11 aprile, 2020

Dio è amore, ma permette il male

Dio è amore, ma permette il male

Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui
Is 53,9

                                                                                       Senza spargimento di sangue non esiste perdono
Eb 9,2

Niente di male a pregare per gli scienziati

Nell’Avvenire del 10 aprile scorso Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, con l’articolo «Né Mandrake né Mefisto, Dio è amore», tratta del rapporto di Dio col male. Egli svolge alcune considerazioni su di un tema difficile, complesso e profondo di estrema attualità, circa il quale tutti sentiamo il bisogno di avere delle risposte sicure, fondate e confortanti. Esse possono venire dalla ragione, ma provengono soprattutto dalla fede. Esaminiamo alcune asserzioni dell’articolista.
Dice dunque Staglianò:

 «Quando gli scienziati troveranno il vaccino, ci sarà gente (religiosa), che attribuirà a Dio l’avercelo mandato per tante preghiere fatte. È la stessa gente che ancora pensa che il coronavirus sia un “castigo di Dio”. D’altronde, se Dio esiste e c’è, nella sua onnipotenza, il vaccino dovrebbe almeno averlo in mente. Per non dire che, con la sua onniscienza ben conosceva anche la tragedia di questa pandemia. E perché l’ha permessa? La questione su Dio va posta: Dio dove sei nel nostro dolore?».

Non c’è dubbio su quello che prevede Staglianò. Per che cosa tanti stanno pregando, tra altre richieste a Dio, se non per questo? Sembra che il Vescovo non veda di buon occhio una pratica del genere, perché la associa ad un’altra convinzione, che egli disapprova: il vedere nella pandemia un castigo di Dio per i nostri peccati. 


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