Mediatori di pace
Seconda parte. Come risolvere il problema
Che cosa occorre al mediatore di pace
per essere costruttore di pace
L’etica cristiana ha tra i principali suoi obbiettivi l’edificazione della pace e della riconciliazione: dell’uomo con Dio e degli uomini fra loro. Per ottenere questo scopo il cristiano deve sconfiggere i nemici della pace: la falsità, il peccato, la malizia, la carne, il mondo e Satana. Se il cristiano facesse pace con questi nemici non sarebbe vero amico della pace, ma una persona doppia e disonesta. Non si può stare ad un tempo con Cristo e con Satana. Non si può adorare ad un tempo Dio e il mondo.
La pace è dunque sì frutto del dialogo, della discussione, della trattativa, della mitezza, della dolcezza, della carità, della pazienza, del sacrificio, della giustizia, della misericordia, e del buon esempio, ma è anche effetto della vittoria e dell’assoggettamento dei nemici della pace, affinchè cessino di disturbare e dividere i pacifici mettendoli gli uni contro gli altri.
La pace per la Scrittura è in ultima istanza un dono messianico, è la condizione escatologica del cristiano al di là dei conflitti e delle miserie della presente vita morale, sofferente delle conseguenze divisive del peccato originale, benchè fin da ora sia possibile e doveroso iniziare nella Chiesa l’edificazione della pace escatologica.
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Dialettica ed analettica sono due opposti modi di pensare e di procedere nel pensare basati su due opposte concezioni dell’essere. La dialettica si basa su di una concezione univoco-equivoca dell’essere. Essa concepisce l’unità e l’identità come univoca e il molteplice-diverso come equivoco, in modo tale che per distinguere e diversificare, separa e contrappone; e non sa unire; e invece di unire, confonde. Ne risulta che il falso e il male non è che il diverso. Mentre il diverso è il falso, il male, il nemico, l’odioso da eliminare ed escludere.
L’etica che nasce da questa orribile concezione dell’essere non può che essere l’etica della violenza, e quindi della distruzione dell’altro, un’etica che esclude l’altro per principio, proprio in quanto altro, e include ciò che dovrebbe essere escluso ed evitato, ossia il falso, il male, legittimando il peccato.
Come invece funziona l’analettica? Che cosa è l’analettica? È il ragionare analogico o per analogia, in base all’analogia dell’essere. Questo concepire e questo ragionare sa cogliere nella Chiesa l’unità nella varietà o nella molteplicità. Sa che cosa non muta e che cosa può mutare. Distingue l’universale dal particolare, il necessario dal contingente, l’essenziale dall’accessorio.
Immagini da Internete:- La lettrice, Jean-Honoré Fragonard, 1776, Washington
- Aracne (o La Dialettica), 1575-77, Il Veronese, Venezia
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