La Madonna di Vladimir Protettrice della Russia - Ricorriamo a Maria per ottenere la pace

 

La Madonna di Vladimir Protettrice della Russia

Ricorriamo a Maria per ottenere la pace

 Un’Icona speciale

In questo momento di gravissimo conflitto fra Occidente ed Oriente che si consuma nella martoriata Ucraina, in cui l’UE sta progettando di aumentare l’offensiva militare contro la Russia con eccessive spese militari, come se sperasse di persuaderla a far pace con la l’uso delle armi, a cosa può andare più saggiamente ed utilmente il nostro pensiero se non a ciò che procura veramente la pace, ossia che accomuna Occidente ed Oriente, UE e Russia se non Maria? Che cosa infatti ella ha detto? «Tutte le generazioni mi chiameranno beata». Allora? Ci crediamo o non ci crediamo?

Sappiamo che cosa significa Maria per il popolo russo? O vogliamo invece vedere in esso solo la crudeltà di Putin? Come ho scritto recentemente nel mio blog, l’Ucraina ha anch’essa ha i suoi torti, ma, per dire tutto l’essenziale, resta pur vero quello che ha detto Mattarella e che tutti gli onesti sanno  e cioè che i Russi sono l’aggressore e l’Ucraina è l’aggredito.

Non so pensare che Maria e in particolare la Madonna di Vladimir non giunga a toccare il cuore di Putin e dei suoi sostenitori, per quanto numerosi, e il cuore del Patriarca Cirillo ispirando loro pensieri di pace e conciliazione nella giustizia e nella fraternità. Al riguardo ritengo utilissimo far presenti ai lettori queste brevi note storiche sulla famosissima e veneratissima Vergine di Vladimir.

Non posso pertanto trattenermi dal riportare, per i lettori ignari di queste cose che ci fanno tanto bene, lunghi brani di uno splendido articolo di Antonio Giuliano, da me parafrasato, apparso su Avvenire del 25 agosto 2017 a proposito della celebre Madonna di Vladimir[1]:

«Lasciarsi guardare dalle icone è sempre un’operazione pericolosa. Spesso i risultati sono inimmaginabili perché questi misteriosi manufatti hanno il potere di vincere la resistenza anche dei cuori più duri. Fino a cambiare il corso della storia. È il caso di una delle più celebri icone dell’antichità, come quella della Madre di Dio di Vladimir capace di far inginocchiare anche Stalin. Già proprio lui, il dittatore comunista detto “Koba” (l’indomabile), uno dei più feroci persecutori dei credenti. In piena guerra mondiale, dinanzi alla minaccia nazista, il tiranno sovietico non esitò a far caricare l’icona su un aereo militare per sorvolare e benedire dall’alto Leningrado assediata dalle truppe di Hitler. Di fatto la città non cadde, Mosca fu risparmiata e a Stalingrado l’esercito tedesco del Führer andò incontro a una delle più grandi disfatte. Ma è solo uno degli inspiegabili prodigi di un’opera che non finisce di stupire.

Lo dimostra adesso anche un libro di Russia Cristiana, l’edizione italiana del volume di Ekaterina Gladyševa e Dmitrij Suchoverkov su La Madre di Dio di Vladimir (Orizzonti Edizioni, pagine 88, euro 18), curato e tradotto da Giovanna Parravicini. Siamo di fronte a un capolavoro artistico che gode ancor oggi di una venerazione senza precedenti e che accompagna da sempre le vicende del popolo russo. Le cronache medievali riferiscono che questa icona della Vergine di un anonimo artista bizantino arrivò da Costantinopoli a Kiev intorno al 1130. Per volere del Gran Principe Andrea Bogoliubskij nel 1155 venne portata nella cattedrale della Dormizione della città di Vladimir, da cui l’icona prende il nome.

