04 aprile, 2025

Il punto di contatto fra cristianesimo e idealismo- Prima Parte (1/3)

 

Il punto di contatto fra cristianesimo e idealismo

Prima Parte (1/3)

Conoscerete la verità

Gv 8,32

 La concezione cristiana della conoscenza

Il concetto di verità (gr.alétheia, eb.emet) è fondamentale nel cristianesimo. E ognuno sa che il concetto di verità è legato a quello di conoscenza (gr.gnosis, eb.daat, iadà). La vera conoscenza è la conoscenza della verità. E per questo anche il conoscere o il sapere è una nozione fondamentale del cristianesimo.  Ma qual è l’oggetto principale del conoscere, quello al quale il cristianesimo aspira? È Dio. E qual è la facoltà umana che fa da soggetto all’atto del conoscere? L’intelletto (gr.nus, eb.binà).

Purtroppo è oggi diffuso in campo cattolico un gravissimo errore proveniente dall’esegesi luterana, il quale, col pretesto della «mentalità semitica», sostiene che il concetto biblico di conoscenza non sarebbe un semplice atto dell’intelletto, un semplice vedere, ma sarebbe un atto pratico, confondendo così intelletto e volontà, pensiero e azione, sapere e fare, cosa in realtà alienissima dalla Bibbia, perché porterebbe al panteismo. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/il-punto-di-contatto-fra-cristianesimo.html

 

La Chiesa tiene a che nel definire la natura della fede si faccia uso di un giusto concetto di conoscenza, ispirato al realismo tomista. Per questo Pio XII nell’Humani generis condanna in ben tre luoghi dell’enciclica l’uso del concetto idealistico di conoscenza. 

Per l’idealista, vedi per esempio Husserl, l’essere è essere per la coscienza. Allora la regola della verità non è più un reale esterno, una res extra animam, come dice San Tommaso, ma ciò che è nella mia coscienza o nel mio subconscio o preconscio, nella mia Vorverständnis, per dirla con Heidegger, o nel mio Vorgriff, per dirla con Rahner.


Nell’idealismo tutto è pensiero, anche il divenire, la materia, la natura, la vita. l’agire, il fare, la storia, Dio. Ma nel contempo tutto è essere, anche l’ente di ragione, il logico, il razionale, il non-essere. Il nulla quindi non esiste. Oppure è esso stesso essere. Il male in quanto ente di ragione non esiste. Oppure bisogna dire, con Hegel, che è essere e quindi bene.


Papa Francesco delinea in una breve formula l’essenza dell’idealismo in opposizione al realismo, quando dice che mentre nell’idealismo si dà il primato dell’idea sulla realtà, nel realismo c’è il primato della realtà sull’idea.

Apparentemente l’idealismo riduce tutto l’essere a spirito, e sembra un’alta forma di spiritualismo. Così si spiega come Locke abbia potuto credere alla possibilità di una materia pensante. E si spiega anche come Berkeley abbia potuto negare l’esistenza dell’essere materiale, riducendo l’essere all’essere percepito. Ma anche da Berkeley si ricava il materialismo, rovesciando il suo assioma: se l’essere materiale è l’essere percepito, allora il percepire è un fatto materiale.

Immagini da Internet:
- Papa Francesco
- John Locke

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