È possibile che esistano altri soggetti umani in altri pianeti?
Che cosa dice la ragione
Quando ci poniamo la questione se una data cosa è possibile, dobbiamo tener presente che esistono due tipi di possibilità: la possibilità ideale o concepibilità, che riguarda l’essenza della cosa e la possibilità reale, che riguarda l’esistenza, ossia se la cosa può effettivamente esistere. E poi bisogna aver chiarito di che cosa stiamo parlando, cioè occorre dare una definizione della cosa della cui possibilità ci stiamo occupando.
Così, quando si parla di «extraterrestri» o di «alieni» a che cosa pensiamo? Che idea ce ne facciamo? Facciamo un discorso razionale, scientifico o filosofico o lavoriamo con la fantasia o la mitologia, pensiamo ai personaggi dei film di fantascienza americani?
Se non vogliamo dar corpo alle fantasie, non confondere l’essere con l’essere pensato, raggiungere la verità e addirittura sapere che cosa Dio può fare o ha fatto, è chiaro che occorre usare rigorosamente l’esperienza e la ragione e lasciar da parte i film americani o i mirabolanti racconti televisivi per ragazzi. Possono essere simpatici, avere un valore simbolico e anche educativo, ma nulla hanno a che vedere con la scienza.
Il problema allora è quello di chiarire che cosa intendiamo quando parliamo dell’uomo, perché è presupposto che l’extraterrestre è evidentemente concepito come un personaggio o un vivente che se non è l’uomo, dovrebbe assomigliare all’uomo magari in meglio.
Ci accorgeremo infatti che una volta chiarito il concetto di uomo, il concetto di extraterrestre come personaggio simile o magari superiore all’uomo, ma che non è uomo, risulta un concetto contradditorio, un parto di una fantasia incontrollata, avulsa dalla realtà, denotante una confusione di piani diversi della vita o modi dell’essere, per cui non può essere assolutamente oggetto di considerazione scientifica, la quale evita di considerare cose assurde o contradditorie, ma non si accontenta neppure della possibilità ideale, e invece esige la possibilità reale.
Per un qualcosa di confusionario come l’extraterrestre, negato che sia un uomo, non solo non esiste una possibilità di esistenza reale, ma neppure ideale o immaginaria, come esiste per Babbo Natale o Topolino, perché è un concetto contradditorio ed inintellegibile.
Cominciamo allora col ricordare che la ragione ci dice che l’uomo è l’animale ragionevole, è sostanza composta di spirito e corpo, corpo vivificato da uno spirito, materia informata da un’anima razionale, soggetto fisico intelligente, soggetto personale. Dovunque esiste o possa esistere un ente di questa specie, questo è l’uomo.
L’esperienza ci dice però anche che l’uomo è egoista, fragile e peccatore, quindi bisognoso di salvezza, che non è capace di procurarsi da sé, se Dio non lo soccorre. L’esperienza ci parla anche dell’esistenza dei credenti in Cristo, i quali con la loro vita danno prova della possibilità dell’uomo di liberarsi dal male e di raggiungere livelli di virtù ai quali non arrivano i non-credenti.
Dal punto di vista filosofico, nel risolvere questa questione, si deve escludere la possibilità di una nozione analogica, non univoca, dell’uomo o dell’animale ragionevole, nozione qui fuori luogo, perché in tal caso crea confusione, discriminazioni ed equivoci.
L’extraterrestrista, anziché far uso delle categorie dell’identità della natura umana, identica in tutti gli individui umani, fra di loro diversi, nel comune possesso della ragione, comune a tutti gli individui della specie umana, anziché tener presente l’uguaglianza e l’universalità della natura o essenza o della specie umana o del genere umano, fa un uso improprio e fuori luogo delle categorie della pluralità, della somiglianza e della diversità. come se potessero esistere non solo diversi individui umani o diverse misure di essere umano o diverse razze della stessa specie umana identica in tutti gli individui per quanto diversi fra di loro, ma come se si potesse ammettere l’esistenza di soggetti fisici intelligenti non uomini o ma simili all’uomo. Questa è un’idea assurda e Dio non può assolutamente creare una mostruosità del genere.
Per risolvere questa questione occorre avere allora una giusta considerazione della dignità dell’uomo e dei suoi limiti e difetti: non esagerare calcando troppo sullo spirito, sull’io e sulla coscienza, fino a identificare l’uomo con l’essere, con l’assoluto o con Dio o col Tutto., e non degradare la sua dignità spirituale sotto pretesto della sua animalità.
D’altra parte, definire che cosa è l’uomo in base alla semplice autocoscienza senza guardare fuori le cose esterne materiali che ci circondano e quell’essere materiale corporeo che noi stessi siamo, vuol dire avere la stessa saggezza di quell’asinello che voleva sollevarsi in alto prendendosi per la coda.
Ma non bisogna neanche avere una concezione troppo bassa, empirista, positivista o materialista dell’uomo, riducendolo alle dimensioni dell’animale o addirittura di un composto chimico. Per sapere che cosa è l’uomo non basta la chimica, la fisica o la biologia o la zoologia, ma occorre un concetto dello spirito; occorre cioè l’antropologia filosofica, che conosce sì il corpo, ma anche lo spirito.
E ci mettiamo dal punto di vista dell’uno e dell’altro caso. l’ipotesi di uomini in altri pianeti è del tutto plausibile, perchè l’uomo non è concepito come creato da Dio, corpo animato da uno spirito simile a Dio, ma come prodotto del cosmo nel caso del materialismo e teofania come apparizione divina nell’idealismo panteista.
Inoltre noi non sappiamo fino a che punto ed entro quali limiti l’anima umana accetti di informare un data corpo. Non sappiamo quali siano le condizioni-limite sotto le quali soltanto e non oltre le quali un corpo può essere informato dall’anima. Noi sappiamo che di fatto informa il nostro corpo, ma non sappiamo se potrebbe animarne uno con tre occhi, 42 denti, sei dita alle mani e ai piedi ed alto quattro metri.
Quindi un soggetto fisicamente molto diverso da noi e intelligente anche più o meno di noi necessariamente manca della natura dell’essere umano. Quando furono scoperti gli abitanti delle Americhe nacque il dubbio se essi avessero un’anima razionale, tanto diversi apparivano da noi Europei. Ma nessun uomo sensato pensò che non erano uomini, ma solo soggetti simili a noi uomini europei. Quello che è impossibile è un soggetto fisico intelligente che non è un uomo, perchè sarebbe come dire un uomo che non è un uomo.
Considerando d’altra parte l’onnipotenza divina, la ragione ci dice che Dio, se vuole o se avesse voluto, può o potrebbe creare o potrebbe aver creato una molteplicità di umanità ovvero di individui umani in differenti pianeti. Questa è una possibilità ideale, che però non autorizza il dedurre una possibilità reale.
La cosa può essere tollerata negli scienziati non-credenti, perché solo dalla rivelazione sappiamo che l’umanità ha avuto origine da una coppia su questa terra, così da escludere il poligenismo. Per questo la Specola Vaticana non sbaglia nel riconoscere agli scienziati non credenti il diritto, secondo la loro coscienza, di essere aperti a tentare di accogliere o di inviare nello spazio cosmico eventuali messaggi intellegibili da una vita intelligente da noi decifrabile. Se invece c’interroghiamo in base alla ragione su ciò che di fatto Dio ha creato, noi constatiamo l’esistenza dell’umanità su questa terra e sappiamo che gli uomini si moltiplicano ed aumentano per generazione.
Ponendosi sempre dal punto di vista dei non-credenti, allo stato attuale delle nostre conoscenze dell’universo, a prescindere dalla fede, non siamo in grado di sapere se in altri pianeti ci sono altri soggetti umani o creati là da Dio o pervenuti là partendo dalla terra. L’ipotesi che vi siano giunti partendo dalla terra appare tuttavia insostenibile, considerando il fatto che allo scopo sarebbe stato necessario l’uso di una tecnologia e di conoscenze astronomiche immensamente superiori a quelli che possediamo oggi preceduti da un’evoluzione che arretra sino allo stadio di civiltà immensamente inferiore a quello attuale.
In conclusione, chiedersi se possono esistere gli extraterrestri é una domanda male impostata, perché basata su di un concetto bastardo e contradditorio. Già in base alla ragione che forma un sano concetto di uomo, sappiamo che l’extraterrestre, così come l’ho definito, non esiste e non può esistere. Non è invece contrario alla scienza chiedersi se possono esistere esseri umani, anche se in base alla fede la risposta è negativa.
Il parere del Direttore della Specola Vaticana
Ne L'Osservatore Romano del 14 maggio 2008[1] Salvatore Valiante intervista il Padre Funes, Direttore della Specola Vaticana rivolgendogli, tra le altre, le seguenti domande:
Nella Genesi si
parla della terra, degli animali, dell'uomo e della donna. Questo esclude la
possibilità dell'esistenza di altri mondi o esseri viventi nell'universo?
A mio giudizio questa possibilità esiste. Gli astronomi ritengono che
l'universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è
composta da cento miliardi di stelle. Molte di queste, o quasi tutte,
potrebbero avere dei pianeti. Come si può escludere che la vita si sia
sviluppata anche altrove? C'è un ramo dell'astronomia, l'astrobiologia, che
studia proprio questo aspetto e che ha fatto molti progressi negli ultimi anni.
Esaminando gli spettri della luce che viene dalle stelle e dai pianeti, presto
si potranno individuare gli elementi delle loro atmosfere - i cosiddetti biomakers
- e capire se ci sono le condizioni per la nascita e lo sviluppo della vita.
Del resto, forme di vita potrebbero esistere in teoria perfino senza ossigeno o
idrogeno.
Si riferisce anche ad esseri simili a noi o più evoluti?
È possibile. Finora non abbiamo nessuna prova. Ma certamente in un universo così grande non si può escludere questa ipotesi.
Osservo che se fossi stato Padre Funes avrei chiesto all’intervistatore: che cosa intende per «esseri simili a noi o più evoluti»? Esseri umani? Esseri umani diversi da noi? Esseri non umani ma simili a noi uomini? Bisogna distinguere. Ipotizzare l’esistenza in altri pianeti di altri esseri umani simili a noi, di razze o conformazioni o dimensioni diverse è un’ipotesi concettualmente intellegibile, restando in sospeso se c’è o no ragione di porla.
Chiedersi invece se possono esistere esseri simili a noi uomini, ma che non sono uomini, è un’ipotesi assurda perché sarebbe come chiedersi se può esistere un altro triangolo equilatero ad esso simile, ma che non sia equilatero. Ora se parliamo di specie fisiche sperimentali, vale certamente il principio dell’analogia: il gatto assomiglia al gattopardo.
Ma se entriamo nel campo delle specie intellegibili, ontologiche ovvero nei gradi dell’essere categoriale, entriamo nel campo dell’univocità, come in matematica. L’analogia viceversa funziona tra le nozioni trascendentali. E per questo Aristotele diceva che le specie categoriali sono come i numeri: cambiano con l’aggiunta o la sottrazione di una unità.
Non c’è qui spazio per la somiglianza. Non diciamo che 2+2 assomiglia 4, ma che è 4. Ora la nozione di uomo non è analogica: l’ente uomo o è uomo o non è uomo. Non ci sono sfumature, gradi o forme intermedi, passaggi senza soluzione di continuità fra l’uomo e il non uomo, come credeva Darwin.
Non esistono gradazioni dell’essere uomo come nelle realtà analogiche, per esempio nella vita, nel pensiero, nella luce, nell’amore, nella bontà, nella virtù e così via. La specie umana non ha sopra o sotto di sé una forma simile, ma una specie semplicemente differente: al di sopra, l’angelo; al di sotto, la bestia. Si toglie un’unità - la ragione - ed otteniamo la bestia. Si aggiunge un’unità – l’intuito - e si ottiene l’angelo.
E questo non sarebbe un problema per la nostra fede?
Io ritengo di no. Come esiste una molteplicità di creature sulla terra, così potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio. Questo non contrasta con la nostra fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio. Per dirla con san Francesco, se consideriamo le creature terrene come "fratello" e "sorella", perché non potremmo parlare anche di un "fratello extraterrestre"? Farebbe parte comunque della creazione.
Osservo che la fede ci dice che l’unica umanità esistente è quella che risiede su questa terra, a meno che in tempi passati – cosa estremamente improbabile - qualcuno da questa terra non sia andato a colonizzare un altro pianeta. Ma la fede ci dice anche l’umanità ha avuto origine da una sola coppia e quindi è escluso il poligenismo, cioè il fatto che Dio abbi creato altre umanità in altri pianeti, benchè se avesse voluto, avrebbe potuto farlo.
Inoltre la fede ci insegna che la colpa originale si trasmette per generazione, cosa che richiede il monogenismo, perché diversamente sarebbe impossibile la trasmissione della colpa originale.
E per quanto riguarda la redenzione?
Prendiamo in prestito l'immagine evangelica della pecora smarrita. Il pastore lascia le novantanove nell'ovile per andare a cercare quella che si è persa. Pensiamo che in questo universo possano esserci cento pecore, corrispondenti a diverse forme di creature. Noi che apparteniamo al genere umano potremmo essere proprio la pecora smarrita, i peccatori che hanno bisogno del pastore. Dio si è fatto uomo in Gesù per salvarci. Così, se anche esistessero altri esseri intelligenti, non è detto che essi debbano aver bisogno della redenzione. Potrebbero essere rimasti nell'amicizia piena con il loro Creatore.
Osservo che c’è da notare come il Padre Funes non ragiona in base a quella nozione filosofica univoca dell’uomo, alla quale mi sono riferito sopra, nozione confermata dal dogma[2], ma fa piuttosto pensare che si ispiri a modelli stravaganti e fantastici inventati e forniti dalla produzione cinematografica fantascientifica americana.
Notiamo infatti l’ambiguità del suo modo di esprimersi. Egli parla di «diverse forme di creature». Che cosa sono? Animali ragionevoli? Angeli corporei? Spiriti materializzati? Soggetti fisici intelligenti? Enti personali fisici? Sono o non sono sono esseri umani?
Non esistono nel creato, né possono esistere forme miste o intermedie tra l’uomo e la bestia e tra l’uomo e l’angelo. Se l’anima è sensitiva e non spirituale abbiamo la bestia. Se lo spirito vive come natura completa senza corpo, abbiamo l’angelo. Dove il vivente conoscente non è l’uomo, abbiamo o l’angelo o la bestia. Non si scappa.
Funes parla altresì di «esseri intelligenti». Esseri corporei intelligenti? Se hanno corpo, sono esseri umani. Si direbbe che Funes non abbia chiara la differenza fra la bestia, l’uomo e l’angelo.
La prova che Padre Funes lavorando di fantasia e non ragiona scientificamente o filosoficamente e quindi neppure il dogma antrropologico, è data dal fatto che distingue questi esseri da «noi che apparteniamo al genere umano», come se questi esseri non fossero uomini, ma qualcosa di simile. Ma che cosa sono? Se sono esseri fisici intelligenti, per quanto fisicamente diversi da noi, sono uomini! Anche i pigmei e gli aborigeni australiani sono uomini. Padre Funes si mette nei guai con le sue stesse mani.
Insisto: se invece fossero peccatori, sarebbe possibile una redenzione anche per loro?
Gesù si è incarnato una volta per tutte. L'incarnazione è un evento unico e irripetibile. Comunque sono sicuro che anche loro, in qualche modo, avrebbero la possibilità di godere della misericordia di Dio, così come è stato per noi uomini.
