto di risponderle.
Carissimo Padre,
RispondiEliminain merito alla Sua interessante nota sull'esistenza di persone umane in altri pianeti, desidero notare che:
1.Sembra sia inesatta la notizia che la NASA abbia ingaggiato dei teologi (https://apnews.com/article/fact-checking-460963967383). La NASA si sarebbe limitata, prima del 2017, a contribuire un suo finanziamento ad un centro di Princeton per sue ricerche sull'impatto sociale di un'eventuale scoperta di vita extraterrestre.
2. La Sua risposta sull'impossibile esistenza di esseri umana fuori dalla terra e' ineccepibile. Ma che ne è della questione se possa esistere vita al di là della terra? Ovviamente, qualora per "vita" s'intendesse vita razionale con la quale, per ipotesi, l'essere umano riuscisse a mettersi in contatto, altre questioni emergerebbero, cioè (a) può esistere vita razionale corporea che non sia umana, e (b) come si porrebbe, per questa vita extraterrestre non umana, la questione della creazione ad immagine e somiglianza di Dio?
Caro Lettore,
La ringrazio per la correzione della notizia che avevo dato circa l’iniziativa della NASA.
Rispondo ai tuoi quesiti.
2. Può esistere vita al di là della terra? Ovviamente, qualora per “vita” s'intendesse vita razionale con la quale, per ipotesi, l'essere umano riuscisse a mettersi in contatto?
Ti faccio presente che la razionalità è la differenza specifica dell’essere umano, per cui il razionale è l’umano e l’umano è il razionale. Per questo non ha senso ipotizzare in qualche altro pianeta la presenza di enti razionali, che non siano uomini come noi.
Per quanto riguarda viventi in altri pianeti, che possono colloquiare con noi, si può ipotizzare la loro esistenza? Qui siamo da capo. Questi viventi dovrebbero essere dei personaggi razionali. Ma ho escluso che in altri pianeti possono esistere soggetti umani come noi.
Volendo allargare il discorso ad un colloquiare con persone spirituali diverse dall’uomo, chi possono essere queste persone? Sono gli angeli, sia quelli santi che quelli malvagi. È possibile comunicare con queste persone, anche se esse, di per sé, abitano due mondi diversi: i primi il paradiso e i secondi l’inferno. Teniamo presente che ognuno di noi ha un angelo custode.
Tuttavia, sotto la guida della Provvidenza, sia gli uni che gli altri si avvicinano a noi. A questo punto è possibile avere con loro un colloquio.
2a. Può esistere vita razionale corporea che non sia umana?
EliminaTi ripeto che per definizione un soggetto che possegga la ragione non può essere che l’uomo, secondo la famosa definizione di Aristotele: animale razionale. Semmai può essere interessante confrontare l’uomo con l’angelo: Sono entrambe delle persone, solo che l’uomo è uno spirito che possiede un corpo, mentre l’angelo è uno spirito puro.
Entrambi posseggono l’intelletto, come lo possiede Dio. Tuttavia con questa differenza, che l’intelletto angelico è puramente intuitivo, mentre quello umano è razionale. Che vuol dire razionale? È l’intelletto che procede concatenando in successione dei giudizi fino a formare il ragionamento o sillogismo, partendo da principi intuitivi e giungendo a conclusioni, le quali se sono dimostrate costituiscono la scienza, che secondo Aristotele è una cognitio certa per causas.
L’angelo non ha bisogno della ragione, perché vede le verità immediatamente, mentre noi le vediamo mediante il ragionamento.
Ultima osservazione. Perché il nostro intelletto è razionale? Per il fatto che possediamo un corpo, che ci obbliga a procedere nella conoscenza progressivamente nel tempo, perché le nostre idee le ricaviamo dalla esperienza sensibile, che suppone l’uso dei sensi corporei.
2b. Come si porrebbe, per questa vita extraterrestre non umana, la questione della creazione ad immagine e somiglianza di Dio?
Abbiamo già escluso che questo tipo di vita extraterrestre non è possibile, per cui la domanda viene a cadere.
