Nuove accuse di eresia a Papa Francesco

Nuove accuse di eresia a Papa Francesco 

In occasione della pubblicazione della Lettera Apostolica Desiderio Desideravi del Santo Padre, è apparsa una pubblica dichiarazione firmata da un gruppo di intellettuali cattolici, la quale muove delle accuse gravi ed ingiuste nei confronti dell’insegnamento dottrinale del Papa.

Riporto qui una breve corrispondenza con un Lettore, nella quale io ricordo alcuni principi ermeneutici del Magistero Pontificio, dei quali più volte ho trattato in questo blog, principi che ci aiutano a comprendere come anche questa volta il Santo Padre manifesti la sua genuina autorità apostolica di Successore di Pietro.

Cf.

-        https://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/20220629-lettera-ap-desiderio-desideravi.html

-        https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/la-liturgia-come-servizio-pubblico_23.html

Caro Padre Cavalcoli,

sottopongo alla vostra considerazione la mia opinione personale (e la sottopongo alla valutazione che volete fare) sulla recente lettera di critica dottrinale a Papa Francesco di un gruppo di noti passatisti come i vescovi: Joseph Strickland, René Henry Gracida, Robert Mutsaerts e Athanasius Schneider, e altri cosiddetti cattolici come: Anthony Esolen, Maria Guarini, Peter A. Kwasniewski, Martin Mosebach, Paolo Pasqualucci, ecc.

1)    In primo luogo, la critica generale che ritengo si debba fare alla lettera scritta da questi firmatari è che non si può in alcun modo intendere correggere il Romano Pontefice in materia dottrinale, cioè in materia di Fede e di morale. Infatti, quando i firmatari dichiarano che quanto afferma papa Francesco (qualunque cosa affermi dottrinalmente) in Desiderio Desideravi, «contraddice la fede della Chiesa cattolica», si sta già ponendo al di fuori della fede cattolica per chi la afferma. Questa critica approfondita che faccio alla lettera dei firmatari è la stessa critica approfondita che dovrebbe essere fatta a quei documenti di anni fa, come il "Dubia" dei quattro cardinali e la cosiddetta "Correctio filialis "firmato da tanti cattolici disorientati.

2)    I firmatari iniziano riferendosi al n.5 di Desiderio Desideravi, che dice: "Il mondo ancora non lo sa, ma tutti sono invitati al banchetto di nozze dell’Agnello (Ap 19,9). Per accedervi occorre solo l’abito nuziale della fede che viene dall’ascolto della Sua Parola (cfr. Rm 10,17)". In riferimento a quelle parole di papa Francesco, i firmatari dichiarano: "Il significato immediato di queste parole è che l’unico requisito cui un cattolico deve adempiere per ricevere degnamente la Santa Eucarestia è il possesso della virtù della fede [...]. Inoltre, in tutta la Lettera Apostolica si tace il fatto essenziale del pentimento per i propri peccati al fine di poter ricevere degnamente l’Eucarestia. Questo significato immediato contraddice la fede della Chiesa cattolica. La Chiesa cattolica ha sempre insegnato che per poter ricevere degnamente e senza peccato la Santa Eucarestia i cattolici devono ricevere l’assoluzione sacramentale [...]". Oltre a quanto già accennato, cioè che non è opportuno correggere in materia dottrinale il Papa quando adempie al suo ufficio di supremo Maestro della fede, comprendo che in questa critica ai firmatari non si prende tenendo conto che il Papa, ogni volta che insegna la Fede, non deve sviluppare tutte le articolazioni del dogma. In questo caso, quando dice che "per accedervi occorre solo l’abito nuziale della fede che viene dall’ascolto della Sua Parola", si comprende che il Papa parla di Fede come la si intende nel dogma cattolico, cioè, la Fede e le opere della Fede.

Caro S.,

mi sembra che nelle tesi dei firmatari, da come le riferisce lei, ci siano alcuni punti da tenere presenti.

1) Come ha detto lei, se il Papa parla di abito nuziale, è sottinteso che chi ha questo abito si è dovutamente preparato, come a dire che si suppone che chi fa la Comunione si trovi in grazia di Dio e sia libero da ogni colpa.

2) La Confessione prima della Comunione è necessaria solo se il fedele si trova in peccato mortale, perché è solo la confessione che rimette questo tipo di peccato. Se invece si trova in stato di peccato veniale, per accedere alla Comunione è sufficiente che in antecedenza si purifichi da solo con un atto penitenziale personale, che può essere per esempio il Confiteor all’inizio della Messa.

