21 maggio, 2024

Oltre la ragione e contro la ragione - Terza Parte (3/3)

 

Oltre la ragione e contro la ragione

Terza Parte (3/3)

 3. Rahner sbaglia nel concepire il concetto tomista di species intellettuale, la rappresentazione della cosa. La specie (species) della cosa, per San Tommaso, non è, come gli fa dire Rahner, «una perfezione ontologica dello spirito in quanto tale», ma è immagine o similitudine intenzionale e immateriale della cosa, così come, stando all’esempio di Aristotele, non è la pietra che è nell’anima, ma l’immagine della pietra. L’essere reale dell’intelletto non va confuso con l’essere ideale della cosa nell’intelletto, altrimenti confondiamo l’essere col pensare, che è appunto la confusione che Rahner attribuisce a Tommaso, mentre essa è propria di Hegel.

4.  Rahner non capisce che cosa è per Tommaso l’intenzione intellettiva (intentio intellecta) ovvero l’essere intenzionale (esse cognitum) confondendolo con l’essere reale. Infatti per Tommaso la species, contrariamente a quanto gli fa dire Rahner, è esattamente una «forma intenzionale» e non è affatto una «perfezione ontologica dello spirito in quanto ente». 

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Il credere è un atto di conoscenza intellettuale, sia pur mosso dalla volontà attratta dalla amabilità, affidabilità e credibilità di Cristo e del suo testimone, atto col quale assumiamo come verità assoluta le nozioni su Dio e la nostra salvezza comunicateci da Cristo nel Vangelo o mediate o spiegate dalla Chiesa nel suo magistero, nei dogmi e nel simbolo della fede.

La Chiesa pertanto si premura di scegliere tra le filosofie esistenti quella che meglio si adatta ad interpretare quel dato rivelato che essa, infallibilmente assistita dallo Spirito di Cristo, interpreta, custodisce ed insegna all’umanità per tutto il corso della storia.

Per questo i Papi hanno scelto la filosofia di San Tommaso come quella contenente il maggior numero di verità filosofiche, benchè anch’essa non sia esente del tutto da errori come ogni opera umana, e l’hanno proposta e la propongono come modello di filosofia per tutta la Chiesa a preferenza di ogni altra.

Se infatti l’atto di adesione al dato rivelato fosse necessitato da semplici motivi razionali, non sarebbe più atto di fede, e quindi non sarebbe più necessario credere, ma si avrebbe il semplice sapere, si avrebbe la scienza. È esattamente l’operazione che fanno Kant ed Hegel riducendo a schemi razionali i dogmi della fede, col risultato di negare la superiorità della religione sulla filosofia. La fede si identificherebbe con la ragione. Eppure esse sono differenti. Occorre chiarire qual è il rapporto della fede con la ragione. La fede è atto ragionevole, ma non per questo è atto razionale.

Immagine da Internet: Cristo pellegrino ricevuto dai frati domenicani - Beato Angelico - Firenze - Convento di S. Marco - Chiostro di S. Antonio

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