La fama dei miracoli legati al dipinto, già molto diffusa per aver salvato Costantinopoli dai turchi, si amplificò ulteriormente quando il quadro fu inviato in soccorso a Mosca assediata dalle orde del Tamerlano. Secondo la leggenda il conquistatore mongolo rimase atterrito dalla visione della Vergine circondata da angeli muniti di spade e decise di ritirarsi. Di fatto ogni anno il 26 agosto la Chiesa russa ricorda questo evento cantando: «Non furono i nostri guerrieri a cacciarlo, né i nostri condottieri a trionfare su di lui, ma unicamente la tua forza, Madre di Dio!».

 
Sopravvissuta ancora nel corso dei secoli a un numero incredibile di saccheggi e incendi, l’icona è oggi custodita nella Galleria Tret’jakov di Mosca. Anche durante la persecuzione comunista del Novecento ha continuato a richiamare la devozione della gente al punto che lo stesso ideologo marxista Maksim Gor’kij fu costretto ad ammettere che la Madonna è in Russia «il nemico invincibile dell’ateismo». Un culto diffuso oggi anche in tutto l’Oriente slavo per un’opera che appartiene al gruppo di icone bizantine definite della Madre Eleousa (Misericordiosa) più che “Madonna della tenerezza” «come è stato tradotto in maniera non del tutto esatta».

Il termine eleos esprime un amore come pietà e compassione, fino al «dono delle lacrime». Una grazia concessa spesso da quest’icona a chi si soffermava a pregarla: «Non si trattava di sensibilità o facilità a commuoversi, ma di una particolare condizione dell’anima che attraverso l’ascesi giungeva a superare l’attrazione del mondo terreno così da godere per qualche istante della comunione con il mondo dell’amore divino».

La particolarità più espressiva di questa iconografia è proprio il modo in cui Madre e Figlio si abbracciano: la Vergine lievemente triste probabilmente al pensiero delle future sofferenze del Figlio con una mano lo regge sospingendolo a sé e con l’altra lo indica come Salvatore e via da seguire. E il Bambino si protende affettuosamente verso la Madre poggiando il volto sulla sua guancia, quasi a consolarla. Il risultato è che siamo consolati tutti noi davanti a un simile divino spettacolo.

«Il realismo dell’icona è tale che il libro ricorda la tradizione secondo cui il dipinto sia stato realizzato dall’evangelista Luca “dal vivo” su una tavola di proprietà della Sacra Famiglia di Nazareth, quando la Vergine era ancora in vita. Sono tante le icone antiche, specie miracolose, attribuite al santo. Ma in questo caso una leggenda del XV secolo riferisce che Luca stesso dopo averla realizzata sia andato dalla Madre di Cristo per rendere questa icona benedetta. Certo il verismo dei dettagli non sfuggì a un filosofo e teologo brillante come Pavel Florenskij: «Ecco, io guardo l’icona e dico tra me: “È lei stessa”, cioè non la Sua raffigurazione… Indubbiamente è, si configura come un’opera del pennello; ma è incomprensibile come possa esserlo, e non si crede ai propri occhi, quando essi testimoniano questa vittoriosa trionfale bellezza».

L’espressione malinconica della Vergine sembra alludere alla Passione del Figlio. Ma il saggio di Ekaterina Gladyševa e Dmitrij Suchoverkov, riportando gli esami tecnologici sull’antica tavola e sullo strato pittorico, lancia nuove ipotesi sulla figura che si intravede sul retro dell’icona: probabilmente un vescovo identificabile con san Nicola. “L’accostamento sulle due facce di un’icona delle raffigurazioni della Madre di Dio con Bambino e di un santo vescovo era volto a sottolineare non tanto il tema della Passione di Cristo quanto i concetti - centrali nella liturgia - della redenzione, salvezza e partecipazione alla vita eterna, a cui il genere umano è chiamato dall’amore di Dio”.

