Le radici spirituali della guerra
La pace si ottiene solo con la forza dello spirito
Il dramma storico dell’Ucraina e le cause profonde della guerra
La guerra in Ucraina non si spiega sufficientemente col semplice appetito dei Russi di dominare sull’Ucraina. C’è anche il timore di un’Ucraina che pare esser diventata ostile alla Russia per un suo avvicinarsi all’Occidente. Questi fattori esistono certamente, ma non sono quelli decisivi di fondo. Il fattore decisivo è che in Ucraina si scontrano in un duello mortale – ecco perchè abbiamo avuto finora un milione di morti - due contrastanti concezioni dell’uomo, della vita, della morale, della santità, della Chiesa, del rapporto dell’uomo con Dio.
Si tratta di uno scontro tra l’immagine occidentale e quella orientale dell’uomo e alla fine, della stessa realtà metafisica[1]. Ecco perchè Cirillo ha parlato di uno scontro metafisico. Chi non ha approfondito la ormai più che secolare questione del confronto fra Occidente ed Oriente, da tempo dibattuta sia in Europa che in Russia, non può capire che cosa sta succedendo in Ucraina e perché e quindi non è in grado di poter suggerire vie, modi e mezzi per raggiungere la pace.
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La tendenza a concepire l’esser cristiano come espressione della propria identità nazionale, sicchè per essere patrioti bisogna essere cristiani ed ogni nazione ha una sua Chiesa nazionalistica («autocefala»), isolata da quella delle altre nazioni, è un difetto tipico dell’Ortodossia, la quale, mancando del riferimento alla Chiesa Romana, ed avendo comunque bisogno di un punto di rifermento, si rifugia nella propria «autocefalia».
L’Ucraina, per la sua posizione geografica e per la sua stessa storia, avrebbe nel contempo un’ottima chance di diventare modello di dialogo ecumenico, luogo di confronto fra religioni, costumi e civiltà, tra Occidente ed Oriente, ispiratrice di armonia e di pace fra popoli, nazioni e culture.
Il Papa ha anche aggiunto molte volte che, per ottenere la pace bisogna che i belligeranti, assieme, di comune accordo e immediatamente, consensualmente e senza condizioni depongano le armi e si mettano a trattare da pari a pari, da fratelli, liberamente, con fiducia l’uno nell’altro, pronti l’uno e l’altro a soddisfare le giuste esigenze dell’altro e a rimediare i torti fatti all’altro, non perchè il più debole è piegato sotto il giogo del più forte dal quale è stato sconfitto, ma da buoni fratelli, sulla base dei comuni valori dell’Occidente e dell’Oriente, nel rispetto delle diversità e nell’integrazione reciproca, secondo le indicazioni che ho fatto emergere da questo mio articolo. Questa e non altra è la via della pace.
Immagine da Internet
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