Lo gnosticismo secondo Luigino Bruni
Seconda Parte (2/2)
Fraintendimenti di Bruni
Bruni non tiene conto del fatto che dualismo non è il semplice distinguere corpo e anima. Distinguere corpo e anima non vuol dire necessariamente separarli e contrapporli. Questa è l’operazione di Cartesio, certo sbagliata e riprovevole, anche se di fatto è vero, come osserva San Paolo, che nel presente stato di natura decaduta esiste un doloroso conflitto fra la carne e lo spirito, conflitto che però può e deve essere risolto grazie all’esercizio ascetico della vita cristiana.
Ma opporre anima e corpo come si oppone realtà ad apparenza alla maniera di Platone o dell’induismo è pure sbagliato e sorgente di nefaste frustrazioni e pericolose illusioni. Ma è dogma di fede e verità dimostrata da Aristotele la distinzione dell’anima spirituale dal corpo così come si distingue nella sostanza materiale la forma sostanziale dalla materia prima.
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È strano che Bruni non citi le parole autorevoli di condanna dello gnosticismo che il Santo Padre ha pronunciato nell’Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate del 2018. Il documento è di enorme interesse e importanza, perché non era mai successo che un Papa condannasse lo gnosticismo.
Come intende il Papa lo gnosticismo? Egli definisce lo gnosticismo «una fede rinchiusa nel soggettivismo». È detto tutto. Inoltre il Papa denuncia ripetutamente l’errore di chi vagheggia un «Dio senza carne» (n.37).
Come se l’essere fosse solo il pensare e il materiale ripugnasse all’essere. Il vero spiritualismo è quello di Aristotele e di San Tommaso, che riconosce la dignità dell’essere materiale e la sua conoscibilità da parte della mente divina che lo ha progettato e creato: «nemmeno le tenebre per te sono oscure» (Sal 139,12).
Con questo documento sorprendente e geniale, che tutti gli studiosi onesti dello gnosticismo, preoccupati della salute mentale dell’uomo moderno, si attendevano da due secoli, Papa Francesco ha schiacciato la testa del serpente. Essa infatti – non sembri inopportuno il paragone – è la Pascendi di Papa Francesco. La differenza è data dal fatto che se Pio X nella Pascendi assomiglia al terribile Cavaliere dell’Apocalisse che sbaraglia tutti i suoi nemici, Francesco assomiglia a Davide che con cinque sassi uccide il gigante Golìa.
Immagine da Internet:- Pantocrator, codice di Girona.
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