Osservo che qui Funes arriva bensì a liberarsi dal suo concetto spurio di extraterrestre e parla chiaramente di uomini anche per gli altri pianeti, ma ciò non basta a salvare il suo discorso dall’eterodossia, perché ipotizza come possibile l’esistenza di altri esseri umani feriti dal peccato originale in altri pianti, uomini non giunti dalla terra, ma creati da Dio sul luogo secondo il principio del poligenismo, che, come abbiamo visto, contrasta con la fede.
Occorre dire allora con dispiacere, ma con franchezza che queste idee sugli extraterrestri, una volta che fossero messe in pratica, condurrebbero ad ogni forma di arbitrio, abuso, disuguaglianza, classismo, razzismo, favoritismo, discriminazione, tirannide, oppressione dell’uomo sull’uomo e nazionalismo, in aperto contrasto con l’incessante appello di Papa Francesco alla fratellanza, alla mutua collaborazione, all’uguaglianza, alla solidarietà, alla comune figliolanza divina, pur nella legittima varietà delle scelte e delle culture, in perfetta continuità con la più pura tradizione evangelica e cristiana.
P. Giovanni Cavalcoli
Fontanellato, 18 agosto 2025
Non c’è qui spazio per la somiglianza. Non diciamo che 2+2 assomiglia 4, ma che è 4. Ora la nozione di uomo non è analogica: l’ente uomo o è uomo o non è uomo. Non ci sono sfumature, gradi o forme intermedi, passaggi senza soluzione di continuità fra l’uomo e il non uomo, come credeva Darwin.
Non esistono gradazioni dell’essere uomo come nelle realtà analogiche, per esempio nella vita, nel pensiero, nella luce, nell’amore, nella bontà, nella virtù e così via. La specie umana non ha sopra o sotto di sé una forma simile, ma una specie semplicemente differente: al di sopra, l’angelo; al di sotto, la bestia. Si toglie un’unità - la ragione - ed otteniamo la bestia. Si aggiunge un’unità – l’intuito - e si ottiene l’angelo.
[1] https://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2008/112q08a1.html
Il rapporto tra astronomia e fede in un'intervista a padre Funes, direttore della Specola Vaticana - L'extraterrestre è mio fratello, di Francesco M. Valiante
[2] Vedi la definizione della natura umana composta di spirito e corpo nel Concilio Lateranense IV del 1215 e dell’anima come forma sostanziale del corpo nel Concilio di Viennes del 1312.
E' un tema per specialisti. Padre Funes é un gesuita, con tutto quello che oggi implica il termine, mi pare. Pare che in certi gesuiti non importi più il dogma ma il libero interpretare ed il libero pensare anche in materia di fede. Forse Papa Leone dovrebbe chiarire anche questo punto come indirettamente ha già fatto sulle idee che circolavano durante il Sinodo per l'Amazonia (la natura non é superiore all'uomo, il peccato originale ha colpito anche gli indigeni, e niente Pachamama, Cristo é Salvatore anche per loro).
RispondiEliminaCaro Anonimo,
Eliminasappiamo ormai da decenni qual è la situazione della Chiesa a seguito dell’influsso modernistico. E’ giunto il momento in cui occorre più che mai che noi cattolici, in comunione col Papa, lo aiutiamo a trovare le vie della conciliazione, perché questa divisione tra di noi è una controtestimonianza, che fa sì che la Chiesa non sia credibile come annunciatrice e fautrice di pace, quando oggi più che mai il mondo ha bisogno di pace.
Grazie Padre, mi scuso per l'anonimato involontario, sono Alessandro, ma non riesco a farmi conoscere nonostante abbia provato a collegarmi al mio conto Google prima di scrvere. (Forse é un problema tecnico del sito')
EliminaCaro Alessandro,
Eliminala ringrazio per il suo messaggio. Tuttavia non riesco ad identificarla. Le sarei pertanto grato se mi desse alcuni ragguagli sulla sua identità.
Ultimamente anch’io, prima di pubblicare il mio testo, devo cliccare sulla freccina a destra di “commenta come” e scelgo “Account Google”.
Caro Padre, stando alle ultime ricerche la vita che deriva dal caso risulta praticamente impossibile, la vecchia frase "ci sono 100 miliardi di galassie con 100 miliardi di stelle con relativi pianeti, è probabile che ci sia vita su uno di essi" no ha senso. Alcuni studiosi hanno calcolato la possibilità che la cellula più semplice conosciuta si possa generere per caso; la probabilità è risultata di 1 diviso 10 elevato a 300, ovvero un 1 con 300 zeri dietro, (consideriamo che 100 miliardi x 100 miliardi fa 10 elevato a 22), praticemente impossibile. A conferma che gli scienziat atei questo lo sanno, è il tentativo di elaborare nuove teorie come quella del multiverso (che ipotizza infiniti universi) che non sono empiricamente dimostrabili, al contrario del Big Bang, per spiegare la comparsa della vita. Qundi ciò che ha detto il direttore della Specula non è solo contro la dottrina, ma anche contro la scienza.
RispondiEliminaUn caro saluto,
Giuseppe
Caro Giuseppe,
Eliminala questione se può esistere una vita infraumana su altri pianeti, per essere trattata con rigore filosofico, deve supporre l’esistenza di un Dio creatore sapientissimo, provvidente ed ordinatore dell’universo. Ora, il concetto di caso è del tutto contrario a queste verità filosofiche incontrovertibili.
Per questo motivo non è ragionevole ipotizzare una vita che deriva dal caso. La vita è creata da Dio ed ha delle finalità ben precise a seconda delle varie forme di vita.
È vero che noi in certi giochi diciamo di agitare alcuni oggetti a caso, come per esempio i dadi. Ma in realtà anche il movimento dei dadi segue delle leggi fisiche ben precise.
Per quanto riguarda la considerazione della cellula, per quanto essa possa essere semplice, si tratta pur sempre di un organismo vivente, la cui attività finalistica dimostra la direzione da parte di un’intelligenza, che evidentemente non è una intelligenza appartenente alla cellula, perché la cellula è guidata da quella intelligenza trascendente che l’ha creata.
Per quanto riguarda il calcolo delle probabilità, lo so che esso ha una sua legittimità, ma esso si riferisce ad azioni compiute dall’uomo su materiali, che in ogni caso si muovono secondo leggi fisiche ben precise.
Per questo la tesi della impossibilità della produzione casuale di una cellula vivente risulta del tutto inutile, perché non è fondata su di una cosmologia razionale, ma sulla fede nel caso, che non ha nulla di scientifico, perché la scienza per sua essenza cerca la causa, che è esattamente il contrario del caso.
Certo Padre, sono perfettamente d'accordo con Lei. La mia era una riflessione per dire che chi crede solo alla scienza, neanche messo di fronte all'evidenza scientifica si arrende. Giuseppe
EliminaCaro Giuseppe,
Eliminala sua considerazione è molto interessante. Se ho ben capito, parlando di chi crede solo nella scienza, lei si riferisce a chi si fa della scienza un idolo, come se non esistesse alcun sapere superiore che proviene dalla divina rivelazione. Papa Francesco direbbe che questi sono degli gnostici.
Per quale motivo dei soggetti di questo genere non si arrenderebbero davanti ad una evidenza scientifica, che non è di loro gusto? Appunto perché non sono dei veri scienziati. Se fossero vero scienziati si arrenderebbero sempre e comunque a qualunque dimostrazione scientifica.
Il vero scienziato non è colui che crede solo alla scienza e si chiude alla fede, ma è precisamente colui che riconosce che la ragione è superata ed aiutata dalla fede, perché credere è sommamente ragionevole.
Il credere nel caso, per esempio, non è cosa ragionevole; eppure chi fa della scienza un idolo è facilissimo che confonda il caso con la scienza.
Esattamente, padre, mi riferivo proprio a coloro che fanno della scienza un idolo. Giuseppe
EliminaCarissimo p. Giovanni sulla questione che lei tratta in questo articolo sulla possibilità dell’esistenza di esseri umani su altri pianeti nell’Universo, mi chiedo e le chiedo se sia corretto pensare, partendo dallo stato edenico dell’uomo, prima della caduta causata dal peccato originale che l’uomo, trovandosi in questo stato, avrebbe potuto con estrema facilità colonizzare l’intero Universo, superando degli spazi sconfinati, dominando energie gigantesche, secondo le parole del Signore che ordina alla coppia primitiva di moltiplicarsi e di dominare la terra. Che significa “terra”? io penso non solo il nostro pianeta ma tutto l’Universo, comprese le galassie, le stelle e i pianeti e tutte le realtà create dell’Universo.
RispondiEliminaInfatti Adamo ed Eva erano dotati dei doni preternaturali della scienza infusa, dell’immortalità, dell’esenzione da ogni tipo di difetto fisico e morale, oltre che di un potere di dominio sull’Universo di tale forza che noi non immaginiamo neppure. In tal modo in breve tempo il genere umano avrebbe occupato tutti gli sconfinati spazi cosmici, utilizzando tutte le energie dell’universo, giungendo a coltivare tutti i pianeti predisposti per la vita e sparsi in tutto l’universo.
Oltre a ciò, l’umanità avrebbe potuto diffondere tutte le forme della vita infra umana: animali e piante, nell’Universo.
Penso quindi che sulla base di queste considerazioni non è da escludere la presenza di vita non solo in termini di micro-organismi su altri pianeti, ma anche di altri soggetti che devono avere certamente l’identità di natura umana così come è stata voluta e creata da Dio.
Don Vincenzo
Caro Don Vincenzo,
Eliminaquesta conquista meravigliosa dell’universo sarebbe stata possibile all’uomo se non ci fosse stato il peccato originale.
Indubbiamente la Scrittura, quando parla del cielo e della terra, è chiaro che si riferisce a quello sconfinato universo che solo noi oggi conosciamo.
Tuttavia nelle attuali condizioni della natura decaduta, benchè redenta, come ho ripetuto e argomentato più volte, non è affatto ipotizzabile pensare che in altri pianeti si trovino altri esseri umani provenienti da questa terra.
L’attuale universo è stato creato per l’umanità, destinata a popolarlo. Ma a causa delle conseguenze del peccato originale non abbiamo più i mezzi per realizzare quell’impresa che i nostri Progenitori avrebbero realizzato con la massima facilità, se non avessero peccato.
Comunque tutto questo universo continua ad essere a nostra disposizione e quindi non è affatto proibito adoperarsi il più possibile per inventare mezzi per coprire le immense distanze che separano la nostra terra dagli altri pianeti.
Ma solo alla fine dei tempi, l’umanità gloriosa avrà la possibilità di prendere pieno possesso di tutto il creato, che Dio ha fatto per l’uomo, e ciò avverrà grazie a Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’universo, ossia dei cieli e della terra nuovi.
Grazie come sempre p. Giovanni per le sue argomentate e chiare risposte.
EliminaSistematicamente torna a galla questo non problema dei mondi cloni. I fautori di queste teorie cercano di screditare la Genesi e quello che segue a cascata sul piano dottrinale con lo scopo di smontare la Fede nostra nel Dio nostro uno e trino.
RispondiEliminaEppure e' talmente logico che da un Eden venissero scacciati un uomo con una donna, non x uomini e x donne.
Poi, sempre seguendo la nostra umana logica, povera si', ma non nulla (tanto quanto e non di meno del suo collega libero arbitrio) se,
Dio avesse creato piu' mondi simili al nostro, ce li avrebbe svelati da subito (ma allora la genesi ci sarebbe stata consegnata diversa).
Concludendo, cari cattolici, stiamo molto alla larga da questi quattro frassoni cartesiani che ci propinano fin da fanciulli e da due secoli i racconti fantastici alla Verne, Star Wars. ecc. E impariamo a studiare questi falsari per raggiungere facilmente poi la Verita' (anche tra i rappresentanti della Chiesa: Dio va' rispettato anche cosi') LJC
Caro Fedele,
Eliminase Dio avesse voluto, avrebbe potuto dare inizio al genere umano creando più coppie originarie su questa terra e su altri pianeti. Escludendo il fatto del peccato originale, effettivamente se ci fossero altri uomini in altri pianeti credo che Dio ce lo avrebbe detto, anche se non era obbligato a farlo.
Ciò che proibisce di credere che effettivamente esistano altri esseri ragionevoli è il fatto del peccato originale commesso dalla prima coppia. La colpa di questo peccato si trasmette per generazione a tutta l’umanità. Se dovessimo ammettere il poligenismo o terrestre o extraterrestre saremmo obbligati ad ammettere un’altra umanità esente dal peccato originale, ma ciò è contro la fede, la quale dice che il peccato ha inquinato tutta l’umanità.
Caro Padre, so a proposito che Padre Pio si espresse a favore, ma non ho ben capito se egli lo sapesse per certo o fosse solo un'opinione sua personale.
RispondiEliminaCaro Anonimo,
Eliminariguardo al parere di P. Pio, non ho informazioni sufficienti per esprimere un giudizio.
Considerando la grandezza di questo Santo, mi piacerebbe tornare su questa questione che a suo tempo ho già trattato. Lei è in grado di darmi una documentazione precisa su quello che P. Pio ha effettivamente detto, citando le fonti?
Solo a questo punto potremmo riprendere la discussione, che è molto interessante. Si ricordi comunque che anche i grandi santi possono cadere in errori involontariamente.
Su questa questione degli extraterrestri ho già mostrato abbondantemente quello che ci dice la scienza, la teologia e la fede.
Chiedo scusa se, per fare prima, ho ricopiato il messaggio riguardante Padre Pio di un altro utente (è inserito tra i commenti sotto all'altro Suo articolo sull'argomento), ma le frasi sono quelle e si trovano sul web facilmente.
RispondiEliminaDunque Padre, sono due i libri pubblicati che riportano queste frasi di Padre Pio sull'argomento, uno è quello di Cleonice Morcaldi (figlia spirituale di Padre Pio) e l'altro di don Nello Castello:
RispondiElimina1. Cleonice disse a Padre Pio:
“Quando mi han detto che i pianeti sono abitati, la mia fede si è scossa”.
Padre Pio rispose:
“E che? Non vorresti che ci fossero altri esseri? Che l’onnipotenza di Dio si fosse limitata a questo nostro piccolo pianeta?”
(Padre Pio a Cleonice Morcaldi, La mia vita vicino a Padre Pio diario intimo spirituale, Edizioni casa sollievo della sofferenza, quinta edizione, 2013, pag. 85)
2.“Padre, dicono che negli altri pianeti ci sono altre creature di Dio! “
E che, vorresti che non ci fossero, che l’Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? E che, vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore?”
“Ho pensato che la Terra è un niente, di fronte agli astri e tutti gli altri pianeti.”
Eh! Si, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il Signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno degli esseri che non avranno peccato come noi”
(Dal libro COSÌ PARLÒ PADRE PIO, edizione curata da Don Nello Castello, Imprimatur Vicenza, 14/6/74, † C. Fanton, Vescovo Ausiliare”).
Padre credo che le frasi siano autentiche.
Caro Anonimo,
EliminaP. Pio non era un teologo, per cui io credo che queste parole del santo sacerdote siano state pronunciate per impulso pensando alla onnipotenza divina. Secondo me P. Pio non si è reso conto della complessità di questa questione e di come in essa giochi quel ruolo essenziale, che è svolto dal peccato originale, secondo quanto ho già detto in miei precedenti scritti.
Inoltre, chi sono questi “esseri”? Chi sono queste creature? Come ho già detto, se si tratta di esseri umani, indubbiamente se Dio avesse voluto avrebbe potuto creare altri esseri umani in altri pianeti, ma la teologia, come ho già dimostrato in precedenza, ci insegna che di fatto Dio ha creato l’umanità solo su questa terra.