Un’ultima cosa che si potrebbe dire è che il fatto che noi uomini siamo tutti qui sulla terra, in un universo sconfinatamente grande, dove stiamo scoprendo dei nuovi pianeti che forse potrebbero essere abitabili, anche se sono talmente lontani che per adesso è impensabile raggiungerli, ci spinge a chiederci che senso ha tutto questo.
In altre parole, perché siamo da soli nell’universo? La risposta che potremmo dare ci porta col pensiero al paradiso terrestre. Lì qual era il programma per gli uomini? “Crescete, moltiplicatevi e dominate la terra”. Cosa si intende per terra? Tutto l’universo!
È successo invece che col peccato originale l’uomo è decaduto a un livello di potenza enormemente inferiore a quello che avrebbe avuto se non avesse peccato. Tuttavia Dio ci ha dato una speranza, mandandoci Gesù Cristo, il Quale ci solleva dalla miseria del peccato e dà alla nostra natura una rinnovata forza, con la quale essa può sperare di ricuperare quanto ha perduto.
Salve padre, è un argomento che mi interessa molto e che ammetto mi destabilizza un po', soprattutto perché se ci fossero altri pianeti abitati da esseri razionali e con anima (diversi dal genere umano nell'aspetto) che necessitino di essere redenti, il Logos si sarebbe dovuto o dovrà incarnarsi anche in quei mondi con l'aspetto di quei mondi e sacrificarsi come avvenuto sulla Terra: il nostro Gesù non sarebbe altro quindi che la versione terrestre dell'Incarnazione della Seconda Persona tra molteplici altre, per non parlare della Madonna che diverrebbe una delle infinite Madri di Dio! Tutto ciò mi sembra assurdo francamente. A chi dovesse contestare quanto da me poc'anzi ipotizzato, asserendo o che gli abitanti degli altri pianeti non abbiano bisogno di essere redenti o che
RispondiElimina,anche se necessitanti di redenzione, il sacrificio sulla Croce di Cristo ha valore universale, mi viene da dire:" ma guarda un po' che fortuna, tra tutti i pianeti abitati proprio sulla Terra il Figlio di Dio è venuto e ha compiuto la sua opera!". Penso che sia più ovvio dover concludere che siamo soli nell'Universo.
Sopra qualcuno ha citato Maria Valtorta nei cui scritti si ammetterebbe, per ammissione di Gesù, che esistano altri mondi abitati: è bene precisare che gli scritti della Valtorta non sono riconosciuti come divinamente rivelati dalla Chiesa (basta fare una rapida ricerca sul web sull'argomento). Un'altra tesi portata a sostegno della tesi extraterrestre sarebbe una dichiarazione fatta da Padre Pio a riguardo, tuttavia, ammesso sia vera, essa è un'ipotesi del santo o comunque un suo auspicio piuttosto che una certezza che il Frate avesse.
D'altra parte invece, ad avvalorare la posizione che sostiene l'inesistenza di altri esseri su altri pianeti, voglio ricordare la confessione di un'anima del Purgatorio a Maria Simma e quella di padre Tomaselli.
Caro Barnaba,
Eliminanei miei scritti ho avuto più volte occasione di dimostrare che l’ipotesi degli extraterrestri è insostenibile, perché dovremmo ipotizzare che l’uomo primitivo, ferito dal peccato di Adamo, abbia avuto la possibilità di costruire un mezzo di trasporto così potente che abbia consentito di raggiungere un pianeta abitabile, la cui distanza è oggi misurata dagli astronomi nell’ordine di migliaia di anni luce. Da qui vediamo come un’impresa del genere sia da considerarsi come impossibile.
D’altra parte dalla fede sappiamo che l’umanità ha avuto origine da una sola coppia e quindi non possiamo immaginare l’esistenza di soggetti umani in altri pianeti, che siano stati creati da Dio separatamente dalla creazione di Adamo ed Eva. Inoltre sappiamo come la colpa originale si trasmette per generazione e che Gesù Cristo è il Redentore di tutta l’umanità.
Ora, come ho detto, l’umanità si raccoglie soltanto nel nostro pianeta, perché l’ipotesi di una umanità presente in altri pianeti risulta indimostrabile.