03 marzo, 2025

Non si tratta la pace con le armi in mano, ma con le ragioni nella mente

 

Non si tratta la pace con le armi in mano,

ma con le ragioni nella mente

Oggi più che mai è pericolosissimo per tutti concepire l’atteggiamento che l’Occidente deve avere verso la Russia sul modello del giudice nei confronti del criminale o della pubblica autorità che lo conduce a miti consigli con la forza della coercizione o costringendolo con la sanzione penale o la minaccia della pena.

Oggi nessuna nazione che non sia accecata dalla superbia e dall’imperialismo può permettersi di far pace con una nazione avversaria con un simile modo di ragionare, che poteva ancora funzionare fino all’invenzione delle armi atomiche, ma che oggi – e lo sanno tutti – non funziona più. Nessuna grande potenza può obbligare un’altra a far pace con lei sotto la minaccia delle armi atomiche.

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La storia da duemila anni, con la nascita della Chiesa e delle comunità e delle famiglie cristiane, dimostra nei fatti e con gli esempi che un’umanità pacifica e concorde, nella giustizia e nella libertà, una umanità felice, ben ordinata e virtuosa, una comunità fatta da fratelli che si amano, una umanità capace di un continuo progresso sociale, economico, culturale, politico, morale e  spirituale non è impossibile, non è un’utopia, ma si può cominciare a realizzare sin da quaggiù, sia pur sempre tra i difetti e le debolezze della vita presente, seguendo le vie e le norme del Vangelo e con l’aiuto della grazia divina.

Immagine da Internet: Santi Cirillo e Metodio

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