Continua la discussione con Giorgio Drudi sul corpo risorto

 

Continua la discussione con Giorgio Drudi sul corpo risorto

 

Cf. https://www.facebook.com/giovanni.cavalcoli/

https://www.facebook.com/photo?fbid=10233717460471417&set=a.3542564975961

https://padrecavalcoli.blogspot.com/2025/07/discussione-con-giorgio-drudi-sul-corpo.html 

Caro Giorgio,

come ti ho già detto il corpo umano vivente, vive su tre piani: sul piano biologico, con la vita vegetativa; sul piano psicologico, con la vita sensitiva; e sul piano spirituale, con la vita spirituale.

Il corpo umano quindi è un corpo fisico, biologico, sensitivo e spirituale, nel senso che è un corpo animato da uno spirito. Con questa espressione io però intendo fare una differenza dal corpo spirituale, del quale parla San Paolo, che è il corpo glorioso risorto.

Al momento della morte l’anima spirituale lascia il corpo inanimato, perché l’essere umano è animato da una unica forma spirituale, che anima biologicamente, sensitivamente e spiritualmente il corpo. Dopo la morte, secondo la nostra fede, l’anima attende, come futura, la resurrezione del corpo, al momento della Parusia. Per questo la fede, come ti ho già detto, distingue il giudizio particolare da quello universale, in quanto mentre il primo avviene nel presente, il secondo è futuro.

Per quanto riguarda la resurrezione, leggendo quanto scrivi, mi sono accorto che ti manca il concetto di resurrezione, perché resurrezione vuol dire ri-sorgere, che è l’atto di un corpo steso, che sorge di nuovo, ma è sempre lo stesso corpo.

Considerando la vita, la resurrezione è un corpo morto, che riprende vita. Per questo Cristo dice che risorgeranno i corpi che si trovano nella tomba e ciò è confermato dal dogma del Concilio Lateranense IV del 1215, il quale dice che noi risorgeremo con il corpo che abbiamo adesso.

Per questo immaginare che, al momento della morte, la salma vada nel sepolcro, mentre Dio crea un altro corpo, che tu chiami spirituale, è una ridicola invenzione gnostica, che nulla a che vedere con la rivelazione cristiana.

 ***

 

https://www.facebook.com/photo?fbid=10233929021600313&set=a.3542564975961

Giorgio Drudi

Bugia: sei tu che non ha saputo controbattere e che si rifugia in ridicoli sofismi.

Roberto Rotta

Io, semplice professore di Religione alle scuole medie, ho solo da imparare da lei, Padre Giovanni, e non mi permetterei di controbattere ma di chiedere. Non lo dico per piaggeria ma per convinzione. Il Catechismo è chiaro al riguardo del tema.

Giovanni Cavalcoli

Caro Roberto, fossero tutti come lei! Ringrazi il Signore per il dono della fede e continui coraggiosamente nella sua azione educativa. Il Signore è con lei e, se sarà perseverante, lo renderà sempre più luce del mondo e sale della terra. D’altra parte Cristo stesso ci dice di non meravigliarci se siamo perseguitati, dato che Egli stesso per primo ha subito questa sorte. Ma appunto accettando questa sofferenza e offrendola per i peccatori, noi confermiamo la nostra missione di luce del mondo e di sale della terra.

Roberto Rotta

Grazie Padre Giovanni per le sue belle paroleFine modulo

Alessandro Beghini

Ma non è una eresia questa?

Giovanni Cavalcoli

Caro Professore, non c'è dubbio che è una eresia, basta consultare il Catechismo della Chiesa Cattolica.

Alessandro Beghini

Infatti... la mia era una domanda retorica: per questo mi chiedo fino a che punto si sia spinto Rahner

Giovanni Cavalcoli

Caro Professore, purtroppo Rahner è andato oltre, perché con una concezione che ha preso da Heidegger, per lui la vita eterna non è dopo la morte, ma nella morte. Per questo per lui non esiste una resurrezione dopo la morte, ma nella morte stessa. Per capire questa teoria occorre pensare, prima che a Heidegger, a Hegel, per il quale il negativo è nel positivo e il positivo è nel negativo.

Una tesi affine a questa è la tesi massonica esoterica “niente vita senza morte e niente morte senza vita”.

