17 dicembre, 2023

La lealtà del parlare del pensare e dell’agire - Seconda Parte (2/2)

 

La lealtà del parlare del pensare e dell’agire

 
Seconda Parte (2/2)

Le divisioni nel campo del sapere  e nel campo morale

Nei sensi suddetti Cristo divide e crea divisioni. Ma si tratta di divisioni salutari, per le quali si mettono le carte in tavola, doverose divisioni che, nel rispetto dovuto all’errante o allo stesso ipocrita, lo smascherano mettono in luce l’opposizione fra il vero e il falso, il bene e il male,  al fine di affermare il vero contro il falso e il bene contro il male. Questo vuol dire metter pace. La pace è il trionfo del vero sul falso, del bene sul male, dell’onestà sulla disonestà, della limpidezza sulla doppiezza.

Esiste pertanto un dividere o contrapporre sano, doveroso e costruttivo, che è opera dell’intelletto, o del discernimento, del tutto normale e necessario al suo funzionamento. È l’atto del distinguere, per cui diciamo che questo è distinto da quello, questo non è quello, la materia è distinta dallo spirito, il corpo è distinto dall’anima, l’uomo è distinto dall’animale o da Dio, il pensiero è distinto dall’essere e così via. 

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Esiste una divisione che riguarda la logica, relativa al parlare e al pensare, e una divisione reale, relativa all’agire e alla morale. Un conto è dividere il genere dalla differenza e un conto è dividere una mela in due metà.

Per esempio prendendo il genere animale, quando ad esso aggiungo le differenze razionale e non-razionale, il genere resta intatto. Ora è interessante notare le conseguenze di questi concetti della logica sul piano per esempio dell’etica sessuale. I detti concetti, infatti, fanno riferimento alla natura animale della persona umana, per cui da qui si arguisce ciò che potrà essere secondo natura o contro natura nel campo della condotta sessuale.

Nel mondo materiale certamente un caso come quello delle differenze logiche non è possibile. Infatti il dividere logico è cosa normale e necessaria, purchè si sappia dividere secondo le regole della logica. Invece il dividere fisico o materiale può essere cosa buona o cattiva a seconda delle circostanze e del genere o specie dell’atto che si compie.

 

Hegel non ha capito che il soggetto e il predicato, benché concetti opposti tra di loro in quanto concetti, in quanto invece riferiti al soggetto reale, che è uno e il medesimo e circa il quale giudicano, si identificano tra loro nel soggetto reale.

Ora, anche Aristotele concepisce il giudizio come sintesi di opposti, precisando che ciò che è unito nel pensiero non è sintetico ma monadico nella realtà. In altre parole, se io dico l’uomo è un animale, è chiaro che il concetto di uomo non è il concetto di animale. Ma perché allora associo due concetti disparati se ciò a cui li riferisco è nella realtà una e medesima cosa, cioè l’uomo? Perché l’uomo è animale. Falso sarebbe invece se dicessi che l’uomo è una scimmia.

 

Non esiste vera pace se non nella verità. Essa dipende sì dalla giustizia, ma niente giustizia se non esiste la verità, perchè la giustizia è la messa in pratica della verità. La questione della verità è ineludibile. Se non si risolve questa, nulla si risolve nell’esistenza e nella vita.

Immagini da Internet

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