Caro Padre, ho inviato io il messaggio riguardante Padre Pio. Anch'io penso si sia trattato di un'esaltazione della potenza divina. Proprio oggi, comunque, il giornale 'Il Messaggero ha pubblicato un'intervista al nuovo direttore della Specola Vaticana dove viene toccato il tema alieni e Redenzione, e mi ha fatto storcere il naso leggere parole così possibiliste rispetto all'ipotesi di vita extraterrestre, soprattutto alla luce delle implicazioni cristologiche: in pratica questo direttore, tra l'altro anche sacerdote, parla di un Cristo cosmico e cose così. Bah.
RispondiEliminaMi correggo padre, non è il direttore della Specola Vaticana bensì uno scienziato della stessa.
RispondiEliminaL'intervista è pubblicata qui:
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/vaticano_alieni_creature_di_dio_evangelizzare_i_pianeti_padre_gabriele_gionti_leone_xiv-9046427.html
Caro Giorgio,
Eliminala ringrazio dell’articolo del Messaggero, che mi ha fatto pervenire.
Di questo articolo ho potuto leggere solo una parte, riportata da Instagram (https://www.instagram.com/p/DOJFpTxEQnq/ ):
“Da scienziato non esclude che, da qualche parte dell'universo, siano presenti altri pianeti simili alla terra. Nel caso la Chiesa sarebbe persino pronta a evangelizzare marziani e alieni, anche loro creature di Dio. Come scienziato liquida, invece, e con un certo scetticismo, il capitolo Ufo. Quello sembrerebbe roba da complottisti.
Studiando il cosmo le capita di pensare ad eventuali mondi da scoprire e da evangelizzare?
«Pur essendo molto probabile al momento non abbiamo trovato ancora tracce di vita nei pianeti extrasolari. E anche quando troveremo prove dell’esistenza di vita su altri pianeti, non è detto che si tratti di vita “intelligente”, dotata di coscienza e autocoscienza, e quindi evangelizzabile. Senza contare le difficoltà nel raggiungere questi pianeti: al momento, risulta complesso anche solo progettare una missione su Marte. Rimane però affascinante l’idea di annunciare il Vangelo a una civiltà probabilmente molto diversa dalla nostra. La Chiesa, come ha già fatto in passato di fronte a nuove scoperte scientifiche e geografiche, si interrogherebbe su come annunciare il Vangelo in un contesto ancora più ampio. Crediamo che Dio chiami tutti nel suo progetto di instaurazione del Regno dei Cieli in ogni angolo del Creato, anche in quelli più oscuri e remoti".
A proposito di queste dichiarazioni farei alcune osservazioni.
È comprensibile che uno scienziato si interroghi sulla possibilità dell’esistenza di altri esseri umani in altri pianeti.
Senonchè lo scienziato non ha gli strumenti epistemici per poter rispondere a questa domanda. Infatti questa domanda coinvolge la concezione dell’uomo, una nozione che non è fissata dalla semplice fisica sperimentale, ma è stabilita dall’antropologia filosofica. Inoltre la rivelazione cristiana fonda una antropologia teologica, la quale ci dà la piena verità sull’uomo. Per questo, per chiarire la questione se in altri pianeti possano esistere altri esseri umani non è sufficiente la fisica sperimentale, ma occorre avere quella conoscenza dell’uomo, che ci viene dalla rivelazione cristiana.
Ora tale rivelazione, come ho dimostrato in precedenti articoli, ci dice che l’umanità ha avuto origine da una sola coppia. Inoltre occorre tenere presente che Pio XII, nell’enciclica Humani Generis del 1950, esclude il poligenismo, sia terrestre che extraterrestre, e quindi sostiene il monogenismo ricordando che la colpa del peccato originale si trasmette per generazione.
Se quindi dovessero esistere altri esseri umani in altri pianeti, essi non potrebbero essere stati creati da Dio separatamente dalla coppia primitiva, ma saremmo obbligati ad ammettere che sono là perché partiti da qua. Ora è chiaro quanto una ipotesi del genere appaia insostenibile in nome della scienza, la quale oggi più che mai ci mette davanti ad un universo talmente sconfinato, che qualunque ipotesi che l’umanità abbia attraversato o possa attraversare questi spazi appare del tutto al di fuori dei dati dei quali attualmente disponiamo.
Osservo inoltre che, in base alla Rivelazione, la prospettiva finale dell’umanità redenta da Gesù Cristo è quella di un pieno recupero del dominio sull’universo, che Dio aveva assegnato all’uomo alle sue origini.
Questo significa che il futuro che attende questa umanità è quella di dominare gli spazi dell’attuale universo, così da renderlo come “cieli e terra nuovi” soggetto all’uomo secondo quello che era il piano primitivo della creazione, “come era al principio” secondo le parole stesse del Cristo.
Caro Giorgio,
Eliminadalle parole del Padre Gionti ho la vaga impressione di trovare uno sfondo cosmologico spaziotemporale non proprio teistico, che dia un primato dello spirito sulla materia, ma ho come l’impressione che queste teorie sugli extraterrestri presuppongano questa visuale monistica, che si potrebbe trovare in un Severino.
Viceversa una visione realistica sanamente teistica ammette un creatore, che ha tratto dal nulla la natura umana e la realtà del cosmo fisico. È chiaro che questa visione della realtà indirizza il nostro pensiero non alla possibilità di altri esseri umani in altri pianeti, ma pone le condizioni che consentono il dato rivelato, che ci viene fornito dalla fede cristiana.
Ecco l'articolo:
EliminaDa bambino non si perdeva un episodio di Guerre Stellari e si identificava in Luke Skywalker, il guerriero Jedi. Da grande, padre Gabriele Gionti, 58 anni, fisico, matematico e cosmologo dell'Osservatorio Astronomico della Specola Vaticana studia a tempo pieno i buchi neri, il Big Bang, la teoria della gravità. Da scienziato non esclude che, da qualche parte dell'universo, siano presenti altri pianeti simili alla terra. Nel caso la Chiesa sarebbe persino pronta a evangelizzare marziani e alieni, anche loro creature di Dio. Come scienziato liquida, invece, e con un certo scetticismo, il capitolo Ufo. Quello sembrerebbe roba da complottisti.
APPROFONDIMENTI
Gli astronomi del Papa stanno mappando 1000 stelle
LA SCOPERTA
Gli astronomi del Papa stanno mappando 1000 stelle
Studiando il cosmo le capita di pensare ad eventuali mondi da scoprire e da evangelizzare?
«Pur essendo molto probabile al momento non abbiamo trovato ancora tracce di vita nei pianeti extrasolari. E anche quando troveremo prove dell’esistenza di vita su altri pianeti, non è detto che si tratti di vita “intelligente”, dotata di coscienza e autocoscienza, e quindi evangelizzabile. Senza contare le difficoltà nel raggiungere questi pianeti: al momento, risulta complesso anche solo progettare una missione su Marte. Rimane però affascinante l’idea di annunciare il Vangelo a una civiltà probabilmente molto diversa dalla nostra. La Chiesa, come ha già fatto in passato di fronte a nuove scoperte scientifiche e geografiche, si interrogherebbe su come annunciare il Vangelo in un contesto ancora più ampio. Crediamo che Dio chiami tutti nel suo progetto di instaurazione del Regno dei Cieli in ogni angolo del Creato, anche in quelli più oscuri e remoti".
L'ESA poco tempo fa ha trovato una stella simile al sole (lontana 90 anni luce), il che non escluderebbe che forse in quel sistema solare potrebbe esserci un pianeta come le terra....
«La scoperta dell’ESA è affascinante dal punto di vista scientifico, perché ci permette di capire che la stella del sistema solare, il nostro Sole, non è unico nell’avere cicli di attività che influenzano l’ambiente circostante. Questo ci apre nuove prospettive sulla possibilità che esistano pianeti abitabili anche altrove nell’universo. Se esistesse la vita solo sul pianeta terra e nel sistema solare sarebbe molto strano. Infatti, saremmo costretti a spiegare perché ci sia questa “singolarità”, visto che siamo a conoscenza del fatto che le leggi fisiche del nostro universo permetto l’emergere della vita se si verificano le stesse condizioni che si sono verificate sol pianeta terra».
Dal punto di vista teologico porrebbe dei problemi?
«Nessuno.
Ogni volta che scopriamo un nuovo tassello dell’universo, non stiamo negando Dio, ma stiamo approfondendo la nostra comprensione della creazione. Se un giorno trovassimo pianeti simili alla Terra con forme di vita, questo non sarebbe un problema per la fede cristiana: significherebbe soltanto che Dio, nel suo amore creativo, ha voluto che la vita fiorisse in più luoghi e in modi che ancora non immaginiamo».
La scoperta di civiltà extraterrestri non manderebbe in crisi la teologia?
«Certamente no, l’amplierebbe, perché evidenzierebbe che il disegno provvidenziale di Dio travalica i confini ristretti del solo pensiero umano. Una scoperta del genere avvalorerebbe l’idea di p. Teilhard de Chardin, S.J., e di p. Karl Rahner, S.J., di un Cristo cosmico che coinvolge tutte le realtà dell’universo. In tal senso, l’incarnazione di Cristo ha una portata universale, perché Cristo, incarnandosi e assumendo la materia dell’universo, l’ha portata alla santificazione».
Cristo potrebbe incarnarsi in altri mondi oltre la terra?
Elimina«Ripeto, Dio ha molte vie di rivelazione e di salvezza. Questa questione mi ricorda tanto, per analogia, l’argomento della possibilità dell’esistenza di molti universi, il multiverso, oltre al nostro universo, in cosmologia e fisica teorica. Di fatto, non sappiamo se esistono altri universi; è un’ipotesi che emerge dalle teorie speculative in cosmologia e fisica teorica».
Come riuscire a conciliare l'idea di un Dio nel Big Bang?
«Anni fa ebbi un dialogo con una ragazzina delle scuole medie in visita alla Specola. Lei mi chiese di cosa mi occupassi e io, per sintetizzare, dissi che mi occupavo del Big-Bang. Allora subito lei replicò che non potevo credere in Dio. Capii che il problema erano i suoi insegnanti, che probabilmente le avevano spiegato che la teoria del Big-Bang in fisica, ormai, spiega scientificamente come è iniziato ed è evoluto l’universo, e quindi le teorie della Creazione in teologia cristiana non servono più. Penso che sia una posizione comune nella cultura moderna. Ma dove sta l’errore? Il Big-Bang è una teoria scientifica che ci dice che l’Universo è iniziato 13,82 miliardi di anni in una fase densa e calda e poi si è evoluto. Non sappiamo, scientificamente cosa sia successo prima. È possibile che in futuro potremo avere conoscenze anche di qualcosa che esisteva prima del Big-Bang. Il punto è che la stragrande maggioranza delle persone crede che la creazione di Dio, che è un concetto teologico, avvenga all’istante del Big-Bang. Perciò, questo è in fondo il ragionamento comune: se oggi la scienza riesce a spiegare come inizia l’Universo, allora non c’è più bisogno di Dio. Ma la teologia cattolica è più profonda di questo ragionamento. Il concetto di creazione di Dio concepisce che Dio crea dal nulla tutte le cose. Egli crea fuori dal tempo, non all’istante zero, quando inizia il Big-Bang.
Lei e il suo collega scienziato don Matteo Galaverni avete pubblicato uno studio in cui annunciate che esistono due modi diversi di descrivere la gravità e che espongono scenari dell’universo fisicamente differenti. Che cosa significa e che impatto può avere sulla nostra vita?
«Per la vita di tutti i giorni non cambia nulla: la gravità resta quella che sperimentiamo camminando o usando il GPS. Tuttavia, proprio il GPS che utilizziamo tutti i giorni tramite le varie mappe nei nostri cellulari, ci dice qualcosa. Prima si credeva che la Relatività di Einstein fosse troppo complicata anche per i fisici e quindi la si era abbandonata e se ne occupavano solo i matematici. Poi abbiamo scoperto che può avere applicazioni molto pratiche e adesso la usiamo nei nostri cellulari che fanno da navigatori, così non ci perdiamo più!»
In questi ultimi anni tanti governi hanno ammesso di aver studiato i cosiddetti UFO, eventi poco chiari sui quali sono peraltro fiorite le più fantasiose teorie. Lei da scienziato che idea si è fatto?
«Mi pare che non è mai stato trovato nulla, non c’è mai stato nulla di documentato realmente sulla loro esistenza, solo supposizioni e complotti. Secondo me gli UFO, nel senso comune, rientrano nella categoria della cospirazione e del complottismo».
So che lei è un appassionato di Guerre Stellari...
«Il personaggio che ho sempre preferito in Guerre Stellari è Luke Skywalker, il guerriero Jedi. Mi affascinava, sin da bambino, il fatto che lui, a poco a poco, scoprisse di avere dei poteri particolari, ma che comunque commettesse molti errori, dai quali imparava e si perfezionava. Nel film si parla del lato buono della “Forza”, contrapposta al lato “oscuro”. I due lati della Forza potevano convivere nella persona e nell’universo, ma si contrapponevano, ovviamente, e potevano generare “interferenze”».
2) “La scoperta di civiltà extraterrestri non manderebbe in crisi la teologia?
Elimina«Certamente no, l’amplierebbe, perché evidenzierebbe che il disegno provvidenziale di Dio travalica i confini ristretti del solo pensiero umano. Una scoperta del genere avvalorerebbe l’idea di p. Teilhard de Chardin, S.J., e di p. Karl Rahner, S.J., di un Cristo cosmico che coinvolge tutte le realtà dell’universo. In tal senso, l’incarnazione di Cristo ha una portata universale, perché Cristo, incarnandosi e assumendo la materia dell’universo, l’ha portata alla santificazione».”
Rispondo:
Faccio presente quelle che sono le idee cristologiche di Teilhard de Chardin e di Karl Rahner, i quali presentano il cosiddetto “Cristo cosmico”, per il quale il Verbo non si sarebbe limitato ad assumere una natura umana individuale, ma avrebbe assunto l’intero cosmo materiale, nella presupposizione che lo spirito derivi per evoluzione dalla materia.
Ora queste teorie sono incompatibili con la fede e con la sana ragione.
Quindi la preoccupazione di confermare le idee di queste due teologi non ha alcun senso. Si può comunque accettare lo sforzo di questi due teologi di accordare la scienza con la fede, anche se purtroppo questa operazione non è riuscita. Inoltre bisogna approvare il loro sforzo di sottolineare come Gesù Cristo, stando alla dottrina di San Paolo, ricapitola alla Parusia con la sua opera redentrice non solo tutta la storia dell’umanità, ma anche quella dell’universo.
Quello che invece dobbiamo fare è il concepire la creazione, l’evoluzione, l’Incarnazione del Verbo e lo sviluppo dell’umanità secondo gli insegnamenti della Chiesa.
3) “Il punto è che la stragrande maggioranza delle persone crede che la creazione di Dio, che è un concetto teologico, avvenga all’istante del Big-Bang. Perciò, questo è in fondo il ragionamento comune: se oggi la scienza riesce a spiegare come inizia l’Universo, allora non c’è più bisogno di Dio. Ma la teologia cattolica è più profonda di questo ragionamento. Il concetto di creazione di Dio concepisce che Dio crea dal nulla tutte le cose. Egli crea fuori dal tempo, non all’istante zero, quando inizia il Big-Bang.”
EliminaRispondo:
Per quanto riguarda la teoria del Big-Bang, essa ammette un inizio del tempo, che può essere avvicinata al dogma cattolico definito dal Concilio Lateranense IV del 1215, il quale insegna che Dio, creando il tempo, gli ha dato l’inizio.
Quindi per noi cattolici il mondo è stato creato un certo tempo fa.
