11 luglio, 2025

La Madonna ha conosciuto la morte? - Seconda Parte (2/3)

 

La Madonna ha conosciuto la morte?

Seconda Parte (2/3)

 

L’assunzione è conseguenza dell’immacolatezza

Il Beato Pio IX nel famoso dogma dell’immacolata concezione di Maria definì che Ella «per un singolare privilegio della grazia di Dio onnipotente nel primo istante della sua concezione fu preservata immune da ogni macchia (labes) di peccato originale» (Denz.2803).  Che significa ciò? Che la natura umana di Maria non fu concepita in quello stato di decadenza, fragilità, corruzione e mortalità che è comune a tutti gli uomini e donne discendenti dalla prima coppia. 

Per questo Maria era esentata di per sé da tutte le conseguenze penali del peccato originale e ricevette da Dio tanta grazia da esserne completamente piena, ossia la sua condotta morale fu sempre del tutto santa, esente da ogni cattiva inclinazione, vizio e difetto morale o psicologico e innocente da qualunque peccato non solo mortale ma anche veniale, colma di tutte le virtù naturali e soprannaturali, priva di qualunque inclinazione al peccato e quindi dalla concupiscenza, esente dall’ignoranza, che non fosse quella incolpevole, ricca di sapienza, come dimostra il Magnificat, ella che ha appreso direttamente dal Verbo divino, soggetta alla sofferenza, ma non alla decadenza fisica, esente dalla malattia ma non dalla morte, ardentissima nella carità e sempre guidata dai doni dello Spirito Santo. Certo questo non esclude che ella nell’agire sia passata dall’imperfetto al perfetto. Ma questo è stato un progresso continuo ed ininterrotto, senz’alcun momento di arresto o di regresso.

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L’assunzione di Maria al cielo è stata l’effetto di uno specialissimo intervento divino, privilegio unico di Maria, per il quale Dio nei suoi imperscrutabili disegni, ha voluto portare termine al percorso terreno di Maria - e qui Maria è stata uguale a tutti noi -.

Salire al cielo vuol dire ricevere la gloria celeste.

Inoltre dove è andata Maria? Occorre infatti un luogo che ospiti il suo corpo allo stesso modo di quanto è richiesto da quello di Cristo glorioso. È chiaro che sarebbe ridicolo ipotizzare una specie di viaggio spaziale. Paradiso, inferno e purgatorio devono essere necessariamente luoghi extraterreni, perché le anime dei defunti sono sostanze; ma è chiaro che non possono essere luoghi fisici come lo sono i luoghi del nostro mondo o del nostro universo.

Come ci suggerisce la Scrittura, possiamo immaginarli in senso analogico come luoghi trascendentali sempre ovviamente appartenenti al creato, ma esterni al nostro universo empirico.

Maria è la donna edenica e messianica. Se il corpo di Maria è stato assunto in cielo, non è affatto scandaloso pensare al corpo bellissimo di Maria e gustarne la bellezza, evitando però che sorga la concupiscenza. Maria ristabilisce nella sua persona la perfezione edenica perduta da Eva e con la sua assunzione in cielo precorre già nella vita terrena la perfezione sessuale femminile escatologica.

A proposito della nudità edenica, non sarà male allora considerare alcuni preziosi insegnamenti di San Giovanni Paolo II. La nudità edenica, come spiega bene il santo Pontefice nelle sue catechesi, rappresentava la condizione di possibilità della comunione umana interpersonale tra uomo e donna su di un piano di uguaglianza di natura, pari dignità personale e complementarità reciproca.

Immagine da Internet: Assunzione di Maria, Guido Reni

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