Il prossimo incontro fra Trump e Putin
Occorre regolare la convivenza tra Occidente ed Oriente
La decisione di Trump e Putin di incontrarsi per trattare della pace in Ucraina e della fine della guerra provoca nel mondo un sospiro di sollievo e un moto di speranza e mette chiaramente in luce, se mai ce ne fosse stato bisogno che alla radice del conflitto Ucraina-Russia si trova il conflitto fra Stati Uniti e Russia.
Trump e Putin si sono resi conto che la guerra in Ucraina è soltanto l’espressione locale del conflitto tra loro due. La stessa cosa è il conflitto israelo-palestinese: si tratta di un’espressione locale del conflitto fra Occidente ed Oriente. Dunque per avere la pace nel mondo bisogna che Occidente ed Oriente si accordino su ciò che è ad essi comune e che può costituire la regola di una serena e pacifica convivenza. Bisogna che Trump e Putin assieme si accordino su ciò.
L‘Occidente è costituito dalla coalizione delle forze spirituali collettive di radice greco-latina, germanica, ebraica ed islamica. Le forze orientali sono costituite dalla civiltà russa, cinese ed indiana.
La Chiesa cattolica è il fattore fondamentale per l’edificazione della pace nel mondo mediante l’insegnamento della verità su Dio e sull’uomo, la promozione della giustizia, della misericordia, dell’uguaglianza, della fraternità e della libertà fra tutti gli uomini.
Come più volte è stato riconosciuto dal magistero pontificio postconciliare, l’Organizzazione delle Nazioni Unite è una società di diritto internazionale, liberamente costituita e voluta dai popoli della terra, avente il compito della dirigenza suprema e del governo politico generale dell’umanità, presiedendo all’edificazione, alla custodia, alla difesa e alla promozione del bene comune e degli interessi comuni della Comunità internazionale e della società delle nazioni nel rispetto dei diritti universali dell’uomo.
Stando così le cose, bisognerà che il colloquio fra Trump e Putin si inserisca in questo quadro morale e giuridico, onde essere credibile agli occhi dei popoli, avere la loro collaborazione e perché si affacci per tutti la speranza di effettivo successo per il bene dell’umanità.
Il governo del mondo non spetta a una grande potenza o a un accordo fra grandi potenze che si impongono sulle altre ed impongono alle altre i propri valori come fossero universali sfruttando i beni dei popoli soggetti, ma tale governo spetta all’Organizzazione delle Nazioni Unite.
È interessante la convergenza d’interessi fra Trump e Putin riguardante la promozione e la difesa della famiglia, la condanna dell’aborto e della sodomia e il rispetto dell’etica sessuale, cose che purtroppo in Europa occidentale, influenzata dalla massoneria e da un cattolicesimo modernista e lassista sono rifiutate o contrastate.
L’Unione Europea ha reclamato il diritto a far sentire la sua voce nel colloquio di pace fra Trump e Putin. È chiaro che anche l’Ucraina ha diritto di dire la sua. Dopotutto è la nazione direttamente coinvolta in questo sporco conflitto, che da troppo tempo ha causato all’Ucraina indicibili danni, sofferenze e ingiusti patimenti.
Il che naturalmente non vuol dire che l’Ucraina non abbia torti nei confronti dei Russi a causa dei lunghi e insopportabili maltrattamenti inferti negli anni passati all’etnia russa del Don Bass.
Quello che non si riesce a capire è come mai questa ostilità reciproca scoppiata nel corso di questi tre ultimi sciaguratissimi anni, arrivata ad un odio bestiale e satanico fra due popoli fratelli dalle comuni radici e tradizioni cristiane. Da quale bolgia dell’inferno è scaturito questo odio implacabile? Non esistono il perdono e la riconciliazione, la riparazione e la penitenza? Che cosa è successo?
Sì, è vero, come ripete continuamente Mattarella, i Russi sono gli aggressori e gli Ucraini sono gli aggrediti. È vero che i Russi hanno commesso crudeltà e crimini di guerra. Ma è segno di equilibrato giudizio paragonare Putin ad Hitler? Non è forse semplicistico ed ingiusto ridurre tutto il senso dell’azione russa ad una semplice «guerra di conquista»? Ragionare a questo modo non impedisce forse il capire tutti i dati del problema e quindi non impedisce forse di trovare la soluzione? Come indicare con simili ragionamenti le vie della pace?
