Ateismo e altruismo
A mio fratello Piero
Che rapporto c’è tra l’amore di Dio e l’amore del prossimo?
Parlando di ateismo, mi riferisco anche al panteismo, perché sono sostanzialmente la stessa cosa ed hanno una comune origine nell’antropocentrismo rinascimentale e nel soggettivismo luterano confluenti nel cogito cartesiano.
Dal punto di vista sociologico, l’ateismo, per lo più legato al materialismo, ha senza dubbio preso più piede nelle masse popolari, mentre il panteismo, che si maschera di alta spiritualità, è un fenomeno più dei ceti intellettuali; ma si sta diffondendo anche un panteismo di massa, volgarizzazione del rahnerismo, che si configura nei termini di un Dio immanente in tutti, in cui tutti vivono, dal che la convinzione che tutti si salvano.
La differenza tra ateismo e panteismo è che mentre l’ateo ignora la religione e non usa mai la parola «Dio», il panteista l’ha sempre in bocca, si picca di rispettare la religione e sa tutto di Dio. Ma il principio di entrambi è lo stesso: l’assolutizzazione del proprio io, che nell’ateismo prende il posto di Dio, mentre nel panteismo fa Dio di se stesso.
Per l’ateo esiste solo l’amore di sé e del prossimo, perché Dio non esiste. Per il panteista esiste solo l’amore di Dio, anzi un’unione così intima del sé con Dio, che io e Dio siamo un unico essere, siamo l’Essere, siamo l’Uno e il Tutto. In sostanza esiste solo Dio perchè tutto è Dio. Infatti, il mio io empirico e il prossimo non sono che determinazioni finite o apparizioni temporanee dell’unico Io che sono io, in quanto Io assoluto o trascendentale o soggettività pura.
Per questo, coloro che si presenteranno davanti a Cristo Giudice in Mt 25, 31-42, consci d’aver fatto del bene ai più piccoli, sono implicitamente coscienti di avere servito il Signore. Ringraziandoli, Cristo non li renderà edotti di ciò che non sapevano, ma li rende coscienti di aver servito quel Dio, che implicitamente servivano già.
Inoltre, possiamo sì parlare di cristiani anonimi, come fa Rahner, ma occorre precisare che non vanno intesi come soggetti comunque salvi, perché sono uomini come tutti gli altri, dotati di quel libero arbitrio che può scegliere Dio, ma può anche rifiutarlo. Inoltre non è vero, come crede Rahner, che l’amore di Dio si riduca all’amore del prossimo, per cui sarebbe sufficiente questo per salvarsi. No, i due amori sono ben distinti, anche se unico è il moto della carità, perchè hanno un oggetto e un fine differentissimi: infinito e perfettissimo, l’amore di Dio, finito e difettoso, l’amore del prossimo. E il primo è lo scopo finale e il motivo del secondo. Ridurre il primo comandamento al secondo, vuol dire fare dell’uomo Dio stesso, che è precisamente la dottrina di Marx.
Quanto al panteista, egli è tutto concentrato sul proprio io come fosse la verità assoluta e il punto di partenza di tutte le verità. L’esistenza degli altri e di Dio non è per lui un dato oggettivo presupposto che lo precede indipendente dal suo io, ma ne ammette l’esistenza in quanto lo deduce dal suo io. Ora è chiaro che un «Dio» il cui essere non precede, non fonda e non crea l’io, non può essere il vero Dio, ma un idolo mentale posto dall’io.
È deplorevole pertanto il fatto che il Concilio Vaticano II, mentre ha un’ottima analisi dell’ateismo, abbia trascurato completamente, non si capisce per quale motivo, di analizzare il gravissimo, fascinoso e diffuso fenomeno del panteismo, che è frutto dell’idealismo tedesco, che a sua volta nasce dalla congiunzione della cosiddetta «filosofia moderna» di Cartesio e dalla riforma luterana. Temo quindi che il silenzio sul panteismo sia stato dovuto dall’eccessivo timore di dispiacere ai protestanti.
Viceversa San Pio X, più acuto del Concilio nelle analisi della modernità, si accorse benissimo del pericolo del panteismo, che egli denunciò nella sua famosa enciclica Pascendi. Se oggi è chiara l’inconciliabilità del cattolicesimo con l’ateismo, non altrettanto chiara purtroppo è l’inconciliabilità del cattolicesimo col panteismo, data l’esistenza di un cattolicesimo e addirittura di un tomismo che pretenderebbero di assumere il panteismo di Hegel o l’ateismo di Severino.
