Il legame da conservare e il legame da estinguere
Differenza fra l’unione irregolare e l’unione matrimoniale
L’obbligatorio e il facoltativo
Un errore oggi diffuso anche tra moralisti che si dicono cattolici è quello di ridurre l’obbligatorio al facoltativo o di negare che in morale esistano obblighi assoluti, immutabili ed universali, ma tutto sia facoltativo, ossia ognuno può scegliere la norma di condotta per conto suo o, come dicono, «secondo coscienza», il che andrebbe anche bene se avessero un concetto giusto della coscienza, che essi intendono non come volontà di aderire alla verità oggettiva, indipendente dalle decisioni del soggetto, ma la coscienza intesa come principio della stessa verità, così come Cartesio non fondava il sapere sull’adesione alla realtà oggettiva esterna, indipendente dall’io, ma sulla coscienza del proprio io.
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Ora il Santo Padre nell’Amoris laetitia ha chiarito che una convinzione
del genere non ha fondamento e che dobbiamo invece credere che queste coppie,
nonostante la loro condizione di peccatori, possono essere in grazia, sempre,
s’intende, che si pentano dei loro peccati e ne facciano penitenza.
Non bisogna dunque confondere il peccato con lo stato di peccato.
Il peccatore resta sempre una persona chiamata alla salvezza. Il peccato invece è un atto accidentale e contingente, che non può essere elevato allo stato di sostanza, perché la sostanza di per sé è permanente.
Il peccato è un atto contingente, che può essere tolto da un momento all’altro per un altro atto della volontà del peccatore, mosso dalla grazia di Dio, che opera la giustificazione. In altre parole, la volontà da cattiva diventa buona, per opera della grazia divina e del libero arbitrio umano.
Bisogna fare molta attenzione a non confondere l’omosessualità come tale, che è la semplice inclinazione di un istinto sessuale anormale o innaturale, innata o acquisita, tendenza di per sé priva di qualunque colpa, benchè stimolo al peccato, con la sodomia, che è un abito morale vizioso, comportante la pratica abituale e intenzionale, quindi volontaria e colpevole, del rapporto omosessuale.
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