La questione, se può essere risolta, sarebbe quella di sapere quando il tempo, e quindi il mondo, hanno avuto inizio. Ora il Bing-Bang ci dà un suggerimento, perchè la teoria del Big-Bang non è una teoria di tipo ontologico, ma una teoria di tipo fisico. Tuttavia non si può escludere che il mondo sia iniziato proprio quando è avvenuto il Big-Bang. Senonché, essendo questa una teoria fisica, non è sufficiente a darci una prova metafisica di questo inizio.
Sappiamo che Dio ha creato il mondo, ma quando lo ha creato non ci può essere fatto conoscere con sicurezza dalla fisica, perché la fisica non considera l'ente creato come tale, ma solo l'ente sensibile o fenomenico. Per questo è possibile che, proseguendo la ricerca sulle origini temporali dell'universo, gli scienziati un domani facciano retrocedere queste origini, a causa di una scoperta di forze fisiche precedenti al Big-Bang.
Caro P. Silvano,
Eliminala ringrazio per avere aggiunto altre parole di P. Gionti, che mi fanno conoscere meglio il suo pensiero.
Riprendo alcuni passi:
1) “Ogni volta che scopriamo un nuovo tassello dell’universo, non stiamo negando Dio, ma stiamo approfondendo la nostra comprensione della creazione. Se un giorno trovassimo pianeti simili alla Terra con forme di vita, questo non sarebbe un problema per la fede cristiana: significherebbe soltanto che Dio, nel suo amore creativo, ha voluto che la vita fiorisse in più luoghi e in modi che ancora non immaginiamo”.
Rispondo:
Riguardo al problema dell’esistenza o meno di altri esseri umani in altri pianeti, dobbiamo distinguere quello che Dio avrebbe potuto fare da ciò che di fatto ha realizzato.
Dal primo punto di vista nulla avrebbe potuto impedire che Dio creasse non una sola coppia, ma più coppie originarie, non solo su questa terra, ma anche in altri pianeti.
Per quanto riguarda invece la questione di fatto, dobbiamo tener conto dell’insegnamento di Pio XII nell’enciclica Humani Generis, dove il Papa esclude il poligenismo sia su questa terra che su altri pianeti, per il fatto che, spiega il Papa, secondo la Scrittura il genere umano ha avuto inizio da una prima coppia, la quale peccando ha trasmesso questa colpa originale per generazione a tutta l’umanità.
Ora, se fosse esistita un’altra umanità, sarebbe stata esente dalla colpa originale. Ma siccome tutta l’umanità è infetta dal peccato originale, dunque, spiega il Papa, non è possibile che esistano altre umanità oltre quella presente sulla terra. A meno che, un certo tempo fa, un gruppo di persone non sia andato ad abitare in un altro pianeta. Se così fosse stato, sarebbe soddisfatta la condizione posta da Pio XII riguardante la situazione di ogni uomo, che soffre delle conseguenze del peccato originale.
2) “La scoperta di civiltà extraterrestri non manderebbe in crisi la teologia?
Elimina«Certamente no, l’amplierebbe, perché evidenzierebbe che il disegno provvidenziale di Dio travalica i confini ristretti del solo pensiero umano. Una scoperta del genere avvalorerebbe l’idea di p. Teilhard de Chardin, S.J., e di p. Karl Rahner, S.J., di un Cristo cosmico che coinvolge tutte le realtà dell’universo. In tal senso, l’incarnazione di Cristo ha una portata universale, perché Cristo, incarnandosi e assumendo la materia dell’universo, l’ha portata alla santificazione».”
Rispondo:
Faccio presente quelle che sono le idee cristologiche di Teilhard de Chardin e di Karl Rahner, i quali presentano il cosiddetto “Cristo cosmico”, per il quale il Verbo non si sarebbe limitato ad assumere una natura umana individuale, ma avrebbe assunto l’intero cosmo materiale, nella presupposizione che lo spirito derivi per evoluzione dalla materia.
Ora queste teorie sono incompatibili con la fede e con la sana ragione.
Quindi la preoccupazione di confermare le idee di queste due teologi non ha alcun senso. Si può comunque accettare lo sforzo di questi due teologi di accordare la scienza con la fede, anche se purtroppo questa operazione non è riuscita. Inoltre bisogna approvare il loro sforzo di sottolineare come Gesù Cristo, stando alla dottrina di San Paolo, ricapitola alla Parusia con la sua opera redentrice non solo tutta la storia dell’umanità, ma anche quella dell’universo.
Quello che invece dobbiamo fare è il concepire la creazione, l’evoluzione, l’Incarnazione del Verbo e lo sviluppo dell’umanità secondo gli insegnamenti della Chiesa.
3) “Il punto è che la stragrande maggioranza delle persone crede che la creazione di Dio, che è un concetto teologico, avvenga all’istante del Big-Bang. Perciò, questo è in fondo il ragionamento comune: se oggi la scienza riesce a spiegare come inizia l’Universo, allora non c’è più bisogno di Dio. Ma la teologia cattolica è più profonda di questo ragionamento. Il concetto di creazione di Dio concepisce che Dio crea dal nulla tutte le cose. Egli crea fuori dal tempo, non all’istante zero, quando inizia il Big-Bang.”
Rispondo:
Per quanto riguarda la teoria del Big-Bang, essa ammette un inizio del tempo, che può essere avvicinata al dogma cattolico definito dal Concilio Lateranense IV del 1215, il quale insegna che Dio, creando il tempo, gli ha dato l’inizio.
Quindi per noi cattolici il mondo è stato creato un certo tempo fa.
La questione, se può essere risolta, sarebbe quella di sapere quando il tempo, e quindi il mondo, hanno avuto inizio. Ora il Bing-Bang ci dà un suggerimento, perchè la teoria del Big-Bang non è una teoria di tipo ontologico, ma una teoria di tipo fisico. Tuttavia non si può escludere che il mondo sia iniziato proprio quando è avvenuto il Big-Bang. Senonché, essendo questa una teoria fisica, non è sufficiente a darci una prova metafisica di questo inizio.
Sappiamo che Dio ha creato il mondo, ma quando lo ha creato non ci può essere fatto conoscere con sicurezza dalla fisica, perché la fisica non considera l'ente creato come tale, ma solo l'ente sensibile o fenomenico. Per questo è possibile che, proseguendo la ricerca sulle origini temporali dell'universo, gli scienziati un domani facciano retrocedere queste origini, a causa di una scoperta di forze fisiche precedenti al Big-Bang.
Padre, attraverso i suoi articoli ho ben compreso che teologicamente è uomo tutto ciò che ha un'anima razionale vivificante un corpo, detto ciò non capisco perché molti teologi quando ipotizzano l'esistenza di extraterrestri bypassino questo concetto: in pratica questi alieni sarebbero teologicamente uomini ma con aspetto diverso, ma anche le razze sulla Terra sono tutte differenti tra loro. Quindi c'è stata una parte di Creazione extra che la Rivelazione ci ha tenuto nascosta? Per quale motivo?
RispondiEliminaInoltre quando questi sacerdoti affermano che ipotetici extraterrestri non avrebbero peccato rimango allibito in quanto, dal punto di vista probabilistico, è impossibile che in un cosmo popolato solo noi terrestri abbiamo rotto il patto con il Creatore. E poi perché non avrebbero peccato, sono stati creati migliori di noi? Un grado intermedio tra noi è gli Angeli?Oppure l'altra opinione è che hanno peccato ma la Redenzione sulla Croce ha redento anche loro e che spetta a noi evangelizzare l'universo. A parte che quest'ultima è praticamente impossibile date le distanze, se è vero che il sacrificio terrestre di Gesù fosse valido anche per gli alieni, sarebbe ingiusto in quanto nell'eternità ci sarà sempre a regnare il Dio-Uomo Gesù con Maria Santissima Regina del Cielo. È Gesù stesso a dire che ha ogni potestà il cielo e in terra, escludendo così la soluzione di alcuno di incarnazioni multiple della Seconda Persona della Trinità con aspetti differenti.
Caro Giorgio,
Eliminala rivelazione cristiana riguarda tutta l’umanità, e da essa risulta che tutta l’umanità è quella che si trova su questa terra.
Quindi non c’è assolutamente da pensare che la rivelazione ci abbia tenuto nascosta una parte di umanità abitante in altri pianeti.
Dio se avesse voluto avrebbe potuto creare due o più umanità: una residente su questa terra, che avesse peccato, e un’altra o più in altri pianeti, che non avesse peccato.
Senonché la rivelazione ci dice che l’unica umanità esistente è quella che esiste su questa terra e che soffre delle conseguenze del peccato originale, commesso da quella coppia che ha dato origine al genere umano.
Padre, perché allora molti uomini di Chiesa continuano con questa ossessione per gli alieni? Dobbiamo dedurre che sono asini?
RispondiEliminaMi intrometto: ci sono asini e asini invasati assatanati (stadio finale) : pensiamo a quel prete che ha benedetto in chiesa le ceneri da cremazione (!) nella moka marca bialetti (!) o al vescovo
Eliminatedesco pro lcubtq+xyznt che afferma la non esclusivita' dei generi uomo donna pure secondo la scienza, quindi, ergo, afferma sto disgraziato, se lo dice la scienza, perche' non si possono benedire le coppie (o le terne ?) (con animali compresi) se questi cui' si amano ?
Sesso che fa vomitare pure il demonio.
Fiducia supplicans...non ci fa vomitare?
Le' tutto marcio !!! Ma, taluni preti fanno eccezione: supportiamo loro, anche con
un aiuto monetario, sono spesso soli e con il "fucile" dei loro vescovi e superiori puntato addosso.
la piramide e' compromessa, la dottrina sfasciata, crediamo ci salvera'
solo Lui. Intanto preghiamo, non abbiamo altra scelta come cattolici.
Caro Giorgio,
Eliminala questione degli extraterrestri non è una questione semplice, perché mette in gioco dei temi molto importanti e delicati, come l’onnipotenza creatrice di Dio, l’effettivo piano della salvezza, la definizione precisa della natura umana, la questione del peccato originale e delle sue conseguenze, il problema del progresso umano, inteso come recupero delle forze perdute a seguito del peccato originale e infine la prospettiva escatologica dei nuovi cieli e della nuova terra.
Stando così le cose, bisogna che, da una parte noi ci atteniamo ai dati della sana ragione e della fede, e dall’altra dobbiamo essere comprensivi nei confronti di coloro che cadono nell’errore.
Caro Franco,
Eliminalei denuncia dei fatti certamente criticabili, ma oggi come oggi ci troviamo in una situazione ecclesiale drammatica più che mai, a seguito di una divisione interna tra noi cattolici, che dura ormai da sessant’anni, quella cioè tra passatisti e modernisti.
Tra questi due partiti estremi si è scavato un pauroso fossato, per il quale la comunicazione è diventata impossibile, perché ci si insulta a vicenda e non si riconosce il positivo che c’è nel fratello.
Che cosa dobbiamo fare, allora? Bisogna che facciamo ogni sforzo per riconoscere quelli che sono i valori comuni ovvero cattolici, che ancora restano tra di noi. Bisogna quindi non limitarsi alla critica, ma anche riconoscere il positivo. Così facendo saremo operatori di pace e saremo a posto davanti a Dio.
Qua la questione e' che sono calpestati i comandamenti di Diooooooo !
RispondiEliminaI comandamenti NON POSSONO essere modificati perche' non piace la foggia od il colore come se si trattasse di un capo di abbigliamento!
La Chiesa non e' divisa e' MALATA !
La parte marcia che persevera a maltrattare la dottrina va' asportata e buttata fuori !
E' ora di finirla con la falsa polemica modernisti vs. passatisti: il papa, se tale e' , deve fare una grande pulizia in primavera, converra' pure ad egli, a costo di farsi martire.
Caro Franco,
Eliminai mali dei quali soffre la Chiesa dipendono dal fatto che molti suoi figli non hanno capito le vere novità dottrinali del Concilio Vaticano II.
Alcuni credono che si tratti di modernismo, altri le hanno intese in senso modernistico. Per questo i primi le rifiutano e i secondi le falsificano.
Per quanto riguarda il rispetto dei divini Comandamenti, alcuni li vorrebbero osservare in un modo arretrato rispetto a quanto oggi insegna la Chiesa; altri, insofferenti della disciplina morale, vorrebbero cambiarli sotto pretesto del progresso.
In questo senso sono d’accordo con lei nel dire che la Chiesa è malata, ma occorre anche proporre la cura per guarirla.
Ho l’impressione che lei si limiti alla polemica e non sia capace di suggerire che cosa bisogna fare con carità nella verità.
Suggerisco di denunciare, per il bene delle anime plagiate, ma nel contempo suggerisco di PREGARE come sto facendo, per il pronto intervento Divino sulla unica terra dell'universo.
EliminaCaro padre, siccome sono un ignorantone
Eliminadi CVII, anche se destinatario del dono detto Fede, mi potrebbe elencare sinteticamente quali sarebbero le vere novita' dottrinali del Concilio? Grazie mille, attendo.
Caro Franco,
Eliminami meraviglio che dopo sessant’anni dalla fine del Concilio lei non sappia ancora quali sono state le sue novità. Dovrebbe sapere che il cammino di fede deve comportare un progresso nella conoscenza della verità, così da consentire un progresso nelle virtù.
Ad ogni modo le faccio un breve elenco dei punti principali. Naturalmente le cito solo dei titoli, perché qui non c’è lo spazio per uno sviluppo dei singoli temi. Se vuole conoscere una trattazione più estesa può leggere il mio libro “Progresso nella continuità”, Ed. Fede&Cultura, Verona, 2011.
I punti sono i seguenti:
1) Una liturgia che accontenti meglio il bisogno di spiritualità dell’uomo d’oggi.
2) Una nozione della Rivelazione più attenta alla vita di Cristo.
3) La nozione della Chiesa come Popolo di Dio.
4) La funzione dello Spirito Santo nella Chiesa.
5) Il ruolo dei laici nella Chiesa.
6) La sinodalità episcopale.
7) L’ecumenismo.
8) Il dialogo interreligioso.
9) Il diritto alla libertà religiosa.
10) La promozione umana come metodo di evangelizzazione.
11) La prospettiva escatologica della Chiesa.
12) La Vergine Maria come Madre e Modello della Chiesa e della donna.
13) La raccomandazione della teologia di San Tommaso d’Aquino.
Carissimo padre,
Eliminanel ringraziarla per la cortese e pronta risposta, sinteticamente riepilogata (come da me richiesto, mi va' benissimo) mi sono accorto che di quasi tutto conoscevo, sopra l'argomento, ma, non sapevo che, relativamente alcuni diversi articoli, si trattasse di una esclusiva del CVII,
bensi' di consolidata secolare prassi della Chiesa Cattolica (le dicevo che possiedo la Fede, ma contemporaneamente sono un ignorantone!).
Voglia inoltre accettare le mie scuse sentite, ma non riesco ad abbandonare la vis polemica che ella giustamente mi addebita: essa mi sottomette allorche' agisco (a parole ovviamente) per amore della Chiesa, delle anime disperse, quindi per amore di Cristo.
Mi scuso ancora ma non sopporto le menzogne e le deviazioni perpetrate in questi tempi moderni;
un tempo certe "cose" erano fuori discussione, e oggi, dopo l'ambiguita'' ,
vedo il peccato mortale certo che grida vendetta al cospetto di Dio (secondo di quattro)
sfilare in piazza San Pietro.
Grazie ancora.
E invito tutti i lettori a pregare che tra poco dovrebbe arrivare
la catastrofe della guerra totale,
con anticristo a seguire.
