Il mistero dell’essere in Karl Rahner
Mistero dell’essere e mistero di Dio
La dottrina del mistero in San Paolo
Il significato teoretico del mistero appare chiaramente in San Paolo, quando, tessendo le lodi della sapienza divina, dice, stando alla traduzione della Bibbia della CEI: «Quanto sono imperscrutabili (anexeràuneta) i suoi giudizi e inaccessibili (anexicnìastoi) le sue vie!» (Rm 11,33).
Anexerauneta significa propriamente inesplicabile e anixicnìastoi vuol dire ininvestigabile. San Paolo usa il verbo katalambano, comprendere, quando parla della conoscenza dell’«amore di Cristo, che sorpassa ogni conoscenza» (Ef 3, 19). Quindi, come nota acutamente San Tommaso, San Paolo nel riferirsi alla conoscenza di Dio, distingue katalambano, comprehendo da ghinosko, cognosco. In base a questa distinzione, egli afferma che Dio può essere colto o conosciuto dall’intelletto, ma non compreso.
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Il mistero divino, non è unico, come crede Rahner, ma molteplice. Esistono cioè molti misteri rivelati, oggetto di fede. Questi misteri sono realtà o proposizioni intellegibili, ma il cui contenuto o significato ci sfugge perché è al di là e al di sopra di quanto possiamo capire, anche illuminati dal lume della gloria celeste.
La loro molteplicità dipende dal fatto che la nostra mente è un ente complesso, in quanto creato, per cui la nostra mente apprende il vero solo mediante una composizione di concetti, che è quella del giudizio, nonchè nella molteplicità dei sillogismi. Per questo noi possiamo apprendere il mistero di Dio e di ciò che lo riguarda solo per mezzo di questa molteplicità, dalla quale si ricavano gli articoli del Credo e i dogmi della fede.
Esistono due gradi di conoscenza del mistero divino rivelato: la fede e la visione. La conoscenza di fede è un sapere provvisorio, proprio della vita presente, per il quale il credente accoglie la verità divina nascosta sotto le proposizioni di fede formulate dalla Chiesa, i dogmi e gli articoli del Credo, e velata da immagini e simboli proposti da Dio stesso rivelante. Si tratta di un sapere che può e deve sempre progredire con un continuo approfondimento del contenuto della fede, ma che resta sempre mediato dalla concettualità, per quanto arricchita dal dato rivelato e dalla dottrina della Chiesa.
Ma anche in paradiso Dio resterà un mistero. In ciò Rahner ha ragione. Tuttavia, resterà mistero non nel senso che non vedremo nulla. Qui Rahner ha torto.
Immagini da Internet: Cena in Emmaus e Cristo Pantocratore, mosaici, Duomo Monreale
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