L’uomo creatura secondo il disegno di Dio
Quello che Cartesio avrebbe dovuto dire
La dottrina della Sacra Scrittura
Come sappiamo, la Sacra Scrittura insegna che l’uomo è stato creato da Dio a sua «immagine» (tzelem) e «somiglianza» (kidmunetu) (Gen 1,26). È molto importante chiarire il significato di questi concetti. Tzelem è un artefatto, soprattutto una scultura rappresentante figure umane o di animali o di esseri fantastici, che venivano adorati come idoli. L’idolo di oggi è il computer, dal quale quello che Popper chiama «materialismo promettente» si attende la futura felicità umana su questa terra.
Somiglianza o similitudine non vuol dire che l’uomo sia simile a Dio, ma solo che in lui c’è una qualche lontana somiglianza, non tale, tuttavia, da non poter fare un confronto e da impedire una comunicazione ed una comunione fra Dio e l’uomo, tanto che la prospettiva della beatitudine è proprio quella di essere «simili a Dio» (I Gv 3,2). Il peccato, come nota San Bernardo, rende dissimili a Dio; la virtù ci rende simili.
Ma il divario resta profondissimo, tanto che i mistici non sanno esprimere a parole questa differenza. Infatti Dio è diverso da noi a tal punto che, come insegna il Concilio Lateranense IV del 1215, la dissimilitudine è molto maggiore della similitudine.
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