Caro Franco,
Eliminaè chiaro che le novità del Concilio non sono da intendere in un senso assoluto, ma sono il rafforzamento, il chiarimento, l’esplicitazione, lo sviluppo e la migliore conoscenza di valori che troviamo già nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.
Per quanto riguarda il giubileo degli omosessuali, lei deve fare una distinzione tra le persone che hanno tendenze omosessuali e coloro che, come i genderisti, legalizzano il peccato di sodomia.
Lei comprenderà che il semplice fatto di avere questa tendenza viziosa, non è ancora una colpa, così come per esempio non è ancora una colpa avere una tendenza all’ira o alla lussuria.
Sotto questo punto di vista la Chiesa oggi, più di un tempo, ci esorta a rispettare la persona di questi nostri fratelli, i quali, a prescindere dalla loro tendenza viziosa, sono depositari di doni di Dio, soprattutto se sono fratelli di fede.
Naturalmente nostro dovere, come ci insegna la Chiesa, è quello di avvicinare, per chi è qualificato, questi fratelli per aiutarli nel loro cammino di conversione.
Salve Padre, ero intervenuto anche nell'altra discussione e mi fa piacere sia tornato sull'argomento. Continuo a provare orticaria quando anche consacrati, per dare una soluzione teologica alla possibile esistenza di alieni, dicono:"non hanno avuto bisogno di Redenzione" oppure "Gesù ha redento anche loro". Sono modi banalissimi per annullare la possibilità tremenda dell'Incarnazione multipla, che idealmente parlando sarebbe anche la più giusta, ma che teologicamente è inconcepibile (infiniti avatar del Logos).
RispondiEliminaQuando questi teologi affermano che gli extraterrestri non hanno peccato, possibile che siamo stati gli unici ad essere caduti? Sono migliori di noi terrestri? Sono uno stato intermedio tra noi e gli Angeli?
Oppure che Gesù ha redento anch'essi: ma Gesù è Dio-Uomo che regnerà in eterno, Dio facendosi uomo ha onorato l'umanità rendendola anch'essa divina, sarebbe una discriminazione rispetto agli alieni.
Caro Luke,
Eliminariguardo a questa questione le faccio presente, come ho già scritto in precedenza, che Pio XII, nell’Humani Generis, escludendo il poligenismo esclude l’esistenza di altri esseri umani originati in altri pianeti, indipendentemente dall’origine della nostra umanità terrena da una sola coppia.
Per quanto riguarda l’Incarnazione, bisogna dire, in base a queste premesse, che Gesù Cristo è il Redentore di tutta l’umanità, tenendo presente che tutta l’umanità esistente è solo quella che esiste su questa terra.
Caro Padre, in realtà ho letto che le frasi di Pio XII non siano dogma di Fede, e che anzi la discussione sull'argomento è apertissima. Personalmente ritengo che poco cambi se l'umanità abbia avuto origine da un'unica coppia o da una comunità di individui, in quanto sia in un caso sia nell'altro c'è stata questa 'trasgressione', questa colpa che in primis ha fatto perdere lo stato di Grazia di cui si poteva godere, e in secundis si è trasmessa a tutte le generazioni successive.
EliminaCaro Luke,
Eliminail fatto che molti discutano attorno ad un insegnamento del magistero della Chiesa non vuol dire che la dottrina di questo magistero sia sbagliata.
Come ho scritto di recente, Pio XII, escludendo il poligenismo, non fa altro che spiegare il dogma del peccato originale, che consiste nel peccato commesso dalla prima coppia, con la conseguenza che la colpa e la pena di questo peccato si trasmettono alla intera umanità per generazione.
Se esistessero altre porzioni di umanità originate da altre coppie, sarebbero esenti dalla colpa originale e dalla pena conseguente. Ma ciò contrasta col dogma del peccato originale, il quale dice che questo peccato ha origine da una sola coppia e infetta tutta l’umanità.
Caro Padre, in realtà se fosse vero il Poligenismo non sarebbe in contrasto con la colpa originale e la pena conseguente. In che modo? Immaginiamo ad esempio che fossero non 2 bensì 100 individui, e che tutti e 100 non fossero imparentati e discendenti tra loro. Ad un certo punto ciascuno di essi si ribella a Dio (è ovvio che quella del frutto e del serpente è solo una metafora) e perde la Grazia, sicché quando tutte queste coppie hanno poi generato figli il Peccato Originale è stato trasmesso via via. Insomma il Poligenismo sarebbe perfettamente coerente con la Teologia, purché si ammetta che tutti gli individui progenitori abbiano commesso la Colpa più o meno in contemporanea.
EliminaP.s. padre se ci pensa, Adamo ed Eva costituiscono già un insieme di persone, non un individuo, quindi poco cambia se la Colpa l'hanno compiuta in 1000 o in 2.
Caro Luke,
Eliminail dogma cattolico riguardante il peccato originale ci insegna chiaramente che Adamo ed Eva sono realmente esistiti ed hanno realmente commesso un peccato di disobbedienza a Dio, la cui colpa e pena si trasmette all’intera umanità per generazione.
Per questo altre teorie esplicative dell’esistenza del peccato del mondo, come per esempio che Adamo ed Eva rappresentino semplicemente la comunità primitiva oppure la teoria del poligenismo oppure la teoria secondo la quale noi pecchiamo perché imitiamo quello che hanno fatto Adamo ed Eva, sono contrarie alla fede.
C’è da aggiungere che, come spiega la Chiesa, il peccato dei nostri Progenitori è stato ad un tempo un peccato personale, come sono tutti i nostri peccati, e nello stesso tempo questo peccato presenta un aspetto molto misterioso, per cui è stato anche un peccato che ha coinvolto l’intera umanità, perché ha intaccato la natura umana, che tutti possediamo.
Per questo San Tommaso dice che, oltre ad essere stato un peccato di due individui, è stato un peccato della natura (peccatum naturae), come se in un certo senso tutti gli uomini fossero un solo uomo.
Per ulteriori chiarimenti, confronta il Catechismo Chiesa Cattolica n. 404 (https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s2c1p7_it.htm#III.%20Il%20peccato%20originale)
Padre, ma prima che commettessero il peccato originale Adamo ed Eva avrebbero potuto spostarsi nell'universo senza difficoltà?
RispondiElimina
EliminaCaro Giorgio,
teniamo presente che Adamo ed Eva, insieme con l’umanità edenica, erano una umanità immortale, dotata di una tale potenza operativa che in breve spazio di tempo poteva raggiungere risultati di una tale portata, che noi, nella condizione presente, abbiamo raggiunto solo in migliaia di anni.
Secondo gli scienziati l’uomo ha avuto origine circa due milioni e mezzo di anni fa. Questo vuol dire che, se Adamo ed Eva non avessero peccato, certamente a quest’ora l’uomo sarebbe riuscito a raggiungere corpi celesti, la cui distanza per noi oggi è assolutamente invalicabile.
Per quanto riguarda la condizione della coppia originaria, vedi Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 374-379:
- https://www.vatican.va/archive/ccc/index_it.htm
- https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s2c1p6_it.htm#IV.%20L'uomo%20nel%20Paradiso
Padre, quindi alla fine solo Adamo ed Eva hanno potuto godere di quelle capacità andate perdute dopo il peccato originale?
EliminaMa teoricamente Adamo ed Eva avrebbero potuto spostarsi nello Spazio anche solo con i corpi o avrebbero dovuto comunque sviluppare dei mezzi di trasporto?
Caro Giorgio,
Eliminada quello che possiamo capire non è ipotizzabile che Adamo ed Eva abbiano viaggiato nello spazio.
Il compito immediato che Dio aveva loro affidato era quello di assoggettare a loro ogni forma di vita inferiore, di coltivare la terra e di diffondersi sulla terra. Successivamente avrebbero potuto occuparsi dello sviluppo della tecnica e solo a questo punto, mediante la conoscenza infusa che avevano del cosmo, avrebbero potuto organizzare viaggi spaziali, evidentemente con l’aiuto della loro discendenza.
Ma quindi Padre l'universo è stato creato anche affinché l'uomo lo esplorasse e colonizzasse?
EliminaAlla fine dei tempi, i corpi dei giusti resuscitati potranno fare viaggi istantanei sui pianeti? O l'universo scomparirà ed esisterà solo il Paradiso?
Caro Giorgio,
Eliminail paradiso, come lo concepisce la fede cristiana, è il luogo nel quale vivranno coloro che si sono salvati e che, grazie a Cristo, hanno raggiunto la gloria celeste con la resurrezione del corpo e una nuova vita in nuovi cieli e nuova terra.
Per questo in paradiso sarà realizzato in pienezza l’originario progetto divino, descritto nella Genesi, per il quale l’uomo doveva diventare signore e padrone di tutto l’universo.
Ora io posso dire di avere una proprietà terriera quando posso viaggiare in essa a mia volontà; similmente i beati risorti avranno la possibilità di viaggiare per tutto l’universo a loro propria volontà.
Per ulteriori chiarimenti, vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1046 (https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a12_it.htm#VI.%20La%20speranza%20dei%20cieli%20nuovi%20e%20della%20terra%20nuova )
Quindi è corretto dire che tutto l'Universo non scomparirà ma sarà trasfigurato?
RispondiEliminaCaro Giorgio,
Eliminai nuovi cieli e la nuova terra, dei quali parla il Concilio ispirandosi alla Sacra Scrittura, saranno appunto la pienezza e il compimento finale oltre qualunque nostra immaginazione del progetto originario della creazione, che è già delineato nella Genesi, per quanto riguarda lo stato edenico a proposito del quale Dio ordina alla coppia primitiva di dominare la terra.
Sotto questo concetto si nasconde tutto ciò che l’uomo, a partire dal peccato originale fino ad oggi, ha scoperto nell’universo e che l’agiografo evidentemente non poteva immaginare, considerando l’estrema arretratezza delle conoscenze cosmiche delle quali egli era in possesso.
C’è da aggiungere inoltre che la prospettiva escatologica è superiore al progetto edenico per il fatto che, mentre l’umanità edenica possedeva soltanto i doni preternaturali, l’umanità escatologica è pienezza finale della vita dei figli di Dio, ottenutati da Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Altra cosa che potremmo aggiungere è che Dio conserva ciò che crea ed anzi lo migliora. Pertanto l’ipotesi di una scomparsa dell’universo è un pensiero irriguardoso nei confronti delle opere della bontà e della misericordia di Dio.
Padre, ma il Peccato Originale ha avuto i suoi effetti anche sugli animali (incolpevoli) e su tutto il Creato?
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminadobbiamo innanzitutto notare che, mentre l’anima degli animali è mortale, l’anima umana è immortale.
Tuttavia bisogna notare che l’uomo è naturalmente mortale, nel senso che la congiunzione del corpo con l’anima spirituale non è naturale, benchè la natura umana sia un animale ragionevole. Questo significa che nell’uomo c’è un desiderio naturale di immortalità, ma le forze della natura da sole non sono in grado di assicurargliela.
Infatti l’anima umana è immortale, perché è spirituale, ma il problema è quello della sopravvivenza del corpo. Ora, il Genesi fa luce su questo fatto misterioso e ci dice che la coppia primitiva era immortale non in forza della natura, ma per un dono divino preternaturale.
Il peccato ha fatto sì che l’uomo perdesse questo dono, per cui, abbandonata alle sole forze della natura l’anima resta immortale, ma dopo un certo tempo dalla nascita essa perde la forza vivificante e abbandona il corpo, in modo che tutti gli elementi che lo compongono ritornato alla loro condizione propria di elementi chimici. Questa è la morte.
Per quanto riguarda gli animali, la loro morte è del tutto naturale, perché la loro anima è mortale, ed inoltre essi, secondo la Scrittura, non ricevettero doni preternaturali.
Che cosa dire della provvidenza divina nei confronti degli animali? Che senso ha l’esistenza degli animali? Che senso ha avuto per esempio la vicenda degli animali preistorici?
La Scrittura ci dice che Dio li ha creati perché fossero a servizio dell’uomo, il che naturalmente non autorizza l’uomo a maltrattarli. Come sappiamo essi servono per il nutrimento dell’uomo; costituiscono per l’uomo anche una piacevole compagnia e un aiuto per la sua sussistenza.
Stando così le cose dobbiamo dire che la morte degli animali non ha nulla a che vedere con le conseguenze del peccato originale, le quali riguardano soltanto noi. Semmai possiamo dire che le stesse forze della natura, a seguito del peccato dell’uomo, mantengono per un verso il bene che ci fanno, ma per un altro verso ci recano danno.
Altra domanda ,che ci possiamo porre, è: che ne sarà degli animali nei cieli e terra nuova? Secondo San Paolo, ripreso dal Concilio Vaticano II, tutto ciò che di buono c’è in questo mondo, e quindi anche gli animali, li ritroveremo in una condizione di perfezione finale, che è al di sopra di ogni nostra migliore immaginazione.
Tra l'altro Padre sbaglio o prima del Peccato Originale l'uomo non si cibava degli animali e anche gli animali stessi vivevano in armonia tra loro senza predarsi a vicenda?
EliminaCaro Luke,
Eliminaquello che dice esplicitamente il testo biblico è il permesso di nutrirsi di vegetali. Il testo non parla per nulla di nutrirsi di carne animale. L’unica espressione che potrebbe far pensare ad un cibo animale è l’ordine divino di “dominare sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra” (G, 1, 28).
Secondo il parere degli esegeti, questo dominare si riferisce anche al cibarsi di animali.
Ad ogni modo, quello che è certo è che indubbiamente lecito nutrirsi di animali nello stato presente di natura decaduta e redenta.
Padre, come possiamo conciliare l'evoluzionismo con il Paradiso Terrestre? Nel senso: i vari stadi evolutivi prima dell'homo sapiens sono stati quelli che godevano dell'armonia originale o essi già erano fuori dell'Eden? Insomma: quando si sarebbe verificato il Peccato Originale?
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminal’uomo nel paradiso terrestre fruiva di una altissima perfezione fisica e spirituale. A seguito del peccato originale la natura umana è decaduta. I reperti della paleoantropologia, che ci danno dell’uomo un aspetto scimmiesco, potrebbero rappresentare la condizione dell’umanità decaduta dopo il peccato originale, in modo tale che l’evoluzione successiva, che comporta livelli di umanità progressivamente superiori, si potrebbe considerare come il graduale ritorno dell’umanità a quella perfezione fisica e spirituale, che possedeva nel paradiso terrestre.
Per quanto riguarda la creazione della prima coppia, Pio XII, nell’enciclica Humani generis del 1950, ammette la possibilità che l’uomo derivi dalla scimmia, non per quanto riguarda l’anima, che è creata immediatamente da Dio, ma per quanto riguarda il corpo.
Naturalmente questo passaggio dalla scimmia all’uomo deve essere inteso come un atto creativo tale da elevare la vita animale all’altissimo livello della vita umana nell’eden.
Queste sono le parole del Papa:
“Per queste ragioni il Magistero della Chiesa non proibisce che in conformità dell'attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto di ricerche e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i campi, la dottrina dell'evoluzionismo, in quanto cioè essa fa ricerche sull'origine del corpo umano, che proverrebbe da materia organica preesistente (la fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime sono state create immediatamente sia Dio)” (Humani Generis, IV, https://www.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_12081950_humani-generis.html ) (Denz. 3896).
Per quanto riguarda l’età dell’umanità, i paleoantropologi contemporanei fissano l’origine dell’uomo a circa due milioni e mezzo di anni fa.
Quindi il peccato originale potrebbe essersi verificato 2 mln e oltre di anni fa e la cacciata dall'eden si sarebbe poi concretizzata nell'involuzione ad uno stato scimmiesco?
