Non si tratta la pace con le armi in mano, ma con le ragioni nella mente

 

Non si tratta la pace con le armi in mano,

ma con le ragioni nella mente

Oggi più che mai è pericolosissimo per tutti concepire l’atteggiamento che l’Occidente deve avere verso la Russia sul modello del giudice nei confronti del criminale o della pubblica autorità che lo conduce a miti consigli con la forza della coercizione o costringendolo con la sanzione penale o la minaccia della pena.

Oggi nessuna nazione che non sia accecata dalla superbia e dall’imperialismo può permettersi di far pace con una nazione avversaria con un simile modo di ragionare, che poteva ancora funzionare fino all’invenzione delle armi atomiche, ma che oggi – e lo sanno tutti – non funziona più. Nessuna grande potenza può obbligare un’altra a far pace con lei sotto la minaccia delle armi atomiche.

La recente esortazione della Von der Leyen fatta ai colleghi europei «riarmiamoci» è semplicemente stolta. Il discorso da fare invece è esattamente l’opposto: trattiamo immediatamente con Putin insieme a Trump per attuare il disarmo nucleare bilaterale immediato. Anche Putin sa benissimo che come la minaccia atomica che può venire da USA-UE è insensata, ugualmente insensata è la minaccia atomica che gli possa venire in mente da fare contro USA-UE. 

La cosa da fare immediatamente, veramente efficace per ottenere la vera pace, è l’applicazione del famoso profetico assioma di San Giovanni XXIII: «cerchiamo ciò che ci unisce». Se siamo ancora vivi nonostante il pericolo atomico che incombe sul mondo dalla fine della Seconda Guerra mondiale, è perché tutti assieme abbiamo cercato e praticato ciò che ci unisce. È per questo che sono state fondate le Nazioni Unite.

È applicando questo principio che sono stati risolti tutti i conflitti locali che sono sorti successivamente. È perchè non si applica questo principio che continuano a sussistere tutti i conflitti locali attualmente esistenti.

E che cosa è che ci unisce? Che cos’è che crea la stima e la fiducia e il rispetto reciproci? Che cosa è che crea la comprensione, il dialogo, l’ascolto, l’accoglienza, la concordia, lo scambio, la mutua solidarietà, la comunione reciproca?

Lo vediamo tutti solo che apriamo gli occhi e non ci lasciamo vincere dalla superbia, dalla volontà di potenza, dalla voglia di sfruttare l’altro e di asservirlo a noi, dalla voglia di considerarlo come un mezzo per i nostri fini e non come un fine per i nostri mezzi, dal rifiuto di apprezzare e di avvalerci della sua diversità, dal chiuderci egoistico alla nostra tendenza a fargli del bene, ad aiutarlo, a consolarlo, a confortarlo.

La storia da duemila anni, con la nascita della Chiesa e delle comunità e delle famiglie cristiane, dimostra nei fatti e con gli esempi che un’umanità pacifica e concorde, nella giustizia e nella libertà, una umanità felice, ben ordinata e virtuosa, una comunità fatta da fratelli che si amano, una umanità capace di un continuo progresso sociale, economico, culturale, politico, morale e  spirituale non è impossibile, non è un’utopia, ma si può cominciare a realizzare sin da quaggiù, sia pur sempre tra i difetti e le debolezze della vita presente, seguendo le vie e le norme del Vangelo e con l’aiuto della grazia divina.

Da quali principi umanistici, sociali, politici, morali, religiosi, culturali sono nate le nazioni europee, l’Italia, la Francia, la Svizzera, il Belgio, l’Olanda,  la Svezia, la Norvegia, la Spagna, l’Inghilterra, l’Ungheria, la Romania, la Polonia, la Boemia, la Serbia, e l’Ucraina e la Russia se non dall’evangelizzazione cristiana dei San Paolo, dei San Benedetto, dei Santi Cirillo e Metodio, di San Domenico e San Francesco, di Sant’Alessandro Nevsky, dei San Bonifacio, dei Sant’Agostino di Canterbury, di San Venceslao, di San Vladimiro, di San Sergio di Radoniez, tanto per fare solo pochi nomi? I Padri fondatori dell’Europa De Gasperi, Adenauer e Schuman non erano forse tutti cristiani?

E allora che razza di stoltezza è stata quella dei Costituenti dell’UE di tacere sulle radici cristiane dell’Europa per dar spazio alla massoneria, al freudismo, al genderismo e al marxismo? L’ideale della fraternità, uguaglianza e libertà crede forse la massoneria di averli scoperti lei?

Se non fosse che in Europa c’è la Sede di Pietro, la cui voce di pace è l’unica veramente credibile e disinteressata in tutto il mondo, si vedrebbe con una certa difficoltà la collaborazione dei Capi politici dell’UE.

Se il Santo Padre si riprende, come tutti gli auguriamo, sono convinto che un passo importantissimo verso la pace potrebbe farlo con un incontro o personale o chi per lui coi Patriarchi Cirillo e Bartolomeo, così da porre fine una buona volta al maledetto scisma del Filioque e da riunire in unica fede i due attuali polmoni scissi dell’Europa.

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 3 marzo 2025  


La storia da duemila anni, con la nascita della Chiesa e delle comunità e delle famiglie cristiane, dimostra nei fatti e con gli esempi che un’umanità pacifica e concorde, nella giustizia e nella libertà, una umanità felice, ben ordinata e virtuosa, una comunità fatta da fratelli che si amano, una umanità capace di un continuo progresso sociale, economico, culturale, politico, morale e  spirituale non è impossibile, non è un’utopia, ma si può cominciare a realizzare sin da quaggiù, sia pur sempre tra i difetti e le debolezze della vita presente, seguendo le vie e le norme del Vangelo e con l’aiuto della grazia divina.

Immagine da Internet: Santi Cirillo e Metodio

1 commento:

  1. Caro Padre, mi legge nel pensiero. Purtroppo sono proprio i leader europei a non capire che non é il momento di fare gli eroi (purtroppo) ma di ragionare a mente fredda per il bene comune a motivo della presenza dell'arma atomica, lasciando da parte ragionamenti non adeguati in questo preciso momento storico. La pretesa di difendere i "valori della libertà", é la stessa della controparte. Così finiamo davvero in una guerra mondiale con quello stesso sciagurato entusiasmo misto a sogni di gloria con cui é iniziata la prima guerra mondiale.
    Non credo, però , che Papa Francesco o il Vaticano possano fare molto, perché alcune uscite sulla guerra in corso non sono piaciute né a una parte né all'altra . E la "benedizione" alle coppie omosessuali non sarà certo vista bene dai russi.

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