Galileo, Cartesio e Giordano Bruno
Dominio tecnico e dominio magico sulla natura
La magia è
frutto della gnosi e promuove il panteismo
La fiaccola della magia non si spense col Rinascimento ed essa fu raccolta dalla massoneria che di lì a due secoli sarebbe sorta a Londra nel 1717, certamente non senza il ricordo della sua permanenza di Bruno ad Oxford[1]. Ed inoltre gli idealisti tedeschi, eredi anch’essi dei Fratelli della Rosa-Croce[2], non mancarono di accorgersi di esser stati preceduti da Bruno, come per esempio Hegel e Schelling, che dedicò a Bruno addirittura un libro in forma di dialogo[3]. Schelling assume come Bruno dalla Kabbala, che Dio ha un corpo. È la stessa idea che si trova in Spinoza, di Dio come unica Sostanza composta di pensiero ed estensione. È, in fondo, il concetto stesso cartesiano dell’uomo, qui inteso come unica sostanza anziché abbinamento di res cogitans e res extensa.
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Il transumanesimo si può confrontare col superuomo di Nietzsche. L’uno e l’altro vedono l’uomo come divinità della natura, che supera l’animalità con la potenza plasmatrice dello spirito in una instancabile scalata a gradi sempre più alti dell’essere.
La differenza è data da due elementi: primo, il transumano mira a un’umanità superiore collettivamente presa; il superuomo è il dominatore della massa umana soggetta alla sua volontà di potenza. Secondo, il transumano è l’effetto della tecnica. Il superuomo è effetto della sua volontà di potenza.
L’uomo proposto dal transumanesimo, come quello di Nietzsche, di Darwin o di Hegel, derivato da Cartesio e dall’idealismo che da lui deriva, non è l’uomo reale, in carne ed ossa, con i suoi limiti e la sua grandezza, i suoi poteri e le sue debolezze, ma è un idolo o un dio pagano, un Apollo, un Ermete o un Mercurio, è un ente fantastico e sognato, un ente immaginario sorgente o di speranze illusorie o di terrori irragionevoli
Papa Francesco stigmatizza il diffondersi, «negli ambiti della grande scienza, un principio di responsabilità ‘tecnica’, che non ammette il giudizio morale di ciò che è bene e male. L’agire, specialmente delle grandi organizzazioni, andrebbe valutato in termini solo funzionali, come se tutto ciò che è possibile fosse, per ciò stesso, eticamente lecito. … La Chiesa mai potrà accettare una posizione del genere, delle cui tragiche conseguenze abbiamo già avuto fin troppe prove».
Immagini da Intenet:- Hermes, affresco
- Transumanesimo, allegoria
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