3)    Pertanto, è del tutto fuori luogo accusare il Papa di cadere nelle stesse eresie di Lutero, condannate dal Concilio di Trento. Pertanto, quando i firmatari affermano che: "l’affermazione secondo la quale la fede sarebbe l’unico requisito per la degna ricezione della Santa Eucarestia è stata condannata come eretica dal Concilio di Trento", e affermano che questa tesi è esplicitamente sostenuta dal Papa: "con le sue parole e azioni Papa Francesco ha dimostrato di sostenere il punto di vista espresso dal significato immediato delle succitate parole di Desiderio desideravi", non fanno altro che accusare il Papa di eresia. Con il che io capisco che in realtà sono loro che cadono nell'eresia.

3) L’accusa di luteranesimo fatta al Papa è certamente ingiusta, appunto perché, come lei sa bene, un Papa non può essere eretico. E’ vero che da come il Papa si esprime sembra avvicinarsi a Lutero, ma possiamo interpretare le parole del Papa in senso cattolico, supponendo il possesso non della semplice fede, come sosteneva Lutero, ma della cosiddetta fede viva, che è la fede di cui parla San Giacomo, che è la fede che non si limita al credere, ma si attua nelle opere, come ripete continuamente il Sommo Pontefice.

4)    Nella loro lettera, i firmatari abbondano di altri esempi con cui accusano il Papa di cadere nelle stesse eresie di Lutero. Non ho bisogno di citare in dettaglio: "Il succitato insegnamento del Concilio di Trento condanna la posizione di Martin Lutero su fede e giustificazione. Papa Francesco ha pubblicamente espresso di essere d’accordo con le posizioni condannate di Lutero". In tutte queste dichiarazioni dei firmatari non vedo altro che pertinacia nell'accusa di eresia del Papa.

4) Quanto a dire che “Papa Francesco ha pubblicamente espresso di essere d’accordo con le posizioni condannate di Lutero”, è una pura calunnia, che non corrisponde assolutamente a verità.

Sfido gli accusatori a citarmi delle parole del Papa che possono prestarsi ad una tale enormità.

5)    In altri passaggi della loro lettera, i firmatari dimostrano implicitamente di non aver accolto in filiale obbedienza di fede quanto insegnato dottrinalmente da papa san Giovanni Paolo II nella sua lettera Ad Tuendam Fidem (e allegato alla CDF), sui gradi di infallibilità pontificia, poiché dichiarano esplicitamente di ridurla a quanto espresso dal Concilio Vaticano I, proprio come ha fatto la sfortunata "Correctio filialis" del 2017. Dicono i firmatari: "Desiderio desideravi non è un insegnamento infallibile perché non soddisfa le condizioni necessarie per l’esercizio dell’infallibilità papale [...] Sulla possibilità che un papa insegni pubblicamente un errore, si veda la Correctio filialis rivolta a Papa Francesco da un gruppo di studiosi cattolici [...] Nessun cattolico è autorizzato a credere o ad agire in conformità con un’affermazione papale se essa contraddice la fede cattolica rivelata da Dio".

5) La sua osservazione è molto giusta. Infatti un trucco dei passatisti, per sottrarsi all’obbedienza all’autorità dottrinale di Papa Francesco, è quello di restringere eccessivamente l’ambito di questa autorità alle occasioni eccezionali e molto rare nel tempo, nelle quali il Sommo Pontefice definisce solennemente un nuovo dogma della fede.

È evidente che se il Papa fosse infallibile solo in questa rarissima circostanza, tutto l’insegnamento ordinario del Sommo Pontefice verrebbe colpito dalla fallibilità, cosa che non si può ammettere, inquantoché, come spiega l’Ad Tuendam fidem, il Papa ci insegna la verità tutte le volte che ci parla come maestro della fede e della morale.


Ho espresso modestamente la mia opinione, dopo serena meditazione, da semplice fedele cattolico. Spero di ricevere da lei, padre Cavalcoli, il chiarimento teologico dei punti citati, in cui la mia opinione è che i firmatari sono assolutamente fuori dal cammino cattolico. Sorprende che tra i firmatari ci siano anche Vescovi, alcuni ancora in carica. Attendo con ansia il suo parere. Grazie.

Con quello che ho detto spero di avere soddisfatto alle sue richieste e alle sue speranze.