Inizio modulo

Tiziano RepettoNono

Boh la Chiesa parla di Dormizione, ossia si è addormentata ed è stata assunta in cielo. Ogni altra teoria è eterodossa.

Giovanni Cavalcoli

Caro Tiziano, Pio XII non parla di dormizione, ma si limita a dire che Maria terminò il suo corso della vita terrena, il che è tipico della morte. Tuttavia in Maria sono mancati gli altri costitutivi della morte che sono la separazione dell’anima dal corpo con la relativa corruzione corporea, che precede e segue. Come ho già detto su questo blog, è possibile che Maria poco prima del trapasso si sia addormentata. Tuttavia la dottrina della dormizione è tradizionale non nella Chiesa Occidentale, ma in quella Orientale.

***

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, l’escatologia nella vita presente non è pienamente realizzata, ma c’è solo un inizio di realizzazione, che è ciò che San Paolo chiama le primizie dello Spirito (Rm 8,23) o la caparra dello Spirito (II Cor 1,22). La pienezza della sua realizzazione è riservata alla futura gloria della resurrezione. A tal riguardo San Paolo dice che adesso non si ritiene perfetto, ma dichiara soltanto di tendere alla perfezione. Chi nega la pienezza della escatologia nella vita futura, finisce per credere che sia possibile ottenere la perfetta felicità nella presente vita mortale. A tal riguardo San Paolo dice che se crediamo una cosa del genere, siamo i più disgraziati tra tutti gli uomini.

Giorgio Drudi

Escatologia presenziale

Giorgio Drudi

Oltre a Balthasar c'è anche la concezione escatologica di Rahner.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, ma appunto ti ho già detto che tu condividi la stessa eresia di Rahner.

Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli Avvenire: "Il teologo di fama mondiale, tra i fondatori della rivista internazionale Concilium e fratello del grande patrologo Hugo (1900-1968) è considerato ancora oggi uno dei pensatori che ha più influito indirettamente (la tesi è di Juan Alfaro) sul buon esito del Concilio Vaticano II ed è stato tra i padri nobili del tomismo trascendentale,"

Giorgio Drudi

Strano che un eretico piacesse a papa Francesco

Giorgio Drudi

Strano che un santo papa come Giovanni XXIII, lo convocasse come perito del Concilio Vaticano II.

Giorgio Drudi

Strano che un eretico sia stato membro della Commissione Teologica Internazionale

Giorgio Drudi

Strano che Martini stimasse un eretico

Giorgio Drudi

Strano che Franz König stimasse un eretico

Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli E' eretico anche Hans Urs von Balthasar?

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, Martini apprezzava Rahner per le sue buone qualità, benchè anch’egli avesse una tendenza modernistica.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, non conosco il pensiero di König, ma posso immaginare che abbia valorizzato Rahner al Concilio per le sue buone qualità e non certo per le sue eresie.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, von Balthasar è uno dei più grando teologi del secolo scorso, uomo dottissimo, conoscitore dei Padri della Chiesa, estimatore dei santi, grande innamorato della Chiesa, uomo dalle vedute profonde e profetiche. L’unico incidente che gli è capitato è quello di avere sostenuto la tesi che si salvano tutti, tesi che è stata condannata dalla Chiesa, vedi per esempio il Concilio di Quierzy dell’853.

Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli Sbagli. uccronline.it/2016/01/23/linferno-e-vuoto-von-balthasar-non-lo-ha-mai-detto/

UCCRONLINE.IT

L'inferno è vuoto? Von Balthasar non l'ha mai detto

L'inferno è vuoto? Von Balthasar non l'ha mai detto

Giorgio Drudi

Rahner non è eretico.

Giorgio Drudi

"Chiunque segue la propria coscienza, sia che ritenga di dover essere cristiano oppure non-cristiano, sia che ritenga di dover essere ateo oppure credente, un tale individuo è accetto e accettato da Dio e può conseguire quella vita eterna che nella nostra fede cristiana noi confessiamo come fine di tutti gli uomini.". Rahner

Giorgio Drudi

Molti hanno scritto che papa Francesco si ispirasse a Rahner.

