A proposito di Miracoli Eucaristici
A titolo di documentazione riporto il testo di Padre Coggi relativo ai miracoli eucaristici, al quale si riferisce Grillo[1].
Questo testo è stato preparato da P. Coggi per la Mostra Internazionale ideata e realizzata da Carlo Acutis[2].
https://www.miracolieucaristici.org/it/Liste/pref_RC.html
https://www.miracolieucaristici.org/it/Liste/list.html
I Miracoli Eucaristici
I Miracoli Eucaristici sono degli interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede nella presenza reale del corpo e del sangue del Signore nell ’Eucaristia. Conosciamo la dottrina cattolica riguardo alla presenza reale. Con le parole della consacrazione: «Questo è il mio Corpo», «Questo è il mio Sangue», la sostanza del pane diventa il Corpo di Cristo, e la sostanza del vino il suo Sangue. Questo mirabile mutamento prende il nome di transustanziazione, cioè passaggio di sostanza. Del pane e del vino rimangono soltanto le apparenze o specie, che con un termine filosofico vengono dette accidenti. Rimangono cioè le dimensioni, il colore, il sapore, l’odore, e anche le capacità nutritive, ma non rimane la sostanza, cioè la realtà vera, che è divenuta il Corpo e il Sangue del Signore.
La Transustanziazione non può essere in nessun modo sperimentata dai sensi, ma solo la fede ci assicura di questo mirabile mutamento.
I Miracoli Eucaristici vogliono confermare questa fede, che si basa sulle parole di Gesù, secondo le quali ciò che sembra pane non è più pane, e ciò che sembra vino non è più vino. Nei Miracoli Eucaristici compaiono infatti la carne e il sangue, o l’una e l’altro, a seconda dei casi. Il fine di tali Miracoli è di dimostrare che non dobbiamo guardare all’apparenza esterna (pane e vino), ma alla sostanza, alla realtà vera della cosa, che è carne e sangue.
I teologi medievali hanno approfondito il tema dei Miracoli Eucaristici (molto frequenti ai loro tempi), e ne hanno dato varie interpretazioni, ma la più fondata e ragionevole sembra quella del “Dottore Eucaristico” per eccellenza, cioè S.Tommaso d ’Aquino (cf. Somma Teologica III, q.76,a.8).
Egli dice che il Corpo e il Sangue che appaiono dopo il Miracolo sono dovuti alla trasformazione delle specie eucaristiche, cioè degli accidenti, e non toccano la vera sostanza del Corpo e Sangue di Gesù. Cioè le specie del pane e del vino vengono trasmutate miracolosamente in specie di carne e sangue, ma il vero Corpo e il vero Sangue di Gesù non sono quelli che appaiono, bensì quelli che, anche prima del Miracolo, erano nascosti sotto le specie del pane e del vino, e che continuano a esistere nascostamente sotto le specie della carne e del sangue.
Se infatti la carne e il sangue che appaiono fossero veramente la carne e il sangue di Gesù, dovremmo dire che Gesù risorto, che regna impassibile alla destra del Padre, perde una parte della sua carne o del suo sangue, il che non può in alcun modo essere ammesso.
Dobbiamo dire dunque che la carne e il sangue che appaiono nei miracoli sono nel genere delle specie o apparenze o accidenti, né più né meno delle specie del pane e del vino.
Il Signore compie questi miracoli per dare un segno, facile e visibili a tutti, che nell’Eucaristia c ’è il vero Corpo e il vero Sangue del Signore.
Ma questo vero Corpo e questo vero Sangue non sono quelli che appaiono, bensì quelli che sono contenuti sostanzialmente sotto le specie o apparenze, specie o apparenze che prima del Miracolo erano quelle del pane e del vino, e dopo il Miracolo sono quelle della carne e del sangue.
Sotto le apparenze della carne e del sangue Gesù è veramente e sostanzialmente contenuto come lo era prima del Miracolo. Per questo noi possiamo adorare Gesù realmente presente sotto le specie della carne e del sangue.
Padre Roberto Coggi, o.p.
Per quanto riguarda i miracoli eucaristici, la carne e il sangue presenti sono effettivamente carne e sangue umani, evidentemente creati miracolosamente da Dio. Quindi non è affatto vero che questa presenza miracolosa di carne e di sangue sia, come dice Grillo, una apparenza del pane e del vino.
Grillo sembra equivocare sul significato della parola apparenza. Il P. Coggi usa questo termine come sinonimo di specie eucaristica, per cui qui apparenza ha un significato realistico. Ma Grillo sembra alludere al significato di apparenza come sinonimo di sembrare o di sembianza.
Ora è chiaro che la carne e il sangue del miracolo eucaristico sono vera carne e vero sangue umani e non sono affatto apparenza del pane e del vino, né nel senso realistico né nel senso di sembianza, ma sono vere realtà, anche se, come dice P. Coggi, non possiamo considerarli come appartenenti al Corpo glorioso del Signore in cielo.