La guerra in Ucraina è la conseguenza
dell’incomprensione reciproca fra Occidente ed Oriente
Cristo ha fondato la Chiesa sotto la guida di Pietro con l’incarico di evangelizzare tutte le genti ad Occidente come ad Oriente. Quindi il fattore decisivo di unità e reciproca comprensione fra Occidente ed Oriente è il Papa come Pastore della Chiesa universale.
Cristo ci insegna per mezzo di Papa Francesco che la dottrina capace di comprendere le esigenze universali e più alte della natura umana e il fine ultimo della vita umana, la dottrina capace di affratellare tutta l’umanità, di risolvere tutti i conflitti fra gli uomini, di creare la pace fra tutti gli uomini, di promuovere la libertà per tutti ed un progresso umano indefinito, la dottrina capace di liberare l’uomo da ogni male, di assicurare a tutti un’eterna felicità, di capire e soddisfare i bisogni di tutti e rispettare i diritti di tutti, la dottrina che fornisce i mezzi concreti per la realizzazione di questi scopi non è il luteranesimo, non è l’ortodossia russa o greca, non è l’idealismo tedesco, non è l’induismo, non è il buddismo, non è l’ebraismo, non è il comunismo, non è la massoneria, non è l’Islam, ma è la dottrina della Chiesa cattolica.
Stando così le cose, il problema della pace in Ucraina mette in gioco la questione dell’ecumenismo fra cattolici ed ortodossi, essendo da secoli l’Ucraina dolorosamente e spesso drammaticamente divisa fra cattolici ed ortodossi. Ora, il problema è che mentre i cattolici ucraini, evidentemente rimasti a posizioni preconciliari, si ritengono in dovere di dominare sugli ortodossi e quindi mirano ad soggiogare l’Ucraina alla NATO e all’Unione Europea dominata dalla massoneria e dal genderismo, gli ortodossi insistono ostinatamente ed orgogliosamente nella loro ostilità al Papa e alla Chiesa cattolica nella presunzione che non sia Roma, ma Mosca la luce del Vangelo che illumina e libera il mondo dal peccato e dalla morte sotto il regno di Cristo.
Stando così le cose, bisogna che noi cattolici mettiamo in opera ogni mezzo per persuadere i fratelli ortodossi ad abbandonare le loro eresie e a camminare verso la piena comunione con la Chiesa di Roma.
Che cosa devono fare Trump e Putin per ottenere la pace
Bisogna che entrambi operino in armonia con la suprema responsabilità delle Nazioni Unite di curare il bene comune della Comunità internazionale rinunciando a qualunque eventuale desiderio di dominio sull’umanità.
Bisogna che avviino immediatamente serie trattative miranti alla eliminazione degli armamenti nucleari e per ridurre le forze armate a semplici servizi di polizia, ossia a semplici armamenti utili al mantenimento dell’ordine interno ai rispettivi paesi sotto il controllo delle Nazioni Unite.
Bisogna che ascoltino la voce di Papa Francesco nel suo incessante richiamo a Cristo come principe e fautore della pace e nella sua predicazione circa la fratellanza e l’uguaglianza umana, nel rispetto delle diversità e dei valori non-negoziabili, nel concorde lavoro di utilizzazione razionale delle risorse del creato a beneficio di tutti, soprattutto dei poveri, nella collaborazione reciproca tra i fedeli delle diverse religioni per l’edificazione della giustizia sociale nel rispetto della libertà religiosa e dei diritti di tutti, soprattutto dei più fragili e dei più deboli.
Come
accordare l’Occidente con l’Oriente?
Infatti, la spiritualità occidentale e quella orientale rappresentano due modi diversi del nostro spirito di porci davanti a noi stessi e a Dio. Essi corrispondono a due atti o atteggiamenti del nostro spirito o del nostro cuore a contatto con Dio: il concepire e l’intuire, l’esperienza e la visione; la parola e il silenzio; il fare e l’amare; l’operare e l’accogliere; il libero arbitrio e la libertà; la conquista e la rinuncia; la società e la solitudine. Il primo atteggiamento è proprio dell’occidentale; il secondo, dell’orientale.