Del resto è stato fatto notare come il Bambino si appoggia alla Madre facendo leva sul piede destro come se il corpo della Vergine fosse una scala su cui elevarsi: un chiaro riferimento a un inno liturgico della Chiesa ortodossa in cui Maria è paragonata a una scala che unisce cielo e terra. Sta forse in questo allora il segreto della fortuna di quest’icona, un’immagine che illumina il senso della vita di ogni uomo e di ogni tempo: l’espressione seria del Bambino è il volto dolce e sicuro del Creatore che ci rassicura e ci conforta sul nostro destino».

Una storia meravigliosa

Ecco una breve storia dell’icona che ho tratto da Wikipedia[2]:

«L'icona fu dipinta a Costantinopoli nel XII secolo, alla corte degli imperatori Comneni. Il patriarca greco di Costantinopoli, Luca Crisoberge, inviò l'immagine in dono al gran principe di Kiev, Jurij Dolgorukij. L'opera rimase nel Monastero di Mezyhirja fino a quando alla fine del secolo Andrej Bogoljubskij, figlio di Dolgorukij, distrutta una parte di Vyshorod e rubato la icona, la portò nella città di Vladimir. Secondo la tradizione, i cavalli che trasportavano l'icona, si fermarono vicino alla città e si rifiutarono di andare avanti. Il popolo interpretò l'episodio come un segno secondo cui la Theotokos voleva rimanere a Vladimir. Per ospitare l'immagine, fu costruita la grande cattedrale della Dormizione, cui seguì la costruzione di altre chiese dedicate alla Madonna.

Nel 1395, durante l'invasione di Tamerlano, l'icona fu trasportata fino a Mosca. Nel luogo in cui la popolazione ed il principe "incontrarono" la Theotokos fu costruito il monastero Sretenskij. Basilio I di Russia passò una notte intera nel monastero, piangendo e pregando sull'immagine; il giorno successivo l'esercito mongolo si ritirò. I moscoviti si rifiutarono di riportare l'icona a Vladimir e la collocarono nella cattedrale della Dormizione del Cremlino. Per mezzo dell'icona, fu attribuita alla Madonna la salvezza di Mosca durante gli assalti dei soldati tatari nel 1451 e nel  1480. 

Prendo da Wikipedia:

«Nel 1917, poche settimane prima dell'inizio della rivoluzione, davanti all'icona della Madonna di Vladimir si svolse l'elezione del Patriarca di Mosca, Tichion. Poco tempo dopo, le autorità bolsceviche vietarono qualsiasi celebrazione religiosa e l'icona fu rimossa dal tabernacolo in cui si trovava, per essere restaurata e successivamente collocata nella Galleria Tret'jakov, dove è tuttora conservata».

Ancora da Wikipedia[3]:

«Nel XIV secolo il metropolita Pietro persuase Ivan I di Russia a costruire a Mosca una cattedrale dedicata alla Vergine, come l'omonima chiesa a Vladimir, capitale del regno. La costruzione iniziò il 4 agosto 1326 e l'anno seguente la città divenne capitale del Granducato di Moscovia. Per la fine del XV secolo la vecchia cattedrale era andata in rovina e nel 1472 gli architetti Kryvtsov e Myshkin di Pskov iniziarono i lavori per una nuova chiesa: due anni dopo, quasi terminata, crollò per un terremoto, evento estremamente raro a Mosca. Ivan III di Russia chiamò allora Aristoteke Fioravanti, famoso architetto ed ingegnere di Bologna e gli affidò la costruzione da zero della chiesa, che avrebbe dovuto seguire la tradizione architettonica russa.

La cattedrale di Vladimir venne ancora una volta presa a modello per la costruzione: Fioravanti vi si recò per studiare i metodi russi di costruzione e progettò un edificio luminoso e spazioso con retaggi rinascimentali fusi alla tradizione russa. I lavori iniziarono nel 1475 e terminarono nel 1479, quando la nuova chiesa fu consacrata dal metropolita Gerontij. Gli interni sono decorati con affreschi ed icone, tra cui la Theotokos di Vladimir e la Blachernitissa.