Inoltre è bene ricordare a Grillo, se ancora non l’ha compreso, che sotto la realtà della carne e del sangue umani miracolosi e sotto le specie eucaristiche del pane e del vino, c’è la sostanza del Corpo e del Sangue del Signore.
Diciamo infine che Grillo ha perfettamente ragione quando dice che l’Eucarestia è il principio della comunione ecclesiale. Tuttavia occorre ripetere ancora una volta che questa comunione ecclesiale è autentica quando è basata sulla fede sulla transustanziazione, come la Chiesa continua e continuerà ad insegnare fine alla fine del mondo.
Questa è la fede che ha animato la santità del Beato Carlo Acutis; fede che purtroppo sembra mancare a Grillo.
P. Giovanni Cavalcoli
Fontanellato, 21 giugno 2025
Da:
Non trovo la risposta alla domanda postata da un commentatore in precedenza... Se mutano le specie nei miracoli eucaristici c'è presenza sacramentale o solo una parvenza "somatica" (dei tessuti cardiaci ad esempio) di Cristo. Nel secondo caso si potrebbero adorare o no?
RispondiEliminaCaro Amedeo,
Eliminaio seguo San Tommaso, il quale sostiene che il Corpo e il Sangue del Signore si trovano anche sotto le specie della carne e del sangue, create nei miracoli eucaristici. Per questo è possibile adorare anche queste specie, perché nascondono il Corpo e il Sangue di Cristo, come le specie eucaristiche del pane e del vino.
Per chiarire questa mia risposta, le riporto quanto avevo già detto ad un altro Lettore:
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/andrea-grillo-insiste-nel-profanare.html
Caro Gabriele,
nei miracoli eucaristici abbiamo la presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche incorrotte del pane e del vino, accanto alla presenza di carne e sangue umani maschili, dello stesso tipo.
Dov’è il miracolo? Nel fatto che Dio miracolosamente ha mutato una parte delle specie eucaristiche, miracolosamente conservate, nelle specie di una porzione di carne e di una certa quantità di sangue umano. Questo vuol dire che la presenza reale non riguarda soltanto le specie eucaristiche rimaste, ma anche le specie della carne e del sangue.
La domanda che ci possiamo fare è la seguente: che rapporto c’è tra questa carne e questo sangue e il Corpo glorioso di Cristo in cielo?
Evidentemente si tratta di elementi appositamente creati da Dio per confermare miracolosamente la nostra fede cattolica nella transustanziazione e nella presenza reale di Cristo a modo di sostanza, perché la sua propria sostanza è in cielo.
Oltre a questo miracolo ricordiamo il miracolo della transustanziazione. Il primo miracolo è visibile o sperimentabile, il secondo invece è oggetto di fede.
Un problema che noi ci possiamo porre è come adoriamo noi, in questo caso, il Mistero Eucaristico. Lo adoriamo in due modi. Adoriamo Cristo nascosto sotto le specie del pane e del vino ed inoltre adoriamo Cristo presente sotto le specie miracolosamente aggiunte della carne e del sangue.
Però mi pare assurdo che nella "polvere" del pane eucaristico si dica che non c'è più Gesù perché non è visibile il pane come specie (quindi per uno che ha 6 diottrie la durata della presenza reale sarebbe diversa da quella di uno che ci vede meglio... e ai tempi di san Tommaso non vi erano né i microscopi né la chimica per poter asserire quando una frazione infinitesima di pane possa definirsi ancora pane) mentre se viene mutata tout court la specie del pane in specie della carne umana... Beh lì invece permane la presenza reale.
RispondiEliminaCaro Anonimo,
Eliminaè vero che in qualunque parte dell’ostia consacrata e in qualunque goccia del vino consacrato c’è la presenza reale. Per questo motivo, dopo che il sacerdote ha distribuito la Comunione, col purificatoio purifica accuratamente la patena e il calice, nel quale si versa una certa porzione di acqua.
Naturalmente è chiaro che il sacerdote che ci vede bene, si trova in condizioni diverse da quello che i vede poco, che eventualmente potrebbe essere aiutato da un ministrante.
È vero che oggi disponiamo di microscopi elettronici in grado di rilevare anche minime particelle di materia. Ed è vero che anche nelle particelle minime delle specie eucaristiche c’è la presenza reale.
Comunque lei comprende che non è il caso di tenere un microscopio sull’altare. L’importante è fare il possibile, con la massima cura, consapevoli dei nostri limiti, che Dio conosce benissimo e dei quali non ci fa nessuna colpa.
Un problema speciale è oggi quello di coloro che ricevono l’Ostia nella mano. È chiaro che anche loro, una volta ricevuta la Comunione, sono tenuti a dare uno sguardo alla mano per verificare se eventualmente sulla mano sono rimasti alcuni piccoli frammenti dell’Ostia consacrata.