25 giugno, 2025

Il serpente mi ha ingannata. La questione dell’errore in metafisica - Seconda Parte (2/2)

 

Il serpente mi ha ingannata

La questione dell’errore in metafisica

Seconda Parte (2/2)

Il fondamento e l’inizio del sapere

Aristotele fa notare che il punto di partenza del nostro sapere non coincide con la base o fondamento del nostro sapere. Infatti il nostro sapere comincia con l’esperienza sensibile e culmina con l’attività intellettuale che giunge fino all’autocoscienza. Solo a questo punto il sapere è fondato.

All’inizio funzionano i sensi, mentre il fondamento del sapere è la certezza del principio d’identità. Una volta che l’intelletto è giunto all’essere, evita di ingannarsi, e su questa base costruisce tutto il sapere ed è in grado di correggere i suoi errori. 

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/il-serpente-mi-ha-ingannata-la_23.html 

Occorre osservare a Cartesio che nel prender coscienza di me stesso, io dovrei dire: io esisto e non io sono. Se invece io dico a me stesso: io esisto, ecco che non mi passa per l’anticamera del cervello di credere di esistere da me e in forza di me stesso o di pensare che posso ricavare tutto il mio sapere da questa mia autocoscienza.

La cosa tremenda di Cartesio è l’equivoco del suo io penso, che in realtà è un io dubito. Infatti l’io penso cartesiano non ha un oggetto. Cartesio non dice: penso qualcosa, ma si ferma a dire: io penso. Come mai? Perchè non si tratta di un vero pensare, ma è il suo dubbio universale gratuito e forzato.

E questa sarebbe la grande scoperta epocale di Cartesio, che è alla base delle tragedie della modernità. Chi si getta nel precipizio da sé non può poi pretendere di venirne fuori per l’intervento di un Dio o che venga a salvarlo.

L’errore in campo metafisico non è possibile, data l’evidenza dei princìpi, dubitando dei quali, ci si confuta da sé, perchè essi sono necessari all’espressione del pensiero. Ciò non impedisce che difatti nella storia del pensiero essi esistano. Ci si potrebbe chiedere: ma coloro che in essi cadono, lo fanno volontariamente o s’ingannano senza volere? Può darsi l’una e l’altra cosa.

Gli inganni più impressionanti nella storia dello spirito umano avvengono in questo campo della scelta o per Dio o contro Dio. È su questo sfondo che si verificano gli errori nel campo delle eresie, gli errori morali, religiosi, metafisici e teologici. Essi si radicano profondamente nello spirito, animano interi popoli, e intere epoche storiche e vaste zone geografiche; sono difficilissimi da estirpare per il fascino quasi irresistibile esercitato dai loro inventori e diffusori.


Immagine da Internet: Vecchio che soffre, Vincent Van Gogh

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.