950.000 russi morti. Per che cosa?
Prima Parte (1/2)
Perché la Russia ha invaso l’Ucraina?
Recentissimi ed affidabili dati statistici riguardanti la guerra in Ucraina parlano di 950.000 Russi uccisi dagli Ucraini e 46.000 Ucraini uccisi dai Russi. Sono rimasto stupito. Sin dall’inizio della guerra l’UE e gli Stati Uniti si sono giustamente interessati per soccorrere l’Ucraina aggredita continuamente richiedente aiuto e per fornirle aiuti militari utili a respingere l’aggressione russa, mentre sappiamo dei continui bombardamenti su città, delle crudeltà, delle stragi e delle violenze commesse dai Russi invasori.
Alla notizia di quei dati, però, ho fatto un semplice ragionamento: dalle notizie che da tre ani ci giungono di continue azioni militari russe contro l’Ucraina e al sentire da parte dell’Ucraina una continua richiesta di soccorso all’Occidente, quasi fosse sopraffatta dai Russi, mi aspettavo che li cifre fossero ben diverse: pochissimi morti russi e moltissimi ucraini.
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In ogni guerra l’uomo in qualche modo prende posizione davanti a Dio, come avviene in tutti i grandi avvenimenti della nostra vita, dove la vita è messa a repentaglio; ed è chiaro il rapporto di Dio con la vita. In ogni guerra sono pertanto in gioco interessi vitali; solo a questo prezzo un uomo è pronto a uccidere e prospetta l’eventualità di essere ucciso.
Certo questi interessi possono essere puramente economici o politici o nazionali; ma è impossibile che dietro ad essi non ci sia Dio, giacchè l’uomo non è la semplice bestia che lotta per il cibo e il per il sesso, ma è sempre davanti all’Assoluto, anche se fà di una creatura o di se stesso l’Assoluto.
In questo senso si può dire che tutte le guerre, se non sono bestiali sfoghi di odio e di passioni, sono sempre guerre di religione, anche se Dio non viene nominato. Le guerre – basta vedere le narrazioni bibliche - nascono tra uomini che hanno concezioni opposte della divinità e della volontà di Dio. E la guerra in Ucraina non fa eccezione.
Gli Ucraini ortodossi e Russi non capiscono che non l’ortodossia ma il cattolicesimo consente la vera realizzazione dell’identità nazionale e la pacifica convivenza dei vari popoli, nel rispetto delle diversità e nella reciproca complementarità, perchè il cattolico affida la suprema custodia della retta fede e della disciplina ecclesiastica al Papa e non alle singole Chiese nazionali, con l’impagabile vantaggio che mentre l’universalità della fede e della disciplina sono garantite, nel contempo non si creano conflitti tra i popoli in nome della fede.
Immagine da Internet: La battaglia di Giosuè contro gli Amaleciti, Nicola Poussin
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