Il valore nutritivo e medicinale della Eucaristia
Seconda Parte (2/2)
L’Eucaristia è alimento di vita eterna, che suppone l’anima in grazia
L’Eucaristia, come ci assicura il Signore, è necessaria per avere la vita eterna. Se non mangiamo il Corpo del Signore, non possiamo avere la vita eterna e non scampiamo dall’inferno. Dunque non basta il battesimo, non basta il sacramento della penitenza. Essi certo ci assicurano lo stato di grazia. Ma nell’adulto non sono sufficienti ad assicurare la vita eterna, se egli non si nutre anche del cibo eucaristico. È come il caso dell’adulto che conservasse l’igiene fisica, si guardasse dai pericoli per la salute, facesse ginnastica, si premunisse nei confronti di contagi e malattie e non si nutrisse. Sarebbero queste pratiche sufficienti a mantenerlo in vita?
Ma la grazia di quaggiù non è ancora la vita eterna del paradiso. Ne è solo la preparazione, la pregustazione e la condizione di possibilità. Ovviamente, il fedele battezzato e confessato che morisse prima di aver fatto la Comunione, andrebbe in paradiso, ma solo in forza delle precedenti Comunioni. Ovviamente, il bambino battezzato che morisse prima di aver raggiunto l’età della Santa Comunione, andrebbe in paradiso.
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Gesù non dice: «questo pane è il mio corpo», perché non si può predicare una cosa di un’altra cosa, una sostanza di un’altra sostanza.
C’è da supporre che il Logos divino incarnato, creatore e ordinatore della ragione umana e della sua logica, sapesse far buon uso del linguaggio e delle sue regole logiche, sì da esser capace di fare discorsi sensati e di farsi capire in quello che intendeva dire, per quanto misterioso e soprannaturale fosse.
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