16 ottobre, 2020

Papa Francesco e la fratellanza (Terza parte - 3/4)

  Papa Francesco e la fratellanza 

Terza parte - 3/4

Il conflitto tra fratelli

Se il patriottismo del Santo Papa Wojtyla aveva una chiara motivazione religiosa, quello di Papa Francesco sembra di tipo più politico, e perciò pericoloso per un Papa, che rischia così il nazionalismo e la parzialità. Mi riferisco alla sua non celata simpatia per la teologia della liberazione sudamericana, cosa che favorisce nella Chiesa la corrente di sinistra provocando l’immancabile reazione della destra: un meccanismo maledetto, che ci tormenta da cinquant’anni e stride dolorosamente rispetto a quella che dovrebbe essere la fraternità intraecclesiale.

Un difetto comune ai due partiti è l’orgoglio che non le fa piegare a riconoscere d’aver torto davanti alle critiche dell’avversario, per cui la risposta non è l’umile riconoscimento del proprio errore e la gratitudine per chi lo ha corretto, ma è o il silenzio o l’insulto o la derisione. Altro difetto è la falsa ed ostinata certezza delle proprie idee, provocata dalla superbia e dalla presunzione, per cui ci si rifiuta di metterle in dubbio e le si vuole imporre agli altri ad ogni costo. Altro difetto è l’assolutizzazione della propria parte di verità, negando l’altra metà presente nell’avversario, ed ignorando pertanto che le due metà sono fatte per stare assieme e completarsi a vicenda, onde formare il tutto.

È noto a tutti così come da cinquant’anni assistiamo nella compagine ecclesiale ad una preoccupante polarizzazione fra passatisti e modernisti. I termini usuali di «tradizionalisti» e «progressisti» non sono appropriati, perché può esistere un giusto tradizionalismo, come esiste un falso progressismo, che è modernismo. Del resto, conservazione e progresso sono fatti di per sé per completarsi a vicenda. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/papa-francesco-e-la-fratellanza-terza.html



Occorre allora adesso affrontare un altro aspetto della fraternità cristiana, sempre sul piano del combattimento non più con la spada materiale, ma, come dice San Paolo, con la «spada della Parola di Dio» (Ef 6,17). 

È un’operazione molto delicata, perché vale sempre il proverbio «si ferisce più con la parola che con la spada». 

Francesco è un attento denunciatore di tutti i peccati che si commettono con la lingua. 

 

Affresco XIV Sec. - Kosovo, nel Katholikon Monastero dell'Ascensione di Cristo

Susanna e i vecchioni (1580 circa) -Paolo Veronese (1528-1588) -Museo del Louvre a Parigi

Immagini da internet


 

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