La
comunicazione dei predicati
come metodo
per l’interpretazione del dogma
Per
capire la Parola di Dio occorre il retto uso della logica,
perché
la fede è in armonia con la ragione
La Chiesa,
nel formulare i dogmi, si serve delle regole della logica del linguaggio,
regole che devono essere conosciute e applicate correttamente, altrimenti si
rischia di fraintendere il significato del dogma e di cadere nell’eresia.
Una di queste
regole è la cosiddetta communicatio
idiomatum, che potremmo tradurre con «comunicazione dei predicati», la
quale consiste nella comunicazione o
scambio di due predicati di un medesimo soggetto, in modo che l’attribuzione di
un predicato a quel soggetto denominato con l’altro predicato, benché i
predicati abbiano significati reciprocante escludentisi, ciononostante resta
valida e legittima, perché è predicazione valida e legittima di quel soggetto.
Con un termine tecnico della logica, si dice che il termine significante quel dato
predicato o quell’attribuzione «suppone» (suppositio) per il soggetto o persona, alla quale viene
attribuito quel predicato.
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Theotokos - mosaico - Santa Sofia (immagine da internet)
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