Nel 1547 qui si svolse l'incoronazione del primo zar di Russia, Ivan il Terribile e a partire dal 1721 fu teatro di tutte le incoronazioni imperiali. Inoltre fu luogo dell'intronizzazione dei metropoliti e patriarchi della Chiesa ortodossa russa, che qui vengono sepolti: abolito il Patriarcato da Pietro il Grande, quando venne restaurato dopo la Rivoluzione di Febbraio nel 1917, il nuovo patriarca Tichon di Mosca in questa chiesa si intronizzò, come voleva la tradizione.

Dopo il trasferimento del governo sovietico a Mosca i servizi religiosi nelle cattedrali del Cremlino furono proibiti, nonostante una speciale messa pasquale nel 1918, concessa con l'approvazione di  Lenin, oggetto di un quadro non terminato di Pavel Dmitriyevich Korin dal titolo Addio alla Russia. Nel 1990 la cattedrale è stata restituita alla CHiesa ortodossa russa e al culto, anche se al suo interno ospita un grande museo».

Considerando questi importanti avvenimenti storici, meraviglia alquanto che la preziosissima Icona della Vergine di Vladimir, veneratissima nei secoli passati, che tante volte ha fatto sentire al popolo Russo la sua protezione, nell’attuale clima di libertà religiosa, non sia stata ricollocata nella Cattedrale della Dormizione. Nessuno ne ha fatto richiesta?

Ciò manifesta chiaramente che la conversione della Russia, profetizzata dalla Madonna di Fatima, deve fare ancora dei passi, anche perché Maria a Fatima, quando parlava di «conversione», evidentemente si riferiva al raggiungimento da parte dei fratelli ortodossi, della piena comunione con la Chiesa cattolica.

A Maria non piacciono le conversioni a metà. Va bene l’ecumenismo, ma esso non è fine a sé stesso; la sua meta ultima è la piena comunione di tutti i cristiani col Vicario di Cristo. Tuttavia Maria è anche Madre delicata e paziente, che accompagna con tenerezza i piccoli passi dei suoi figli a volte un po’ ribelli, senza forzare il loro passo, ma nel contempo stimolandoli con dolcezza e fermezza.

Se Stalin ricorse alla Madonna di Vladimir in un momento drammatico per le sorti della Patria, possono ben farlo anche Putin e Cirillo riportando la veneratissima Icona al suo antico splendore in una circostanza come quella di oggi, che non mette a repentaglio solo le sorti della Russia, ma dell’intera umanità.

 P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 11 marzo 2025

 

 

 

 

 

Se Stalin ricorse alla Madonna di Vladimir in un momento drammatico per le sorti della Patria, possono ben farlo anche Putin e Cirillo riportando la veneratissima Icona al suo antico splendore in una circostanza come quella di oggi, che non mette a repentaglio solo le sorti della Russia, ma dell’intera umanità.


 

 

 

 

Immagini da Internet:

 

- Icona Madonna di Vladimir

- Cattedrale della Dormizione

 


 

 

15 commenti:

  1. Mi perdoni Padre , ho letto fino a 'Mattarella' poi non ce l'ho fatta e sono ricaduto nella realtà

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    1. Caro Angheran,
      Quello che lei mi dice è poco chiaro. Le sarei grato se mi desse spiegazioni.

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  2. p. Cavalcoli, buonasera, non riesco a pensarla come persona non informata sui fatti, ovvero sprovveduta; ma, purtroppo ella si dimostra ora cosi' , quando sottoscrive e omaggia, citandola, una ben definita dichiarazione del Signore dalla nuvola in capo di una repubblica nata massonica al 100% (tanto per cominciare ne osservi bene il logo se ha capacita' critica e conoscenza) e tuttora affiliata a quell' occidente (UE) non di meno ANTICATTOLICO e ANTICRISTICO, in fine, che in nome dei cosi' detti diritti (in realtà' peccati mortali !) pretende di eliminare l'ultimo baluardo, la Madre Russia (bollata come fascista antiliberale e anti democratica) che preserva tuttora la Legge Divina tramite l'inclusione (todos todos todos) della Chiesa Ortodossa e che impedisce il progetto di globalizzazione in atto da parte di questi FALSARI figli del demonio. E non mi risponda deviando il concetto e tirando in ballo il grano ucraino inquinato, l'ora e' grave per noi cattolici, ma non prevarranno.
    Putin ha dovuto reagire, aveva anche avvisato di non superare la linea rossa, si informi bene prima di parlare perche' ella nella sua veste ha una responsabilita' molto superiore alla mia di comune plebeo nei confronti dei cattolici italiani.
    Grazie ancora, attendo sue.

