L’avventura della metafisica
Edmund Husserl
La fenomenologia è il fondamento della metafisica
Nei primi decenni del secolo scorso Edmund Husserl proclamò al mondo scientifico di avere fondato una nuova scienza, la fenomenologia, la quale, a differenza delle precedenti filosofie, forniva finalmente una giustificazione radicale e incontrovertibile, con perfetto metodo e rigore logico, a tutte le scienze, come se fino al suo tempo nulla fosse esistito di simile sin dai tempi di Aristotele con la metafisica.
Husserl prometteva di soddisfare tutti coloro che in filosofia desideravano la verità e cogliere l’essere e le cose stesse così come esse sono in se stesse, un metodo ad un tempo intuitivo, sperimentale e dimostrativo, un sapere oggettivo, necessario, immutabile e ed universale.
Continua a leggere:
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/lavventura-della-metafisica-parte_12.html
Husserl pensò con la sua filosofia di rimediare a diversi errori delle filosofie del suo tempo: lo psicologismo; l’idealismo; il realismo tomista, da lui giudicato ingenuo e superato dalla critica kantiana.
Il progetto di Husserl si pone nella linea dell’idealismo nato da Cartesio, che intende la metafisica non come scienza dell’ente, ma come scienza dei dati trascendentali della coscienza.
L’intento iniziale di Husserl di intenzionare le cose stesse intese come correlati di coscienza parte già con la pregiudiziale idealista della relazione dell’essere al pensiero anziché della relazione del pensiero all’essere.
Karl Jaspers avrebbe l’intenzione di valorizzare e riabilitare la metafisica come ricerca dell’essere e come filosofia o chiarificazione razionale dell’esistenza.
Pretende di insegnare metafisica, ma cade in spaventose contraddizioni. Del resto, per lui l’«esistenza» non è atto dell’ente, ma è l’uomo stesso, da cui discende che solo l’uomo esiste.
In secondo luogo, ammette la possibilità della comunicazione umana mediante il linguaggio e i concetti; ma dall’altra parte dichiara egli stesso che la comunicazione è impossibile, perchè, dato che non esiste una verità oggettiva, universale, una per tutti, ma ognuno ha la sua verità diversa da quella dell’altro, è impossibile trasmettere un messaggio da una persona all’altra in modo tale che possa verificarsi l’adesione e l’accordo di tutti attorno alla medesima comune verità o la condivisione di una universale e comune verità da parte di più persone.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.