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminacertamente per noi profani parlare di due milioni e mezzo di anni fa ci lascia quasi increduli. Tuttavia, dal punto di vista filosofico e teologico, non esistono controindicazioni, per cui è bene credere agli esperti. Per esempio io conosco bene Mons. Fiorenzo Facchini, che nel campo scientifico ha una fama internazionale.
Anche il fatto che si sia avuta memoria di quanto è accaduto nell’eden, ci lascia a tutta prima perplessi. Tuttavia, se pensiamo alla potenza dello Spirito Santo nel conservare il dato rivelato, anche su questo punto non ci sono difficoltà.
Per quanto riguarda l’aspetto scimmiesco, qui abbiamo i dati sicuri della paleoantropologia. Semmai il problema è quello di distinguere in questi reperti ciò che appartiene all’uomo e ciò che appartiene alla scimmia.
Un punto che dobbiamo tenere presente è che dal punto di vista filosofico e teologico non è ammissibile la teoria darwiniana del cosiddetto anello di congiunzione, che sarebbe un vivente intermedio tra l’animale e l’uomo.
Tornando sull'argomento extraterrestri, ieri la NASA ha annunciato che il rover Perseverance ha trovato su una roccia marziana quelle che (secondo loro) probabilmente sono biofirme microbiche, roccia che però deve essere portata sulla Terra per essere analizzata nei laboratori terrestri così da poter capire quale possa essere l'origine di quelle macchie rinvenute, se abiotiche o biotiche.
RispondiEliminaNon so come Lei la pensi, ma per me non avrebbero senso da un punto di vista teologico microbi nel passato di un pianeta che non sia la Terra. Io non credo agli extraterrestri, in più, siccome Dio non fa niente a caso e per tentativi, ritengo che la NASA stia facendo solo buchi nell'acqua. Che senso avrebbero avuto questi microbi su Marte miliardi di anni fa? A meno che la vita si sia originata su Marte e poi tramite asteroidi sia giunta sulla Terra.
Tra l'altro, ho visto alcuni video di youtubers nostrani, esperti dell'argomento, che intelligentemente sottolineavano quanto l'amministrazione Trump abbia tagliato fondi per la ricerca scientifica della NASA e che quindi quest'ultima, con la conferenza stampa di ieri, abbia voluto solo attirare l'attenzione mediatica con la speranza che il Congresso ci ripensi e sblocchi i fondi.
Caro Luke,
Eliminada un punto di vista teologico non ci sono difficoltà ad ammettere la possibilità di forme di vita infraumana (o animale o vegetale) in altri pianeti.
Quanto poi a verificare la loro effettiva esistenza, ciò spetta agli scienziati e non è certo di competenza del teologo.
Una ipotesi teologica che si potrebbe fare circa l’eventuale esistenza di queste forme di vita inferiore in altri pianeti, potrebbe essere al seguente: potrebbe trattarsi di un residuo della vita esistente nell’universo nello stato edenico.
E’ possibile infatti che, mentre col peccato l’umanità è rimasta bloccata su questa terra, quasi prigioniera su questo pianeta, queste forme di vita esistenti in altri pianeti, se non avessimo peccato, sarebbero state soggette all’uomo.
Capisco, è una teoria/spiegazione affascinante: sicuramente per noi credenti l'eventuale presenza di esseri vegetali o altro su altri pianeti ci interroga fortemente, dato che a differenza degli atei crediamo che nulla di ciò che esiste sia casuale. Per i non credenti le cose sono diverse.
EliminaCaro Luke,
Eliminaquesta ipotesi della presenza della vita infraumana su altri pianeti potrebbe dare conferma dell’immensa tragedia che è conseguita al peccato originale, in quanto esso ha privato l’uomo di quell’immenso potere sull’universo che, se non avesse peccato, a quest’ora sarebbe rimasto intatto.
Ammettendo che l’uomo abbia avuto origine due milioni e mezzo d’anni fa, possiamo in qualche modo immaginare quali meraviglie avrebbe compiuto nell’universo a quest’ora, se non avesse peccato, considerando che, mentre da una parte era immortale, la specie umana si sarebbe riprodotta enormemente e avrebbe realizzato un progresso tecnologico immensamente superiore a quello che realizziamo oggi.
Quindi con queste forze enormemente superiori non è difficile immaginare che avrebbe conquistato degli spazi cosmici, che a noi sembrano invalicabili.
Caro Padre, comunque la teoria per cui questa ipotetica vita microbica passata su Marte esistesse in funzione di una possibile colonizzazione del pianeta rosso da parte dell'uomo "edenico" precaduta è impossibile. Perché impossibile? Per una questione temporale: la scienza dice che, qualora esistita, la vita su Marte si è estinta circa 3 miliardi di anni fa, mentre l'uomo sappiamo essere apparso centinaia di migliaia di anni fa o al massimo milioni.
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminal’eventualità che alcune forme di vita si siano spente prima della comparsa dell’uomo, non crea nessun problema riguardo l’attività umana nello stato edenico.
Una cosa simile si potrebbe dire della scomparsa degli animali preistorici, prima della creazione dell’uomo.
Potremmo osservare che lo stato edenico prevedeva sì un pieno dominio dell’uomo sulla natura, ma Dio, nel suo sconfinato potere creativo, non aveva bisogno di pensare solo all’uomo, ma avrebbe potuto permettersi di creare tante forme di vita, estranee all’orizzonte del potere dell’uomo, come effettivamente è accaduto per gli animali preistorici.
Purtroppo non possiamo fare nulla, solo la scienza può dirci se c'è altra vita seppure microbica altrove. Non nego che una notizia del genere sarebbe indigesta e so che molti nemici della Chiesa e di Cristo non vedono l'ora accada per poter dire:"Ah la vita c'è ovunque, l'uomo non ha niente di speciale, non serve un dio per giustificare la presenza di vita... ".
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminal’eventuale scoperta di una vita infraumana in altri pianeti non farebbe altro che essere l’occasione per rendere gloria a Dio, che, come ho già detto, mostrerebbe la sua onnipotenza creatrice anche indipendentemente da quelli che potrebbero essere gli orizzonti delle conquiste umane.
A riguardo della presenza della vita nell’universo, un errore dal quale semmai dobbiamo guardarci è il credere che tutte le cose siano viventi. Questo errore si chiama panpsichismo. Un altro errore simile è quello degli stoici, i quali parlavano di un’anima del mondo.
Nell’antichità il panpsichismo, sotto una forma monistica, fu sostenuto da Parmenide, mentre a partire dal secolo XVII il panpsichismo fu sostenuto da diversi filosofi, come Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Guglielmo Leibnitz.
In realtà una sana cosmologia ci parla dell’esistenza anche di sostanze non viventi, che sono le sostanze chimiche, anche se alcune di esse costituiscono le condizioni materiali di possibilità della vita.
Questa verità è confermata anche dalla fede cristiana, quando fa la distinzione tra le realtà visibili (materiali) e quelle invisibili (spirituali).
Caro Luke,
RispondiEliminal’eventuale scoperta di una vita infraumana in altri pianeti non farebbe altro che essere l’occasione per rendere gloria a Dio, che, come ho già detto, mostrerebbe la sua onnipotenza creatrice anche indipendentemente da quelli che potrebbero essere gli orizzonti delle conquiste umane.
A riguardo della presenza della vita nell’universo, un errore dal quale semmai dobbiamo guardarci è il credere che tutte le cose siano viventi. Questo errore si chiama panpsichismo. Un altro errore simile è quello degli stoici, i quali parlavano di un’anima del mondo.
Nell’antichità il panpsichismo, sotto una forma monistica, fu sostenuto da Parmenide, mentre a partire dal secolo XVII il panpsichismo fu sostenuto da diversi filosofi, come Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Guglielmo Leibnitz.
In realtà una sana cosmologia ci parla dell’esistenza anche di sostanze non viventi, che sono le sostanze chimiche, anche se alcune di esse costituiscono le condizioni materiali di possibilità della vita.
Questa verità è confermata anche dalla fede cristiana, quando fa la distinzione tra le realtà visibili (materiali) e quelle invisibili (spirituali).
Padre, anch'io ho letto di questa notizia riguardante Marte, sebbene non sia la prima volta che annuncino di aver trovato vita seppur elementare oltre la Terra, resto sempre un po' scosso proprio per il contraccolpo teologico.
RispondiEliminaInfatti, sebbene parliamo solo di vita elementare o al massimo vegetale/animale, non vedo l'utilità. Dio non ha bisogno di manifestare la sua onnipotenza, e penso non avrebbe avuto senso creare l'universo è soprattutto la Terra con tutte le creature inferiori senza creare poi l'uomo, pertanto non capisco per quale motivo debbano esserci stati microbi su Marte.
Caro Giorgio,
Eliminaammesso che si riesca a provare l’esistenza di forme di vita inferiore in altri pianeti, questo fatto non creerebbe nessuna difficoltà alla volontà originaria di Dio che l’uomo sia il signore del creato.
Ci potremmo domandare che senso ha l’esistenza di quella vita, se l’uomo non è presente. Potremmo dare due risposte.
La prima può essere la seguente: nel progetto originario divino era previsto che l’uomo conquistasse anche quei pianeti; sennonché a causa del peccato originale è rimasto bloccato sulla terra e il massimo che è riuscito a fare è arrivare sulla luna.
D’altra parte è plausibile ritenere che Dio abbia predisposto le condizioni materiali di vita in tutto l’universo, in modo tale da avviare un processo evolutivo per il quale dalla materia sarebbe sorta la vita fisica infraumana.
Invece per quanto riguarda la vita spirituale, propria dell’anima umana e degli angeli, questa vita non emerge dalla materia, ma è creata direttamente da Dio.
L’altra risposta è di tipo puramente razionale, ed è basata sul progresso della scienza e della tecnica. A partire da Galileo, scienza e tecnica hanno progredito secondo un progresso sempre più veloce, che fa prevedere entro breve tempo un aumento ulteriore della velocità di questo progresso. Per questo la prospettiva e la speranza di conquistare questi pianeti si avvicinano sempre di più.
Quanto all’onnipotenza divina, tenga presente che una volta che Dio decise di creare l’universo, non si vede quali limiti si potrebbero assegnare alla volontà creatrice divina, fino alla realizzazione dei cieli e terra nuovi, previsti dalla Scrittura.
Padre spero vivamente che non trovino nulla, neanche un microbo vissuto miliardi di anni fa. Chi li vuole sentire poi i nemici del Cristianesimo! Tra l'altro la Chiesa stessa come fa a spiegare teologicamente che su altri pianeti ci sia vita, seppur elementare?
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminala prospettiva di trovare una vita infraumana in altri pianeti non crea nessuna difficoltà alla nostra fede cristiana, la quale ci dice che Dio nella sua onnipotenza ha voluto creare un mondo a servizio dell’uomo.
Ora in questa terra noi sappiamo che esistono forme di vita infraumane, ma la fede non ci proibisce affatto di ipotizzare che Dio abbia creato queste forme anche in altri pianeti. Ciò vuol dire soltanto che questi pianeti attendono l’arrivo dell’uomo, quando sarà capace di costruire dei mezzi di trasporto sufficienti per attraversare queste sconfinate distanze.
Bah Padre, chissà, spero solo che la Chiesa se dovessero trovare qualcosa, e sottolineo 'se' 100 volte, sappia affrontare l'ennesima sfida teologica.
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminati ho già spiegato che l’eventuale scoperta di una vita infraumana in altri pianeti non creerebbe alcuna difficoltà alla fede, ma al contrario costituirebbe una maggiore conoscenza delle meraviglie dell’universo creato da Dio.
Sì padre, anch'io penso che se esistessero queste forme di vita (batteri, vegetali o al massimo simil animali) sarebbero in funzione dell'uomo, questo perché non vedo il senso di creare ad esempio microbi su un pianeta qualsiasi così, a Dio non servono a nulla. Comunque dobbiamo sempre vedere se effettivamente esista questa vita, al momento sono congetture, ovviamente qualora dovesse arrivare un giorno la conferma la Chiesa avrà un'altra questione spinosa da affrontare, come già accaduto con l'evoluzionismo.
RispondiEliminaCaro Giorgio,
Eliminail punto di riferimento biblico per questa questione riguardante il progetto divino originario di dominio dell’uomo sull’universo è il seguente:
Gen 1: [26] E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".
[27] Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
[28] Dio li benedisse e disse loro:
"Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate
sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra".
Il fatto che l’uomo non sia giunto ancora in pianeti dove eventualmente esisterebbe una vita infraumana, potrebbe essere interpretato come relativo all’attuale stato di natura decaduta, conseguente il peccato originale, ma potremmo ipotizzare o sperare che un domani l’uomo, dotato di un sufficiente mezzo di trasporto, riesca a raggiungere anche questi pianeti.
Quindi Padre anche lei come me pensa che se Dio avesse creato questa vita infraumana sarebbe in funzione dell'uomo e non per altro? Lo chiedo perché mi risulta difficile credere che Dio crei esseri inferiori all'uomo per la propria gloria, perchè gli andava o per il valore in sé delle cose che ha creato.
RispondiEliminaCaro Giorgio,
Eliminabisogna che noi teniamo presente che Dio crea le cose innanzitutto per la sua gloria.
Il fatto che la Scrittura dica che Egli ha creato l’uomo affinchè dominasse il creato materiale è il segno di una sua gratuita e liberissima benevolenza, che non costituiva in Lui alcun obbligo verso l’uomo.
Per questo dobbiamo distinguere il dominio sul creato, che appartiene all’uomo, da quello che appartiene a Dio. Si tratta di due cose molto differenti. Il dominio di Dio è un dominio totale, perché è un dominio sull’essere e sulle essenze. Il dominio dell’uomo resta sempre parziale, condizionato all’osservanza delle leggi fissate da Dio nella natura, per cui al di fuori di questo dominio resta sempre qualche cosa che l’uomo non domina.
Ora questo principio vale non solo nella vita presente, ma anche in quella che sarebbe stata la vita dell’eden. Per cui è possibile che nel piano divino originario Dio avesse creato da qualche parte dell’universo una vita infraumana, che dipendeva solamente da Lui, senza bisogno della mediazione dell’uomo.
Inoltre occorre tenere presente che ogni ente, in quanto creato da Dio, è una sostanza ontologicamente sussistente ed ha valore per se stesso, indipendentemente dal fatto che dipenda o non dipenda dal governo e dalla conoscenza dell’uomo.
Perfetto Padre! Comunque mi capitò di consultarmi con un altro sacerdote e teologo sulla stessa questione, ossia ipotetica vita infraumana, e lui disse che sarebbero stati creati comunque per l'uomo dato che Dio non saprebbe che farsene, visto che è Dio, e dato che questi esseri non sono 'capax dei'. Lei però giustamente ha sottolineato "che ogni ente, in quanto creato da Dio, è una sostanza ontologicamente sussistente ed ha valore per se stesso... ".
RispondiEliminaPosso chiederle, Padre, la sua personalissima opinione ossia se ci sono questi esseri infraumani sparsi in tutto l'universo.
Caro Giorgio,
Eliminal’eventuale esistenza di vita infraumana in altri pianeti non necessariamente, anche considerando il piano divino originario, avrebbe dovuto essere soggetta all’uomo, perchè, come ripeto, il potere dell’uomo sull’universo è limitato, perché l’uomo è una creatura. Soltanto Dio ha sull’universo un potere totale, perché ne è il creatore.
Un altro segno che il potere dell’uomo sull’universo è limitato è dato dal fatto che egli non può agire direttamente sulla materia prima, cioè quella materia che è formata dalla forma sostanziale; e neppure può agire sulle forme vitali, responsabili della generazione dei viventi, ma semmai può inventare soltanto delle forme artificiali, che gli servono a produrre gli artefatti.