Giorgio Drudi

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/il-silenzio-e-il-mistero-del-sabato-santonegli-scr

AVVENIRE.IT

L'anniversario. Il mistero e il silenzio del Sabato Santo in Karl Rahner

L'anniversario. Il mistero e il silenzio del Sabato Santo in Karl Rahner

Giorgio Drudi

https://www.avvenire.it/agora/pagine/rahner-teologi-non-siete-elite

AVVENIRE.IT

Anniversario. Rahner: teologi, non siete un’élite

Anniversario. Rahner: teologi, non siete un’élite

Giorgio Drudi

https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-mistico-un-camminatore-che-parla-la-lingua-degli-angeli

AVVENIRE.IT

Il mistico, un camminatore che parla la lingua degli angeli

Il mistico, un camminatore che parla la lingua degli angeli

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, Von Balthasar sostiene che tutti si salvano e questo, come ho detto è contrario alla dottrina della Chiesa e del Vangelo. Effettivamente von Balthasar non ha mai detto che l’inferno è vuoto, ma, per essere precisi, egli sostiene che Cristo per salvarci è sceso nell’inferno, per cui anche noi per salvarci dobbiamo scendere nell’inferno. Ora, per von Balthasar l’inferno non è fuori di Dio, ma è in Dio stesso, appunto perché Cristo è sceso nell’inferno. Ciò suppone la teoria kabbalistica che in Dio c’è sia il bene che il male, sia la beatitudine che la sofferenza. Queste cose le ho documentate nel mio libro “L’inferno esiste. La verità negata”, Ed. Fede&Cultura, Verona, 2020.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, Giovanni Paolo II, nel suo testo autentico, si limita ad un riferimento circa il sapere chi è all’inferno, ma non parla assolutamente della questione di sapere se all’inferno c’è o non c’è qualcuno. La dottrina di fede ci dice che all’inferno c’è qualcuno, ma non sappiamo chi c’è. Il Papa fa riferimento alla dottrina del Concilio di Trento (Denz. 1540), la quale insegna che senza una speciale rivelazione non possiamo sapere chi Dio abbia predestinato alla salvezza, e per conseguenza non sappiamo chi è escluso. https://www.vatican.va/.../hf_jp-ii_aud_28071999.html... : "La dannazione rimane una reale possibilità, ma non ci è dato di conoscere, senza speciale rivelazione divina, quali esseri umani vi siano effettivamente coinvolti."

VATICAN.VA

28 luglio 1999

28 luglio 1999

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, come ho già detto Rahner è stato un grande teologo, che ha dato un grande contributo al Concilio Vaticano II, però purtroppo successivamente è caduto in alcune eresie, che io ho documentato nel mio libro “Karl Rahner. Il Concilio tradito”, Ed. Fede&Cultura, Verona, 2009, corredato di 700 note. A questo riguardo il Card. Ratzinger, nel libro “Le principes de la Théologie catholique”, Téqui, Paris, 1982, afferma che “Rahner ha largamente ripreso il concetto di libertà proprio della filosofia idealista - un concetto di libertà che in realtà conviene solo allo Spirito Assoluto – a Dio – e niente affatto all’uomo”.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, lo so che qualcuno ha voluto presentare Papa Francesco come un filo-rahneriano. Io ho seguito gli insegnamenti del Papa per tutto il corso del suo pontificato è ho riscontrato soltanto qualche frase, che potrebbe far pensare a Rahner. Tuttavia tieni presente che egli non ha mai lodato Rahner e invece ha presentato San Tommaso come modello di teologo.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, il giudizio su Rahner in Avvenire è evidentemente il giudizio di un suo seguace, che manca di senso critico ed è l’atteggiamento tipico di coloro che sono fanatici di un dato maestro. Oggi purtroppo ci sono ancora molti seguaci di questo genere, abbindolati da Rahner, i quali non si rendono conto del danno che le sue eresie fanno alla Chiesa. Io viceversa ho affrontato Rahner basandomi sul criterio che mi viene dalla dottrina della Chiesa e ho potuto apprezzarne sinceramente le sue qualità.

