La falsa metafisica di George Berkeley
Seconda Parte (2/3)
Il mistero della materia
La metafisica idealista nasce dalla pretesa del proprio io, cosciente della propria essenza spirituale, di essere il fondamento e il principio del mondo materiale esterno per il semplice fatto di possederne il concetto o l’idea. L’idealista dice: quello che a me sembra un mondo materiale che sta davanti a me, fuori di me e mi sembra indipendente da me e al di là di me, in realtà è prodotto del mio pensiero, è la realizzazione delle mie idee. Per questo l’idealista non riconosce che il mondo materiale ha una causa della sua esistenza, ma considera egli stesso come causa dell’esistenza del mondo e di se stesso come corpo.
Ora ciò viene a dire che l’idealista confonde lo spirito con la materia. Riducendo la materia a materia pensata, ossia la materia a pensiero, riduce per converso il pensiero a materia. L’idealista, che a tutta prima sembra così lontano dal materialista, in realtà è un criptomaterialista. Il fariseo nasconde un’anima di sadduceo. Hume non fa che mostrare l’anima sensista dello spiritualismo di Berkeley.
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Non c’è dubbio che la certezza che ci dà l’autocoscienza supera quella che di solito viene dai sensi. E tuttavia, la via sicura per arrivare alla scoperta della realtà spirituale, sia l’anima, siano gli angeli, sia Dio, siano i valori della grazia, della santità o della vita eterna, è l’applicazione del principio di causalità per ea quae facta sunt (Rm 1,20).
Diciamo dunque che lo spaziotempo è un accidente della sostanza materiale, nella sua attitudine al mutamento e nel suo estendersi delle parti al di fuori delle parti, nella sua incapacità di identificarsi intenzionalmente con l’altro di sé, di agire in modo immanente e vitale, di riflettere su se stessa o di entrare in se stessa o di tornare a se stessa, di essere trasparente a se stessa.
La sostanza materiale, il corpo, non possiede interiorità, è incapace di conoscenza, di coscienza e di autocoscienza, come ne è capace lo spirito. Nel suo agire non è libero come lo spirito, ma è necessitato da leggi fisiche. È esclusivamente proiettato all’esterno nello spazio e nel tempo. Un corpo al suo interno ha sempre lo spazio e il tempo. Non può essere assolutamente, come lo spirito, al di sopra dello spaziotempo, indipendente dallo spaziotempo, e quindi inesteso e immutabile, come lo spirito.
Immagini da Internet:
- Angelo, Basilica San Francesco, Assisi
- Giovane con canestro di frutta (particolare), Caravaggio
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