L’obiezione fatta da quel sacerdote non tiene, in quanto Dio non crea la creatura per la sua utilità, ma per utilità della creatura stessa. Dio non ha bisogno di nulla e pertanto crea per pura bontà, potendo benissimo fare a meno di creare.
Bisogna inoltre tener presente che Dio in ogni caso ha creato non solo le creature spirituali, capaci di comunicare con Lui intellettualmente, ma anche tutte le creature infraumane, fino a quelle inanimate. Egli manifesta attraverso queste creature la sua sapienza, potenza e bontà.
Come teologo io posso dire semplicemente che è possibile che questi viventi infraumani esistano sparsi in tutto l’universo. Che poi esistano o non esistano di fatto, il verdetto spetta alla scienza.
Quindi Dio poteva pure creare la Terra con solo piante e animali senza l'uomo? Piante e animali godono comunque dell'amore e gloria di Dio? In che modo?
RispondiEliminaCaro Giorgio,
EliminaDio, se avesse voluto, avrebbe potuto creare un universo abitato soltanto dagli angeli o da viventi infraumani. Non era obbligato a creare l’uomo.
Quanto alle piante e agli animali evidentemente, essendo privi di conoscenza, non sono consapevoli dell’amore divino del quale sono oggetto. Quindi possiamo dire che effettivamente godono dell’amore e della gloria di Dio, senza saperlo. Ma lo sa Dio.
Ad ogni modo piante e animali, agendo secondo quelle leggi che Dio ha posto nella loro natura, con questa stessa attività rendono gloria a Dio.
Padre comunque ho trovato queste affermazioni dal CCC:
RispondiElimina358: Dio ha creato tutto per l’uomo, ma l’uomo è stato creato per servire e amare Dio e per offrirgli tutta la creazione:
«Qual è dunque l’essere che deve venire all’esistenza circondato di una tale considerazione? È l’uomo, grande e meravigliosa figura vivente, più prezioso agli occhi di Dio dell’intera creazione: è l’uomo, è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione, ed è alla sua salvezza che Dio ha dato tanta importanza da non risparmiare, per lui, neppure il suo Figlio unigenito. Dio, infatti, non ha mai cessato di tutto mettere in atto per far salire l’uomo fino a sé e farlo sedere alla sua destra»
Padre, il Catechismo dice chiaramente che è per l'uomo che tutto è stato creato.
Caro Giorgio,
Eliminasecondo il piano divino l’uomo è il signore del mondo materiale. Ma ricordiamoci che Dio ha creato anche gli angeli, i quali, in quanto creature puramente spirituali, sono superiori all’uomo, che è composto di materia e spirito.
Ora, considerando che lo spirito è superiore alla materia, questo vuol dire che lo spirito ha il diritto di guidarla e governarla. Per questo, secondo il piano originario divino, le creature supreme non sono gli uomini, ma sono gli angeli.
Questo vuol dire che Dio, nel suo piano originario, fissò gli angeli come guide degli uomini verso Dio e nel dominio del creato. Purtroppo c’è stata la ribellione di alcuni angeli e il peccato originale. Che cosa è successo? Gli angeli ribelli sono stati umiliati mediante una soggezione alla materia. Pensiamo per esempio al fuoco che castiga i demoni nell'inferno.
E per quanto riguarda l’uomo, che cosa è successo nel suo rapporto con gli angeli? Per quanto riguarda quelli santi, essi hanno conservato il loro ministero a servizio della salvezza dell’uomo. Invece i demoni sono diventati dei carcerieri dei dannati, sulla terra mettono alla prova i servi di Dio e in generale tentano l’uomo al peccato, facendo uso o della seduzione o dell’inganno. Per quanto riguarda il rapporto con la natura, essi provocano danni mediante la pratica dei malefici e della magia.
La Provvidenza presiede sia all’azione degli angeli santi che dei demoni, nonché degli uomini e dell’universo materiale.
Dopo a quanto ho detto, possiamo aggiungere quella che è l’azione divina relativa alla salvezza e alla glorificazione degli eletti come figli di Dio. Si tratta, come lei avrà già capito, dell’opera della Redenzione operata da Gesù Cristo. Tra i frutti più belli di quest’opera abbiamo la glorificazione di Maria Santissima, la quale è invocata come Regina degli angeli.
Però padre quel passaggio del CCC che ho riportato sopra, e che ora riposto:"... È l’uomo, grande e meravigliosa figura vivente, più prezioso agli occhi di Dio dell’intera creazione: è l’uomo, è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione... ", sembra escludere del tutto il fatto che esseri infraumani, sia terrestri sia eventualmente di altri pianeti, siano stati creati indipendentemente dall'uomo. Il Catechismo dice chiaramente che la Creazione visibile è fatta per l'uomo.
RispondiEliminaCaro Giorgio,
Eliminalei deve tenere presente che la creazione è stata fatta da Dio innanzitutto per la gloria di Dio e non per l’uomo.
Il fatto che Dio abbia voluto sottomettere all’uomo il mondo materiale, è un fatto meno importante del fatto che Dio abbia creato l’universo perché Gli renda gloria. E questo può avvenire e di fatto avviene indipendentemente dai limiti con i quali l’uomo può essere signore del mondo materiale.
Tenga inoltre presente che gli angeli sono creature superiori all’uomo, per cui nel piano divino originario l’uomo doveva essere ordinato a Dio servendosi del ministero degli angeli. Dopo il peccato originale, questa ordinazione vale ancora in relazione agli angeli santi. Pensiamo per esempio all’angelo custode.
Inoltre le ripeto che eventuali viventi infraumani presenti in altri pianeti trovano il senso sufficiente della loro esistenza nel fatto che tale esistenza sia ordinata alla gloria di Dio, quand’anche l’uomo non li dominasse a causa del limite del suo potere sull’universo, questi viventi potrebbero ugualmente esistere.
Infatti, come le ho già detto, questo potere dell’uomo è limitato. Soltanto il potere di Dio è illimitato. Se il potere dell’uomo è limitato, questo vuol dire necessariamente che, esista o non esista una vita inferiore in altri pianeti, in ogni caso esiste una parte dell’universo che sfugge al potere e alla conoscenza dell’uomo.
Si può inoltre pensare che questi pianeti, quali quelli suddetti, fossero destinati da Dio, secondo il suo progetto originario, ad essere soggetti al potere dell’uomo e che attualmente essi sfuggano a tale potere a causa delle conseguenze del peccato originale.
Infine posso fare una considerazione per andare in qualche modo incontro alla sua esigenza. Possiamo pensare alla condizione del cristiano come figlio di Dio, vivente ad immagine di Cristo, la cui umanità è certamente superiore a quella degli angeli. A tal riguardo le ricordo il titolo della Madonna come Regina degli Angeli, essendo la Madre del Figlio di Dio Incarnato, il Redentore che ricapitolerà ogni cosa alla fine dei tempi nei cieli nuovi e terra nuova.
Il CCC parla a lungo della creazione: https://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm
Padre, quando scrive:"deve tenere presente che la creazione è stata fatta da Dio innanzitutto per la gloria di Dio", cosa intende precisamente con "per la gloria di Dio"?
RispondiEliminaCaro Giorgio,
Eliminavoglio dire che la creazione è ordinata innanzitutto a Dio, mentre Dio la ordina innanzitutto a se stesso, come fine ultimo.
Per quanto riguarda il potere dell’uomo sull’universo, come ho già detto, l’universo materiale è soggetto all’uomo, ma è anzitutto soggetto a Dio, e quindi, prima di servire all’uomo è ordinato a Dio e lo sarebbe anche se l’uomo non ci fosse.
L’espressione “gloria di Dio” significa la sua magnificenza e il suo splendore, tale da meritare lode, gloria e fama. Questa magnificenza si mostra sia nella stessa grandezza della natura divina (gloria intrinseca) che nella magnificenza del creato (gloria estrinseca).
Da qui il ben noto motto dei Gesuiti: ad maiorem Dei gloriam, che significa evidentemente non la gloria intrinseca, perché essendo infinita non può aumentare, ma la gloria del creato, che il Gesuita vuole aumentare con la sua attività di religioso.
“Gloria a Dio nell’alto dei cieli”, significa lodare ed esaltare la grandezza di Dio nell’infinità celeste della sua natura. Lo stato glorioso è lo stato dei Beati in paradiso. San Giovanni, per parlare della Croce, la chiama la “gloria di Cristo”.
Grazie mille Padre, se permette vorrei approfittarne per farle un'altra domanda.
RispondiEliminaNell'Antico Testamento ci sono moltissime norme che poi con l'avvento di Cristo verranno superate, ad esempio le 613 norme famose. Ebbene queste regole sono state trasmesse da Dio direttamente oppure sono state legiferate dagli uomini con l'assenso divino?
Caro Giorgio,
Eliminasi tratta di norme puramente umane, perché i veri e propri Comandi divini si riassumono soltanto nei Dieci Comandamenti, per quanto riguarda l’Antico Testamento, e nel precetto della Carità per quanto riguarda il Nuovo Testamento.
L’Antico Testamento si potrebbe riassumere nel dovere di amare Dio e il prossimo per amore di Dio, così come noi amiamo noi stessi. Il Nuovo Testamento si potrebbe riassumere nel dovere di amare Dio e di amarci tra di noi, così come Cristo ha amato il Padre ed ha amato noi.
La ringrazio Padre. Mi permetta di dire che la Chiesa dovrebbe catechizzare meglio sull'Antico Testamento, già per i bambini che devono fare la Prima Comunione. Infatto molti atei e miscredenti, quando attaccano la nostra religione e i cattolici, spesso si giocano la 'carta' Antico Testamento, affermando che Dio in quei libri sarebbe cattivo, vendicativo, con regole assurde. Purtroppo molti credenti sono impreparati, non sanno controbattere e così rinsaldano le tesi sbagliate dei loro interlocutori atei. La Chiesa deve sottolineare più spesso possibile che la Rivelazione divina è stata progressiva, pedagogica gradualmente e che, come ha ricordato Lei, la Bibbia contiene regole attribuibili esclusivamente a legiferazioni umane.
RispondiEliminaCaro Giorgio,
Eliminalei tocca un argomento pastorale estremamente importante circa il quale certamente vi sono delle cose da chiarire. La cosa che voglio dire subito è che, benchè il Dio dell’Antico Testamento sembri a volte quasi crudele e sembri ordinare ad Israele delle azioni che oggi ci fanno orrore, dà anche segni inequivocabili della sua misericordia, mentre d’altra parte il Nuovo Testamento dà il via ad un grande progresso morale e ci fa conoscere molto meglio la misericordia divina, ma resta sempre vero che Dio punisce con una pena eterna coloro che gli disobbediscono.
A questo riguardo vi sono oggi teologi, i quali, fraintendendo la maggiore misericordia divina che si è manifestata con Cristo, affermano che oggi Dio non castiga più, ma perdona tutti in modo tale che tutti, buoni e cattivi, vanno in paradiso. D’altra parte esistono anche teologi i quali, rifiutando l’insegnamento del Concilio, che ci fa capire meglio la misericordia di Dio, mantengono un concetto dell’azione divina più legato all’Antico Testamento che al Nuovo.
Faccio inoltre una precisazione. Dio nell’Antico Testamento è in realtà più severo di quanto non lo sia il Dio del Nuovo Testamento. Questo non significa che Dio sia cambiato, perché Dio non muta, ma è l’umanità che oggi riceve maggiore misericordia che non nel passato.
Tuttavia occorre tener presente che l’agiografo dell’Antico Testamento, condividendo una morale molto più arretrata di quella che ci ha insegnato Cristo, è convinto che tante azioni che oggi alla luce del Vangelo giudichiamo orribili, fossero ispirate da Dio, come per esempio i sacrifici umani, lo sterminio totale del nemico, la lapidazione, l’occupazione con la forza di un territorio altrui cacciando le popolazioni che vi si trovavano o vendette atroci.
In base a queste premesse, è evidente che l’opera educativa, catechetica ed apologetica è particolarmente delicata e richiede un opportuno discernimento. L’esegesi biblica contemporanea ci insegna più che mai a saper distinguere nei testi biblici quella che è la vera Parola di Dio da quella che è l’arretrata mentalità dell’agiografo.
Un errore del passato è stato quello di considerare come rivelazione divina certi pregiudizi o false credenze proprie del tempo in cui il testo biblico fu scritto. Caso famosissimo tra tutti è il caso Galilei, la cui tragedia fu provocata proprio dal fatto che non si seppe interpretare bene le famose parole “fermati, o sole”, che in realtà non sono altro che un semplice modo di dire, allora in uso, per dire che la battaglia si protrasse fino a notte avanzata.
D’altra parte esiste oggi purtroppo una esegesi modernista, che commette l’errore opposto ossia toglie al dato rivelato la sua assolutezza e lo relativizza alla mentalità dell’agiografo. Questa manovra disonesta è stata compiuta in modo speciale ai danni delle verità di fede contenute nella narrazione genesiaca della creazione dell’uomo.
Altro accorgimento da usare, e questo è tradizionale, è quello di vedere nelle grandi figure dell’Antico Testamento delle prefigurazioni di Cristo, come per esempio in Adamo, in Abele, in Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Davide, Mosè.
Purtroppo Padre devo confessare, da semplice fedele quale sono, che più volte ho riscontrato, direttamente o per sentito dire, confusione dottrinale su diversi temi tra i sacerdoti interpellati. Capita che alcuni dicono una cosa e altri un'altra.
EliminaCaro Giorgio,
Eliminala tua constatazione la fanno anche molti altri buoni cattolici e la faccio anch’io. Non mi fermo adesso ad analizzare le cause di questo fenomeno, perché sono decenni che ne parlo nelle mie pubblicazioni. Gli errori nella Chiesa ci sono sempre stati, però non è mai successo che essi fossero in tanta quantità, senza che si possa notare un efficace intervento dell’autorità.
Bisogna prendere atto serenamente di questa situazione, permessa dal Signore affinché portiamo pazienza, preghiamo per i nostri Pastori e soprattutto per il Papa, sappiamo apprezzare i buoni Pastori, diamo noi stessi esempio di fedeltà alla sana dottrina mettendola in pratica, e ci esercitiamo servendoci di una buona guida e chiedendo luce allo Spirito Santo a saper distinguere il grano dal loglio.
Ti ricordo inoltre che la presenza delle eresie è uno stimolo alle nostre risorse spirituali al fine di creare degli anticorpi, che ci rendono immuni dall’infezione. Inoltre provocano per reazione un avanzamento e un approfondimento della verità.
Comunque padre ho letto i commenti precedenti e mi sorge questa domanda: ma allora Dio ha creato animali e angeli indipendentemente dall'esistenza dell'uomo?
RispondiEliminaCioè: è vero che essi servono anche all'uomo, ma Dio ha dato a loro la vita in primis perché vivessero?
Caro Luke,
Eliminacertamente Dio crea ogni creatura innanzitutto a motivo della stessa dignità della creatura, la quale è un ente che in vari modi rimanda a Dio stesso, in quanto sua creatura. E’ una prova dell’esistenza di Dio e rende lode a Dio.
Per questo Egli è libero di creare quello che vuole: poteva creare un universo abitato da soli angeli oppure da soli animali e piante. La creazione dell’uomo ha reso necessaria anche la creazione di viventi infraumani, che servono per la sua alimentazione e compagnia.
C’è comunque da aggiungere che Dio crea i viventi e tutti gli enti non perché se ne stiano per conto proprio, ma li ordina gli uni agli altri in una meravigliosa reciprocità ed armonia, che costituisce la bellezza dell’universo.