Rahner aveva iniziato la sua carriera teologica molto bene. Egli aveva dato prova di grande sensibilità per la spiritualità cristiana. Egli visse questo periodo sotto il regime nazista, nel quale purtroppo certi teologi cattolici per sopravvivere si lasciarono influenzare in qualche modo dal nazismo. Un filosofo che fu connivente col nazismo fu Heidegger. La disgrazia di Rahner fu data dal fatto che egli rimase soggiogato da Heidegger. Avendo da giovane seguito San Tommaso, falsificò il pensiero dell’Aquinate presentando San Tommaso come un hegeliano, cosa che certamente avrà fatto piacere al regime, perché il nazismo basava la sua teoria dello Stato sulla filosofia di Hegel. È successo così che Rahner, alla fine della sua vita, disse che il suo unico vero maestro è stato Heidegger. Tenga presente che Heidegger mantenne la tessera del partito Nazionalsocialista fino al 1945 e non dette mai alcun segno di essersi pentito di essere stato ammiratore di Hitler.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, ti ho detto e ripetuto che Rahner è stato un teologo di valore, solo che era un ambizioso e un orgoglioso. San Paolo VI lo aggregò alla Commissione Teologica Internazionale, ma egli vi rimase soltanto due anni, quando a un certo punto litigò con i Colleghi, andandosene via sbattendo la porta ed accusandoli di essere degli incompetenti.

Giorgio Drudi

Von Balthasar. "Ne consegue che per von Balthasar la risurrezione del corpo dell’uomo deve avvenire subito dopo la sua morte e senza aspettare il giudizio

universale rimandato a tempo indeterminato, perchè questo come tale non

c’è. Così la morte del credente (e brevemente di ogni uomo) è «incorporazione»

dell’anima trapassata in questo corpo celeste, in questo «tempio» celeste, in

questa «casa» celeste dell’umanità risuscitata di Cristo. Ciò comporta che si

faccia iniziare l’avvenimento della risurrezione dei morti dal centro stesso della

storia, dalla risurrezione di Gesù Cristo."

Giorgio Drudi

"Dunque, il teologo non ammette l’esistenza dello «stato intermedio»

concepito come la distanza tra la morte e il giudizio finale, tra la morte e la resurrezione della carne dell’uomo. Egli non vuole nemmeno soffermarsi su

questo problema che definisce come aperto, controverso, addirittura ozioso,

perché la teologia si trova ancora “nel cammino” e non è in grado di dare

una spiegazione adeguata. Esso è piuttosto frutto di speculazioni

teologiche, che non hanno fondamento solido nella Bibbia, che, a differenza

degli apocrifi, non dà nessuna importanza al problema e le allusioni ad esso

sono molto scarse."

Giorgio Drudi

Hai detto che Rahner è eretico. Ora fai marcia indietro e non mi dispiace.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, ho tolto la tua ripetuta affermazione "Rahner non è eretico", per non mostrare pubblicamente la tua ignoranza riguardo a Rahner.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, la fede cattolica, come puoi verificare nel Catechismo, insegna che al momento della morte l’anima viene giudicata da Dio circa la condotta nella vita presente e riceve il premio o il castigo (CCC n. 1021, 1022). L’anima va in paradiso se è del tutto purificata (CCC n. 1023), altrimenti va in purgatorio se ha bisogno di purificazione (CCC n. 1030). Se il soggetto muore in peccato mortale va all’inferno (CCC n. 1033). In questi luoghi ultraterreni le anime attendono, assieme con noi sulla terra, la seconda venuta di Cristo (CCC n. 1042). Quando Egli verrà, pronuncerà il giudizio universale e ci sarà la resurrezione dei morti (CCC n. 1038).

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, hai bisogno di ripassare il Catechismo della Chiesa Cattolica: CCC https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a12_it.htm

VATICAN.VA

Catechismo della Chiesa Cattolica - Credo la vita eterna

Catechismo della Chiesa Cattolica - Credo la vita eterna

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, tu riporti brani del testo di Gianfranco Bertagni, ma dimentichi le note che ricordano la dottrina cattolica e che mostrano la falsità della tesi della resurrezione immediata. Vedi per esempio le note n. 246, 247, 250 delle pagine 206-207. http://www.gianfrancobertagni.it/.../Bogdan%20Kulik%20MSF...

Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli Leggi e impara: https://www.notedipastoralegiovanile.it/questioni-teologiche/karl-rahner-il-magnetismo-del-mistero

NOTEDIPASTORALEGIOVANILE.IT

Karl Rahner: il magnetismo del mistero

Karl Rahner: il magnetismo del mistero

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, faccio presente inoltre che il Card. Ratzinger, quand’era Prefetto della CDF, pubblicò nel 1979 la Lettera su alcune questioni concernenti l’escatologia, dove ricorda il fatto che le anime dei defunti attendono la Parusia di Cristo come evento futuro, nel quale avverrà il Giudizio Universale e la Resurrezione dei morti. https://www.vatican.va/.../rc_con_cfaith_doc_19790517...

