22 dicembre, 2023

Diversità e falsità - Come conciliare l’unità con la molteplicità?

Diversità e falsità

Come conciliare l’unità con la molteplicità?

 

In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas

S.Agostino

 

L’universalità del sapere non toglie la diversità delle opinioni

La vita è bella perché è varia. Tuttavia esistono condizioni mancando le quali la vita è impossibile. Allora non si ha una vita diversa, ma semplicemente la negazione della vita. Ciò vuol dire che esiste una diversità costruttiva e una diversità nociva. La prima è certamente bella. La seconda è orribile e odiosa.

Essere adulteri è certamente diverso da essere fedeli. Essere sano è diverso da essere malato. Rubare è diverso da donare. Essere onesti è diverso da essere doppi. Essere eretici è diverso da essere ortodossi. Essere atei è diverso da essere teisti. Essere eterosessuali è diverso da essere omosessuali. Ma possiamo dire che queste diversità siano buone, lodevoli, doverose, virtuose, conformi alla volontà di Dio e alla natura umana, meritevoli del paradiso?

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Il pluralismo delle culture, delle filosofie e delle religioni è cosa molto delicata, che va trattata con la massima prudenza e col più fine discernimento. Infatti la religione, la filosofia e la teologia hanno una pretesa di verità oggettiva ed universale, come ogni vera scienza, come le scienze fisiche, sperimentali e la matematica; esse non appartengono all’ambito della semplice opinione, dove c’è spazio per la soggettività, la diversità, la creatività, l’immaginazione.  Ma appartengono all’orizzonte dell’universalità oggettiva. Se il chimico o l’ingegnere non sono padroni del loro sapere, combinano guai. Allo stesso modo, se il credente, il filosofo o il teologo non conoscono l’essenza e i fini della natura umana, combinano guai ancora peggiori.

L’individualità del sapiente, per cui egli è diverso da altri sapienti nella medesima disciplina non incrina o non annulla o non relativizza l’universalità del sapere nel quale i vari sapienti operano. La fisica di Aristotele o di Tolomeo o Copernico o di Galileo o di Newton o di Einstein o di Heisenberg o di Born è sì la fisica di quegli scienziati, con tante ipotesi false o discutibili, se consideriamo i soggetti che la praticano, ma in se stessa la fisica è la fisica, è la verità della natura, appartiene a tutti i fisici, e non è proprietà privata di nessuno di essi; nessuno si identifica col suo sapere. 

Immagine da Internet


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