06 luglio, 2024

Perché Rahner attira ancora?

 

Perché Rahner attira ancora?

Egli ha causato gravi danni alla Chiesa

ma non manca di aspetti positivi

Dall’epoca del Concilio Vaticano II Rahner continua ad avere molti seguaci e un notevole influsso soprattutto in quegli ambienti ecclesiali che si considerano prosecutori del progresso promosso dal Concilio.

Certamente Rahner ha dato un notevole contributo alla elaborazione delle dottrine nuove del Concilio. Ma egli tuttavia le propagandò dando ad esse un’interpretazione modernista. Tanta tuttavia fu la fama e tale il prestigio che si era acquistato come perito del Concilio, che quando egli si lanciò negli anni del postconcilio in questa impresa fallace, pochissimi si accorsero dell’insidia o ebbero il coraggio di opporglisi per non fare la figura di nemici del Concilio.

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Rahner non ha incontrato solo successo, ma anche opposizioni non solo presso coloro che fanno resistenza alle novità conciliari, ma anche presso quell’area cattolica che tiene sinceramente alla fedeltà alla Scrittura e Tradizione nella piena comunione col Papa ed alla professione dell’integrità della dottrina cattolica con l’intento di diffonderla, di farla mettere in pratica e di difenderla dagli errori.

Il rahnerismo non è mai stato esplicitamente condannato dalla Chiesa, se non in quegli errori che Rahner riprende dai secoli del passato. Ma tanto meno è stato raccomandato o portato ad esempio di teologo come la Chiesa continua a fare invece con l’Aquinate, anche se molto raramente cita qualche passo ovviamente accettabile dalla immensa produzione teologica rahneriana.

Notiamo anzitutto la concezione rahneriana della liturgia, dove è negato lo specifico del sacerdote come ministro dell’eucaristia e confessore ed è sostituito con un ruolo sociologico o umanitario dove i sacramenti sono concepiti non come produttori della grazia ma segni della grazia già ricevuta, mentre la celebrazione, col pretesto dell’ispirazione dello Spirito e dell’adattamento all’ambiente, diventa, come da tempo è stato notato da molti, occasione per l’affermazione del protagonismo personale del celebrante, sicchè ciò che attira la gente non è affatto la Messa come tale, ma la Messa di quel tale. Ciò che interessa non è la Messa ma il celebrante. 


Immagine da Internet: Dipinto Antico Italia '700

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