15 luglio, 2025

Fratellanza e ragionevolezza. Il messaggio di Papa Francesco - Prima Parte (1/2)

 

Fratellanza e ragionevolezza

Il messaggio di Papa Francesco

 Prima Parte (1/2)

  

L’uguaglianza umana

Il filosofo Massimo Cacciari ha detto che con la scomparsa di Papa Francesco il mondo ha perduto un maestro di ragionevolezza. La sua frase può lasciare perplessi perchè in realtà Francesco, a differenza di Benedetto XVI, che arrivava a trovare del buono persino nella concezione illuministica della ragione, non ci parlava mai del potere e dell’importanza della ragione, come generalmente evitava il linguaggio filosofico.

E invece io sono proprio d’accordo con Cacciari. Basta riflettere sul significato filosofico del concetto di fratellanza, di origine evangelica. Essa è effetto della ragionevolezza, in quanto è la ragione, facoltà comune ad ogni uomo, quel potere spirituale che consente a tutti di sentirsi ugualmente fratelli. E per questo l’idea di fratellanza è congiunta con quella di uguaglianza.

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In realtà c’è una differenza tra il concetto massonico di fratellanza e quello evangelico proclamato dal Papa: che il primo è un esser fratelli senza fondamento, perché manca Dio Padre, mentre il concetto cristiano è fondato sulla comune paternità divina. Può esistere infatti una fratellanza senza esser figli di un unico padre?

Bisogna dire allora che in realtà l’uguaglianza umana, rettamente intesa, così come l’ha intesa il Papa, benché effettivamente sia stata in qualche modo compresa ed apprezzata dalla massoneria, è logicamente collegata con quella  fratellanza che a sua volta, per essere compresa rettamente alla maniera genuinamente filosofica ed evangelica, dev’essere collegata con la ragionevolezza, che non è il puro e semplice possesso della ragione, che definisce l’uomo in quanto uomo, per cui essa è comune a tutti gli uomini, ma è il retto e sano uso della ragione, che si esprime nelle virtù della prudenza, della giustizia e della misericordia. In realtà una ragione usata male non è sorgente di fratellanza o di uguaglianza, ma di odio e divisione, come dimostra per esempio la ragione dialettica hegeliana.

Nell’enciclica Fratelli tutti Francesco fa una splendida apologia di quelli che già Benedetto XVI aveva chiamato «valori non negoziabili».

Ai due estremismi di destra e di sinistra, di passatismo e di modernismo, di lassismo e rigorismo, di disprezzo del Concilio e di falsificazione del Concilio, Papa Francesco, l’anno scorso, in occasione del VII centenario della morte di San Tommaso, ha posto come rimedio il realismo tomista, con un poderoso appello a prendere Tommaso, Dottore comune della Chiesa, come modello di teologo, come già aveva fatto il Concilio Vaticano II. Solo lo spirito di sintesi di San Tommaso consente infatti di comprendere ed apprezzare la sintesi di tradizione e progresso, di conservazione e rinnovamento che ci viene proposta del Concilio.

Immagine da Internet: Due bambini sulla strada, Chaim Soutine

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