Annotazioni allo gnosticismo
Un Lettore mi ha inviato una serie di domande sullo gnosticismo, citandomi brani del famoso studioso della materia Hans Jonas.
Caro Bruno, rispondo per punti al suo intervento.
Dice Jonas: 1.
«Gli Gnostici, se richiesti di riassumere in modo simile la base metafisica del loro nichilismo, avrebbero detto semplicemente “il Dio del cosmo è morto”, ossia è morto come dio, ha cessato di essere divino per noi e perciò di fornirci la stella polare per le nostre vite. […] Per citare ancora una volta l’interpretazione di Heidegger del pensiero nietzschiano: “La frase ‘Dio è morto’ significa che il mondo soprasensibile è senza forza effettiva”. In una maniera modificata, alquanto paradossale, questa affermazione si applica anche alla posizione gnostica. […]».
Rispondo dicendo che nello gnosticismo antico esiste effettivamente un dualismo di un Dio buono, spirituale, signore delle anime, in conflitto col dio creatore del mondo e della materia ed origine del male, che incatena le anime di origine divina, esistenti ab aeterno, le quali si liberano dal corpo e dal dio malvagio mediante la gnosi, per la quale l’anima ascende e torna alla pura luce divina, dalla quale proviene e dalla quale si è separata cadendo nelle tenebre del mondo.
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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/annotazioni-allo-gnosticismo.html
Hans Jonas:
«Una famosa formula della scuola valentiniana riassume così il contenuto della “gnosis”:
“Ciò che ci rende liberi è la conoscenza di chi eravamo, che cosa siamo divenuti;
donde eravamo, dove siamo stati gettati;
dove ci affrettiamo, da dove siamo redenti;
che cosa è nascita e che cosa è rinascita”».
Questa teoria, secondo il metodo comune agli gnostici, utilizza evidentemente la dottrina biblica della redenzione, deformandola e riducendola ad uno schema dialettico.
Immagini da internet:
- Valentino e le sue scuole
- Hans Jonas
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