26 febbraio, 2021

Perché Dio permette il male? - Seconda Parte (2/3)

Perché Dio permette il male?

Seconda Parte (2/3)

Occorre che ci decidiamo a recuperare

la nozione biblica del castigo divino del peccato

Al riguardo, occorre chiarire alla luce della teologia naturale e della Sacra Scrittura qual è il vero concetto del castigo divino, oggi frainteso e rifiutato da molti, con grave danno al nostro cammino di salvezza.

Inoltre, dobbiamo riscontrare che spesso si è perso di vista il concetto del castigo divino, che è certamente un atto col quale Dio causa sofferenza, ma a fin di bene, ossia per richiamare il peccatore dal suo peccato, per correggerlo e indurlo a penitenza.

Esiste bensì anche un castigo meramente afflittivo, che è la dannazione eterna, ma questa è giustificata dal fatto che il peccatore, angelo o uomo che sia, si è fissato per sempre nella sua volontà peccaminosa, quindi senz’alcuna volontà o possibilità di pentirsi, condizione, questa, necessaria per ottenere il perdono divino.

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/perche-dio-permette-il-male-seconda.html 


 

Ed appare anche nell’episodio del lebbroso sanato (Mt 8,1-4): la legge lo considerava un peccatore punito da Dio, per cui non poteva essere toccato e stare in società. Gesù, trasgredendo questa legge ingiusta, e col guarirlo, mostra che non si trattava di un castigo divino meritato, ma semplicemente di una sventura, dalla quale aveva tutto il diritto di essere liberato.

Così si spiegano le parole de Papa all’Angelus del 14 febbraio scorso: «La sua malattia era considerata un castigo divino, ma, in Gesù, egli può vedere un altro volto di Dio: non il Dio che castiga, ma il Padre della compassione e dell’amore, che ci libera dal peccato e mai ci esclude dalla sua misericordia».

 

 

 

Miniatura medievale

 Immagini da internet

 

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