Rappresentano due modi di unire l’intelletto con la volontà nel nostro metterci davanti a Dio: o l’uso della volontà per dar forza all’intelletto in Oriente o l’uso dell’intelletto per dar forza alla volontà in Occidente. Per l’Occidente la cosa importante è la messa in pratica della verità; per l’Oriente è il gusto e la contemplazione della verità. L’occidentale vede Dio nelle cose; l’orientale vede le cose in Dio. L’occidentale vede Dio al di sopra dell’io; l’orientale vede Dio nell’io.
Per l’occidentale i molti provengono dall’uno; per l’orientale tutto è uno. Per l’occidentale l’ente contingente è causato dall’ente necessario, per l’orientale l’essere per partecipazione dipende dall’essere per essenza. Aristotele è legato all’Occidente, Platone all’Oriente.
Il rapporto dell’Europa con l’Asia
Come sappiamo, la Russia fa corpo con la Siberia, che appartiene all’Asia. Allora ci si chiede: la Russia fa parte dell’Europa o è un paese metà europeo e metà asiatico? Come può una medesima nazione appartenere a due Continenti diversi? Il caso della Russia è l’unico al mondo. Fa discutere la richiesta della Turchia di entrare nell’Unione Europea, quando la Turchia appartiene all’Asia.
Per quanto riguarda la Russia, è ancora in piedi la questione dibattuta in Russia fin dall’’800 se la Russia è un paese europeo o asiatico, o, in altre parole, se appartiene all’Occidente o all’Oriente.
Si tratta del problema riguardante l’identità nazionale russa, se essa doveva esser collegata ai popoli slavi – da qui gli slavofili – oppure se doveva essere considerata europea, - da qui gli occidentalisti, i quali facevano capo a Pietro il Grande e a Caterina II, che molto si impegnarono nell’occidentalizzare la Russia, nell’intento di ammodernarla secondo gli ideali dell’illuminismo settecentesco.
È pensabile, è progettabile un’Europa che comprenda la parte occidentale, l’attuale Unione Europea e quella orientale fino agli Urali, come auspicava San Giovanni Paolo II quando parlava dei «due polmoni dell’Europa»?
La posizione attuale della Russia su questo punto non pare chiara. I Russi non danno mostra di voler contribuire all’edificazione dell’Europa e d’altra parte l’Unione Europea non pare favorevole all’ingresso della Russia nell’Unione. Con un’UE che gestisce la NATO, che senso avrebbe l’aggregazione della Russia all’UE se la NATO è contro la Russia?
Ma, dopo lo scioglimento dell’URSS nel 1989 e del Patto di Varsavia, ha ancora senso l’attuale fronteggiarsi in Europa, delle forze della NATO da una parte e delle forze nucleari russe dall’altra?
È questa l’Europa che vogliamo? Che senso ha l’ingresso dell’Ucraina nella NATO? Per difendersi dalla Russia? Ma quanto andremo avanti a ragionare in termini di confronto nucleare nel cuore dell’Europa?
Nel momento in cui le persone ragionevoli si chiedono che senso ha la NATO, Zelensky vorrebbe l’Ucraina nella NATO? È vero tuttavia che anche Putin dovrebbe interrogarsi seriamente se conserva ancora il suo senso l’armamento nucleare della Russia.
Bisogna che ci poniamo seriamente queste domande. E in particolare bisogna che Trump e Putin ne discutano insieme. Trump ha interesse alla permanenza della NATO? La NATO è capace di assicurare la pace fra Europa dell’Est ed Europa dell’Ovest? L’Europa non va forse dal Portogallo agli Urali? Allora come fa ad essere divisa fra due contrapposti armamenti nucleari?
Trump vuole veramente un’Europa libera e indipendente o continua a coltivare un segreto sogno americano di dominare sull’Europa? Vuole l’unione dei due polmoni dell’Europa o preferisce che resti divisa per dominarla meglio? E Putin insieme col Patriarca Cirillo amano veramente l’Ucraina o vorrebbero tenerla sottomessa col pretesto che Mosca è la Terza Roma?
L’Unione Europea aiuta Zelensky perché ama veramente l’Ucraina o perché vuole occidentalizzare l’Ucraina? Trump e Putin dovrebbero trattare di queste cose.
La Van der Leyen e Zelensky vorrebbero dire la loro nel colloquio fra Trump e Putin, ma essi li hanno tenuti fuori. Certo la cosa pare ingiusta, dato che in fin dei conti la guerra non è negli Stati Uniti o in Russia, ma nel cuore dell’Europa.
