19 novembre, 2025

Che cosa intendeva dire Rosmini? Un santo non può essere un panteista - Seconda Parte (2/3)

 

Che cosa intendeva dire Rosmini?

Un santo non può essere un panteista

Seconda Parte (2/3)

 

L’essere ideale o idea dell’essere.

È la nozione-base della filosofia rosminiana, così come per San Tommaso è il concetto dell’ente come ciò che è in atto d’essere. Questa nozione universalissima e intuitiva illumina e abbraccia tutto il sistema di Rosmini così come quella dell’ente comune illumina tutto il sistema di Tommaso.

Naturalmente anche per Rosmini oggetto dell’intelletto è l’ente, ma nella luce dell’idea. Per questo Rosmini sembra un idealista, ma se poi guardiamo con quanta cura egli distingue l’ideale dal reale, l’ente intramentale dall’ente extramentale, il pensiero dall’essere, e con quale forza combatte contro l’idealismo, ci accorgiamo che, al di là del linguaggio idealista, in realtà Rosmini è un realista.

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Dunque bisogna dire che Rosmini, al di là dell’apparente idealismo del suo essere ideale, come ci avverte la Nota della CDF, è stato in realtà un realista che andando oltre l’idea, ha raggiunto lo stesso essere divino, sia pur sempre nell’idea o meglio nel concetto.

Inteso in questo senso, come rappresentazione mentale ed immagine dell’essere divino, l’essere ideale rosminiano gioca legittimamente da stella polare e centro propulsore, alla base di tutto il suo sistema e lo pervade tutto. È un sole e una meta ultima e suprema che lo accompagna ovunque e lo guida a Dio nell’esercizio della carità verso Dio e verso il prossimo.

Immagine da Internet: Papa Pio IX

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