I martiri del vaccino
Molti che si considerano cattolici ed anzi i più fedeli alla tradizione, ancor più di Papa Francesco, sono pronti a subire sanzioni penali, ad affrontare sofferenze, umiliazioni e rimproveri, a compromettere la loro carriera e ad essere emarginati dalla società per che cosa? Per sostenere il Papa come maestro della fede e «dolce Cristo in terra»? Per difendere il Papa dagli ingiusti attacchi e dai fraintendimenti? Perché si guardi dagli adulatori? Perché sia più comprensivo verso i lefevriani e più severo verso i modernisti? Perché non si scagli soltanto contro la rigidezza, ma anche contro il lassismo? Perché eviti le frasi ambigue?
Niente affatto. Essi non sono affatto martiri dell’infallibilità dottrinale di Papa Francesco, come lo furono i Domenicani olandesi, di cui oggi ricorre la memoria liturgica, che furono martirizzati dai protestanti per la loro devozione al Papa. Anzi questi supercattolici si ritengono martirizzati dal Papa tiranno, eretico, pro-vaccino e probabilmente neppure vero Papa, venduto ai modernisti, ai comunisti cinesi e alla massoneria.
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la causa di Cristo non è il rifiuto del vaccino, ma la comunione col Papa e con la Chiesa
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