Eppure possiamo capire il motivo. La Van der Leyen e Zelensky si basano sulla stessa visione della morale che è alla base della Costituzione dell’UE: l’esclusione delle radici cristiane e l’affermazione di un umanesimo anticristiano e quindi disumano basato sulle idee di Darwin, di Hume, di Pannella, della Bonino e di Vattimo, dove l’ideale non è Cristo, ma Dioniso, Priapo ed Epicuro, dove la legge non è il dovere ma il piacere, dove il sesso sta al posto di Dio. Da qui la distruzione della famiglia e la legalizzazione di ogni licenza e ogni vizio carnale, dall’adulterio, alla fornicazione, al concubinaggio, alla sodomia, alla pedofilia, all’incesto, alla fecondazione artificiale, alla contraccezione e via discorrendo.
La Van der Leyen e Zelensky, quindi, non rappresentano la voce più nobile dell’Europa. Essa invece si trova nella voce di Papa Francesco. Egli salva la dignità dell’Europa infangata dai freudiani, dai materialisti e dai genderisti.
Papa Francesco, con la discrezione e la modestia che lo caratterizza, ricorda a Trump e a Putin che i signori del mondo non sono loro, ma è Nostro Signore Gesù Cristo, capo della Chiesa guidata dal Successore di Pietro fino alla fine dei secoli e la vita eterna futura di nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiterà la giustizia.
P. Giovanni Cavalcoli
Fontanellato, 17 febbraio 2025
Le profonde differenze fra Occidente ed Oriente di carattere millenario, ben note agli studiosi delle religioni e delle civiltà, sono sempre state occasioni di incomprensione e di conflitti, non ultimi le due stesse guerre mondiali del secolo scorso.
Infatti, la spiritualità occidentale e quella orientale rappresentano due modi diversi del nostro spirito di porci davanti a noi stessi e a Dio.
Rappresentano due modi di unire l’intelletto con la volontà nel nostro metterci davanti a Dio: o l’uso della volontà per dar forza all’intelletto in Oriente o l’uso dell’intelletto per dar forza alla volontà in Occidente. Per l’Occidente la cosa importante è la messa in pratica della verità; per l’Oriente è il gusto e la contemplazione della verità. L’occidentale vede Dio nelle cose; l’orientale vede le cose in Dio. L’occidentale vede Dio al di sopra dell’io; l’orientale vede Dio nell’io.
Immagine da Internet
Confida un po' troppo sulle possibilità dell' ONU. Praticamente non può fare nulla, nemmeno produrre dichiarazioni visto che i membri permanenti possono esercitare il diritto di veto e lo fanno. Nel discorso di Marsiglia ho visto Mattarella seriamente preoccupato, si il paragone fra Putin e Hitler, a mio parere regge, dove le potenze occidentali lasciarono fare a Hitler l' annessione della Cecoslovacchia con il pretesto delle minoranze tedesche dei Sudeti, e poi sappiamo come è andata a finire. L' analogia con Putin c' è vista l'invasione prima della Crimea, nell' indifferenza generale, ha poi pensato di continuare con l' invasione dell' Ucraina e poi si fermerà... quanto vale la sua parola...
RispondiEliminaOra ci saranno vere trattative di pace o la richiesta di una resa dell' Ucraina?
Preoccupanti le prime mosse di Trump, anche se il personaggio è molto imprevedibile, dove i paesi europei alleati degli USA vengono affrontati quasi fossero nemici....incomprensibile.
Fra le tante iniziative promosse da Trump vi è anche l' Ufficio della Fede istituito presso la Casa Bianca con a capo la pastora Paula White-Cain, cosa ne pensa?
Caro Anonimo,
Eliminal’ONU è una organizzazione internazionale giuridicamente legittima, voluta dal concorso di 190 Stati del mondo. Per questo, come hanno detto i Papi del postconcilio, dobbiamo nutrire per questo organismo la massima stima e operare con ogni mezzo per rafforzarlo e renderlo capace di svolgere il suo compito istituzionale, che consiste nella cura del bene comune della Comunità Internazionale.
È vero che il diritto di veto costituisce un ostacolo allo svolgimento di questa funzione, per cui la cosa a cui tutti dobbiamo mirare è la abolizione di questo diritto di veto.
