04 maggio, 2021

Padre Bergoglio ci parla di metafisica - Quarta Parte (4/4)

 Padre Bergoglio ci parla di metafisica

Quarta Parte (4/4)

Il problema del linguaggio della metafisica

Ogni scienza ha il suo linguaggio o lessico appropriato e adatto ad esprimere le nozioni e le tesi proprie di quella scienza. La metafisica è il perfezionamento scientifico di un sapere originario, spontaneo e certissimo della ragione naturale, non ricevuto per apprendimento, ma solo in base all’esperienza e all’intuizione spontanea dell’intelletto, quella che San Tommaso chiama ratio naturalis e Antonio Livi e Garrigou-Lagrange chiamano «senso comune».  Su questa base la ragione successivamente, esercitando il ragionamento e con l’apprendimento scolastico, opera ulteriori e sottili distinzioni e collegamenti concettuali, che vanno a formare la metafisica come scienza.

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Le parole fondamentali della metafisica compaiono nel linguaggio umano sin dall’infanzia, non appena la ragione comincia a funzionare e il bambino esprime i suoi primi giudizi. 

Per questo mi piace chiamare la metafisica la «scienza dei bambini»

 

La mente si apre alla metafisica quando capisce la differenza fra l’essere e l’esistere. 

E questa differenza la coglie quando concepisce quelle cose che non hanno essere e tuttavia esistono. 

Si tratta di quello che si chiama ente di ragione (ens rationis), come per esempio l’ideale, l’immaginario, l’ente matematico, il nulla, il male, il contradditorio.


 Immagini da internet

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