Io mi fermerò qui sul problema dell’ateismo, ma è bene metterlo in relazione con quello del panteismo. È chiaro che gli atei ignorano il cristianesimo e la religione, salvo però a dare esempi di sensibilità sociale, di un interesse per la giustizia e la misericordia, di rispetto per l’uguaglianza umana e i diritti dell’uomo, della volontà di liberare gli oppressi, di attenzione al progresso e alla pace, di rifiuto della guerra e del conservatorismo. Viceversa, esiste un falso cattolicesimo, farisaico, il cui fondo non è teista ma panteista. Questo falso cattolicesimo è altrettanto abominevole quanto l’ateismo aperto, cosciente e volontario.
Le domande che ci poniamo, allora, sono le seguenti, senza che occorra rispondere a tutte, perchè alcune restano aperte: chi fa dell’io il proprio Dio, o chi crede di essere Dio, come l’ateo e il panteista, ha motivo per occuparsi del bene del prossimo? Può essere al servizio degli altri o sono gli altri che devono essere al suo servizio? Accetta gli altri come sono o solo se sono a lui soggetti? Fa dell’altro il suo Dio o conduce l’altro a Dio o lo ama per amore di Dio?
Può preferire il bene comune al proprio bene privato? Può preferire la proprietà comune a quella privata? Può sacrificarsi per gli altri? Può aspirare a vivere in pace e concordia con gli altri? Può esercitare le virtù sociali? Essere giusto e misericordioso con gli altri? Può avere un sincero amore del prossimo? Può avere un amore disinteressato? Chi ama sinceramente il prossimo può essere un ateo o un panteista? Si occupa degli altri per ottenere la gloria o per la gloria di Dio? Fa del bene semplicemente perchè gli piace o per obbedire a Dio?
Chi mostra di non avere alcun interesse religioso o teologico, chi, pur avendo la possibilità di accogliere il cristianesimo, non se ne interessa affatto, chi non si lascia attirare a Cristo dall’esempio dei Santi, chi, pur avendo incontrato Cristo, non gli crede, non lo ascolta e non lo cerca, costui può amare sinceramente il prossimo?
È possibile che uno ami sinceramente il prossimo senza avere interessi religiosi o teologici e senza accorgersi di voler bene a Cristo, come ci insegna Cristo stesso in Mt 25,40? D’altra parte, a che serve abusare del nome di Dio come fa il panteista o l’idealista, se poi in sostanza il suo Dio è il suo stesso io? È forse costui un uomo realmente religioso, fosse anche frate o sacerdote? Non è forse un fariseo? È costui capace di condurre gli altri a Cristo? O forse non li scandalizza e non li allontana da Cristo? Capisce costui il vero amore del prossimo? È forse gradito a Dio? Può dire che ama Dio al di sopra di tutte le cose? Viceversa, si può dire che chi non nomina Dio ma cura il bene del prossimo, odia Dio?
Certo l’ateo che sa chi è Dio e si scaglia contro Dio è biasimevole. Ma che dire di colui che si considerasse ateo a causa di un tragico equivoco, e quindi respinge un falso concetto di Dio inculcatogli da una cattiva istruzione religiosa o da un insegnante panteista o modernista? A che serve avere sempre in bocca la parola «Dio» se a questa parola non corrisponde un giusto concetto di Dio? Viceversa il prodigarsi sincero per gli altri, anche senza parlare di Dio, non potrebbe sottendere un reale benchè implicito amore di Dio?
P. Giovanni Cavalcoli
Fontanellato, 7 settembre 2025
Da notare peraltro che non esiste, come crede Rahner, un ateismo in buona fede o causato da un’ignoranza invincibile, quindi non colpevole, circa l’esistenza di Dio. Al contrario, tutti sanno, per spontaneo ragionamento, almeno implicitamente, che Dio esiste, perché devono render conto a Lui del loro operato.
Per questo, coloro che si presenteranno davanti a Cristo Giudice in Mt 25, 31-42, consci d’aver fatto del bene ai più piccoli, sono implicitamente coscienti di avere servito il Signore. Ringraziandoli, Cristo non li renderà edotti di ciò che non sapevano, ma li rende coscienti di aver servito quel Dio, che implicitamente servivano già.
Immagine da Internet: Giudizio finale, Battistero di Firenze
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