Per quanto riguarda il paragone di Putin con Hitler, certamente ci sono alcune somiglianze superficiali, che però non toccano l’intimo dell’impostazione spirituale dei due personaggi. Certamente Putin, a somiglianza di Hitler, ha mostrato un espansionismo russo approfittando della debolezza dell’Occidente.
Indubbiamente occorre che l’Occidente, con il sostegno dell’ONU, si adoperi per frenare questo espansionismo, facendo capire alla Russia che la NATO non la deve terrorizzare, ma rappresenta soltanto una forza che controbilancia la potenza militare della Russia.
Putin si deve rendere conto che anche noi dell’EU abbiamo forti preoccupazioni a causa dell’esistenza dell’armento atomico della Russia.
Tornando al confronto fra Hitler e Putin, come ho già detto e pubblicato nei miei scritti, mentre Hitler era chiaramente invasato da uno spirito maligno che contaminò l’intero popolo tedesco in un fanatismo che lo portò al disastro della II Guerra Mondiale, uno spirito maligno che divinizzava il popolo tedesco ponendolo come alternativa al cristianesimo, che pertanto andava distrutto, Putin insieme con Cirillo e l’intera cristianità russa hanno effettivamente un atteggiamento borioso nei confronti di tutte le altre Chiese cristiane, con l’idea di essere loro i purificatori dell’Occidente per cui l’intervento militare è stato visto come una guerra santa avente lo scopo di diffondere il vero cristianesimo contro la corruzione della Chiesa Cattolica.
Ora è chiaro che questi metodi assomigliano di più a quelli degli islamici che allo stile cristiano.
Che cosa vogliamo concludere? Che mentre nel caso di Hitler qualunque dialogo fu impossibile, nel caso della potenza ortodossa-russa il mondo ha una speranza ed è l’ecumenismo avviato dal Concilio Vaticano II. In secondo luogo, motivo di speranza è la figura profetica di Papa Francesco, il quale oggi come oggi è una voce di pace e di conciliazione, alla quale tutto il mondo fa attenzione più che a qualunque altro leader del mondo.
Caro Anonimo, riguardo all’Ufficio della fede istituito presso la Casa Bianca, mi sembra una buona idea. Infatti gli Stati Uniti, fin dalla loro nascita hanno riconosciuto il diritto di libertà religiosa, un diritto che è stato riconosciuto dal Concilio Vaticano II e che oggi la Chiesa sostiene come uno dei diritti civili che ogni Stato è tenuto a rispettare.
EliminaOra la cosa che ci dobbiamo attendere è che la dirigente di questo Ufficio abbia la saggezza di accettare la pratica ecumenica che esiste ormai da sessant’anni dopo il Concilio Vaticano II. Il timore avanzato da alcuni che questo Ufficio possa essere l’espressione di un integrismo protestante mi sembra eccessivo, data la tradizione americana di uguaglianza delle religioni davanti allo Stato. L’idea di Trump tutto sommato non mi sembra male. Infatti il volere valorizzare la religione come fattore positivo atto a dare un contributo al bene comune è senz’altro una buona idea.
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/blasfema-la-politica-che-usa-la-bibbia-ma-si-dim
EliminaLa foto nell' articolo mi sembra ricordare dipinti raffiguranti il cenacolo...
Caro Anonimo,
Eliminaè evidente che qui l’Ultima Cena non c’entra assolutamente.
Caro Anonimo,
Eliminaè evidente che qui l’Ultima Cena non c’entra assolutamente.
Si tratta piuttosto di un incontro tra esponenti delle diverse Confessioni religiose cristiane, presenti negli Stati Uniti. Si potrebbe parlare di una preghiera ecumenica.
Per questo il giudizio di Avvenire mi sembra troppo severo e mi pare anche un giudizio temerario. Infatti è possibile che la religione venga strumentalizzata dalla politica, ma io credo che in questo caso dobbiamo avere uno sguardo più sereno, perché c’è da immaginare che questi personaggi abbiano un certo senso di responsabilità, soprattutto considerando il momento attuale delicatissimo, nel quale stiamo assistendo ad un contrasto tra Occidente ed Oriente, per rimediare al quale la cosa decisiva da fare è pregare insieme Dio, quale che sia la Confessione cristiana alla quale apparteniamo, sul modello degli incontri ecumenici, che la Chiesa sta portando avanti da più di sessant’anni.