27 maggio, 2020

Perché peccando ho meritato i tuoi castighi. Teologia e coronavirus

Il coronavirus ha influenzato la nostra vita in modo devastante. Ne discutono con Aurelio Porfiri, padre Giovanni Cavalcoli, autore di "Perché peccando ho meritato i tuoi castighi. Un teologo davanti al coronavirus" e padre Serafino Maria Lanzetta, teologo e docente.


https://www.youtube.com/watch?v=hQLsRaqPZWQ

 

4 commenti:

  1. Il dibattito é stato interessante e illuminante in tempi difficili, tempi comunque di grazia, perché siamo sottoposti alle cure amorose di Dio Padre.
    Mi ha colpito molto il paradosso del dolore per il cristiano: non lo cerca, ma lo sopporta e lo sublima, in definitiva lo toglie.
    Se posso fare una semplice considerazione sul rimedio al male da non confondere con la sostanza velenosa: in medicina abbiamo spesso una sostanza che pur essendo potente veleno, a dosi minime diventa rimedio e farmaco validissimo. Ricordo questo a proposito di misericordia che, assunta in piccole dosi è benefica, a dosi incontrollate (misericordismo), diviene tossica. Un grazie nel Signore. Silvio

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    1. Caro Silvio, ho letto con molto piacere quello che lei ha scritto e sono contento che lei sia soddisfatto di quello che ho detto, in particolare riguardo al concetto cristiano della sofferenza, del quale mi pare si parli poco.

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  2. Il dibattito é stato interessante e illuminante in tempi difficili, tempi comunque di grazia, perché siamo sottoposti alle cure amorose di Dio Padre.
    Mi ha colpito molto il paradosso del dolore per il cristiano: non lo cerca, ma lo sopporta e lo sublima, in definitiva lo toglie.
    Se posso fare una semplice considerazione sul rimedio al male da non confondere con la sostanza velenosa: in medicina abbiamo spesso una sostanza che pur essendo potente veleno, a dosi minime diventa rimedio e farmaco validissimo. Ricordo questo a proposito di misericordia che, assunta in piccole dosi è benefica, a dosi incontrollate (misericordismo), diviene tossica. Un grazie nel Signore. Silvio

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    1. Caro Silvio, ho letto con molto piacere quello che lei ha scritto e sono contento che lei sia soddisfatto di quello che ho detto, in particolare riguardo al concetto cristiano della sofferenza, del quale mi pare si parli poco.

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