VATICAN.VA

Lettera su alcune questioni concernenti l'escatologia, 17 maggio 1979

Lettera su alcune questioni concernenti l'escatologia, 17 maggio 1979

Giorgio Drudi

https://www.santiebeati.it/dettaglio/101028

SANTIEBEATI.IT

Karl Rahner

Karl Rahner

Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli E' eretico anche Hans Urs von Balthasar?

Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli Indicami un documento della Sacra Congregazione del Sant’Uffizio o del Dicastero per la Dottrina della Fede che si sia pronunciato riguardo Rahner eretico.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, tu poni una questione molto seria: quando e in base a che cosa possiamo dire che un teologo è eretico? Innanzitutto bisogna fare una importante distinzione: un conto è una persona eretica e un conto è una proposizione eretica. Una persona, creata ad immagine di Dio, mantiene sempre una grande dignità, anche quando fosse caduta nelle peggiori eresie. Ma dirò di più, la persona come tale, fosse anche la persona del diavolo, è sempre degna di rispetto.

Viceversa la proposizione eretica deve essere semplicemente respinta. È come avviene in una malattia. Non c’è una parte positiva e una negativa. Ma va semplicemente eliminata.

Invece, come sai bene, nel Medioevo si eliminavano gli eretici. Ma nel ‘700, la Chiesa fece un profondo esame di coscienza e si accorse che questo metodo della pena di morte per gli eretici non era proprio la soluzione richiesta dal Vangelo. Questa convinzione ha avuto la sua piena maturazione con il Concilio Vaticano II e il famoso discorso di apertura di San Giovanni XXIII. Però il richiamo del Papa alla misericordia è stato frainteso, come se la Chiesa da allora dovesse cessare di esercitare la severità. Da ciò è nato il misericordismo, che è una falsa misericordia, che in realtà nasconde la prepotenza e la violenza.

A questo punto bisogna che noi ci formiamo un concetto dell’eretico, che non è più quello medievale, ma nello stesso tempo dobbiamo saper usare questa espressione di eretico. Dobbiamo usarla in un modo nuovo veramente evangelico. Che cosa significa? Secondo me vuol dire che, quando una persona cade nell’eresia, bisogna verificare in quale misura essa è contaminata dall’eresia. Per esempio un conto sono le eresie di Lutero e un conto sono le eresie di Meister Eckhart. Possiamo fare l’esempio della mela. Ci sono delle mele, le cosiddette mele marce, che è bene gettare, perché non sono buone da mangiare; ci sono invece altre mele nelle quali esiste una parte marcia, che può essere asportata, e il resto può essere mangiato. Questo esempio si può applicare al caso di Lutero e Eckhart. Noi possiamo pregare per l’anima di Lutero, ma in questo caso dobbiamo dire che Lutero è stato un eretico. Il che non toglie la validità dell’ecumenismo con i fratelli protestanti. Invece per quanto riguarda un caso, come quello di Eckhart, dove si tratta soltanto di alcune proposizione eretiche in un teologo sostanzialmente santo e pio, sarebbe bene parlare anziché di eretico, di teologo che ha pronunciato alcune proposizioni eretiche.

Per quanto riguarda von Balthasar, io lo assimilerei a Eckhart, perché in fin dei conti in lui si nota solamente l’eresia secondo la quale si salvano tutti e Cristo è sceso nell’inferno, ma per tutto il resto, per quanto mi consta, è stato un grande teologo.

Giorgio Drudi

"Esattamente il 30 marzo di 40 anni fa, era un venerdì di Quaresima rispetto alla solennità che celebriamo oggi il Sabato Santo si spegneva all’età di 80 anni ad Innsbruck in Austria il gesuita tedesco, originario di Friburgo, Karl Rahner (1904-1984).

Il teologo di fama mondiale, tra i fondatori della rivista internazionale Concilium e fratello del grande patrologo Hugo (1900-1968) è considerato ancora oggi uno dei pensatori che ha più influito indirettamente (la tesi è di Juan Alfaro) sul buon esito del Concilio Vaticano II ed è stato tra i padri nobili del tomismo trascendentale, di stampo esistenzialista, per la sua formazione così vicina al filosofo e che fu, tra l’altro, suo professore per la tesi di laurea su san Tommaso d’Aquino Martin Heidegger.