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    1. Caro Fedele,
      Anch’io sono un ammiratore della spiritualità russa e mi piace molto l’espressione Santa Russia. Io sono nativo di Ravenna, che come lei saprà possiede delle antichissime chiese del V e VI secolo, dove troviamo degli splendidi mosaici che costituiscono quell'arte bizantina, che avrebbe avuto nei secoli seguenti quello sviluppo che avrebbe prodotto l’iconografia ortodossa slava e russa.
      I Russi ci tengono a dire che sono soltanto loro a definire santa la loro nazione. Neppure gli Israeliani, che avrebbero qualche motivo di presentarsi al mondo come Popolo di Dio, secondo la loro stessa letteratura sacra, che è la Bibbia, se la sentono di presentare Israele in questo modo.
      Per il Russo, il cristiano è il Russo. Ora, che cosa dire? In un certo senso questa espressione sembra voler significare quasi un grande amore per il Cristianesimo; ma nello stesso tempo mi sembra di rintracciare in questa espressione l’orgoglio proprio degli Ortodossi. E questa è una cosa molto brutta, perché stimola la Russia ad un atteggiamento imperialistico, oltre a denotare la confusione tra politica e religione.
      Ad ogni modo, se lei si considera Cattolico, con tutto il rispetto ecumenico che dobbiamo avere per l’Ortodossia, non può non ricordarsi che Cristo ha affidato a Papa Francesco, e non al Patriarca Cirillo, la missione di illuminare il mondo con il Vangelo.

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    2. Ci mancherebbe, Pietro sta a Roma non in giro tra Mosca, Costantinopoli, Beograd o Atene; e lasci perdere pure i nostri "antenati" ...😱 :
      altrimenti scoppia la bomba davvero.
      Qua siamo "sopra" l'ecumenismo.
      Ribadisco che oggi la Russia politica e religiosa insieme armonicamente fusa,
      a mio parere e non solo, rappresenta l'ultimo baluardo contro le intenzioni del blocco plutodemonioliberaldemmassocapitalist che brama sostituirsi a Dio sulla terra
      (i nomi sono straconosciuti e non glieli scrivo qua dentro): quanto alla odierna Chiesa Cattolica, il suo attuale comandante in testa, mi pare quasi tutta costantemente adeguarsi agli scopi di questa risma di individui, esempio proprio il caso in argomentazione, avallando la guerra in ucraina come parte essa lesa: ma lo sa' chi ha provocato l'Orso ? ? ?
      Preghiamo Dio, invece. Altro che sventolare l'arcobaleno del demonio in piazza (Assisi in testa).
      Caro padre Cavalcoli, un grazie comunque per la cortese ospitalita'.
      A risentirla.

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    3. Caro Fedele,
      io sono da sempre un ammiratore della spiritualità russa, ma in questo frangente nel quale la pace nel mondo è in pericolo, io trovo che nel mondo ci siano solo due voci decisive: una promotrice di pace e l’altra che mette in pericolo la pace. La prima è quella del Papa, la seconda è Putin.
      Il problema di fondo è quello di una conciliazione tra Occidente ed Oriente ed in particolare per l’Europa è quello di ritrovare le sue radici cristiane al di là dello scisma del 1054. Io credo che le grandi potenze siano ben consapevoli che un conflitto atomico non avrebbe né vincitori né vinti. L’attuale politica militare europea nei confronti della Russia in qualche modo la comprendo. Tuttavia insisto col Papa nel sottolineare che la pace si otterrà solo attraverso il dialogo e il riferimento alle comuni radici cristiane.

