26 aprile, 2020

La misericordia fasulla di Walter Kasper (seconda Parte)

Seconda Parte

La misericordia fasulla di Walter Kasper

Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all’ira e ricco disgrazia
Sal 145, 8

Il fondamento metafisico e biblico della divina misericordia

Il concetto biblico di giustizia divina nel suo senso ampio è l’estrinsecazione della bontà divina verso il creato. Dio in Se stesso è bontà infinita, per cui, come insegna il Beato Duns Scoto, il primo e sommo bene che ama e non può non amare, è Se stesso, benché lo faccia liberamente, perché l’amore è atto della volontà. Tuttavia la bontà non è solo virtù con la quale il buono ama se stesso e il proprio bene, ma il bene che possiede, tende a comunicarlo e a distribuirlo agli altri. 

E si badi bene che questo amore di sé nulla ha a che vedere con l’egoismo o l’orgoglio, perché questo è bensì un amore di sé, ma è l’autoerotismo della creatura, che assolutizza il proprio bene come fosse Dio, si chiude nel godimento del suo bene così inteso e se ne infischia del bene degli altri o se lo fa, lo fa solo se ne può trarre vantaggio. Questo è quell’«amore di sé» (amor sui), che è giustamente condannato da Sant’Agostino e da Santa Caterina da Siena. Invece Dio ha tutto il diritto di amare Sé stesso al di sopra di tutto, perché Egli è effettivamente il sommo Bene al di sopra di ogni altro bene esistente o possibile. 

In generale la giustizia divina è quella virtù, con la quale Dio opera il bene di tutte le creature, secondo i fini e i bisogni di ciascuna. Essa è effetto della sua bontà, che è quella virtù per la quale la persona buona è portata a diffondere o a donare agli altri il bene che possiede, è portata a volere il bene degli altri, a fare del bene agli altri. In senso lato, la giustizia divina, secondo la Bibbia, è l’esercizio della sua bontà, della sua provvidenza e del suo amore verso tutte le creature; ma a noi adesso qui interessa la sua giustizia verso l’uomo. Essa comporta due aspetti fondamentali: la misericordia e la giustizia in senso stretto. 

È verissimo quello che dice Kasper che la «misericordia è qualcosa di più della giustizia» (p.216). Essa è segno di una maggiore bontà e di un amore superiore. La giustizia esige il giusto e paga quel che è giusto. Essa non dà e non chiede nulla di meno, ma neanche nulla di più. Essa bada al proprio utile, al proprio vantaggio e tornaconto e mira al compenso per il lavoro fatto. 

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Card. Walter Kasper
Immagine da internet

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