Certo, esiste anche la conflittualità nel mondo infraumano, la quale però non va considerata come un male, ma come una legge di natura in quanto in questo mondo il bene comune prevale sul bene della singola creatura.
Invece la conflittualità sul piano umano è una conseguenza del peccato originale.
Devo ringraziarla, ammetto che fino ad oggi avevo una concezione molto più antropocentrica, pensavo che sia gli angeli che gli animali fossero stati creati solo in funzione dell'uomo e che senza l'esistenza di questi non avrebbero ragion d'essere. Probabilmente questa mia credenza era dovuta all'evento dell'Incarnazione, per cui Dio stesso diventa uomo, e non angelo o gatto.
RispondiEliminaPerò padre, pur ammettendo che Dio avrebbe potuto creare anche solo animali e angeli e non l'uomo, è corretto dire che per mezzo dell'incarnazione l'essere umano ha raggiunto un posto d'onore superiore rispetto agli angeli?
Caro Luke,
RispondiEliminaprobabilmente la condizione dell’uomo, che fruisce della grazia di Gesù Cristo è superiore a quella degli angeli santi per il fatto che, mentre questi possiedono una grazia adatta a loro come puri spiriti, noi riceviamo la grazia del Verbo Incarnato, che è Figlio di Dio.
Quindi, mentre noi riceviamo la grazia del Figlio di Dio, gli angeli ricevono una grazia che dipende soltanto da Dio. Quindi si può pensare che sia una grazia maggiore la prima che non la seconda.
Detto questo, preciso che sto esprimendo una mia semplice opinione teologica, che ritengo legittima, ma che non ha una base sicura né nella Scrittura né nel Magistero.
Tuttavia essa riprende l’opinione di alcuni Padri della Chiesa, come riferisce il sito Araldi del Vangelo: “Secondo Tertulliano, San Cipriano, San Basilio e San Bernardo, ciò che decise il destino eterno degli Angeli fu l’annuncio dell’Incarnazione del Verbo”.
Per quanto riguarda la Scrittura, l’unico passo che in qualche modo ci può aiutare a capire qual è la nostra condizione nei confronti degli angeli, secondo il piano divino, è il seguente: “Non sapete che giudicheremo gli angeli?” (I Cor 6,3). È difficile capire che cosa San Paolo intenda esattamente dire con queste parole. Sembrerebbero la partecipazione degli eletti al giudizio universale oppure potrebbe trattarsi del fatto che la sapienza che i figli di Dio acquistano dallo Spirito Santo è superiore alla sapienza degli angeli.
In questo quadro noi comprendiamo bene come Maria Santissima possegga il titolo di Regina degli Angeli.
A tal proposito, Padre, Satana e i suoi angeli si ribellarono perché volevano essere come Dio o perché non accettarono che una creatura inferiore quale l'uomo fosse elevata tramite l'incarnazione?
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminala questione del motivo per il quale alcuni angeli sono stati puniti è molto oscura, perché la Sacra Scrittura non ci dice nulla.
L’unico passo che in qualche modo ci può fare pensare a quanto è successo è il passo di Isaia 14,12, che è commentato da questa spiegazione, che riporto da Google:
“Il termine "Lucifero" nella Bibbia si riferisce originariamente alla "stella del mattino" (stella di Venere) e viene applicato a Gesù stesso nell'Apocalisse. La Bibbia non usa il nome Lucifero per Satana; questa associazione nasce da un'errata interpretazione di un versetto dell'Antico Testamento (Isaia 14:12) che si riferiva a un re babilonese. I Padri della Chiesa, come Origene e Girolamo, hanno poi associato questa figura a quella di Satana, identificando il "portatore di luce caduto" con l'angelo ribelle.”
Alcuni Padri della Chiesa spiegano la ribellione degli angeli col fatto che, subito dopo la loro creazione, sarebbero stati informati da Dio della sua intenzione di elevare l’uomo a uno stato di grazia superiore a loro, in quanto l’uomo avrebbe partecipato della grazia di Gesù Cristo, mentre gli angeli avrebbero dovuto accontentarsi della semplice grazia di Dio.
Secondo questi Padri, alcuni angeli per superbia si sarebbero ribellati a questo piano e avrebbero volto la loro volontà contro Dio stesso rifiutando la sua signoria. E per questo sono precipitati nell’inferno e sono diventati tentatori dell’uomo al male.
Su questo argomento San Tommaso è molto generico. Egli sembra non avere simpatia per la spiegazione dei Padri, per cui si astiene dal riportarla, cosa della quale era del tutto libero di fare, dato che si tratta di una semplice opinione teologica. E invece si limita a spiegare la loro ribellione per un semplice atto di superbia, in quanto non si accontentarono del livello ontologico del loro stato creaturale, ma concepirono il desiderio e la volontà di essere molto più in alto di quanto erano stati creati.
Però Padre, nel caso il motivo della ribellione fosse stata l'invidia di questi angeli per l'uomo, allora ciò significa che loro sapessero che Dio si sarebbe incarnato indipendente dal Peccato Originale dato che la ribellione è avvenuta prima della Caduta dell'uomo.
EliminaCaro Luke,
Eliminacome ho già detto, secondo l’opinione di alcuni Padri, Dio, subito dopo aver creato gli angeli, rivelò ad essi il suo progetto di incarnare suo Figlio per glorificare l’uomo.
Alcuni di essi non accettarono la volontà di Dio, per cui, sostituendo la loro volontà a quella di Dio, per invidia dell’uomo, con la successiva tentazione avvenuta nell’eden, hanno ingannato l’uomo facendogli credere che Dio fosse un despota bugiardo e per questo lo hanno spinto a mangiare dell’albero del bene e del male.
Nel contempo il diavolo ha preteso di sostituirsi a Dio nel guidare l’uomo alla felicità, per cui un problema continuo della vita presente è di sapere chi è che ci garantisce la felicità: è Dio o il demonio?
Comunque Padre, per comprendere meglio perchè non è possibile ammettere l'esistenza di extraterrestri, ho riletto con maggior attenzione il suo articolo ad inizio pagina e mi ha colpito questo passaggio: "Non esistono gradazioni dell’essere uomo come nelle realtà analogiche, per esempio nella vita, nel pensiero, nella luce, nell’amore, nella bontà, nella virtù e così via. La specie umana non ha sopra o sotto di sé una forma simile, ma una specie semplicemente differente: al di sopra, l’angelo; al di sotto, la bestia. Si toglie un’unità - la ragione - ed otteniamo la bestia. Si aggiunge un’unità – l’intuito - e si ottiene l’angelo".
RispondiEliminaEcco Padre, perché? Se come lei ha sottolineato potrebbero esistere senza problemi esseri infraumani su altri pianeti, la cui ragione d'essere è la loro stessa esistenza (sia che potranno un giorno chissà servire all'uomo che non) come facciamo ad escludere che Dio possa aver creare esseri ad esempio tra l'uomo e l'angelo o tra l'uomo e la bestia?
Magari potrebbero essere creature che hanno la ragione (come l'uomo) ma non sono "capax dei" (come gli animali), e quindi vivono e basta, senza peccato e senza bisogno di essere redenti.
Oppure potrebbero avere un corpo materiale (come l'uomo) e lo spirito e l'intelligenza degli angeli, e quindi come quest'ultimi hanno una conoscenza elevatissima di Dio e sin nel momento della loro creazione hanno scelto da che parte stare e pertanto non hanno bisogno di essere redenti.
Caro Luke,
Eliminale faccio presente innanzitutto che soltanto Dio è quell’ente la cui ragion d’essere è la sua stessa esistenza (esse a se), mentre per ogni altro ente la sua ragion d’essere è il fatto che la sua esistenza sia creata da Dio (esse ab alio).
Dall’animale all’uomo e dall’uomo all’angelo non c’è continuità ontologica, come il passaggio dall’alba al tramonto o dal caldo al freddo, ma c’è una serie di gradi, uno staccato dall’altro, come i gradini di una scala o come l’aumento di un numero. Questo perché? Per distinguere l’animale dall’uomo è sufficiente aggiungere alla animalità la razionalità.
Ora, tra l’animalità e la razionalità non c’è una continuità, ma si oppongono come il sì e il no, cioè l’animale è semplicemente il vivente che non è razionale.
Discorso simile vale per la differenza tra l’uomo e l’angelo. L’uomo è un vivente che possiede un corpo, ossia un composto di spirito e corpo; l’angelo è un puro spirito senza corpo. E anche qui vale il principio di non contraddizione: un corpo o c’è o non c’è. La materia non può diventare spirito e lo spirito non può diventare materia, perché hanno qualità opposte che si escludono a vicenda.
Le faccio presente che il possesso della ragione comporta la capacità che la nostra intelligenza, appunto mediante l’uso della ragione, formuli il concetto dello spirito e da qui passi alla scoperta di quello spirito infinito, che è Dio.
In questo senso la nostra ragione o la nostra mente, come dice Sant’Agostino, diventa capax Dei in quanto è disponibile a conoscere Dio e a ricevere la sua grazia.
L’uomo, a differenza degli animali, vive in una situazione nella quale egli può peccare, perché col peccato originale ha fatto un cattivo uso della ragione.
Non può esistere una creatura che abbia la ragione e non abbia il libero arbitrio. Infatti il libero arbitrio è la possibilità che la volontà ha di dominio sui propri atti. Ma questo dominio è reso possibile a sua volta dal fatto che la ragione pone davanti alla volontà diverse possibilità.
E neppure può esistere una creatura, come lei ipotizza, ossia dotata di intelletto angelico e di corpo. È vero che sia l’uomo che l’angelo possiedono l’intelletto. Ma il funzionamento dell’intelletto è molto diverso nell’angelo e nell’uomo.
Infatti l’angelo conosce Dio senza la mediazione delle cose sensibili, come facciamo noi, che avendo un corpo, usiamo dei sensi. Invece l’angelo ha un intelletto intuitivo, col quale riceve da Dio stesso l’idea di Dio e per mezzo di questa idea sa immediatamente che Dio esiste.
Perché l’uomo ha la possibilità di redimersi, mentre gli angeli ribelli sono stati semplicemente castigati? La differenza di trattamento dipende ancora una volta dalla differenza dell’uso dell’intelletto nell’uomo e nell’angelo.
L’uomo opera le sue scelte in base alla sua ragione, che può sbagliarsi o mutare opinione, e per questo Dio ha concesso all’uomo di potersi pentire e quindi di potersi redimere.
Invece l’intelletto angelico è esente dalle oscillazioni proprie della ragione umana, per cui la sua volontà ha una capacità decisionale definitiva e una volta presa una decisione non torna indietro, come facciamo noi, ma sta fermo per sempre in quella decisione. Per questo non sono capaci di pentimento e quindi di redenzione.
Mi scusi Padre, se ci pensa gli ominidi sono una sorta di via di mezzo tra l'uomo e l'animale, avevano l'intelligenza (costruivano utensili) ma non l'anima immortale, possiamo considerarli quindi come degli animali con un'elevata intelligenza. Ecco come possiamo escludere che Dio possa aver creato su altri pianeti esseri simili agli ominidi, dato che Egli crea per amore della creatura stessa?
RispondiEliminaTemo di non aver capito bene invece perché non possa esserci un essere materiale con l'intelletto degli angeli. Forse perché per avere l'intelletto degli angeli bisogna essere al di fuori dello spazio-tempo?
Caro Luke,
Eliminacome le ho già detto, non esiste una via di mezzo o un vivente intermedio tra un animale e l’uomo, perché la differenza tra animale e uomo mette in gioco il principio di non contraddizione nel senso che nell’animale o si aggiunge la ragione, e abbiamo l’uomo, o non c’è la ragione e allora abbiamo soltanto il puro animale.
Per quanto riguarda il concetto di ominide bisogna che ci intendiamo. Esiste un concetto darwiniano di ominide che suppone l’esistenza di quel vivente intermedio, al quale ho accennato sopra e che ho detto che non può esistere. Alcuni lo chiamano anello di congiunzione tra l’animale e l’uomo.
Esiste anche tuttavia un concetto accettabile di ominide, che sono le scimmie più assomiglianti all’uomo che hanno preceduto immediatamente il sorgere dell’uomo nel processo dell’evoluzione.
Come si fa a sapere se un reperto simile ad un reperto umano rappresenta un ominide, cioè una scimmia, oppure un uomo primitivo? Il cranio non basta. Occorre che accanto al reperto venga rintracciato un manufatto, come per esempio una pietra scolpita. Ciò testimonia che il soggetto non era un semplice animale, ma possedeva l’intelligenza o la ragione, che sono il principio della produzione degli artefatti o manufatti.
Per quanto riguarda la questione dell’anima, è evidente che, se vengono rintracciati dei manufatti, abbiamo la presenza dell’uomo, per quanto dall’aspetto scimmiesco, e quindi dell’anima immortale, perché la ragione, che è una attività dell’intelletto, è una facoltà dell’anima umana.
L’intelletto angelico, per sua natura, funziona senza aver bisogno del corpo. Invece l’intelletto umano è diverso dall’intelletto angelico, perché l’intelletto umano, per sua natura, è unito a un corpo dotato di sensibilità.
Per questo in noi l’intelletto non funziona nella maniera intuitiva propria dell’intelletto angelico, ma funziona servendosi della ragione, la quale consiste nel fatto che il nostro intelletto non intuisce immediatamente le cose, come l’intelletto angelico, ma per raggiungere la conoscenza ha bisogno di partire dall’esperienza sensibile delle cose esterne. Dopo di che l’intelletto mette in moto la ragione, la quale, mediante una serie di atti (concezione, giudizio e ragionamento), arriva al sapere compiuto che è la scienza.
Per quanto riguarda il rapporto dell’angelo con lo spazio-tempo, anche l’angelo entra in rapporto con questa dimensione materiale della realtà. Pensi per esempio alla visita che l’angelo Gabriele fa alla Madonna.
Tuttavia lo spirito angelico non è immerso nello spazio-tempo come noi, che possediamo un corpo. Infatti sono solo i corpi che sono immersi nello spazio-tempo. Lo spirito di per sé, anche il nostro, è al di sopra dello spazio-tempo. Per questo l’angelo si rapporta con lo spazio-tempo non entrandovi, ma restando trascendente.
Ah quindi Padre quelli che chiamiamo ominidi quindi possono essere considerati già uomini ossia già aventi l'anima razionale?
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminapropriamente gli ominidi sono quelle forme animali, che precedono immediatamente la creazione dell’uomo. Come ho già detto bisogna evitare di usare il termine ominide in senso darwiniano, ossia per significare una forma vivente intermedia tra l’uomo e l’animale, perché un simile vivente è metafisicamente impossibile, per i motivi che le ho già spiegato.
Il termine ominide si può usare anche quando abbiamo un reperto circa il quale non si sa ancora se è umano o non umano. In altre parole siamo davanti ad una parvenza di umanità, ma occorre fare degli accertamenti. Si viene a scoprire che si tratta di tracce umane, e quindi non si parla più di ominide, nel caso che accanto a queste tracce venga rinvenuto un manufatto che testimonia effettivamente la presenza dell’uomo, non importa quale che sia la forma del cranio, che può essere molto simile a quello di una scimmia.
Padre, ho usato il termine ominide per far capire a cosa mi riferissi, non volevo intendere esseri a metà strada tra animali ed esseri umani. Comunque credo di aver inteso che queste creature che scientificamente sono conosciute come ominidi (tutte o una parte, dato che parliamo di tante specie diverse)teologicamente: o erano animali o erano uomini.
RispondiEliminaCaro Luke,
Eliminasono contento che lei ha accolto le mie spiegazioni.