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    4. Ma allora ella fa finta di non capire? Resto sbalordito ! Ella parla di conciliazione tra
      Chiesa Ortodossa e Chiesa Cattolica: non mi pare questo il "casus belli" ; tenga ben bene in conto invece che in vaticano Gesu' Cristo non c'e' piu' , cosi' come a kiev, parigi e bruxelles.
      Chiudo qua, perche' ho inteso che ella o e' ignorante sui fatti, o, peggio, lavora per il nemico come la maggioranza.
      Tanti auguri e tante preghiere.

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    5. Caro Fedele,
      da come lei si esprime mi dà la netta impressione che secondo lei soltanto il Patriarca di Mosca Cirillo, insieme con Putin, siano oggi come oggi il baluardo del Cristianesimo contro il Cattolicesimo corrotto di Papa Francesco, legato alle potenze massoniche e plutocratiche dell’Occidente. È così?

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  3. A noi umani, per i motivi ben noti a chi crede, non e' dato conoscere la verita' , bensi' accontentarsi dell'impressione di conoscerla: quando pero' questa impressione diviene diffusa, essa appare come possibilissima verita'.
    Siamo ora in tantissimi ad avere l'impressione che il cattolicesimo sia purtroppo corrotto sotto lo scatenamento di satana permesso da Dio,
    in attesa di una nuova era di pace stiamo pregando ogni giorno piu' volte al giorno.

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    1. Per quanto riguarda "l'uomo politico" ucraino e' notizia di oggi che sostituisce il vertice di stato maggiore e testa nuovi super missili (neptune) : con quali soldi sta pagando ? Poveri ucraini e, tra poco, poveri noi.

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    2. Caro Fedele,
      non condivido la sua professione di scetticismo, perché gli scettici, come ha dimostrato Aristotele, si confutano da soli inquantoché sono costretti a dire che è vero che non esiste la verità. Quindi il mettere in dubbio l’esistenza della verità, soprattutto nel campo della fede, è una grave offesa a Dio e un grave pericolo per la nostra anima.
      Per quanto riguarda la sensazione che lei con i suoi amici avete che ci troviamo davanti a un “cattolicesimo corrotto”, dopo il quale si sta preparando un’era di pace, in linea di massima sono d’accordo anch’io, ma spero che lei non si riferisca alla Chiesa Cattolica guidata da Papa Francesco, perché è proprio questa Chiesa che si purificherà dal male che l’affligge e accoglierà la venuta del Signore.

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    3. Caro Fedele,
      I provvedimenti che sta prendendo Zelensky in campo militare possono essere oggetto di discussione, ma tenga presente che inevitabilmente in queste cose c’è un aspetto di segretezza che a noi comuni cittadini non è dato conoscere.

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    4. Caro Fedele,
      prendo atto con piacere delle sue spiegazioni. Mi associo alle sue preghiere.

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  4. non intendevo ASSOLUTAMENTE dubitare sulla Verita' Divina ( sono supportato dalla Fede! ) ;
    intendevo, e intendo, che la verita' sui fatti terreni, ovvero cio' che combinano i nostri simili (gli umani) tra loro, con i loro atti nel bene e nel male, resta irraggiungibile nella sua totalita' ; rimane sempre qualche cosa di non svelato, magari poco, ma resta, motivo per cui questa "verita' mondana risultera' essere costantemente "parziale".
    Quanto al marcio in vaticano ci penserà' Dio, noi intanto preghiamo; voglia almeno accettare questo intento come vero
    (per una percentuale che tende al 100% per via dei limiti di cui sopra). La ringrazio e buona giornata.

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    1. Caro Fedele,
      prendo atto con piacere delle sue spiegazioni. Mi associo alle sue preghiere.

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