E proprio al mistero della Passione, morte e Risurrezione di Gesù Karl Rahner ha dedicato pagine significative. Che sembrano rilette, con gli occhi di oggi, quasi un importante lascito spirituale. Come queste: «Di fronte alle tante speculazioni, noi diciamo “Pasqua”, Risurrezione. E ciò significa che il futuro definitivo è già iniziato. La trasfigurazione del mondo non è un ideale, ma una realtà». Un pensatore che rispetto al suo ex confratello gesuita lo svizzero Hans Urs von Balthasar (1905-1988) non ha consegnato ai posteri particolari scritti su questa particolare giornata del Triduo pasquale, il Sabato Santo in cui è prescritto nella Tradizione plurisecolare della Chiesa l’assenza di celebrazioni eucaristiche e l’invito al raccoglimento e al silenzio."

Giorgio Drudi

"A tanti anni dalla morte di Rahner la casa editrice Queriniana ha pubblicato recentemente, nel 2021, su un tema così nodale una densa raccolta di suoi scritti con un titolo eloquente: Che cosa significa la Pasqua. In questa piccola perla editoriale sono custodite le meditazioni sulla Settimana Santa scritte dall’allora giovane e già maturo sacerdote ignaziano tra il 1946 e il 1957. A realizzare l’edizione tedesca di questo piccolo saggio sono stati due discepoli del pensatore di Friburgo il gesuita e curatore dell’opera omnia di Rahner Andreas Batlogg e lo psicoterapeuta Peter Suchla. In queste meditazioni ci sono i contenuti della fede cristiana alla luce del mistero pasquale. «È proprio così – spiega il gesuita Karl Heinz Neufeld, classe 1938, discepolo e per tanti anni assistente delle cattedre universitarie dove insegnò Rahner in Germania -. Al centro di tutta la sua ricerca teologica traspare soprattutto questo punto centrale l’importanza di coniugare il Vangelo alla fede vissuta. Come per lui il mistero della Pasqua e del Sabato Santo simboleggiano per lui l’incontro con la vita e la morte. E non stupisce che rispetto al suo illustre collega Balthasar non abbia lasciato uno studio così sistematico sul tema del Sabato Santo ma abbia preferito, un po’ come prescrive la Chiesa per questo giorno dell’anno liturgico come un momento di silenzio e di attesa in vista della Pasqua e della Risurrezione del Signore». Padre Neufeld, allievo di dottorato del domenicano Yves Congar all’Istituto Cattolico di Parigi per tanti anni ha insegnato nell’università dei gesuiti di Innsbruck. Attualmente è direttore spirituale del Seminario della diocesi di Osnabrück in Bassa Sassonia in Germania. Tra i meriti di questo studioso ve ne è uno singolare quello di aver scritto la più autorevole biografia, edita in italiano dalla San Paolo nel 1995, su Hugo e Karl Rahner. Padre Neufeld si dice convinto che un altro testo chiave per entrare nel mistero della «teologia dei tre giorni» cioè della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù sia riprendere in mano proprio del suo «maestro» Rahner un trattato importante come La teologia della morte e poi rielaborato nel più efficace saggio del 1976 Il morire cristiano in cui egli indicava alla luce della fragilità (causata spesso da sofferenze e malattie) e finitezza della nostra natura umana l’importanza di saper «morire con Cristo» dove la «conclusione di ogni vita – è la convinzione di Rahner – avrà un suo compimento pieno e definitivo nell’aldilà». "

Giorgio Drudi

"A tanti anni di distanza dalla sua scomparsa, a giudizio di padre Neufeld, rimangono ancora attuali molte delle sue opere come Uditori della Parola, La Fatica di credere, Corso fondamentale sulla fede, o ancora Spirito nel mondo o lo scritto ritenuto da molti come uno dei suoi testi spirituali più significativi, indirizzato ai giovani, Discorso di Ignazio ad un gesuita odierno, considerato dallo stesso Rahner come «la sintesi della mia teologia e di ciò che ho tentato di vivere». «In queste pubblicazioni si scopre di Rahner l’uomo spirituale e attento al futuro della Chiesa e alle attese delle nuove generazioni. Egli si ritrova – è l’argomentazione dello studioso - nella regola di vita indicata dagli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola: cioé trovare Dio in tutte le cose. Egli come spesso lo ha descritto il suo discepolo il cardinale Karl Lehmann è stato un uomo del “dopodomani” perché al di là dell’inevitabile datazione delle sue opere ha sempre cercato di portare delle risposte concrete ai contesti del suo tempo di cui si sente contemporaneo in cui emerge il suo tratto prima di sacerdote e poi di studioso».

