La politica confusa con la teologia
Da tempo si è diffusa l’esigenza che il
dibattito teologico abbandoni l’astrattezza scolastica per immergersi nella
concretezza del quotidiano, del mondo attuale e della storia moderna. E quale
occasione migliore, quale locus
theologicus più fecondo e concreto, quale segno della verità che nasce
dalla prassi, quale più ricca sorgente di pastoralità, della politica,
soprattutto poi se capita un evento così importante come le elezioni europee?
Mentre dunque un tempo i teologi, nei loro
ristretti circoli specialistici, dibattevano, si occupavano e si preoccupavano
di sottili questioni speculative o del rapporto fra il dogma e la metafisica ed
eretici apparivano coloro che si opponevano al magistero pontificio ed ai
decreti dei Concili in materia di fede e di morale, capita oggi che vi siano
dei politici che si assumono il ruolo di teologi e che vi siano teologi
ritenuti all’avanguardia in questa teologia del concreto, i quali considerano
come orizzonte proprio della teologia le idee che balzano alla ribalta nell’arena
degli scontri politici e parlamentari.
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https://www.lavocedidoncamillo.com/2019/06/salvini-rispetta-il-vangelo.html
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/blog-page_14.html
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Mosaico del Cristo Pantocratore
nella Chiesa di Chora, Istanbul
(da internet)
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