Le opinioni del Papa
Seconda ed utima Parte
L’insegnamento
di San Giovanni XXIII
Fondamento della tesi del Papa, sembrano
essere le famose parole di S.Giovanni XXIII, nel discorso inaugurale del
Concilio «Gaudet mater Ecclesia» dell’11 ottobre 1962, dove il Santo Pontefice
parla del fatto che oggi la Chiesa «preferisce
usare la medicina della misericordia piuttosto che le armi della severità» (potius quam arma severitatis)[1],
mentre Papa Francesco, almeno nella versione di Tornielli, le cambia a questo
modo: «San Giovanni XXIII disse che la Sposa di Cristo preferisce usare la
medicina della misericordia invece di
abbracciare le armi del rigore»[2].
Queste parole cambiano il testo di Papa
Giovanni, dove non c’è nessun «invece», che dà l’impressione che la
misericordia sostituisca la severità,
anziché accompagnarla o stare assieme con lei, seppure ad un livello superiore,
il che è invece il senso delle parole autentiche di Papa Giovanni. Invece
questi non accantona e non esclude affatto la severità, ma la mantiene, seppure
al di sotto della misericordia. Infatti nel
testo giovanneo non c’è un «invece», ma un «piuttosto che», il che è ben
diverso.
Papa Francesco, invece, sembra restare frastornato
dal fantasma delle «armi», fatte per uccidere.
Non coglie il fatto che anche la severità è una medicina fatta per guarire. Si tratta dunque del castigo correttivo, strumento pedagogico ed educativo
indispensabile ad ogni educatore, sia nella pedagogia umana come nella pedagogia
divina.
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