Padre Neufeld ricorda, nel suo ragionamento, il ruolo centrale giocato da Rahner come perito personale del cardinale di Vienna Franz König - con cui collaborerà negli anni successivi anche per lo strategico dialogo con i non credenti- durante il Concilio Vaticano II (1962-1965) con l’allora collega Joseph Ratzinger, il futuro Benedetto XVI per la stesura di importanti documenti come le Costituzioni dogmatiche Lumen Gentium e Dei Verbum. Lo studioso gesuita si sofferma, alla luce di questo importante anniversario, su un saggio rahneriano di stringente attualità come Penitenza della Chiesa (edito dalle Paoline nel 1992) in cui emerge, a suo giudizio, «la situazione concreta del soggetto, peccatore, ma sempre toccato dalla grazia di Dio che crea, redime e trasforma». A tanti anni di distanza dalla sua scomparsa tornano alla mente di Neufeld la famosa frase attribuita al pensatore di Friburgo e spesso ripetuta durante gli anni del suo ministero a Milano dal cardinale Carlo Maria Martini: «Il cristiano del futuro o sarà un mistico o non sarà». Un monito, dunque, ai teologi ma anche ai credenti di oggi. Parole che sembrano avere lo stesso sapore e spessore di quelle che furono proposte in un ritratto (la sua ultima intervista su come trasmettere la fede alle nuove generazioni) dei suoi confratelli gesuiti per i funerali solenni di Rahner nel 1984 a Innsbruck. Parole che ancora oggi sembrano non aver perso il loro smalto e attualità per essere buoni teologi. Eccole: «Innanzitutto si deve predicare bene. Per predicare bene, si deve prima studiare bene teologia. Ma per predicare bene, ci devono essere uomini vivi, devoti, radicalmente cristiani, che possono predicare. Naturalmente ci deve anche essere una certa libertà all’interno dell’esercizio di una tale attività apostolica, o pastorale». Una lezione, dunque, quella di Rahner che sembra attuale per la Chiesa di oggi." Avvenire

Giorgio Drudi

https://www.uccronline.it/2016/01/23/linferno-e-vuoto-von-balthasar-non-lo-ha-mai-detto/

UCCRONLINE.IT

L'inferno è vuoto? Von Balthasar non l'ha mai detto

L'inferno è vuoto? Von Balthasar non l'ha mai detto

Giorgio Drudi

https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1984/june/documents/hf_jp-ii_spe_19840623_premio-paolo-vi.html

VATICAN.VA

Discorso in occasione della consegna del «Premio Internazionale Paolo VI» ad Hans Urs von Balthasar (23 giugno 1984)

Discorso in occasione della consegna del «Premio Internazionale Paolo VI» ad Hans Urs von Balthasar (23 giugno 1984)

Giorgio Drudi

https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_cti_1974_morale-cristiana_it.html

VATICAN.VA

La morale cristiana e le sue norme, 1974

La morale cristiana e le sue norme, 1974

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, la CDF nei suoi interventi ha condannato le eresie di Rahner senza farne il nome. Le eresie di Rahner, inoltre, non sono nuove, ma sono vecchie eresie che erano già state condannate dalla Chiesa. La critica che si può fare alla CDF è che poteva essere più coraggiosa nel segnalare le eresie di Rahner. D'altra parte Rahner ha dato un notevole contributo al progresso della Chiesa. Egli pertanto da una parte ha fatto del danno, ma dall'altra ha fatto anche del bene. La CDF si è trovata davanti a questo problema: vogliamo denunciare il danno col rischio che il bene non sia apprezzato o vogliamo apprezzare il bene sperando che ciò serva ad evitare il danno?

