Servo di Dio Padre Tomas Tyn, OP
1 gennaio 1990 - 1 gennaio 2020
Il 1° gennaio prossimo sarà il XXX
anniversario della pia morte del Servo di Dio Padre Tomas Tyn, noto a molti. Il ricordo della sua eroica ed esemplare testimonianza di vita resta vivo
nella Chiesa, mentre continuano le indagini e gli studi tesi a dar maggior
sostegno e forza persuasiva, nonchè a far maggior chiarezza sui motivi, sulle
ragioni e sulle finalità che hanno mosso devoti ed ammiratori a promuoverne la
Causa di Beatificazione.
Col passar del tempo e il succedersi degli
agitati eventi ecclesiali dai tempi di Padre Tyn ad oggi, l’attualità della sua
nobile figura e del suo messaggio evangelico, ben lungi dallo sbiadirsi, sta
apparendo sempre più nella grandezza delle sue dimensioni, come provvidenziale
indicazione della strada che, come cattolici, dobbiamo percorrere per affrontare
le sfide del nostro tempo, per portare avanti la riforma voluta dal Concilio
Vaticano II nella sua retta interpretazione espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica e nel magistero pontificio postconciliare fino a quello
di Papa Francesco.
Sappiamo come Padre Tomas nella Chiesa scelse
quella corrente del tutto legittima, la quale, senza affatto sminuire le novità
dl Concilio, ma rispettandole pienamente, preferiva esaltare la custodia e la conservazione del
deposito della fede (I Tm 6,20), assicurata dall’immutabilità del dogma, interpretazione
ecclesiale infallibile ed assolutamente vera di quella Parola di Cristo, che «non passa» (Mt 24,35), ma è salda «roccia» sulla quale costruire la casa (Mt 7,24).
Nel solco di questa corrente ecclesiale, attenta
alla Sacra Tradizione, il Servo di Dio, pur nello spazio della sua breve vita, con
la splendida opera di predicatore, di guida di anime, di dotto teologo, grande discepolo
dell’Aquinate, presenta più che mai alla Chiesa di oggi il recupero e la
ricostruzione di valori fondamentali dimenticati o trascurati, in particolare nel
campo della antropologia e della metafisica, come premesse alla teologia speculativa
e fondamento della morale e quindi di una santa vita cristiana.
Nel momento in cui il Servo di Dio seguiva
questa tendenza ecclesiale, nutriva pieno rispetto per l’altra linea di orientamento
progressista, che sottolineava la necessità che la Chiesa si aprisse a quella «Nuova Pentecoste», a quella svolta epocale, che era stata
profetizzata da S.Giovanni XXIlI come frutto del Concilio.
Padre Tomas, con la sua condotta conciliante
e la sua dottrina equilibrata, avvertiva altresì che, affinchè le due correnti
potessero collaborare fraternamente sotto la comune guida di Pietro in
reciproca complementarità, occorreva che da una parte gli innovatori evitassero
ogni rischio di modernismo e dall’altra i conservatori evitassero ogni rischio di passatismo o di arretratezza
preconciliare. La vita della Chiesa non è né rigidezza cadaverica né fluidità
melmosa, ma solidità dinamica aperta sul futuro e radicata nel passato. Padre
Tyn visse esemplarmente questo equilibrio e questa vera vitalità.
Nella situazione ecclesiale attuale, segnata
da un duro scontro fra le due suddette tendenze, le quali, anziché incontrarsi
in questi ultimi decenni nell’unica fede e nella comunione fraterna sotto il
Successore di Pietro, si sono estremizzatate, la luce e la forza che ci vengono
dalla testimonianza e dall’intercessione del Servo di Dio ci sono
d’incoraggiamento a lavorare e soffrire per la concordia e la pace nella
verità.
La Beata Vergine del Rosario, della quale
Padre Tomas era tanto devoto, ottenga alla
Chiesa la grazia di poterlo presto elevare agli onori degli altari secondo i
voti e le preghiere dei suoi numerosi devoti sparsi del mondo.
Voglia intervenire a favore di questa nobile causa
lo stesso Santo Padre Domenico, del quale, come sappiamo, Padre Tomas fu
fedelissimo figlio e che seppe così bene imitare, sicchè, mutatis mutandis, si potrebbero applicare a Padre Tomas le stesse parole
dell’inno al Santo Patriarca: «O lumen Ecclesiae,
doctor veritatis, rosa patientiae, ebur castitatis, aquam sapientiae propinasti
gratis, praedicator gratiae, nos iunge beatis».
Padre
Giovanni Cavalcoli, OP
Fontanellato, presso il Santuario della
Madonna del Rosario, 26 dicembre 2019
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