Riflessioni sul dialogo interreligioso
Nel rispetto dei valori delle altre religioni
resta sempre per noi cristiani valido
il dovere di predicare a tutti il Vangelo come
via obbligatoria per tutti per raggiungere la salvezza.
L’«Avvenire» del 3 marzo scorso pubblica la recensione di Roberto Righetto al libro di un ebreo, Vittorio Robiati Bendaud, «Storia di un’ebrea», dedicato a Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, libro che, scritto da un Ebreo, comprensibilmente biasima la conversione di Edith al cattolicesimo, considerando tale infausto evento come un’«apostasia», «pietra d’inciampo per il mondo ebraico ieri come oggi», per cui l’esempio di Edith «ben difficilmente può costituire un modello per il dialogo ebraico-cristiano». Ora, a leggere un articolo del genere vien da domandasi se stiamo leggendo un quotidiano cattolico o un quotidiano ebraico.
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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/riflessioni-sul-dialogo-interreligioso.html
Che cosa ha
fatto Santa Teresa Benedetta della Croce, se non annunciare con la sua saggia parola,
con i suoi eccellenti scritti, con la sua esemplare testimonianza di monaca
carmelitana,
con la santità della sua vita e la testimonianza eroica della sua morte, se non annunciare il Vangelo a quella parte di Ebrei che ancora non si sono convertiti a Cristo?
Immagini da Internet:
- Edith Stein
- Sinagoga
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