La CDF ha fatto la seconda scelta, che può essere discutibile. Infatti molti assorbono gli errori di Rahner scambiandoli per verità per il fatto che la CDF non ha mai nominato Rahner. Ad ogni modo, chiunque vuol dare un giudizio su Rahner e scoprire le sue eresie, basta che confronti quanto ha detto col Catechismo e si accorge da sé di come stanno le cose. Rahner è molto astuto nell'ingannare, per cui è difficile scovare gli errori. Gli ingenui e gli sprovveduti sono scusati, mentre i furbi e gli ipocriti pagheranno un prezzo salato.

È difficile capire da quale spirito Rahner è mosso, perchè da una parte edifica la Chiesa, ma dall'altra la distrugge. Non è quindi uno spirito di unione e di concordia, ma di divisione e di contraddizione. Certo si può sempre prendere il buono e rifiutare il cattivo. Sembra comunque che egli sia un infiltrato o della massoneria o dei luterani o degli idealisti tedeschi. Vuole ammodernare la Chiesa, e questo va anche bene, ma finisce col riproporre il modernismo.

Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli Ammodernati.

Giorgio Drudi

"Il cristiano non può tornare indietro. Tornare alle radici sì, per prendere l’ispirazione, per proseguire. Ma tornare indietro è tornare per avere una difesa, una sicurezza che ci eviti il rischio di andare avanti, il rischio cristiano di portare la fede, il rischio cristiano di fare il cammino con Gesù Cristo."

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, io mi sono ammodernato seguendo le indicazioni del Concilio Vaticano II. Tu invece ti sei ammodernato alla maniera modernista.

Giovanni Cavalcoli

Giorgio Drudi Caro Giorgio, sono d’accordo con queste parole: "Il cristiano non può tornare indietro. Tornare alle radici sì, per prendere l’ispirazione, per proseguire. Ma tornare indietro è tornare per avere una difesa, una sicurezza che ci eviti il rischio di andare avanti, il rischio cristiano di portare la fede, il rischio cristiano di fare il cammino con Gesù Cristo.".

Quello che volevo dirti è che ho l’impressione che tu, con queste parole, voglia fare un richiamo a me, come se io fossi un passatista, cosa che mi guardo bene dal fare. Se tu applichi a me queste parole, vuol dire che non le hai capite e che in realtà il tuo progressismo non è altro che modernismo. Se tu mi giudichi un sorpassato, è segno che tu sei un modernista e non sai che cosa è il vero progresso.

Giorgio Drudi

Sono equilibrato in teologia. Tu non sai accettare il nuovo.

Giorgio Drudi

Non accetti neppure il CVII.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, da quando il Concilio è finito non ho mai cessato di imparare da esso e di esporlo nella mia predicazione e nei miei scritti. Io assumo le dottrine del Concilio nella interpretazione che ne ha dato il Catechismo della Chiesa Cattolica e non invece in quella del catechismo Olandese, che contiene alcune eresie. Inoltre accolgo l’interpretazione che ne danno i Pontefici del postconcilio. Da come ti esprimi, capisco invece che tu hai frainteso le sue novità e interpreti il Concilio in senso modernista.

Giorgio Drudi

Non hai neppure accettato la definizione di peccato originale della FTER.

Giovanni Cavalcoli

Caro Giorgio, non conosco questo documento. Ma mi auguro che sia conforme al Catechismo della Chiesa Cattolica.

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Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli Il tuo Cristo non è come il mio ... ognuno si tenga il proprio.

Giorgio Drudi

https://www.ilprofetadelvento.it/la-risurrezione-dei-corpi/?fbclid=IwY2xjawLy_e9leHRuA2FlbQIxMABicmlkETAxVGFWVHhLSXFPanJ2MkdHAR48yQCKBvgqVEsqP-UGAVhYodd-WKNHZtNhDwpFNh7bDqGMt0ZACDj8FT9xKA_aem_SYRssLbRDgYlfjuoa6nGyw

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Giorgio Drudi

Giovanni Cavalcoli Il tuo Cristo non è come il mio ... ognuno si tenga il proprio.

Giovanni Cavalcoli

Giorgio Drudi Caro Giorgio, in riferimento alla eresia della resurrezione immediata, devo dire che il tuo è un falso Cristo, mentre il mio è quello vero. Ad ogni modo riconosco che tu sei un cristiano, ma bisogna che tu sia più fedele alla dottrina della Chiesa Cattolica.

 

P. Giovanni Cavalcoli

Fontanellato, 7 agosto 2025

 




Resurrezione dei morti, di Giovanni di Paolo

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