14 giugno, 2025

La conversione della Russia - Che cosa è successo in Russia nel 1989? - Prima Parte (1/2)

 

La conversione della Russia

Che cosa è successo in Russia nel 1989?

Prima Parte (1/2)


 Una rivoluzione costruttiva

Le rivoluzioni politiche sono energiche azioni collettive ben organizzate che mediante l’uso della forza mutano un regime politico alle radici avviandone uno nuovo giudicato migliore.  Bisogna dire tuttavia che l’uso della forza spesso è responsabile di azioni criminose e distruttive, che non fanno avanzare ma retrocedere il corso della storia, per cui anche le migliori rivoluzioni non sono prive di macchie, così come si può trovare qualche lato buono anche nelle rivoluzioni più distruttive.

La Rivoluzione russa del 1917 fu una rivoluzione del secondo tipo. Il popolo russo sotto la guida di Lenin pose termine con una insurrezione armata a un regime zarista che aveva tollerato una pratica cristiana infedele al precetto evangelico  della liberazione dei poveri dall’oppressone dei ricchi evadendo, col pretesto della ricompensa ultraterrena, il dovere di lottare per la giustizia sociale e promuovere una giusta spartizione dei beni economici.

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Oggi il partito comunista in Russia esiste ancora, ma non possiede tra gli altri partiti alcuna posizione privilegiata, la quale semmai è adesso occupata dalla professione di fede ortodossa, considerata come fattore essenziale dell’essere russo.

La riforma dello Stato portò con sé l’introduzione del diritto alla libertà religiosa, per il quale veniva abolito l’ateismo di Stato, sostituito col diritto alla libertà religiosa, che perciò stesso legalizzava la pluralità delle formazioni religiose esistenti in Russia, compresa la Chiesa cattolica, tanto che oggi a Mosca risiede una Arcivescovo cattolico Mons. Paolo Pezzi.

Ma, ahimè, il cristianesimo che è risorto non è quello che conduce all’unione con la prima Roma, ma quello arrogante ed imperialista della Terza Roma, per il quale il Russo o è ortodosso o non è russo. Da qui la confusione della religione con l’amor di patria, come se la religione ortodossa fosse un ingrediente essenziale dell’essere russo.

Alle radici greche della spiritualità russa non c’è Aristotele, ma Platone. Aristotele caratterizza l’Occidente.  La categoria metafisica fondamentale, in Russia, quindi, non è quella dell’analogia dell’essere, ma della partecipazione.  

Immagine da Internet: Solenne Liturgia a Mosca, 2015

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