Certamente sorprende che ci siano dei vescovi ribelli al Papa, ma sappiamo bene dalla storia della Chiesa come non sia la prima volta, perché il vescovo è infallibile solo in unione col Papa, in modo tale che nella Chiesa il Papa è l’unico maestro infallibile.

Nella Gerarchia cattolica, dal Papa in giù, Cardinali e Vescovi compresi, sono tutti fallibili se non stanno uniti al Papa. Basti pensare ai famosi scismi degli Ortodossi e degli Anglicani.

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 22 settembre 2022


Papa Francesco I

 

Immagine da :

https://www.vatican.va/content/photogallery/it/eventi/kazakhstan2022.html

7 commenti:

  1. Sono d'accordo. Pero' il Papa dicendo testualmente che " occorre solo l'abito nuziale della fede" e non ad esempio l'abito nuziale che la nostra fede ecc.. o una frase un po' meglio espressa, presta il fianco alle critiche perché sembra dire "sola fede". E' un po' la caratteristica di Papa Francesco di non essere sempre capito perché usa un linguaggio poco preciso. Sempre con il dovuto rispetto, la gente si é chiesta già molte volte ma cosa voleva dire Papa Francesco? E' strano che chi gli sta vicino non gli dia qualche consiglio utile per rendere il suo pensiero più preciso. Una lettera apostolica non si avvale di collaboratori?

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    2. Caro Alessandro,
      è vero che il Papa non è sempre chiaro nei suoi discorsi e che a volte certe sue espressioni possono essere strumentalizzate da nemici della Chiesa o anche da nemici interni alla Chiesa.
      Tuttavia su di un punto così importante com’è il tema della fede non possiamo avvicinare il Papa a Lutero, perché rischieremmo di giudicarlo eretico.
      Come mi pare di avere già detto, anche cattolicamente si può parlare di fede nel senso di fede viva, ossia di fede messa in pratica. In questo senso si può dire che la fede sia sufficiente per essere ammessi al banchetto di nozze.
      Bisogna inoltre considerare che se c’è uno che parla della necessità delle opere, è proprio Papa Francesco: pensiamo solo all’insistenza con la quale parla delle opere di misericordia. Dunque, considerando il contesto, ne concludiamo che la fede della quale parla il Papa non ha nulla a che vedere con una fede in senso luterano.

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  2. Caro padre Cavalcoli una volta la vedevo piu' diretto nella difesa della retta fede cattolica , si vede che adesso per stare a galla deve arrampicarsi sui vetri e difendere a volte l'indifendibile .

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    1. Caro Anonimo,
      quale sarebbe l’indifendibile, che io difendo?
      Quanto allo stare a galla, se lei sapesse quanto ho sofferto per la verità, lei non mi darebbe questi giudizi offensivi, e mi sarebbe piaciuto vedere che cosa lei avrebbe fatto al mio posto.
      Se si riferisce a Papa Francesco, si possono criticare le sue scelte pastorali, ma non lo si può criticare in fatto di dottrina, perché il Papa è il nostro maestro della fede.

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    2. Peccato però, che accanto alla sedia papale fosse stata collocata, in pompa magna, una statua di Martin Lutero.

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    3. Caro Anonimo,
      bisogna capire il significato della presenza di questa statua.
      E per capire tale significato occorre rifarsi ai principi dell’ecumenismo espressi dal Concilio Vaticano II nel Decreto Unitatis Redintegratio, dove si parla di quei valori cristiani che sono rimasti in comune tra noi cattolici e i protestanti, come il valore della fede, della Redenzione, la grazia, la Santissima Trinità, la Chiesa come Popolo di Dio, il Battesimo, la Sacra Scrittura, il sacerdozio comune dei fedeli, la Memoria dell’Ultima Cena.
      La presenza di tale statua è quindi apparsa opportuna in occasione della visita al Santo Padre di un gruppo di Luterani, in occasione del V Secolo dell’inizio della Riforma.
      È ovvio che la statua è stata presente solo per quella occasione. Il suo significato quindi non va inteso in un senso che vada al di là di ciò che il Papa ha voluto che fosse.
      Voglio dire che sarebbe sbagliato credere che la presenza di quella statua abbia voluto simboleggiare una stima per Lutero, relativamente alle sue eresie. Questa interpretazione sarebbe assolutamente sbagliata.
      Possiamo mai immaginarci un Papa che rende omaggio alle eresie di Lutero?

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