La Madonna
ha conosciuto la morte?
Terza Parte
(3/3)
La
rappresentazione del corpo femminile
Il cimento
dei sommi artisti
Il nudo
femminile è un genere pittorico, fotografico o scultoreo di tutto rispetto,
normale materia di apprendimento in qualunque Accademia di Belle Arti,
finalizzata al piacere estetico, e se suscita il piacere sessuale, esso è
moderato dall’esperienza estetica, che è un’esperienza spirituale.
Questo genere artistico è antichissimo e
connesso col politeismo. La dea nuda non è necessariamente stimolo di lussuria,
ma può essere occasione per rendere onore alla bellezza femminile, come è
evidente nell’arte greco-romana. Pensiamo per esempio nell’ambito della pittura
alle famose maya vestida e maya desnuda di Goya o alle famose
stupende statue, come la Venere di Milo, la Venere de’ Medici, la Venere
Capitolina e l’Afrodite Cnidia. Si tratta evidentemente di una glorificazione
del corpo femminile, che nulla ha a che vedere con la sollecitazione della
concupiscenza, a meno che non ci accostiamo ad esse con desideri impuri. Altra
cosa invece è il nudo intenzionalmente finalizzato suscitare la lussuria.
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Gesù è ora in cielo alla
destra del Padre e manda il suo Spirito alla Chiesa. Maria è al fianco di
Cristo. L’uno e l’altra costituiscono la nuova coppia edenica e messianica,
Gesù nuovo Adamo e Maria nuova Eva. Nel contempo Maria è la Madre di Cristo. Come
accordare questi due schemi apparentemente contrastanti?
Bisogna tenere accuratamente
separate queste due rappresentazioni entrambe vere, ma incompatibili fra di
loro. Questo fatto può sembrare molto strano e addirittura assurdo. Ma non è
necessario che tentiamo di conciliare le due rappresentazioni. Il loro contrasto
dipende solo dal fatto che la nostra mente limitata, tutt’ora abitante in un
corpo mortale ferito dal peccato, non riesce a vedere come quelle due cose
coincidono in Gesù e Maria. Sappiamo che coincidono, e tanto ci deve bastare.
In cielo capiremo meglio questo mistero.
Un’altra cosa da notare: la
rappresentazione iconografica della maternità di Maria non ha mai costituito
una difficoltà per gli iconografi: non si contano le raffigurazioni della
Madonna col Bambino. Ma come rappresentare Maria assunta in cielo al fianco di
Cristo? Michelangelo nella Cappella Sistina ha tentato di rappresentare Gesù
accanto a Maria al Giudizio universale.
Sappiamo che Gesù e Maria
lavorano per noi e a nostro nome rendono gloria a Dio nella liturgia celeste.
Ma quale pittore o quale immaginazione potrebbero rappresentarci ciò che Gesù e
Maria stanno facendo in cielo per noi? Benchè l’uno e l’altra siano due
soggetti umani in carne ed ossa, maschio e femmina, la loro condizione gloriosa
e celeste non è accessibile ai nostri occhi mortali. Come la cosa in sé
kantiana, sappiamo che c’è, ma non sappiamo che cosa sia. Non ci resta che
attendere la futura beata visione e cantare il bell’inno mariano «andrò a
vederla un dì in cielo patria mia».
Immagine da Internet: Giudizio Universale, Michelangelo